Bene o male ogni pianeta del nostro sistema solare ha il suo tratto distintivo, quell’aspetto che lo contraddistingue dagli altri grazie al quale anche il meno esperto in materia riesce a riconoscerlo. Marte lo si riconoscevo la volo per il rosso, Giove oltre che alla grandezza presenta una colorazione particolare nel quale spicca una mega-tempesta mentre Nettuno è caratterizzato da un blu profondo.
Quando pensiamo a Saturno il pensiero va immediatamente ai suoi anelli e anche se non è l’unico pianeta a presentarli sono quelli più grossi e visibili. Abbiamo già visto come questi anelli sono formati da detriti rocciosi i quali gocciolano sul pianeta. Secondo la NASA, nel peggiore dei casi, Saturno perderà il proprio tratto iconico per via di questo fenomeno.
Addio anelli
La gravità sta trascinando sul gigante gassoso polvere e particelle di ghiaccio e questo processo sta lentamente intaccando la quantità dei detriti. Ecco una dichiarazione di James O’Donoghue, scienziato occupato alla NASA: “Stimiamo che questa ‘pioggia anulare’ prosciughi una quantità di materiale dagli anelli di Saturno che se convertita in acqua potrebbe riempire una piscina olimpionica in mezz’ora. Da questo solo, l’intero sistema ad anelli sarà sparito tra 300 milioni di anni.”
In realtà questa è la previsione più ottimistica e la realtà potrebbe essere radicalmente diversa. La sonda Cassini è riuscita ad analizzare il fenomeno all’equatore del pianeta e i nuovi dati parlando di un limite di 100 milioni di anni.
Gli esperti sono ancora incerti sull’origine di queste formazioni, ma il fatto che non siano eterne spiega la presenza di anni sottili anche su Giove, Urano e Nettuno; è probabile che una volta fossero molto più grossi.