Todai, il robot che ha superato i test universitari stracciando gli studenti umani

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Il professore robotico Bepper insegna alla Bologna Business School, la tecnologia sta cambiando anche il mondo dell’università ma questa novità non riguarda necessariamente solo il corpo docenti. Le macchine di nuova generazione sono in grado di apprendere e cimentarsi con sfide che fino a poco tempo fa sembravano impossibili.

Sì, anche un robot può affrontare con successo gli studi universitari, questo è ciò che insegna Todai, sistema di Intelligenza Artificiale messo a punto dalla ricercatrice Noriko Akai. Todai ha infatti ottenuto risultati migliori dell’80% degli studenti nei test di ammissione a una delle università più importanti del Giappone. Come ha fatto? Scopriamolo insieme.

Un maestro in matematica, ma anche in inglese, Todai se la cava egregiamente negli studi. Risultati strabilianti, la Professoressa Arai però si dice preoccupata per il sistema scolastico nazionale, visto che il robot è riuscito ad avere la meglio sulla maggior parte degli umani anche in attività che non sembrerebbero adatte a una macchina, come la scrittura di un tema.

todai robot ammesso all'università

Ma come fa Todai a scrivere? Merito di tanto allenamento, la macchina riesce a scrivere blocchi di 600 parole, sfruttando strutture apprese da Wikipedia e testi scolastici, un lavoro mnemonico che comunque dà i suoi buoni frutti. Gli studenti nipponici hanno perso contro qualcuno che non sa neppure leggere.

Todai infatti non conosce il senso di ciò che scrive e lo stesso discorso vale per l’inglese. Oltre 15 miliardi di frasi immagazzinate dalla macchina per affrontare il test di ingresso, tanto è bastato per superare il quiz a risposta multipla.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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