Secondo l’organizzazione benefica Oxfam, le aziende ed i governi che sperano di piantare alberi per le emissioni di carbonio mette a zero, dovrebbero limitare i loro sforzi per non far aumentare i prezzi dei cibi dell’oltre 80%, entro il 2050 nei paesi in via di sviluppo. Piantare nuovi alberi è stata la soluzione migliore proposta per affrontare la crisi climatica.
Tuttavia la quantità di terra necessaria per questo enorme progetto non basterebbe e anzi invaderebbe quei terreni usati per sfamare la maggior parte del mondo in crescita. Almeno 1,6 miliardi di ettari sono necessari per raggiungere lo zero netto, solo attraverso la riforestazione. Dovrebbe essere limitata la compensazione se si vogliono evitare gli aumenti dei prezzi alimentari.
Riforestazione, la sicurezza alimentare potrebbe venir minacciata
È difficile dire quanta terra sarebbe necessaria, poiché i governi non sono stati trasparenti su come intendono rispettare i loro impegni di zero netto. Tuttavia molti paesi e aziende parlano di imboschimento e riforestazione. I prezzi del cibo potrebbero aumentare dell’80% entro il 2050, secondo alcune stime, se la compensazione delle emissioni attraverso la silvicoltura è sovrautilizzata.
Circa 350 milioni di ettari di terra potrebbero essere utilizzati per la compensazione senza interrompere l’agricoltura in tutto il mondo, ma presi insieme i piani per la compensazione di paesi e aziende di tutto il mondo potrebbero presto superare questo limite. Centinaia di milioni di persone soffrono di fame. Per bloccare questo evento dobbiamo sapere come i governi intendono utilizzare la loro terra per ridurre le emissioni. Inoltre dobbiamo anche cercare di ridurre le emissioni dell’agricoltura, che è la seconda fonte di emissioni globali.
Il rapporto ha anche rilevato che due delle misure compensative più comunemente utilizzate, il rimboschimento e l’impianto di nuove foreste, erano tra le peggiori nel mettere a rischio la sicurezza alimentare. Di gran lunga migliori erano le soluzioni basate sulla natura che si concentravano sulla gestione forestale, l’agroforestazione, nonché la gestione dei pascoli e la gestione del suolo nei terreni coltivati.
Gli obiettivi di azzeramento sono vitali per affrontare il cambiamento climatico. Alcuni governi e aziende stanno intraprendendo azioni coraggiose per ridurre le emissioni, ma attualmente ce ne sono troppo poche per darci una possibilità realistica di evitare la catastrofe climatica e la fame diffusa e la devastazione che ne derivano.
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