Google Pixel 6a è lo smartphone medio di gamma di Google per il 2022, un prodotto in vendita ad un prezzo complessivamente abbordabile, ed in grado di proporre tutte quelle funzionalità che rendono speciali gli smartphone dell’azienda di Mountain View. Scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.
Estetica e Design
Il design di Google Pixel 6a resta, giustamente, ancorato ai modelli Google Pixel 6 e 6 Pro, tanto da risultare quasi indistinguibili gli uni dagli altri, se poggiati letteralmente a fianco, se non ovviamente per le dimensioni più compatte.
Quest’ultime raggiungono 152,2 x 71,8 x 8,9 millimetri di spessore, con un peso che si aggira attorno ai 178 grammi. E’ uno smartphone estremamente compatto, una goduria se consideriamo gli standard attuali, forse più spesso del previsto, ma comunque facilmente trasportabile nella tasca dei pantaloni o in un piccolo marsupio, e spesso utilizzabile con una sola mano.
Sui bordi troviamo tutta la connettività del caso, il frame è arrotondato ed in metallo, rappresentata dallo slot per le SIM sul lato sinistro, i pulsanti di accensione e del volume sul destro, mentre la porta USB type-C 3.1 Gen1 (con uscita video) inferiore, con anche l’altoparlante fisico.
La back cover è invece con materiale plastico di ottima qualità, dobbiamo ammettere apparire sia al tatto che alla vista molto simile al vetro che caratterizza i modelli più costosi, dimostrando l’ottima scelta effettuata da parte del produttore. La finitura lucida non trattiene eccessivamente le impronte, mentre il modulo delle fotocamere è praticamente a livello con la cover, risultano essere la classica banda in stile Robocop, che abbiamo apprezzato anche sugli altri modelli, in questo caso in colorazione nera. A corollario di tutto quanto espresso, ricordiamo la certificazione IP67, per la resistenza contro acqua e polvere.
Hardware e Specifiche
Il display è un OLED da 6,1 pollici di diagonale, full-screen da 156mm di diagonale, con rivestimento Gorilla Glass 3, nonché risoluzione FullHD+ (1080 x 2400 pixel) a 429 ppi e supporto HDR10. Qualitativamente di discreta qualità, i dettagli sono molto buoni, i colori, sebbene la profondità completa a 24 bit ed i 16 milioni, tendono leggermente sul verde, non risultando sempre precisi (i neri sono profondi, come in tutti gli OLED).
Ciò che manca è sicuramente il refresh rate, infatti risulta essere limitato a soli 60Hz, e considerando quanto può offrire oggi il mercato, è un vincolo non da poco. Da non trascurare il supporto al display sempre attivo, la luminosità massima è sufficiente, non elevatissima, ma comunque adeguata agli ambienti di utilizzo.
Il processore è il Google Tensor, con processo produttivo a 5 nanometri, un octa-core fino a 2,8GHz, affiancato dalla GPU Mali G78 MP20. La configurazione si completa con 6GB di RAM e 128GB di memoria interna UFS 3.1 (purtroppo non espandibile). Le prestazioni sono complessivamente discrete, forse di un filo inferiori rispetto agli stessi standard della fascia di appartenenza, senza comunque andare a scaldare eccessivamente nella parte posteriore. L’apertura delle app è abbastanza rapida e lineare, il gaming è possibile, ma senza strafare.
Lo sblocco può avvenire solo con il riconoscimento dell’impronta digitale, grazie alla presenza del sensore sotto il display. La velocità di accesso è allineata con gli altri modelli, non presentando difetti o negatività da segnalare. Il Google Pixel 6a è uno smartphone 5G, senza possibilità di espandere la memoria interna, con connettività WiFi 6E dual-band, bluetooth 5.2, NFC e GPS. Non è presente il jack da 3,5mm, mentre l’audio è stereo, con qualità molto buona. Il volume massimo soddisfa ambienti di 25 metri quadrati circa, il dettaglio e la nitidezza rispecchiano alla perfezione le aspettative.
Fotocamera, sistema operativo e batteria
La qualità fotografica del Google Pixel 6a resta di altissimo livello, forse una delle migliori della sua categoria; il comparto è rappresentato da due sensori da 12 megapixel, un principale con apertura F1.4 e campo visivo di 77 gradi, ed una ultragrandangolare con campo visivo di 114 gradi e apertura F2.2.
In condizioni di forte luminosità le immagini sono veramente eccellenti, i dettagli sono precisi, la nitidezza ricopre tutta l’ampiezza del fotogramma, ed i colori sono perfettamente bilanciati. La gamma cromatica è molto ampia, con ogni singola sfumatura riportata alla perfezione. Le differenze con i modelli considerati universalmente Premium sono davvero minime.
Qualcosa di più lo si può notare quando la luce inizia a diminuire, poiché il rumore digitale si vede più tardi (ma prima dei premium), il micro-mosso è praticamente assente, poiché abbiamo stabilizzatore ottico, mentre i dettagli sono molto buoni, si perde leggermente di nitidezza sui bordi dei soggetti, ma sono appunto dettagli. Ciò di cui abbiamo forse sentito la mancanza è un sensore zoom, spesso fondamentale.
I video vengono registrati al massimo in 4K a 60fps, difficile aspettarsi di meglio, l’autofocus funziona alla perfezione in ogni condizione di luce, con stabilizzatore ottico integrato per riuscire a registrare video in tranquillità anche camminando, o con la mano non troppo ferma.
Anteriormente è stato posizionato un sensore da 8 megapixel, con apertura F2.0 e campo visivo di 84 gradi. Qualitativamente inferiore rispetto alle precedenti, presenta un buon dettaglio, minore nitidezza ed un effetto bokeh non sempre preciso. Al netto di questo, abbiamo apprezzato la fedeltà cromatica e la gestione delle forti sorgenti luminose.
Il sistema operativo è Android 13, con patch di sicurezza aggiornate a Dicembre 2022. L’esperienza è classica Android stock, con tante piccole funzioni che rendono l’utilizzo decisamente semplificato ed apprezzato, come ad esempio la traduzione in tempo reale dell’audio, il doppio tap sul back per attivare un’azione specifica, l’accesso ai dispositivi Google Home dal menù rapido, le gestures, il display sempre attivo e molto altro ancora. Rapido, senza lag o rallentamenti da segnalare, un’esperienza assolutamente da provare almeno una volta.
La batteria è un componente da 4410 mAh, con ricarica rapida a 18 watt, ma non wireless o inversa. L’autonomia, sia per i ridotti consumi del Google Tensor e del display a 60hz, è comunque molto buona, si possono raggiungere senza problemi i due giorni di utilizzo continuativo, prima di dover effettivamente ricorrere alla presa a muro.
Google Pixel 6a – conclusioni
In conclusione Google Pixel 6a è uno smartphone che tutti devono assolutamente acquistare se vogliono godere di un’esperienza Google di livello, senza spendere poi così tanto. I suoi punti di forza sono sicuramente le fotocamere, le migliori della fascia di appartenenza, passando per l’interfaccia Google, ed anche la qualità nel design/materiali.
Dall’altro lato della medaglia troviamo sicuramente un prezzo leggermente superiore al necessario, passando anche per l’assenza di un sensore zoom, ma sopratutto il display a soli 60hz.