Motorola ha cercato di evitare qualsiasi tipo di potenziale incomprensione riguardo il suo nuovo foldable Razr, in arrivo il prossimo mese, avvertendo gli utenti di aspettarsi “bolle” sullo schermo. La rivisitazione dell’iconico Razr del 2004 sarà lanciata durante il mese di febbraio e Motorola è solo l’ultima delle case ad aver annunciato di aver intenzione di investire su un nuovo smartphone pieghevole.
Motorola ha infatti dichiarato in proposito: “Lo schermo è fatto per piegarsi, quindi qualche imperfezione dello schermo sarà da considerarsi assolutamente normale“. L’avviso si pone un po’ in controtendenza rispetto a quanto accaduto con altre case produttrici; basti pensare all’incresciosa situazione conseguente al lancio del Galaxy Fold di Samsung lo scorso anno, quando a causa di una serie problemi allo schermo e di ritardi nel lancio, non pochi utenti si sono sentiti davvero indispettiti.
Motorola inoltre ragguaglia gli utenti sulle piccole accortezze da seguire nella cura del Razr
Al lancio del Galaxy Fold, la situazione ha creato infatti non poco imbarazzo in casa Samsung, che si è vista costretta più volte a rimandare il lancio di quello che doveva essere “il punto di partenza per gli smartphone del domani”. In realtà, anche lo smartphone Motorola ha subito dei ritardi, il cui lancio essendo stato precedentemente programmato per la fine di dicembre 2019. La scorsa settimana la società ha in ogni caso aperto i preordini per il nuovo foldable, lasciandoci intuire che ormai tutto sia pronto.
A differenza del Galaxy Fold e del Mate X di Huawei, il Motorola Razr si piega in verticale anziché in orizzontale; oltre ad uno schermo da 6,2 pollici sarà presente anche un display Quick View da 2,7 pollici nella parte anteriore, che consentirà agli utenti di visualizzare le notifiche quando il telefono è chiuso. Motorola ha inoltre avvisato gli utenti di evitare il contatto con lo schermo di oggetti appuntiti e di chiudere il dispositivo prima di riporlo in tasca o in borsa. Lo schermo sarà senz’altro dotato di un rivestimento protettivo, ma ciò non significa che non sia necessario un minimo di cura.