Nel momento in cui una malattia insolita si presenta in più parte del mondo, nonostante i casi ridotti, diventa obbligatorio parlare di epidemia. In questi caso si parla di epidemia di vaiolo delle scimmie visto che ci sono oltre 200 casi sparsi in diversi paesi del mondo, ben 20, ma con i numeri che comunque salgono piano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha categorizzato questa situazione come contenibile.
Al momento ci sono ben poche risposte per quanto riguarda il vaiolo delle scimmie, non per la malattia in sé, ma piuttosto per i casi sparsi un po’ ovunque. Il mistero principale è come ha fatto a uscire dall’Africa. Per fortuna al momento non sembrano esserci modifiche genetiche al virus, ma lo stesso è la copia dei ceppi endemici del continente.
Vaiolo delle scimmie: la situazione globale
Le parole dell’Organizzazione Mondiale della sanità: “Il primo sequenziamento del virus mostra che il ceppo non è diverso dai ceppi che possiamo trovare nei paesi endemici ed è probabilmente dovuto più a un cambiamento nel comportamento umano. Stiamo parlando di fornire vaccini per una campagna di vaccinazione mirata, per terapie mirate. Quindi i volumi non devono necessariamente essere grandi, ma ogni paese potrebbe aver bisogno di accedere a una piccola quantità di vaccino”.
Si parla ancora di vaccini, nello specifico quello per il vaiolo normale e nonostante le differenze presenta comunque un’efficacia altissima. L’obiettivo è cercare di proteggere almeno i soggetti più gravi, ma non è chiaro come i paesi dovrebbe agire per andare a offrire una copertura alla popolazione.