Considerato che la Stazione Spaziale Internazionale ospita astronauti tutto l’anno i quali oltre a condurre esperimenti, mangiano, dormono e si svagano è normale che ci sia una vasta produzione di rifiuti all’interno del complesso. Certo, se vogliamo fare un esempio con il cibo è ovvio che i rifiuti sono ridotti al minimo e che non esistano sprechi, ma gli scarti inorganici sono comunque da tener presente. Quest’ultimi non vengono di certo buttati fuori a vagare nel vuoto cosmico, ma non vengono neanche portati indietro tra un cambio di missione e l’altro.
Il compito di portare via la spazzatura è in carico ad altre missioni e l’ultima si sta svolgendo proprio in questo momento. Dall’ISS ieri è partita la Cargo Cygnus, una sonda della Nortrop Grumman che era invece partita dalla Terra il 17 novembre dell’anno scorso. All’andata il suo carico era di 3.400 Kg tra rifornimenti e attrezzature di natura scientifica mentre adesso è carica con ben 2.500 Kg di spazzatura.
Non solo residui
Il destino di Cygnus sarà quello di rientrare nell’atmosfera per poi distruggersi, e solo successivamente verrà recuperato il tutto. Prima di tutto questo però dovrà compiere degli altri obiettivi ovvero sganciare dispositivi cubici noti come femtosatelliti; i proprietari di quest’ultimi sono normali clienti commerciali, ma anche studenti e ognuno di loro pesa circa 100 grammi.
Il sopracitato rientro atmosferico, con annessa distruzione, avverrà il 25 febbraio. Quest’ultima purtroppo è l’unica scelta possibile almeno finché SpaceX non riuscirà a rendere operativa la capsula Crew Dragon il cui lancio avverrà il 2 marzo, data scelta dopo numerosi ritardi.