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Sony Xperia Z3+ vs Samsung Galaxy S6 vs LG G4: specifiche a confronto

Sony Xperia Z3+

Annunciato ufficialmente nella giornata di ieri | Sony Xperia Z3+ ufficiale: Specifiche tecniche complete |, il nuovo Sony Xperia Z3+ offre una scheda tecnica da fare invidia a molti. Esso può essere considerato un vero e proprio top di gamma. Ma come se la cava nel confronto diretto con i più acerrimi concorrenti? In quest’articolo scopriremo le differenze che ci sono nelle schede tecniche di Sony Xperia Z3+, Samsung Galaxy S6 ed LG G4.

Prima di iniziare il confronto, vi annunciamo che divideremo le schede tecniche in diverse aree e le analizzeremo una per una.

Sony Xperia Z3+ vs Samsung Galaxy S6 vs LG G4

DESIGN
OSAndroid (5.0)Android (5.0) TouchWiz UIAndroid (5.1) LG UX 4.0 UI
Dimensioni146.3 x 71.9 x 6.9 mm143.4 x 70.5 x 6.8 mm148.9 x 76.1 x 9.8 mm
Peso144 grammi138 grammi155 grammi
MaterialiMetallo e vetroAlluminio e vetroPlastica e pelle (opzionale)
ResistenzaAcqua e polvere
Certificazione IPIP 68

Per quanto riguarda il design, dobbiamo dire che il Sony Xperia Z3+ se la cava meglio della concorrenza, soprattutto grazie alla certificazione IP 68 che lo rende impermeabile e resistente alla polvere.

DISPLAY
Dimensioni5.2 pollici5.1 pollici5.5 pollici
Risoluzione1080 x 1920 pixels1440 x 2560 pixels1440 x 2560 pixels
Densità di pixel
424 ppi577 ppi538 ppi
Tecnologia
IPS LCDSuper AMOLEDIPS LCD
Rapporto display/cornici70.88 %70.48 %72.46 %
Colori16 777 21616 777 21616 777 216
Luminosità500 cd/m2 (nit)

In questo caso, troviamo sia tecnologie differenti che risoluzioni differenti. Per quanto riguarda la prima, troviamo che il display Super AMOLED del Samsung sia leggermente superiore mentre analizzando la risoluzione, in molti sostengono che il QHD sia inutile in uno smartphone e ci sentiamo di sposare questo pensiero.

HARDWARE
SoC
Qualcomm Snapdragon 810 MSM8994Exynos 7 Octa 7420Qualcomm Snapdragon 808
Processore
8-core, 2000 MHz, ARM Cortex-A57 e ARM Cortex-A53, 64-bit8-core, 2100 MHz, ARM Cortex-A57 e ARM Cortex-A53 , 64-bit6-core, 1800 MHz, ARM Cortex-A53 e ARM Cortex-A57 , 64-bit
GPUAdreno 430Mali-T760 MP8Adreno 418
Memoria RAM
3072 MB RAM (1600 MHz) / LPDDR43072 MB RAM (Dual-channel, 1600 MHz) / LPDDR43072 MB RAM / LPDDR3
Storage interno32 GB32/64/128 GB32 GB
Espansione di memoriamicroSD, microSDHC, microSDXCmicroSD, microSDHC, microSDXC

In questo settore troviamo forse le maggiori differenze fra i tre. Il Sony Xperia Z3+ è dotato del SoC top di gamma della linea Qualcomm mentre LG G4 equipaggia il modello immediatamente precedente. Samsung ha deciso di integrare un SoC proprietario. Da quello che possiamo vedere dalla scheda tecnica, sia lo smartphone di Sony che quello di Samsung possono essere considerati alla pari, mentre LG G4 è un gradino indietro.

FOTOCAMERA
Fotocamera20.7 megapixels16 megapixels16 megapixels
FlashLEDLEDLED
Dimensione aperturaF2.0F1.9F1.8
Lunghezza focale25 mm28 mm28 mm
Dimensione sensore fotografico1/2.3″1/2.6″1/2.6″
Dimensioni pixel1.12 μm1.12 μm1.12 μm
Ripresa video3840×2160 (4K) (30 fps), 1920×1080 (1080p HD) (60 fps)3840×2160 (4K) (30 fps), 1920×1080 (1080p HD) (60 fps), 1280×720 (720p HD) (120 fps)3840×2160 (4K) (30 fps), 1920×1080 (1080p HD) (30 fps), 1280×720 (720p HD) (60 fps)
Formato videoMPEG4, H.264MPEG4, H.264MPEG4, H.264
FeaturesHigh Dynamic Range (HDR), Autofocus continuo, scatto immagini durante i video, stabilizzazione digitale dell’immagine, Video chiamataStabilizzazione ottica dell’immagine, High Dynamic Range (HDR), Autofocus continuo, scatto immagini durante i video, stabilizzazione digitale dell’immagine, Video chiamataStabilizzazione ottica dell’immagine, Autofocus continuo, Video chiamata
Front-facing camera5 megapixels5 megapixels8 megapixels
Video capture1920×1080 (1080p HD)2560×1440 (QHD)1920×1080 (1080p HD) (30 fps)

Da questo punto di vista, nonostante il sensore abbia più Mpixel, riteniamo che l’assenza di una stabilizzazione ottica dell’immagine nel Sony Xperia Z3+ sia un grave difetto, cosa che tra l’altro gli altri non hanno.

fonte

HTC One ME: Nuovi rumors sulle caratteristiche tecniche

HTC One ME

HTC continua a lavorare su nuovi smartphone di fascia alta e dopo la presentazione dell’HTC One M9 e degli smartphone per il mercato cinese E9, M9+ e E9+ starebbe lavorando ad un nuovo smartphone, l‘HTC One ME noto anche con il nome di HTC One ME9 o HTC Hima Ace.

Nelle ultime ore, il nuovo HTC One ME è stato protagonista di nuovi rumors riportati dal sempre informato Upleaks che ha rilasciato nuove immagini della scocca che dovrebbe caratterizzarsi per un retro in policarbonato e per una cornice in metallo. Le colorazioni previste dello smartphone dovrebbero essere tre: Classic Rose Gold, Gold Sepia e Meteor Gray.HTC One ME

Stando a quanto emerso sino ad ora, il nuovo HTC One ME dovrebbe essere svelato nel corso del mese di luglio. Per ora non è chiaro se il nuovo device di HTC arriverà anche in Europa, dove l’HTC One M9 sta riscontrando tante difficoltà, o resterà un’esclusiva per il mercato asiatico. Di seguito riportiamo quelle che, secondo i rumors emersi sino ad ora, dovrebbero essere le specifiche tecniche del device:

  • Display da 5.2 pollici con risoluzione QHD
  • SoC MediaTek con CPU Octa-Core da 2.2 GHz
  • 3 GB di memoria RAM
  • 32 GB di memoria interna espandibile tramite microSD
  • Fotocamera posteriore da 20 Megapixel con sensore Toshiba T4KA7
  • Fotocamera anteriore da 4 Megapixel con tecnologia Ultrapixel
  • Batteria da 2900 mAh
  • Sensore di impronte digitali

Maggiori dettagli in merito al nuovo HTC One ME emergeranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni. Per ora non ci resta, quindi, che attendere il rilascio di nuovi rumors sul progetto che potrebbe contribuire in misura determinate ad incrementare le vendite di HTC nel corso dei prossimi mesi. La speranza è che il device possa arrivare anche sul mercato europeo e non restare, quindi, un’esclusiva per il mercato asiatico.

Asus ZenFone 2: In arrivo una nuova versione entry level?

Asus ZenFone 2

Nelle ultime ore, l’ente cinese TENAA ha certificato l’esistenza di un nuovo Asus ZenFone 2 caratterizzato dal codice Z00EDB e da specifiche tecniche leggermente differenti dall’attuale Asus ZenFone 2 da 5 pollici, ovvero la proposta entry level della nuova gamma di dispositivi ZenFone 2 disponibili in Italia dallo scorso mese di aprile.

Il nuovo modello di Asus ZenFone 2 si caratterizza per la presenza di un display da 5 pollici di diagonale, con vetro Gorilla Glass 3, con risoluzione HD e per i tasti del volumi posti sul retro della scocca. La differenza principale rispetto all’attuale ZenFone 2 da 5 pollici è rappresentata dal SoC. Questo nuovo smartphone, infatti, monterà un chip dotato di CPU Quad-Core a 64 bit con clock di 1.2 GHz. Il modello preciso di SoC non è noto. Potrebbe trattarsi di un nuovo SoC di fascia bassa prodotto da Intel o del ben noto Snapdragon 410. A completare la dotazione tecnica del nuovo smartphone di Asus troviamo 2 GB di memoria RAM e 16 GB di memoria integrata. Per quanto riguarda la connettività supportata, il nuovo Asus ZenFone 2 certificato da TENAA presenterà il supporto LTE, Wi-Fi 802.11 b/g/n e Bluetooth v4.0. La dotazione comprenderà anche una fotocamera frontale da 5 Megapixel ed una posteriore da 8 Megapixel. Il modello certificato presenta anche il supporto Dual SIM.

Il nuovo Asus ZenFone 2 in versione entry level si caratterizza per dimensioni pari a 143.7 × 71.5 × 10.66 mm e per un peso complessivo di 145 grammi. Il sistema operativo è Android 5.0 Lollipop. Le colorazioni del nuovo smartphone di Asus saranno sette:  nero, bianco, rosso, blu, viola, oro ed argento. Maggiori dettagli in merito al nuovo smartphone di casa Asus emergeranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni o, al massimo, delle prossime settimane.

I servizi Microsoft saranno pre-installati sui tablet Sony ed LG

Servizi Microsoft su Android

La concorrenza tra le grandi aziende informatiche ha attraversato molte fasi. Inizialmente quella software, con la battaglia quasi infinita fra Apple e Microsoft (quest’ultima accusata di aver copiato molte idee del sistema operativo Apple nella realizzazione della prima versione di Windows); successivamente quella hardware, stavolta con protagonisti Samsung, Apple ed i loro smartphone; al momento, nonostante quest’ultima battaglia sia ancora in corso, se ne sta figurando all’orizzonte: quella degli ecosistemi. A questo scontro stanno prendendo parte un pò tutti i grandi produttori: troviamo infatti Google, Apple, Microsoft ed anche Samsung. Ma cosa vuol dire battaglia sugli ecosistemi?

In poche parole, ogni azienda propone all’utenza i propri servizi. Che sia un servizio musicale, un servizio di streaming video oppure un servizio utile alla produttività, ogni azienda fa tutto il possibile affinchè gli utenti utilizzino il proprio e non quello della concorrenza. Partendo da questo presupposto, la favorita per vincere questa battagli sugli ecosistemi è senza dubbio Google, in quanto possiede la piattaforma mobile più diffusa al mondo, Android.

Il più grande avversario invece è rappresentato da Microsoft. I dirigenti del colosso di Redmond infatti hanno avuto l’idea geniale di sfruttare Android contro Google stessa come una sorta di virus: attraverso molti accordi stipulati con i maggiori produttori mondiali di dispositivi mobile, fra cui LG e Sony, i tablet di essi vedranno pre-installati i più importanti servizi Microsoft.

La lista non si ferma certo a Sony ed LG ma prosegue con molti produttori locali:

  • Axdia International GMBH (Germania)
  • Cube (Cina)
  • DL (Brasile)
  • General Procurement (USA)
  • Grupo Nucleo (Argentina)
  • Haier (Cina)
  • Inco (Messico)
  • Ionik GBMH (Germania)
  • Iview (USA e America Latina)
  • Multilaser (Brasile)
  • Noblex (Argentina)
  • Pacific / Vulcan (Messico)
  • Philco (Argentina)
  • Positivo (Brasile)
  • Prestigio (Europa, Asia)
  • Teclast (Cina)
  • TMAX Digital (Nord America)
  • Wortmannn (Germania)

 

Purtroppo, come potete vedere, nessuno di questi produttori è italiano, per cui molto difficilmente avremo la possibilità di acquistare uno dei loro prodotti. Tra i servizi Microsoft che saranno pre-installati sui tablet Android di Sony ed LG troviamo: Microsoft Office (Word, Excel, PowerPoint, OneNote), OneDrive e Skype.

fonte

OnePlus Two sarà svelato lunedì 1 giugno?

OnePlus Two

Il nuovo OnePlus Two potrebbe essere, finalmente, svelato in via ufficiale il prossimo 1 di giugno. Tramite un messaggio pubblicato dall’account ufficiale di Twitter dell’azienda, infatti, OnePlus ha invitato tutti gli utenti ad attendere questa data che porterà con sé un vero e proprio cambiamento. Il riferimento al possibile debutto del OnePlus Two appare, quindi, piuttosto chiaro anche se, al momento, non vi sono ulteriori conferme in merito.

In ogni caso l’erede dell’OnePlus One, lo smartphone definito flagship killer per l’eccellente rapporto qualità/prezzo sin dal giorno del lancio sul mercato, sta facendo parlare di sé già da diverse settimane con rumors ed indiscrezioni che si susseguono a ritmo serrato.

In attesa del prossimo 1 giugno, ricordiamo che un possibile esemplare di OnePlus Two è stato avvistato nei giorni scorsi su GeekBench. Il device in questione si caratterizzava per la presenza del SoC Qualcomm Snapdragon 810, il tanto chiacchierato chip di Qualcomm molto criticato per i problemi di surriscaldamento che lo affliggono.

Oltre ai dettagli della futura scheda tecnica, uno degli aspetti più interessanti del prossimo OnePlus Two è legato alle modalità di commercializzazione. Il sistema ad inviti progettato per il OnePlus One ha sicuramente dato buoni frutti ma ha, di fatto, impedito una maggiore diffusione dello smartphone che per molti utenti è rimasto un sogno. Maggiori dettagli in merito al possibile debutto del nuovo OnePlus Two, alle sue specifiche tecniche ed alle modalità di commercializzazione potrebbero emergere già nel corso delle prossime ore. Per ora, quindi, non ci resta che attendere il rilascio di nuove informazioni sulla questione.

Come Guadagnare con un canale YouTube

Guadagnare YouTube

Nell’era del web si sono moltiplicati i social network e le piattaforme che permettono di pubblicare contenuti e nello stesso tempo creare dei veri e propri business dal nulla, o quasi. Migliaia di persone ogni giorno creano contenuti su internet, e grazie a siti più o meno conosciuti, creano un business dal proprio PC di casa, acquistando credibilità ed utenti interessati a leggere, o visionare articoli e video.

Si tratta di un trend che ha visto sbocciare diversi fenomeni che dal niente hanno visto piovere contratti con cifre importanti da parte di aziende interessate ai loro profili social o canali.

YouTube la piattaforma più immediata

E’ chiaro che se per avere capacità di scrittura e creare articoli di qualità ci voglia diversa preparazione su diversi aspetti, potrebbe sembrare che approcciare su una piattaforma come YouTube sia più semplice, ma non è proprio così. Sebbene caricare video infatti è una cosa semplice che tutti possono fare per creare un canale YouTube, curare l’immagine, il montaggio, ed i contenuti di un canale con attenzione è tutt’altro che semplice.

Nonostante questo però, tutti possono puntare a guadagnare attraverso un canale YouTube, cercando di migliorare e offrire video che colpiscano. Abbiamo voluto scrivere “colpiscano” proprio perché non sempre qualità e ricercatezza premiano. Su YouTube in alcuni casi ci sono canali che per via di dettagli che possono sembrare di poco conto creano molte visualizzazioni, mentre altri studiati e curati rimangono quasi sconosciuti.

Come guadagnare con YouTube

A prescindere però, se volete guadagnare con il vostro canale personale, vi interesserà sapere come inserire la pubblicità e creare un vostro piccolo business sul sito di Google.

YouTube innanzi tutto per emettere pagamenti si poggia sulla piattaforma proprietaria AdSense e quindi richiede la registrazione al servizio di Google. Successivamente poi vi basterà seguire i passaggi elencati di seguito.

Aderire a YouTube partner

Diventare partner di YouTube permetterà a voi di inserire diversi formati pubblicitari nei vostri video. Naturalmente per poter accedere a questa partnership, è richiesto un certo numero di visualizzazioni del canale ed anche che ci siano video validi. Vediamo nel dettaglio come attivare la partnership:

  1. Effettuate l’accesso a YouTube cliccando sul proprio avatar selezionare “Creator Studio
  2. Canale YouTubeProcedere selezionando dal menù a tendina sulla sinistra “Canale” e successivamente la voce “stato e Funzioni“.
  3. A questo punto potrete cliccare sul pulsante “attiva” disponibile sulla pagina ed alla voce Monetizzazione per aderire alla Partnership YouTube.
  4. Successivamente sarà sufficiente confermare nella schermata seguente i termini di servizio e spuntare le caselle per abilitare le diverse creatività disponibili per pubblicizzare sui vostri video. semplice e veloce.

Ora potrete cominciare a monitorare i vostri guadagni direttamente dal pannello della piattaforma AdSense. Naturalmente se cercate un guadagno mensile sufficiente dovrete acquisire molte visite e lavorare molto sul vostro canale, ma se non si comincia non si può conoscere. Non vi rimane che provare.

TV 8K Ultra HD debutto fissato nel 2018

tv-ultra-hd-8k

L’emittente pubblica giapponese NHK sta sviluppando tecnologie interattive e mobili per rendere il nuovo e futuro 8K molto più attraente del 4K.

A un recente evento, la società di Science & Technology Research Laboratories ha dimostrato che cosa è possibile ottenere a seguito di un collegamento satellitare 8K con una macchina fotografica, riprendendo la baia di Tokyo.

La risoluzione del nuovo e ormai non tanto più futuristico 8K, ovvero una risoluzione pari a 7680 pixel x 4320 pixel, chiamata da NHK anche Super Hi-Vision, è ben 16 volte superiore a quella dello standard HD e quattro volte superiore a quello dei televisori 4K.

I segnali Super Hi-Vision non compressi possono essere eseguiti a circa 24 gigabit al secondo o anche 48 Gbps a 120 fotogrammi al secondo. Dispone inoltre di un sistema audio multicanale 22.2.

NHK condurrà una fase di test in 8K con riguardo alle trasmissioni per le Olimpiadi del prossimo anno, prima di incominciare una programmazione pubblica regolare nel 2018. Quando Tokyo andrà ad ospitare i Giochi nel 2020, gli spettatori saranno  in grado di creare le loro proprie trasmissioni personalizzate con un servizio chiamato Hybridcast.

Sarà possibile vedere e modificare la grafica, ricevere informazioni interattive legate a un programma che si sta guardando, come ad esempio la mappa di un campo da golf e classifiche in real time. In pratica creare una televisione completamente personalizzabile con tutto quello che interessa sul programma che si sta guardando in tv.

Si potranno registrare dei brevi video in 8K a proprio piacimento scegliendo l’angolo preferito quando nella trasmissione sono utilizzate più telecamere.

“Lo spettatore agirà quasi come uno switcher in uno studio televisivo”: ecco quanto dichiarato da un membro dello staff NHK. Le offerte di prova del servizio partiranno nel 2018.

Con Hybridcast sarà possibile eseguire la sincronizzazione dei dati su Internet in tempo reale per quanto riguarda gli eventi sportivi, con le statistiche dei giocatori disponibili nel mentre avviene l’azione in campo.

All’evento giapponese ci si domandava se era possibile arrivare in un prossimo futuro anche a un TV 16K, ma su tale punto, Kenichi Murayama, un senior manager di laboratorio NHK, è stato piuttosto chiaro: “Abbiamo studiato l’occhio umano e scopriamo che non è in grado di distinguere la risoluzione, in termini di televisione 2D, al di là di 8K”.

Le TV Ultra HD 8K arriveranno dunque sul mercato nel 2018, nonostante soltanto adesso si stiano diffondendo le TV UHD 4K, ma non c’è tempo per fermarsi, è già ora di scoprire la nuova altissima risoluzione in 8K.

Fonte: http://www.cio.com

Cortana, Microsoft ufficializza l’arrivo su Android e iOS

Cortana iOS Android

Poche ore fa, Microsoft ha confermato il debutto dell’assistente digitale Cortana anche sule piattaforme Android e iOS andando cosi a completare il programma di sviluppo che già vede disponibile Cortana su Windows 10 e Windows Phone 8.1. Sia su Android che su iOS Cortana sarà rilasciata come applicazione separata scaricabile dai relativi store. Le versioni per Android e iOS di Cortana saranno, in tutto e per tutto, uguali alle versioni Windows e l’utente riceverà le stesse risposte da parte del nuovo assistente digitale indipendentemente dalla piattaforma da cui accedere a Cortana.

Per quanto riguarda le tempistiche del debutto, Cortana dovrebbe essere disponibile su Android nel corso della prossima estate. Probabilmente, la prima versione dell’applicazione per il sistema operativo di Google sarà rilasciata già entro la fine del prossimo mese di giugno. Gli utenti iOS dovranno, invece, attendere la seconda parte dell’anno, probabilmente tra il mese di novembre ed il mese di dicembre, prima di poter testare le funzionalità di Cortana sui loro iPhone e iPad.

 La scelta di trasportare Cortana anche su Android e iOS è legata a doppio filo alla volontà di Microsoft di incrementare, il più possibile, lo sviluppo dei suoi servizi e non deve di certo stupire visto e considerato che sono già diversi mesi che si specula, con insistenza sempre maggiore, su questa eventualità. La casa americana, infatti, ha intenzione di rendere disponibili, tramite Companion App, tutte le funzionalità di Windows 10 a tutti gli smartphone in commercio, a prescindere dal sistema operativo mobile in modo da creare un nutrito gruppo di servizi sempre più diffusi ed utilizzati dall’utenza.

La mappa delle antenne Radio di Telecom Italia Mobile

Mappa Antenne Radio e ponti Telecom Italia

Il discorso della copertura del segnale radio in Italia è sempre al centro dell’attenzione. Ci si lamenta sempre che in Italia le infrastrutture di rete siano, sia quantitativamente che qualitativamente inferiori rispetto a quelle estere. Ma è veramente così? Qual è la copertura radio reale che abbiamo in Italia? E’ superiore o inferiore rispetto a quella presente nelle altre parti del mondo?

La dislocazione delle antenne Radio di Telecom Italia Mobile è online

A rispondere parzialmente alla domanda ci pensa TIM (mediante la società INWIT, ovvero Infrastrutture Wireless Italiane) che, nelle scorse ore, ha messo online un nuovo sito internet in cui mostra, attraverso le carte geografiche di Google Maps, dove è posizionato ogni singola torre radio nel nostro paese. Per essere precisi, TIM mette a disposizione degli utenti ben 11 mila torri radio sparse per tutta la penisola.

antenna LTE

Attraverso essa quindi possiamo sapere quanto e come è ramificata la copertura radio di TIM in ogni singola porzione d’Italia. Purtroppo la mappa ci indica solamente la posizione delle torri radio e non il loro effettivo raggio di copertura. Stando alle dichiarazioni ufficiali di TIM, il 99,8% dell’intera popolazione italiana è coperta dal segnale 2G e il 96% con segnale 3G. Per quanto riguarda invece il 4G, la copertura dichiarata è del 60,5%. Inoltre, sul sito ufficiale di TIM apprendiamo che poco più di 1100 comuni sono coperti totalmente ma tale numero è destinato ad aumentare di giorno in giorno.

Disponibile in consultazione la mappa delle antenne Radio di Telecom Italia

Per accedere alla mappa contenente la posizione di tutte le torri radio di TIM, vi basterà semplicemente recarvi sul sito inwit.it/mappa-dei-siti, inserire la vostra regione nel campo di ricerca e zommare la mappa fino a che non trovate il vostro comune.

posizione antenne TIM

Per rispondere alla domanda iniziale sulla posizione dell’Italia rispetto alle altre nazioni in fatto di connettività, l’Italia si è recentemente classificata nona analizzando solamente il 4G. Rientrare nella top 10 è un grande risultato che però, essendo calcolato in media su tutto il territorio, può risultare falso in alcune regioni. Giusto per curiosità, al primo posto troviamo la Spagna con 18 Mbps di media, seguita dalla Finlandia, Danimarca e Corea del Sud con 17 Mbps.

Sony Xperia Z3+ ufficiale: Specifiche tecniche complete

Sony Xperia Z3+

Nella giornata di oggi, come ampiamente anticipato dalle indiscrezioni dei giorni scorsi, Sony ha svelato in via ufficiale il suo nuovo smartphone top di gamma per il mercato europeo, l’interessante Sony Xperia Z3+, che va a riprendere in modo pressoché completo il Sony Xperia Z4 annunciato alcune settimane fa per il mercato nipponico.

Il nuovo Sony Xperia Z3+ si presenta con specifiche tecniche di ottimo livello che lo pongono facilmente nella fascia alta del mercato della telefonia mobile. Il device monta un display da 5.2 pollici di diagonale con risoluzione Full HD affiancato dal SoC Qualcomm Snapdragon 810 con 3 GB di memoria RAM. Lo storage interno, espandibile tramite microSD, è da 32 GB, la fotocamera posteriore monta un sensore 20.7 Megapixel mentre la fotocamera anteriore è da 5 Megapixel.

Rispetto al precedente Xperia Z3, il nuovo Sony Xperia Z3+ può contare su di uno spessore e su di un peso inferiore. Le dimensioni del nuovo device sono pari a 146 x 72 x 6,9 mm mentre il peso complessivo è di 144 grammi. Il nuovo top di gamma di casa Sony continua a presentare l’impermeabilità all’acqua ed alla polvere. Rispetto al suo predecessore, il nuovo Sony Xperia Z3+ non presenta lo sportellino per proteggere la porta microUSB. Il sistema operativo è Android 5.0 Lollipop e la batteria presenta una capacità complessiva di 2930 mAh. Da notare, inoltre, anche l’introduzione del supporto Quick Charge.

Il nuovo Sony Xperia Z3+ dovrebbe fare molto presto il suo debutto sul mercato italiano. Per ora il prezzo di listino ufficiale non è ancora stato comunicato ma, sicuramente, il nuovo smartphone top di gamma di Sony dovrebbe essere commercializzato ad un prezzo superiore ai 600 Euro. Maggiori dettagli in tal senso emergeranno, senza alcun dubbio, già nelle prossime ore. Per ora, non ci resta che attendere l’effettivo rilascio sul mercato del dispositivo.

Twitter intenzionata ad acquistare Flipboard?

Twitter acquista Flipboard?
Twitter acquista Flipboard?

Rumors da varie fonti indicano che Twitter sarebbe intenzionata ad acquistare Flipboard tramite una contropartita di azioni per un valore di 1 miliardo di dollari.

L’aggregatore di notizie o magazine online per smartphone e tablet, nato inizialmente per iPhone e poi sviluppato anche per altri dispositivi Android e Windows Phone, Flipboard oggi è al centro dell’attenzione mediatica.

Secondo alcune voci di corridoio divulgate da diverse fonti, Twitter sarebbe intenzionata ad acquistare il controllo completo della famosa applicazione di news (che fa anche diretta concorrenza a Google News) attraverso la contropartita di una quota delle proprie azioni, per un valore complessivo che si aggira intorno al miliardo di dollari americani.

Non ci sono ancora voci di un possibile accordo ma anzi sembra che le trattative al momento siano ancora bloccate e non si sa se alla fine lo staff di Flipboard cederà alle lusinghe di uno dei social network più utilizzati al mondo con oltre 300 milioni di utenti registrati e attivi.

Anche Flipboard è una società di successo, che in questi ultimi anni si è fortemente sviluppata grazie ai contributi e intristimenti per un ammontare di quasi 160 milioni di dollari raggiungendo e superando la quota di 100 milioni di utenti iscritti, che giornalmente sul proprio smartphone o tablet guardano le notizie più recenti su argomenti che possono spaziare dalla tecnologia, allo sport, allo spettacolo e cosi via.

Perché Twitter vuole acquistare Flipboard? Le opinioni

Perché Twitter sarebbe intenzionata ad acquistare Flipboard? Inanzi tutto con quest’acquisizione potrebbe contrastare il possibile (forse quasi certo) arrivo dell’aggregatore di notizie nativo su Facebook che farà il suo debutto nei prossimi mesi almeno negli Stati Uniti; inoltre Twitter con l’acquisizione di Flipboard potrebbe aumentare il volume complessivo degli utenti attivi in modo da ottenere una maggior peso nelle contrattazioni per i contratti pubblicitari.

La pubblicità infatti attualmente pare essere il tallone d’Achille dell’applicazione Flipboard che pur con un valore stimato di circa 800 milioni non riesce a monetizzare facilmente; quest’ultima infatti è sempre alle prime armi e non ha certo un peso e un esperienza pari a quelle di Twitter per riuscire a monetizzare il proprio traffico.

Fonte: Notizia

Vidity: al via download legale film 4K

Con Vidity al via download legale film 4K

Entro la fine dell’anno sarà attiva la piattaforma di download legale di contenuti 4K da poter riprodurre su TV Ultra HD e qualsiasi altro device fisso e mobile. I fondatori della piattaforma Vidity sono colossi del calibro di Fox e Warner, a cui ha deciso di aggiungersi di recente l’altrettanto celebre Universal.

Un consorzio di aziende fondato nel mese di gennaio 2012 e di cui fanno parte nomi famosi anche nel mondo hardware, come ScanDisk e Western Digital.

Vidity è dunque la piattaforma che permetterà il download in modo assolutamente legale di contenuti Ultra HD su numerosi dispositivi. Il debutto è previsto nel corso della seconda parte dell’anno, probabilmente dopo l’autunno anche se nessuna comunicazione ufficiale è stata resa nota al riguardo.

Un nuovo progetto a cui hanno preso parte le più importanti aziende del comparto cinematografico (l’unica assente, almeno per ora, è Disney) dal funzionamento piuttosto semplice.

Sarò possibile infatti acquistare un film o serie TV dallo store e eseguire il download del file tramite un apposito dispositivo certificato Vidity o su smartphone e tablet. Si potrà quindi passare a riprodurlo su tutti i device certificati, essenziale per assicurare la protezione antipirateria.

Una volta scaricato il film preferito, da sottolineare che non servirà disporre di una connettività web per la sua visione, e dunque la sua qualità non andrà ad influire sulla fase di riproduzione. Naturalmente la banda larga risulterà essenziale durante la fase di download.

Non resta che attendere soltanto qualche mese per scoprire Vidity e l’arrivo nelle nostre case, in tutta comodità, dei contenuti 4K.

Toky consente chiamate gratuite tramite un link

Toky

Toky è un’applicazione che permette all’utente di fare chiamate vocali in qualsiasi parte del mondo, e in modo gratuito. Può sembrare una delle solite applicazioni di questo tipo, con le funzioni più usate e comuni, ma la caratteristica della multi-piattaforma Toky è una novità nel suo genere: le chiamate vengono effettuate attraverso un link che l’utente potrà creare con facilità.

L’utilizzatore dell’applicazione potrà ricevere le chiamate sia sul proprio smartphone che tramite il browser utilizzato. Secondo gli sviluppatori, Toky utilizza una tecnologia di crittografia che mantiene le comunicazioni sicure. Inoltre, l’applicazione non chiede agli utenti nessun numero di telefono e, soprattutto, l’utente non è tenuto a dare le proprie informazioni private.

Toky

Vediamo le caratteristiche di Toky:

  • Ognuno può ricevere chiamate da qualcuno anche senza il bisogno di avere un account registrato su Toky, come se aveste scambiato il vostro numero di telefono con qualcun altro.
  • Ognuno può fare chiamate da un browser nel caso in cui non si abbia l’applicazione installata o se non si è un utente registrato su Toky.
  • E’ possibile creare dei filtri indicando il momento, luogo e giorno della settimana in cui si vuole ricevere le chiamate, senza quindi riceverne continuamente di impreviste.
  • Toky utilizza un link facile da ricordare e personalizzato, metodo più facile da condividere rispetto al dare a qualcuno un numero di telefono.
  • E’ un link. Lo potete inserire dappertutto: sui propri profili Facebook e Twitter, firme da inserire in messaggi e-mail, ecc.

Toky

Toky è disponibile su smartphone e tablet con sistema operativo Android e browser Chrome, Firefox, Opera. E’ scaricabile gratuitamente dal Play Store nella sua versione per Android. Presumibilmente Toky sarà disponibile anche per iOS, ma sul sito l’icona inerente non è collegata.

Intel NUC Braswell sul mercato nel mese di Giugno

Quando pensiamo ad un computer desktop con a bordo il sistema operativo Windows, molto probabilmente ci viene in mente un case mid-tower o full-tower abbastanza ingombrante con dentro tutte le componenti. In realtà, questo dovrebbe essere il pensiero che si aveva un paio di anni fa in quanto nell’ultimo periodo si stanno sempre più diffondendo computer molto piccoli, adatti ad essere sistemati sotto la TV del salotto per funzionare come media center, chiamati comunemente “Mini PC”. Ciò che ha reso possibile questa miniaturizzazione è senza dubbio la riduzione del processo produttivo delle componenti, argomento trattato fra l’altro nel nostro precedente articolo.

Tra i Mini PC più famosi non possiamo che citare gli Intel NUC (Next Unit od Computing), oramai giunti alla terza generazione. Di questa tipologia di prodotti di terza generazione ne esistono molti modelli, i quali però sono tutti accomunati dallo stesso telaio. Esso è estremamente compatto, misurando 10 x 10 cm, ed ha una possibilità di espansione molto vasta, grazie a 2 slot per memorie RAM, uno slot M.2 (solitamente occupato dalla scheda di rete WiFi + Bluetooth) e uno slot Sata III per il collegamento di SSD o hard disk meccanici da 2,5 pollici. La scheda madre invece ha già di per se 4 porte USB 3.0 (2 sul fronte e 2 sul retro), 1 uscita HDMI, un lettore di schede SDXC, un jack audio per le cuffie ed un connettore LAN RJ45 Gigabit.

Intel NUC Brashwell 2

Queste sono le specifiche comuni a tutti gli Intel NUC di terza generazione. Ciò di cui vi vogliamo parlare oggi però riguarda 2 specifici modelli annunciati di recente e che arriveranno sul mercato nel corso delle prime settimane di Giungo. Essi sono identificati con i nomi in codice Intel NUC5CPYH ed Intel NUC5PPYH e sono equipaggiati con CPU appartenenti alla famiglia Brashwell (la generazione successiva ai Bay Trail). Prima di procedere con l’analisi dei due modelli, vi segnaliamo che i processori Brashwell sono realizzati con un processo produttivo a 14 nm ed hanno un TDP di punta di appena 6W.

Analizzando i due modelli prima enunciati, scopriamo che:

  • Intel NUC5CPYH è dotato di una CPU Intel Celeron N3050 Dual Core ed avrà un costo di circa 140 dollari;
  • Intel NUC5PPYH è dotato di una CPU Intel Pentium N3700 Quad Core ed avrà un costo di circa 180 dollari.

Nonostante il TDP lo possa permettere, entrambi i modelli sono dotati di una piccola ventolina interna che si attiva non appena le temperature raggiungono un certo limite.

Prima di lasciarvi, vi ricordiamo che gli Intel NUC Brashwell, ma più in generale tutti gli Intel NUC, sono dei computer barebone, ossia necessitano dell’acquisto a parte della memoria RAM e dello storage, per cui fate attenzione nel caso decideste di acquistarne uno.

via

Android M, novità per RAM e consumo energetico

Android-M

Dopo il mezzo passo falso di Android Lollipop, Google è già da tempo a lavoro sul nuovo Android M, la nuova major release del suo sistema operativo mobile che dovrebbe essere rilasciata in versione definitiva in autunno. Le novità di Android M, a differenza di quanto fatto da Lollipop, si concentreranno in particolare sul miglioramento di alcuni punti fondamentali del funzionamento del sistema operativo ovvero la gestione della memoria RAM e il consumo di batteria.

L’aspetto legato alla gestione ed all’ottimizzazione dell‘utilizzo della memoria RAM è senza alcun dubbio un aspetto chiave per il futuro di Android che, in questi mesi, sta faticando molto, nella sua versione Lollipop, ad affermarsi con soddisfazione su device di fascia bassa che costituiscono un importante bacino di utenza. Discorso simile per il consumo di batteria, spesso legato alle eccessive attività di Google Play Services, che rappresenta un altro tallone di Achille dell’attuale sistema operativo di Google.

La casa americana è a lavoro già da tempo su Android M, che per ora si presenterà con il nome in codice Macadamia Nut Cookie, ed i primi frutti dello sviluppo dovrebbero iniziare a vedersi già nel corso dell’estate con il rilascio della prima preview del nuovo sistema operativo. Per quanto riguarda i dispositivi realizzati direttamente da Google, il nuovo Android M non dovrebbe arrivare sui dispositivi Nexus meno recenti come lo smartphone Nexus 4 e i tablet Nexus 10 e Nexus 7 2012. Maggiori dettagli in tal senso emergeranno, senza alcun dubbio, già nel corso dei prossimi giorni. Per ora non ci resta che attendere il rilascio di nuove informazioni sul debutto di Android M.

Samsung Galaxy S6 edge Iron Man Limited Edition presentato ufficialmente

Samsung Galaxy S6 edge Iron Man Limited Edition

Che cosa succede quando si mettono insieme le idee di un colosso della telefonia mobile quale Samsung ed un colosso dei fumetti e della fantascienza quale MARVEL? La risposta è senza dubbio qualcosa di eccezionale. Ed è proprio questo quello che hanno realizzato queste due aziende.

In occasione del film Avengers: Age of Ultron, i dirigenti della MARVEL hanno preso accordi con Samsung al fine di realizzare una versione personalizzata di smartphone che riprendesse le sembianze di un super eroe protagonista del film. Dovendo scegliere uno smartphone dal catalogo Samsung, perchè non il migliore? Ed infatti ecco che Samsung e MARVEL hanno presentato, nel corso della giornata di ieri, lo smartphone Samsung Galaxy S6 edge Iron Man Limited Edition.

L’estetica presenta sia somiglianze che novità

Analizzandolo dal punto di vista estetico, troviamo sia delle similitudini con il Samsung Galaxy S6 edge originale e sia delle assolute novità. Le somiglianze sono rappresentate dai materiali di costruzione utilizzati: metallo per quanto riguarda il bordo laterale e vetro Corning Gorilla Glass 4 per quanto riguarda sia la parte anteriore che la parte posteriore. Esse finiscono qua, Per quanto riguarda invece la novità, troviamo una colorazione tendente al rosso con tutti i dettagli in colorazione dorata (sono i colori tipici di Iron Man). Sulla scocca posteriore è anche presente il casco di Iron Man.

Analizzando invece il Samsung Galaxy S6 edge Iron Man Limited Edition dal punto di vista tecnico, troviamo che le differenze con la versione originale sono praticamente nulle. Stessa processore, stesso display, stesse memorie di nuova generazione ecc.

Samsung-Galaxy-S6-edge-Iron-Man-Edition-01

La confezione di vendita del Samsung Galaxy S6 edge Iron Man Limited Edition ci è stata fatta vedere direttamente dal produttore coreano attraverso un video unboxing ufficiale. Da esso abbiamo appreso che sarà presente, oltre alla solita accessoristica, anche un carica batteria wireless raffigurante il cuore cibernetico di Tony Stark.

https://youtu.be/wB6MId15cpo

Arrivo sul mercato e paesi di vendita del Samsung Galaxy S6 edge Iron Man Limited Edition

Ma veniamo alle note dolenti. Innanzitutto, l’unica versione disponibile del Samsung Galaxy S6 edge Iron Man Limited Edition è quella da 64 GB. In secondo luogo, la commercializzazione iniziale è prevista solamente nel territorio della Corea del Sud a partire da domani mentre la settimana prossima incomincerà in Cina ed a Hong Kong. Nessuna comunicazione è stata fatta nè sul prezzo di vendita (che immaginiamo essere leggermente superiore rispetto alla versione originale) e nè sulla commercializzazione in altri mercati.

fonte

Samsung inizierà la produzione di chip a 10 nm nel Q3 2016

Samsung

Fin da quando eravamo piccoli, ci è stato insegnato che le parti fondamentali di un computer sono essenzialmente due: l’hardware ed il software. Per quanto riguarda lo sviluppo del software, non vi sono particolari problemi se non il limite alla fantasia degli sviluppatori. Quando invece si parla di hardware, i limiti cominciano a palesarsi. Un chiaro monito a questo è la legge di Moore che, di recente, ha compiuto 50 anni dalla sua formulazione:

Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi

Legge di Moore

Questa legge risulta veritiere fin quando non si raggiungerà un livello tale di miniaturizzazione del silicio (comunemente chiamato “processo produttivo a xx nm”). Dopo di che, si dovrà trovare un altro materiale in grado di soddisfare le richieste di calcolo e di efficienza energetica. Uno dei più indicati e che al momento è sotto stretta osservazione è il grafene.

Al momento attuale, siamo già arrivati ad avere chip realizzati con un processo produttivo a 14 nm. A produrli, per il momento, sono solamente Samsung ed Intel. Ci sono molte variabili sulla grandezza minima di un transistor oltre la quale non si può andare: secondo Samsung, ci si può spingere benissimo fino a 3 nm mentre secondo Intel ci sarebbero molti problemi già oltre i 5 nm.

Ogni step evolutivo non apporta una riduzione di un solo nm alla produzione, altrimenti si potrebbe andare avanti ancora per molti anni. Il prossimo step è rappresentato dalla realizzazione di chip a 10 nm. Stando a quanto dichiarato da Samsung, i test su tale scala di produzione sono già incominciati e promettono bene. Se tutto andrà secondo i piani, la produzione di massa utilizzando tale processo produttivo potrebbe incominciare già a partire dalla seconda metà del prossimo anno.

Sono molte le aziende interessate alla tecnologia di Samsung

Ad essere interessate per questa tecnologia non è solo Samsung, anzi. Il colosso coreano è uno dei maggiori fornitori di chip al mondo, con aziende del calibro di Apple, Acer, Dell ecc. che si riforniscono sistematicamente da esso. Restringendo il cerchio solo su Apple, potremmo vedere equipaggiato un chip a 10 nm su un ipotetico iPhone 8.

fonte

Come effettuare il jailbreak su iPhone 6 e iPhone 6 Plus

Jailbreak Pangu8

A distanza di diversi mesi dall’uscita del conosciuto tool Pangu, riprendiamo la questione jailbreak per proporvi una guida che sarà utile a sbloccare il vostro smartphone con Firmware iOS 8.0 o 8.1. L’ultimo tool che permette infatti di poter acquisire il pieno controllo sul nostro dispositivo è proprio Pangu8, un tool sviluppato da un gruppo di ricercatori e sviluppatori cinesi, che ha portato avanti questo progetto con l’aiuto di diverse realtà, ed ha saputo migliorarlo ed ottimizzarlo sino a renderlo il miglior tool per il jailbreak di iOS 8 ed iOS 8.1.

Pangu8 è disponibile sia per piattaforma Windows che per Mac OSX, ed il suo utilizzo è davvero semplice, quasi banale. Il programmino infatti richiede solo alcuni semplici accorgimenti tecnici, e il suo utilizzo è molto semplice grazie a pochi step da seguire e ad una spiegazione guidata di pochi passaggi necessari.

Il funzionamento di Pangu8

Pangu8 è arrivato ora alla versione 1.2.1 per Windows mentre per Mac è fermo alla versione 1.0. Appena qualche giorno fa infatti, abbiamo potuto vedere come la situazione del jailbreak per iOS 8.3 e il precedente iOS 8.2 sia ancora in alto mare. Dopo che i diversi team di TAIG ed altri, hanno avuto alcune difficoltà, sembra infatti che il jailbreak per gli ultimi firmware dovrà ancora attendere.

Ma tralasciando la situazione attuale, che potete visionare sul nostro sito, possiamo dire che per ora l’ultimo firmware totalmente compatibile con un jailbreak untethered è la versione 8.1. Con Pangu8 potrete facilmente ottenere i massimi privilegi anche su iPhone, vediamo come.

Guida per il Jailbreak di iOS 8.0 8.1

Requisiti

  • Computer con sistema operativo Windows o Mac OSX
  • Dispositivo Apple iPhone 4s, iPhone 5, 5s, iPhone 6, 6 Plus, iPad Mini 2, 3, iPad Air, 2
  • Backup del vostro dispositivo
  • iTunes 12 installato sul computer
  • Download Pangu8 Mac OSX, Windows

Guida

  1. Assicuratevi di aver installato l’ultima versione di iTunes e che il vostro iPad o iPhone sia correttamente riconosciuto dal programma.
  2. Chiudete iTunes. Scaricate e successivamente avviate Pangu8.
  3. All’avvio del programma collegate il vostro dispositivo al computer ed attendete che Pangu lo riconosca. Staccate e riattaccate il device o riavviate il programma se non avviene.
  4. Pangu8Schiacciate sul pulsante “Start Jailbreak” presente al centro del programma, e quindi nella schermata successiva accettiamo i consigli del programma quali effettuare un backup se non lo abbiamo fatto, ed inserire il dispositivo iPhone o iPad in “modalità Aereo” prima di proseguire. Se abbiamo già provveduto a queste semplici operazioni preliminari, proseguiamo cliccando su “Already did” (come in figura accanto).
  5. Ora attenderete qualche secondo per permettere al programma di installare il jailbreak con l’ultima versione di Cydia disponibile.

Al termine il vostro tablet o smartphone Apple si riavvierà, ed avrete la vostra applicazione Cydia installata sul device.

Come avete inteso il procedimento è davvero semplificato, ed attendendo altri risvolti per ora questo è il jailbreak untethered più recente. Se volete quindi avere il i massimi permessi sul vostro iPhone, non vi resta che seguire la guida e sbloccare del tutto il vostro device marchiato Apple.

Gionee Elife E8 scatta foto interpolate da 100 Megapixel?

Gionee Elife E8 scatta foto a ben 100 megapixel?
Gionee Elife E8 scatta foto a ben 100 megapixel?

A poco più di una settimana dalla sua certificazione in Cina, Gionee Elife E8 fa parlare di se nuovamente per la sua fotocamera posteriore.

Il mercato degli smartphone in Cina è in costante fermento, dato che al suo interno nascono sempre nuove società e le attuali si ingrandiscono giorno dopo giorno vendendo anche nei mercati internazionali; alcune di loro come ad esempio Xiaomi, Huawei, Lenovo nel campo della telefonia mobile sono ormai considerate delle vere aziende leader nel settore a pari merito di marchi più famosi come Sony, LG, Htc.

Gionee Elife E8 scatta foto a 100 megapixel?

Un altra società che sta facendo parlare di se, anche se è ancora emergente, è Gionee che con il suo ultimo smartphone top di gamma chiamato Elife E8 sta cercando di stupire la clientela cinese.

Il dispositivo in questione, certificato giusto poco più di una settimana fa da TENAA (l’equivalente negli USA della FCC) sembra che apporterà un innovazione piuttosto interessante nel campo multimediale: dovrebbe essere infatti capace di scattare foto interpolate (sovrapposte una sull’altra) ad una risoluzione massima di ben 100 megapixel.

Questo piccolo “miracolo” tecnologico avverrebbe lato hardware grazie alla fotocamera posteriore con sensore ottico da ben 23,8 megapixel e grazie al software nativo di Gionee che ne permetterebbe l’interpolazione.

La possibilità di scattare foto a ben 100 megapixel consentirebbe all’utente di ottenere fotografie con dettagli più elevati e rumore video minore, quindi sulla carta un risultato finale superiore rispetto alla media delle immagini scattate dalle fotocamere della concorrenza.

Gionee Elife E8 qualche altro dettaglio Hardware

Ovviamente Gionee Elife E8 non è solo uno smartphone tutto fotocamera; il design del prodotto è all’avanguardia in termini di spessore e peso, utilizza una scocca in metallo (quindi materiali pregiati) e dovrebbe avere un hardware di alto profilo.

Da quello che sappiamo lo smartphone utilizzerebbe infatti un display Super Amoled da 4,6 pollici di diagonale con risoluzione QHD 2560 x 1440 pixel (con un elevata densità per pixel pari a 639 PPI), un processore Octa-Core con Chipset Mediatek MT6795 funzionante alla frequenza massima di 2 Ghz, ben 3GB di memoria ram e 32GB di memoria interna ovviamente espandibile con microSD per chi abbisogna di più spazio per file multimediali, documenti, foto eccetera.

Per chi poi ama scattare foto selfie la fotocamera anteriore dovrebbe soddisfare anche gli utenti più esigenti grazie ad un sensore da 8 megapixel, che è sopra lo standard di molti altri smartphone della concorrenza che si fermano quasi sempre a 5 mega pixel.

Per chi infine ha paura di rimanere durante la giornata con la batteria a terra sembra proprio che Gionee Elife E8 sia ben coperto grazie ad amperaggio di 3520 mAh, che per fare un esempio supera di quasi 1000 mAh la batteria del Galaxy S6 che oltretutto ha un display anche più grande.

Samsung Galaxy S6, vendite inferiori alle attese

Samsung Galaxy S6

Dopo i primi giorni di commercializzazione, il nuovo Samsung Galaxy S6 e la sua versione Edge sembravano destinati a diventare, rapidamente, i nuovi leader di vendita per il mondo Android e già in molti vedevano come concreta l’ipotesi di dover rivedere verso l’alto le stime di vendita di Samsung che puntava al raggiungimento del traguardo dei 70 milioni di unità vendute entro la fine del 2015.

Al termine del primo mese di commercializzazione, Samsung ha distribuito, per ora, 10 milioni di unità di Samsung Galaxy S6 e S6 Edge. Un dato senza dubbio importante ma che rende decisamente difficile il raggiungimento del target di vendita fissato da Samsung ad aprile. Secondo le informazioni emerse in rete in queste ore, il nuovo Samsung Galaxy S6 Edge si caratterizzerebbe per una domanda superiore alle attese, che ha costretto Samsung ad un incremento di produzione, mentre il modello più tradizionale, il Samsung Galaxy S6 Flat, non sembra aver convinto più di tanto gli utenti ed è, al momento, il principale indiziato per quanto riguarda i risultati commerciali dei nuovi top di gamma in questo primo mese di commercializzazione. Come metro di paragone, il Samsung Galaxy S4 raggiunge il traguardo delle 10 milioni di unità vendute dopo 27 giorni di commercializzazione mentre il Galaxy S5 ce ne mise appena 25 giorni. I nuovi Samsung Galaxy S6 e S6 Edge sono, invece, arrivati a 30 giorni.

Per raggiungere il traguardo delle 70 milioni di unità vedute, Samsung dovrebbe distribuire nei prossimi sette mesi circa 9 milioni di unità al mese, una missione decisamente difficile da portare a termine. Maggiori dettagli in merito alle vendite dei Samsung Galaxy S6 e Samsung Galaxy S6 Edge arriveranno, senza dubbio, nel corso delle prossime settimane.

Sony BRAVIA 4K Android TV sbarcano in Italia

BRAVIA 4K Ultra HD

Sony BRAVIA Android TV, insieme con la nuova linea di TV delle serie X83C, X85C, X90C, X93C e X94C, sbarcano in Italia. Il 4K Ultra HD, il Digital Home Entertainment con Android TV e tutti i futuri scenari introdotti da parte di Sony alla presentazione dei nuovi modelli, per innovare e sorprendere sempre in ambito TV.

Un nuovo potente processore, il 4K X1 di Sony, che assicura una visione nitida di qualsiasi formato (4K, Alta Definizione). Un chip X1 capace di conferire a qualsiasi tipologia di contenuto (anche quelli provenienti da Internet) una estrema chiarezza e soprattutto dei colori brillanti, grazie all’uso di un esclusivo sistema che assicura un eccellente livello di definizione del 4K.

TV che riescono a riprodurre le texture nei minimi dettagli, procedere all’abbassamento del rumore delle immagini e migliorare il contrasto.

Le nuove serie X93C e X94C saranno inoltre compatibili con i contenuti High Dynamic Range (HDR) tramite un apposito aggiornamento di rete. Proprio a tal riguardo  X-tended Dynamic Range PRO riferito al modello X94C da 75″ e X-tended Dynamic Range per i modelli X93C da 55″ e 65″, saranno capaci di assicurare la massima luminosità del display LED.

Per quanto riguarda il comparto sonoro, i due nuovi modelli X94C e X93C, grazie all’audio Hi-Res, possono offrire un eccellente livello di coinvolgimento grazie alla possibilità di riprodurre anche i minimi dettagli. Ricorrendo invece alla tecnologia DSEE HX si potrà procedere alla conversione di qualsiasi tipo di audio.

Infine la presenza di Android TV, per visualizzare sul display della Tv tutto quello che di solito viene eseguito sul proprio smartphone o tablet, come musica, fotografie, video, applicazioni e molto altro ancora.

Grazie a Google Cast Ready sarà possibile trasferire con facilità qualsiasi contenuto da smartphone e tablet al proprio TV Sony.

I  nuovi TV prodotti dalla Sony, i BRAVIA 4K Ultra HD con Android TV, saranno in vendita a partire dal mese di giugno 2015.

iPhone 6S, fotocamera posteriore RGBW da 12 Megapixel

iphone 6s camera

Il nuovo iPhone 6S, a diversi mesi di distanza dal suo debutto ufficiale, che dovrebbe avvenire nel corso del prossimo mese di settembre, continua a far parlare di sé. Nella giornata di oggi, infatti, sono emersi nuovi rumors legati ad uno dei punti più interessanti del nuovo smartphone di Apple, ovvero la fotocamera posteriore.

Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, il nuovo iPhone 6S dovrebbe montare un nuovo sensore RGBW da 12 Megapixel prodotto da Sony che dovrebbe garantire un salto di qualità ulteriore al già ottimo comparto fotografico dello smartphone di Apple.

Grazie alla tecnologia applicata sul nuovo sensore della fotocamera, l’iPhone 6S sarà in grado di realizzare scatti ancora più luminosi con tempi di messa a fuoco ridotti grazie al contributo di un nuovo sistema di “face detection”. A migliorare la qualità delle immagini catturate dal nuovo iPhone 6S ci penserà anche la tradizionale ottimizzazione di Apple che, possiamo star certi, presenterà un prodotto ancora una volta di prima classe. A completare la dotazione del nuovo iPhone 6S ci sarà, inoltre, un flash dual tone in grado di garantire buoni scatti anche in condizioni di scarsa luminosità. Possibili novità dovrebbero arrivare anche per quanto riguarda la fotocamera anteriore che potrebbe registrare un notevole passo in avanti, quanto meno in termini di megapixel.

Il nuovo iPhone 6S dovrebbe portare con sé ulteriori novità dal punto di vista hardware mentre il design dovrebbe, grosso modo, ricalcare le linee dell’iiPhone 6. Il nuovo smartphone di Apple, cosi come la generazione attuale, sarà realizzato in due versioni, una con display da 4.7 pollici ed una da 5.5 pollici. Per ora non ci resta che restare in attesa di ulteriori informazioni in merito alle specifiche tecniche dei nuovi iPhone 6S che, ricordiamo, saranno presentati a settembre.

Domanda di sicurezza? Per Google meglio la verifica in due passaggi

Il tema della sicurezza informatica è sempre più sulla bocca degli utenti. In effetti, crescendo il numero di informazioni che immettiamo online (foto, video, dati personali), è logico che migliore deve essere la protezione ad esse riservate. Ed allora sono tanti i sistemi di sicurezza che si stanno sviluppando ma tutti prendono, come base di partenza, la protezione mediante password.

La totalità dei siti che richiede una registrazione infatti garantisce il primo step della sicurezza mediante un nome utente ed una password. Il nome utente viene registrato nei server del proprietario di quel determinato sito così come anche la password, solo che non possono essere lette da nessuna in quanto crittografate. Il secondo step della sicurezza è rappresentato dalla possibilità di recuperare la password nel caso in cui la perdessimo. In questo caso, la tecnica più utilizzata è quella della domanda di sicurezza: impostando una relativa domanda e risposta che solo noi conosciamo, si può procedere al recupero.

username-and-password-shutterstock-1000x664

Tuttavia, questo è un metodo non troppo sicuro ed antiquato, stando alle dichiarazioni di Google. Da colosso del web quale è, Google è sempre alla ricerca del modo migliore per tenere al sicuro ciò di più prezioso possiede nei server: i dati degli utenti. A questo proposito, esso ha recentemente lodato la propria scelta di adottare la verifica in due passaggi, denigrando il più tradizionale metodo con la domanda di sicurezza.

Ma come funziona la verifica in due passaggi e perchè è migliore rispetto alla domanda di sicurezza?

Innanzi tutto, per poter accedere al nostro account, è necessario fornire a Google uno o due numeri di cellulare. Il motivo è molto semplice: ogni volta che cercheremo di accedere al nostro account da un qualunque dispositivo elettronico, ci verrà chiesto di inserire il codice univoco che ci verrà inviato tramite SMS, a meno che non abbiamo autorizzato permanentemente quel determinato device.

Google verifica in due passaggi

La verifica in due passaggi sta proprio in questo: il primo step è rappresentato sempre dal nome utente (in questo caso l’e-mail) e la password mentre il secondo step dall’immissione del codice univoco. Se ci fate caso, è lo stesso metodo utilizzato dalle banche per permetterci di effettuare dei bonifici (in quel caso il codice ci viene fornito dal token).

Per concludere, Google ci fa sapere che servono in media 10 tentativi per recuperare una password protetta con una domanda di sicurezza, in quanto spesso e volentieri domande e risposte sono simili per molti account (il nome del cane, il nome della fidanzata, la data di nascita ecc.), per cui non garantisce una sicurezza adeguata quanto invece la verifica in due passaggi.

Samsung pensa ad un ibrido smartphone/ultrabook

novità su galaxy j5 e j7

L’avvento della tecnologia mobile come la conosciamo adesso ha fatto si che il mondo dei PC ne risentisse molto. La maggior parte delle operazioni che qualche anno fa eravamo abituati a fare con un notebook o con un PC desktop adesso possono essere fatte, in maniera estremamente semplice ed alle volte più veloce, mediante uno smartphone. Questo però non vuol dire che il settore notebook è destinato a scomparire, anzi. Ci sono cose che al momento, per mancanza di potenza computazionale o magari per un semplice fatto di comodità, non possono essere fatte con un dispositivo mobile. Pensiamo ad esempio all’editing video (in special modo adesso che si sta affacciando con molta veemenza la risoluzione 4K).

La dotazione di un moderno lavoratore dunque deve comprendere sia uno smartphone che un notebook. Ma se acquistare entrambi può essere molto dispendioso economicamente parlando, perchè non acquistarne uno che funge sia da smartphone che da computer? Questa sembra essere l’idea di Samsung, almeno stando ad un recente brevetto depositato. Come potete vedere dall’immagine, lo smartphone andrebbe ad inserirsi in un alloggiamento studiato ad-hoc all’interno dello chassis del portatile, fornendo molto probabilmente la potenza di calcolo necessaria al funzionamento e trasformando nello stesso tempo il display in un touchpad.

Brevetto smartphone-notebook Samsung

Non sarebbe una novità la soluzione di Samsung

Nel mondo Android, non è la prima volta che uno smartphone viene trasformato in un componente necessario al funzionamento di un altro dispositivo. Sicuramente vi ricorderete i PadFone di Asus, che erano composti da uno smartphone e da una tablet-station, nella quale doveva venir inserito lo smartphone per funzionare. Il principio è assolutamente lo stesso, solo che Samsung vuole applicarlo non al mondo dei tablet ma al mondo dei computer portatili.

Ovviamente ancora si tratta solamente di un brevetto e nient’altro. Restano da vedere ancora molti dettagli su questo progetto, come per esempio il sistema operativo a bordo: sarà Android, Windows 10 oppure Samsung stupirà tutti adoperando Tizen OS?

Questo brevetto va in un certo senso a dare una mezza risposta all’interrogativo che ci siamo posti ieri nell’articolo riguardante l’iPad Pro. Invece di realizzare un prodotto mobile in grado di sostituire un notebook, la risposta definitiva potrebbe essere quella di realizzare uno smartphone che funge da hardware-companion di un notebook.