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Google scrive la sua prima canzone grazie all’IA

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Google Corporation ci rende partecipi di una rivoluzione sempre più conclamata in quelle che sono le nuove prospettive relative all’alta tecnologia, non solo dal punto di vista dell’ingegnerizzazione hardware ma anche attraverso un complesso sistema di ottimizzazione software che, al momento, vanta il maggior primato in assoluto nel campo delle nuove tecnologie interattive.

Il progetto Magenta, nato allo scopo di sviluppare un’intelligenza artificiale autonoma nel campo della composizione artistica e musicale è stato adoperato ed introdotto con successo dal colosso di Mountain View nel corso di questi ultimi giorni. Le tecnologie adoperate per il fruttuoso conseguimento del risultato ottenuto sono davvero sorprendenti e lasciano atterriti, se si considera la capacità raggiunta da Google in questo settore. Vediamo insieme di spiegare il meccanismo di risoluzione.

Google, la macchina si avvicina all’uomoGoogle Magenta Project

Un tempo, pensare di conseguire un simile risultato sarebbe sembrato quanto meno utopico considerando, tra le altre cose, gli standard tecnologici di un’epoca ancora non pronta a simili cambiamenti. Con Google, però, tutto è possibile ed ormai non ci si stupisce più di fronte ad argomenti che, tuttavia, sono al limite dell’immaginabile.

In ultimo, il progetto Magenta, che la società di Mountain View si era apprestata a presentare a fine Maggio. Un concept divenuto realtà ed il cui sviluppo è legato al fatto di voler ampliare il suo utilizzo tramite platform TensorFlow attraverso cui pubblicare il codice open-source da trasferire su GitHub, onde accogliere sempre nuove idee e progetti da parte di sviluppatori indipendenti che possono in tal modo cimentarsi al fine di ampliare costantemente le capacità computazionali e creative del progetto iniziale di BigG.Google Magenta

Il brano creato dal colosso statunitense ha una durata di appena 90 secondi e sfrutta la compartecipazione delle cosiddette reti neurali attraverso cui la composizione del brano viene fatta facendo uso di appena quattro note iniziali. Davvero un risultato soddisfacente. Il brano di accompagnamento è stato creato in seguito ed integrato in modo da avere un risultato ancor più corposo ed appagante.

Il post rilasciato alla fonte sul blog ufficiale di Magenta illustra in breve quelli che sono gli obiettivi da perseguire attraverso il neonato Google Brain team che accompagnerà la sua attività a tutorial, dimostrazioni e documentazione ufficiale utile agli sviluppatori che avranno così una solida base di partenza per l’ampliamento degli orizzonti creativi del progetto.

L’obiettivo di Google Magenta è quello di creare degli algoritmi di apprendimento finalizzati alla creazione autonoma di un ambiente di auto-apprendimento da destinare al campo artistico e musicale nonché la creazione di una vasta equipe di collaboratori esterni fatta da ricercatori, artisti affermati e sviluppatori software. Allo stato attuale, il codice è giunto ala fase Alpha e si conta di ricevere al più presto i template stabili da rilasciare su GitHub nei confronti di artisti e sviluppatori.

Un portavoce di Google ha riferito che:

Crediamo che questa area sia ancora alla sua fase iniziale, ed attendiamo perciò di registrare quello che sarà un veloce progresso

Google, ad ogni modo, ha sul campo una certa esperienza dovuta all’utilizzo ed all’introduzione della piattaforma intelligente DeepDream sviluppata da Mordvintsev per quella che è la fase di visualizzazione delle cosiddette reti ad apprendimento neurale. Adesso scommettiamo che vi state chiedendo dove si trovi il brano composto attraverso il nuovo algoritmo. Eccovi subito serviti: Google IA Music Sample.google intelligenza artificiale

Leggi anche: Google a lavoro su Magenta, l’intelligenza artificiale creativa

Lo avete ascoltato? Come lo avete trovato? Credete che le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale possano in qualche modo essere raffrontate a quella che è la logica umana? In un prossimo futuro, tale tecnologia, potrebbe avere ripercussioni sul nostro modo di vivere? Lasciateci pure tutte le vostre opinioni professionali e personali al riguardo. A tal proposito non dimenticate di lasciarci pure tutte le vostre impressioni al riguardo adoperando l’apposito box dei commenti qui di seguito.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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