Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha annunciato che la Francia tornerà in lockdown da venerdì. Il provvedimento estremo si è reso necessario a causa dei contagi da Covid-19 record nel Paese, circa 36 mila nelle ultime 24 ore, con 244 decessi. Non è bastato il coprifuoco nelle zone di allerta massima per rallentare la circolazione del virus. Anzi, secondo Macron il virus sta circolando a una velocità che neanche le previsioni più pessimistiche avevano previsto.
I residenti francesi non potranno lasciare la propria casa se non per motivi essenziali, come lavoro, esercizio fisico o spesa alimentare. Le scuole rimarranno aperte, ma i viaggi tra le regioni saranno ora vietati. Chiuderanno anche bar e ristoranti, così come tutte le attività non essenziali. il lockdown ha la durata di almeno un mese, fino al 1 dicembre, dopo di che ci sarà una revisione.
Covid-19, la Francia verso un nuovo lockdown
Il presidente ha escluso la volontà di puntare all’immunità di gregge, che potrebbe causare la morte di 400 mila persone. Nessun isolamento delle persone anziane. Il tracciamento non basta più per risalire ai contagiati e anche aumentare i letti in rianimazione, attualmente sono 6 mila, non risolverebbe il problema. Il blocco vedrà chiusi tutti i bar e ristoranti almeno fino al 30 novembre, mentre i negozi potranno rimanere aperti purché soddisfino massimo una persona ogni dieci metri quadrati per rispettare le distanze sociali.
Continueranno a lavorare anche uffici e lavori pubblici. Chiusi il museo del Louvre e il museo nazionale Euge’ne-Delacrois, due dei simboli di Parigi e della Francia. Chi ha già acquistato un biglietto sarà rimborsato. Importante la presa di posizione per quel che riguarda le scuole, che non chiuderanno; proprio come le frontiere. Dunque, i cittadini italiani potranno liberamente entrare e uscire dal Paese.
Saranno invece vietati i raduni pubblici e non ci si potrà spostare da una regione all’altra ad eccezione di chi rientra dalle vacanze di Ognissanti. Sarà fatto un punto ogni 15 giorni, per decidere eventuali misure complementari e valutare se alleggerirne altre, in particolare quelle sul commercio.
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