L’inverno russo di quest’anno è stato particolare e anomalo. Le temperature non sono mai state così calde da quando sono state fatte le prime registrazione e a confermarlo ci ha pensato il servizio meteorologico statale. Non solo però, quest’anno è mancata anche la neve, un elemento tipico dei paesaggi russi; una Mosca senza una copertura bianca non si vedeva da tanto.
Secondo le varie agenzie stampa che hanno riportato i dati del servizio statale, la temperatura media in Russia nel periodo che va dal mese di dicembre a quello di febbraio è stata di 2,5 gradi Celsius più calda rispetto al precedente record. Quest’ultimo risale al 1960/1961 nel quale si era registrato il picco di -2,8 gradi. Giusto per rendere l’idea, le prime registrazione in Russia sono iniziate 140 anni fa.
La Russia e il cambiamento climatico
Ci sono governi che ammettono senza troppi giri di parole l’esistenza del cambiamento climatico, e ci sono governi che con lo negano con fervore. La Russia è sostanzialmente un caso a sé. Il presidente Putin non ha mai messo in dubbio l’esistenza di un tale fenomeno, ma per quanto riguarda le origini, afferma che non si può sapere con certezza che sia colpa dell’uomo.
Negare il cambiamento climatico sarebbe controproducente per la Russia. Gli effetti nel paese si sentono anno dopo anno e stanno causando diversi problemi economici e sociali. Detto questo, ammettere che la colpa è dell’uomo sarebbe altrettanto controproducente visto le redditizie esportazioni di gas naturale verso gli altri paesi. Il metano continua è uno dei gas serra peggiore, anche più dell’anidride carbonica.