Fujifilm X-T5 è la nuova mirrorless aps-c di casa Fujifilm, un prodotto eccellente sotto molteplici punti di vista, che riesce indubbiamente a migliorare l’ottimo punto di partenza del modello precedente, integrando quel qualcosa che tanto stavamo aspettando. Scopriamola da vicino nella nostra recensione completa.
Estetica e Design
Il corpo di Fujifilm X-T5 non cambia rispetto a quanto visto in passato, presenta un telaio in lega di magnesio, con materiali di ottima qualità, è un prodotto robusto ed affidabile, dotato di una impugnatura non troppo profonda, che lascia comunque il giusto spazio per imbracciare correttamente la camera, anche in presenza di ottiche particolarmente ingombranti. Le dimensioni sono molto buone, raggiunge 129,5 x 91 x 63,8 millimetri, con un peso di circa 557 grammi (batteria e microSD incluse), diventando facilmente trasportabile, dato essere particolarmente leggera e poco ingombrante.
La disposizione delle ghiere nella parte superiore ricorda il modello precedente, infatti troviamo la gestione dell’esposizione, dei tempi di scatto (nella doppia ghiera con la selezione della modalità), per finire con la parte sinistra su cui scopriamo la scelta degli ISO e della modalità di utilizzo. Il tasto di scatto è posto a sinistra, affiancato da un piccolo pulsante personalizzabile.
La connettività è dislocata sui bordi della camera, sul lato sinistro abbiamo un jack da 3,5mm per il microfono/cuffie (combinato) ed un jack da 2,5mm per il controllo da remoto, appena sotto compaiono una micro-HDMI per il collegamento ad un monitor esterno e la USB type-C per la ricarica o il collegamento al computer. Sul lato destro, invece, abbiamo due slot SD per la memoria (compatibile fino a 2TB). La batteria è la NP-W235, integrata nel classico alloggiamento inferiore, un componente di buona qualità, che garantisce una autonomia di circa 580 scatti in modalità normale, e registrazione di 70 minuti circa in 4K a 60fps.
Hardware e Specifiche
Fujifilm X-T5 integra un sensore APS-C da 40 megapixel (23,5 x 15,7 millimetri), X-Trans CMOS con filtro a colori primari, affiancato da un processore d’immagine X-Processor 5 a completare la configurazione iniziale. L’otturatore sul piano focale permette di scattare immagini tra 1/8000 secondi e 30 secondi, sino a raggiungere 1/180000 secondi nella combinazione otturatore elettronico meccanico, gli scatti continui raggiungono fino a 20fps, con un crop di 1,29x.
Nella parte alta della macchina troviamo un mirino elettronico OLED da 0,5 pollici e 3,69 milioni di punti, con copertura del 100% e eyepoint a circa 24 millimetri. La qualità è molto buona, l’angolo di visuale di 39 gradi in diagonale permette di godere di tutta la scena, con un frame rate molto stabile e rapido, senza ritardi di sorta. I dettagli e l’eccellente risoluzione permettono comunque di godere di un fedele spaccato di ciò che vi attende nello scatto finale.
Spostando l’attenzione nella parte posteriore, incrociamo la classica disposizione di casa Fujifilm, con il tasto Q sul lato destro, spostando superiormente rispetto al rialzo che facilita l’ergonomia della macchina, ed il piccolo pad per la regolazione della messa a fuoco. L’attenzione viene catturata dall’ampio display, regolabile solamente sull’asse orizzontale, fino ad un ribaltamento di 90 gradi, non di 180 gradi (non è nemmeno orientabile a piacimento). Al netto di questa piccola limitazione, è comunque da 3 pollici di diagonale, con cornici non troppo spesse, è completamente touchscreen, rapporto d’aspetto 3:2 e 1,84 milioni di colori. La gamma cromatica è sufficientemente ampia, non è uno dei display più definiti e nitidi che abbiamo mai visto, ma rientra alla perfezione nella fascia alta delle mirrorless attualmente in commercio.
Foto e Video
Le immagini possono essere scattate al massimo a 6864 x 5152 pixel, con rapporto d’aspetto 4:3, con ISO che oscillano tra un minimo di 125, fino ad un massimo di 12800 (estensibile fino a 51200). In condizioni di scarsa luminosità, le fotografie sono leggermente più rumorose di quanto raggiunto con la X-T4, infatti il limite ISO viene “imposto” a 6400, contro i 12800 del modello precedente, mostrando una maggiore tendenza a rendere più rapidamente visibile il rumore digitale. La gamma cromatica è sufficientemente ampia, con sfumature riprese quasi completamente, molto buoni i dettagli e la nitidezza sull’intero fotogramma.
Aumentando di molto la luce generale, il discorso cambia, infatti Fujifilm X-T5 riesce ad offrire il meglio di sé con prestazioni all’altezza della fascia di prezzo e della sua fama. Apprezziamo molto la fedeltà cromatica (ricordiamo essere presenti tutte le modalità colore caratteristiche Fujifilm), con dettagli precisissimi i in ogni situazione, ed anche una nitidezza ammirevole su tutto il fotogramma. Ottime la gestione delle forti luci ed il bilanciamento del bianco, in grado di offrire sempre il perfetto spaccato della scena inquadrata.
I video vengono registrati al massimo a 6.2K a 30fps, con possibilità di optare anche per il 4K a 60fps, come soluzione più appetibile e maggiormente utilizzabile in fase di montaggio. L’autofocus è esattamente identico a quello proposto su Fujifilm X-H2, con miglioramenti notevoli grazie al deep learning, vengono facilmente riconosciuti animali, veicoli, uccelli, treni e altri ancora, superando la limitazione al solo occhi di X-T4. L’aggancio del soggetto è preciso e decisamente rapido, con una rapidità di messa a fuoco invidiabile, nonché personalizzabile secondo le proprie esigenze, dal solito menù.
Stesso discorso per quanto riguarda la stabilizzazione, la Fujifilm X-T5 integra l’IBIS, quindi combinazione di stabilizzatore ottico sul sensore ed elettronico, raggiungendo i 7 stop di compensazione. E’ una camera che permette di registrare tranquillamente un video molto stabile mentre state camminando, anche se non avete la mano particolarmente ferma; le immagini, anche con scarsa illuminazione, non presentano il micro-mosso che troviamo altrove. A conti fatti è una stabilizzazione veramente eccellente sotto tanti punti di vista, che facilita la vita degli utenti che vogliono utilizzare la camera in mobilità.
Fujifilm X-T5 – conclusioni
In conclusione Fujifilm X-T5 rappresenta a tutti gli effetti il giusto upgrade al modello precedente, non uno stravolgimento completo di un’esperienza comunque ottima, ma tante piccole migliorie dettate anche dall’ascolto dell’azienda delle richieste dei fotografi professionisti, come ad esempio il display non più tiltabile di 180 gradi. Il sensore da 40 megapixel, considerando il mondo APS-C, è a conti fatti il migliore, sono ottime anche la stabilizzazione e la messa a fuoco, due cavalli di battaglia in casa Fujifilm.
Le defezioni sono davvero minime, si parla a tutti gli effetti dell’assenza al supporto del battery grip, o una risoluzione del mirino indifferente rispetto alla X-T4, come detto sono dettagli di un prodotto complessivamente eccellente.