Il Vaticano afferma che è moralmente accettabile ricevere una vaccinazione per il Covid-19, anche se la ricerca prevedeva l’utilizzo di linee cellulari derivate da feti abortiti. Poiché i primi vaccini contro il Covid-19 sono già disponibili per la distribuzione, il Vaticano desidera offrire alcune indicazioni per chiarire la questione.
Non intende giudicare la sicurezza e l’efficacia di questi vaccini poiché questa valutazione è di responsabilità dei ricercatori biomedici e delle agenzie farmaceutiche. Il loro obiettivo è solo quello di considerare gli aspetti morali dell’uso dei vaccini Covid-19 sviluppati da linee cellulari di feti non abortiti spontaneamente.
Covid-19, il Vaticano accetta l’utilizzo di vaccini anti-virus
Quando i vaccini Covid-19 sono eticamente irreprensibili non sono disponibili è moralmente accettabile ricevere vaccini Covid-19 che hanno utilizzato linee cellulari di feti abortiti. La ragione fondamentale per considerare moralmente lecito l’uso di questi vaccini è, che il tipo di cooperazione al male nell’aborto procurato da cui hanno origine queste linee cellulari, telecomando. Il dovere morale di evitare tale cooperazione materiale passiva non è obbligatorio se esiste un grave pericolo.
Si deve quindi considerare che tutte le vaccinazioni riconosciute clinicamente sicure ed efficaci possono essere utilizzate. Va sottolineato che l’uso moralmente lecito di queste tipologie di vaccini non costituisce di per sé una legittimazione della pratica dell’aborto.
La Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti ha rilasciato una propria dichiarazione, in cui si afferma che i motivi per accettare sono sufficientemente seri da giustificarne l’uso. La dichiarazione del Vaticano non ha citato per nome alcun vaccino Covid-19 attualmente in uso o in fase di sviluppo.
Le cellule derivate da aborti elettivi erano utilizzate nella produzione di vaccini sin dagli anni ’60, compresi gli attuali vaccini contro la rosolia e la varicella. Utilizzati anche per produrre farmaci approvati contro malattie come l’emofilia, artrite reumatoide e fibrosi cistica.
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