Il mercato tecnologico si è popolato di molti altoparlanti con tecnologia Bluetooth, questo fa si che si possa veramente scegliere in base alle caratteristiche che si apprezzano di più. La priorità assoluta nella ricerca di un dispositivo che abbia una buona qualità audio oppure l’interesse maggiore si sposta alla durata della batteria o alla portabilità?
EasyAcc DP100 si orienta decisamente sul fronte della portabilità. Il dispositivo ha un design compatto, ha le dimensioni di una lattina di una bibita e non risulta troppo pesante. La sua base è in materiale gommato, il che permette al dispositivo di non essere troppo scivoloso quando lo si appoggia su di un piano.
E’ di colore nero opaco, aspetto che lo rende un elegante oggetto di design. Sul suo lato posteriore è presente un pulsante di accensione e di spegnimento, un socket per connettere un caricabatteria e un ingresso aux-in.
I controlli per la riproduzione audio vengono azionati premendo un tasto grigio di materiale gommoso ed è posto sulla parte superiore dell’altoparlante.
Oltre alla funzione per la riproduzione di brani musicali, DP100 ha un microfono incorporato che permette di fare delle chiamate in vivavoce, quindi grazie alla tecnologia Bluetooth che lo mette in comunicazione con il vostro smartphone. DP100 viene fornito di un piccolo sacchetto in stoffa in modo da proteggerlo quando lo si porta con sé, di un cavo USB ed un cavo audio. Nella confezione è anche incluso un piccolo e discretto libretto di istruzioni.
Il tempo impiegato per la fase di ricarica tramite USB è di poco superiore alle tre ore, il che corrisponde ad una garanzia di playback audio frale 15 e le 20 ore, oppure dalle 8 alle 10 ore di conversazione telefonica. DP100 può arrivare a fine giornata con un buon livello di carica. Quando lo si accende, si udirà un suono che sta a significare che è pronto per una connessione ad un qualche dispositivo, come ad esempio l’ultimo in ordine di tempo a cui è stato abbinato.
La potenza massima dell’altoparlante è di 4W. Potrebbe non sembrare molto, ma l’audio che diffonde è abbastanza per riempire una stanza di modeste dimensioni. Per un dispositivo così compatto, l’audio risulta essere ricco e pieno e con una qualità dei bassi dignitosa.
Complessivamente, dunque, DP100 è un buon compromesso fra performance e portabilità. Le sue dimensioni lo rendono comodo da tenere in una borsa oppure in una tasca e, anche se non offra una qualità audio di una sala da concerti, è perfetto per l’uso di tutti i giorni.
Il suo prezzo è ragionevole, su Amazon è acquistabile a $35.99 oppure a £18.99 nella versione inglese, sul sito ufficiale invece si possono trovare maggiori informazioni e le relative specifiche tecniche. Al momento è disponibile per l’acquisto nel mercato tedesco, inglese ed americano.
Gli utenti della comunità di Jailbreak sono in trepida attesa per la pubblicazione della nuova versione aggiornata riguardante Jailbreak iOS8, soprattutto dopo essere venuti a conoscenza che Apple ha patchato gli exploit utilizzati nel Jailbreak di TaiG con la pubblicazione dell’aggiornamento di iOS 8.1.3.
E’ stato pubblicato e presentato un video in cui Stefan Essar, meglio conosciuto ai più come i0n1c, fa vedere un iPhone 6 Plus con installato Jailbreak in combinazione a iOS 8.4. Questo aumenta la credibilità di un “lavori in corso” per una imminente pubblicazione di Jailbreak iOS.
I convincimenti aumentano in quanto Apple, di recente, ha fornito gli sviluppatori di tutto il pacchetto iOS 8.4 beta e di prevedere la sua uscita ufficiale entro la fine di maggio o nel mese di giugno in prossimità, insomma, del WorldWide Developer Conference (WWDC) in cui verrà presentato e lanciato iOS9.
Gli sviluppatori, dunque, sembrano impegnati a lavorare sodo su iOS 9 per quanto riguarda il miglioramenti dei bug riscontrati per garantire un’uscita sicura del sistema operativo di Apple, non trovando così il tempo utile per dedicarsi ancora ad iOS 8.
Jailbreak per iOS 8.3 e iOS 8.4
La squadra di sviluppo di Jailbreak insieme allo staff di TaiG, stanno spingendo Apple a velocizzare il più possibile la pubblicazione di iOS 8.4, ma con il rischio di rilasciare Jailbreak iOS 8.3 incompleto di tanti exploit noti per favorire così la pubblicazione di iOS 8.4.
E’ consigliabile agli utenti di Jailbreak di non cadere in tentazione nell’aggiornare il proprio dispositivo ad iOS 8.4 quando sarà reso disponibile. La spiegazione è presto data: molto probabilmente l’operazione potrebbe compromettere ogni prospettiva futura di Jailbreak rendendo inutili tutti gli exploit conosciuti.
Non si sa ancora se la versione di Jailbreak sviluppata dal team di TaiG verrà rilasciata per iOS 8.3 o se per iOS 8.4. Tutto probabilmente dipenderebbe dalla strategia che Apple potrebbe adottare per la chiusura degli exploit di sicurezza da applicare nei prossimi aggiornamenti ad iOS 8.
Il phablet Galaxy Note 2 secondo gli ultimi rumors riceverà da Samsung l’aggiornamento Android Lollipop ma solamente in alcuni paesi selezionati: e in Italia?
Sfortunatamente nelle ultime settimane si è venuta a creare una grossa confusione sul possibile aggiornamento alla versione Android 5 Lollipop per il phablet di seconda generazione Samsung Galaxy Note 2, che come sappiamo ormai è da più di due anni sul mercato e sulla carta non dovrebbe essere più aggiornato dall’azienda coreana.
Il sulla carta è dovuto al fatto che alcune sedi locali di Samsung hanno riferito tramite propri canali ufficiali, come una pagina Facebook o un account Twitter, notizie discordarti sul nuovo firmware Lollipop; prima sono arrivate conferme da Samsung Finlandia e da Samsung Francia, poi smentite dalla sezione spagnola e da Samsung Gulf.
Galaxy NOTE 2 aggiornamento a LOLLIPOP: incerto in Italia
Recenti indagini hanno poi appurato che nei server di Samsung attualmente non ci sarebbe nessuna rom Android 5 Lollipop destinata a Galaxy Note 2: almeno questo è quello che si vocifera.
Sta di fatto che oggi è arrivato un altro comunicato che forse ha fatto definitivamente chiarezza sulla politica dell’azienda corena sul proprio Galaxy Note 2; Samsung Danimarca ha infatti riferito tramite Twitter che nel paese scandinavo l’aggiornamento Lollipop arriverà su tutte e due le versioni vendute di Note 2 (la 3G e la LTE), ma che in definitiva il nuovo software non sarà disponibile in tutti i paesi.
Questo significa che il Galaxy Note 2 sarà aggiornato da Samsung a Lollipop solamente in determinati paesi, che saranno selezionati secondo criteri interni aziendali; e per l’Italia come è la situazione?
Sfortunatamente non abbiamo indicazioni di sorta su cosa deciderà Samsung Italia sul suo Galaxy Note 2; possiamo solo sperare che l’aggiornamento venga effettivamente effettuato anche se le date continuano ad essere segrete e i tempi forse potrebbero essere ancora relativamente lunghi.
Nelle ultime ore ha fatto la sua apparizione in rete un nuovo smartphone top di gamma, l’ennesimo degli ultimi mesi, di casa HTC per ora identificato con il nome HTC One ME9 e con il nome in codice Hima_Ace. Tale smartphone dovrebbe arrivare sul mercato nel corso del prossimo mese di luglio e dovrebbe essere commercializzato unicamente in Asia. In attesa di ulteriori conferme diamo uno sguardo alle specifiche tecniche che caratterizzeranno il dispositivo.
Il nuovo HTC One ME9 si presenterà con un display da 5.2 pollici di diagonale con risoluzione QHD e con il SoC MediaTek MT6795 a 64 bit con CPU Octa-Core da 2.2 GHz affiancato da 3 GB di memoria RAM. Lo storage interno sarà pari a 32 GB, con supporto per microSD per espandere la memoria interna, mentre la fotocamera posteriore monta un sensore di 20 Megapixel realizzato da Toshiba e la fotocamera anteriore è una camera Ultrapixel da 4 Megapixel. A completare la dotazione tecnica del nuovo HTC One ME9 troviamo un sensore di impronte digitali, una specifica sempre più diffusa, ed il sistema operativo Android 5.0 Lollipop affiancato dall’interfaccia utente Sense 7. Questo nuovo smartphone sarà commercializzato nelle versioni Classic Rose Gold, Gold Sepia, Meteor Gray.
Per ora non ci resta che attendere il rilascio di nuove informazioni in merito al nuovo progetto di HTC. La casa costruttrice ha presentato diversi top di gamma in questo 2015 e il nuovo HTC One ME9 andrà ad incrementare, ulteriormente, l’offerta di dispositivi nel corso delle prossime settimane. Maggiori dettagli in merito a questo interessante smartphone emergeranno, senza alcun dubbio, nei prossimi giorni.
Con l’arrivo del nuovo LG G4, atteso sul mercato italiano per il mese di giugno, iniziano ad apparire in rete nuove interessantissime offerte dedicate all’LG G3, l’attuale top di gamma di casa LG che, nonostante abbia raggiunto un anno di carriera, può contare ancora su di un comparto tecnico di altissimo livello.
Oggi vi segnaliamo l’offerta proposta dal negozio eBay Global Telephone, caratterizzato dal 99.6% di feedback positivi, che offre le versioni oro e nero dell’LG G3 al prezzo di appena 329 Euro con spese di spedizione incluse nel prezzo. Con 8 Euro in più il device verrà spedito tramite Pacco Celere. Il modello proposto dello smartphone di casa LG presenta garanzia Europa e storage interno, espandibile tramite microSD, pari a 32 GB.
Si tratta, senza dubbio, di un’offerta di sicuro interesse che avvicina sempre di più il costo dell’LG G3 alla soglia dei 300 Euro. L’ormai ex top di gamma di casa LG, nonostante la lunga permanenza sul mercato, presenta specifiche tecniche del tutto paragonabili agli attuali smartphone top del mondo Android. L’LG G3, infatti, monta un display da 5.5 pollici di diagonale caratterizzato da una risoluzione QHD, SoC Qualcomm Snapdragon 801 con Quad-Core da 2.5 GHz e 3 GB di memoria RAM. A completare la dotazione tecnica dello smartphone di casa LG troviamo una fotocamera posteriore da 13 Megapixel ed una fotocamera anteriore da 2.1 Megapixel. Di seguito trovate i link diretti alle offerte proposte in precedenza che vi permetteranno di acquistare un nuovo esemplare di LG G3 al prezzo di appena 329 Euro.
Il prossimo Oppo R7 Plus, una variante più grande di R7, è stato svelato con alcune immagini dal vivo che confermano la presenza del sensore per le impronte digitali.
Ci sono due nuovi dispositivi android che sembrano essere molto attesi sia in Cina che anche nel resto del mondo perché rappresentano i primi esemplari (oltre allo ZTE Nubia N9 presentato qualche giorno fa) di smartphone che non fanno intravedere le cornici attorno al display dato che hanno bordi sottilissimi.
Oppo R7 Plus una variante più grande di R7 svelata in alcune immagini
Stiamo parlando questa volta di una variante dell’atteso Oppo R7 TENAA che è già stato certificato dalla società di certificazione TENAA in Cina; il nuovo dispositivo sarebbe una versione con display più grande, scocca in metallo e dalle prime immagini abbiamo capito che utilizzerà anche uno scanner per le impronte digitali: il suo nome è Oppo R7 Plus.
Sfortunatamente di Oppo R7 plus non si hanno dettagli tecnici, sappiamo solamente che avrà un display più grande con effetto 2,5D per via dell’assenza dei bordi (una via di mezzo quindi tra un comune display 2D e uno con effetti tridimensionali).
La cosa che sembra essere abbastanza confermata è che Oppo R7 Plus dovrebbe essere annunciato lo stesso giorno di presentazione di Oppo R7, ovvero in data 20 maggio 2015; le immagini che infatti potete vedere nella galleria riprendono uno spot pubblicitario e un render che riprende entrambi i nuovi prodotti sia nella versione normale che Plus.
Oppo R7 conferme ufficiose sul prezzo di listino
Per quanto riguarda invece Oppo R7 dalla cina arrivano ulteriori conferme sul suo prezzo di listino che sarà applicato almeno in Cina; da quello che è trapelato, il dispositivo costerà 2999 Yuan (più o meno 480 dollari americani), un prezzo di vendita molto simile al suo diretto concorrente Huawei P8 che invece ha un costo di 2888 Yuan.
Ovviamente queste sono tutte informazioni che non sono state ancora certificate ed ufficializzate da Oppo, per questo prendetele come possibili ma non certe, da considerare quindi con un certo distacco intellettivo.
Hanno sempre più successo ai giorni nostri i mini PC e l’ultimo arrivato nel comparto è quello prodotto da CHIP, un dispositivo arrivato da poco su Kickstarter che sta appassionando in queste ore moltissimi utenti, soprattutto grazie ad un suo prezzo di soltanto 9 dollari!
Oltre quattro mila backers nel supporto dell’idea al momento in cui scriviamo, ed obiettivo raggiunto in meno di un giorno. Una piccola potente scheda con CPU da 1GHz, la Allwinner A13, una GPU Mali400, memoria RAM da 512MB DDR3 e 4GB di storage interno.
Non è finita qui in quanto CHIP dispone anche di un modulo WiFI 802.11b/g/n e del Bluetooth 4.0, per avere la possibilità di collegarsi anche in wireless. Nel caso in cui si desidera connetterlo ad un display è necessario adoperare un adattatore.
Per 9 dollari si potrà ricevere la scheda e un cavetto mentre per complessivi 19 dollari si avrà in più una batteria LiPo da 3000mAh, per rendere in questo modo CHIP perfettamente portatile.
Nessuna informazione è stata svelata in merito alla autonomia ma di certo dalla configurazione enunciata in precedenza, CHIP si può tranquillamente usare per navigare sul web, per la riproduzione video, la scrittura di documenti e anche giocare a titoli che non richiedano troppe risorse.
Per 19 dollari è disponibile anche l’adattatore per connettere la scheda ai monitor dotati di ingresso VGA, mentre per 24 dollari si avrà quello con porta HDMI.
Un progetto interessante che al momento sta registrando oltre 186mila dollari di introiti ma tuttavia bisognerà aspettare, in quanto le spedizioni sono previste soltanto dal prossimo mese di dicembre, quando forse un PC da 9 dollari diventerà realtà.
Lo sviluppo che ruota intorno al nuovo sistema operativo Windows 10 è in piena attività. Nelle scorse ore è stata pubblicata l’ultima build, la 10072, e le sue novità sono state presentate alla Microsoft Build 2015, la conferenza dedicata ai developers. Microsoft ha preso la decisione di pubblicare un’anteprima del sistema operativo rendendo facile l’installazione anche su computer desktop.
Molti utenti, molto probabilmente, vorranno aspettare ancora un po’ di tempo prima di passare ad usare definitivamente Windows 10, magari continuando ad usare una versione stabile di Windows 8.1. La curiosità però potrebbe fare la sua parte, e portare l’utente indeciso a provare comunque la nuova versione di Windows.
Di seguito, vi proponiamo una guida pratica per provare Windows 10 al di fuori di una macchina virtuale.
Requisiti necessari per l’installazione di Windows 10 in dual boot.
Un PC con installato il sistema operativo Windows 8.1 dotato di un processore da almeno 1 GHz, 1 GB di RAM per 32-bit o 2 GB di RAM per 64-bit, una scheda grafica DirectX 9 con driver WDDM;
hard disk da almeno 20 GB su cui installare Windows 10;
Una chiavetta USB.
1 – Prima di tutto, eseguire un backup dei vostri dati
Prima di una qualsiasi formattazione ed una nuova installazione di un sistema operativo, è sempre meglio eseguire un backup dei propri dati e del sistema operativo in uso. Anche in questo caso è bene farlo, per agevolare al meglio l’installazione di Windows 10 ed un facile recupero allo stato precedente. Per tutto questo è necessario avere un hard disk in più oppure una partizione che possa contenere i dati per installare Windows:
Cliccate su “Start” con il tasto destro e quindi “Pannello di Controllo“.
Selezionando “Cronologia File” accederete ad una nella schermata successiva in cui troverete, in basso a sinistra, la dicitura “Backup delle immagini del sistema” che selezionerete.
Una volta scelta questa opzione, comparirà una finestra in cui sarà possibile selezionare la destinazione in cui salvare il backup.
Premete su “Avanti” e poi su “Avvia backup” per iniziare la fase di archiviazione.
E’ consigliabile salvare la partizione con Windows 8.1 o in un disco secondario.
2 – Preparazione all’installazione
Per utilizzare i file ISO ufficiali, quelli che vi consigliamo di installare potete raggiungerli da Microsoft Insider, sito a cui vi dovrete registrare. Conclusa la registrazione si avrà dunque accesso alla build della ISO in italiano che si trova nella pagina di download.
E’ necessario dunque scaricare lo strumento Windows USB/DVD Download Tool che si trova sul sito ufficiale di Microsoft. Una volta scaricato, avviatelo sul PC: apparirà una procedura che vi porterà passo passo alla trasformazione della chiavetta USB usata in un supporto per l’installazione di Windows 10.
3 – Preparare lo spazio necessario per Windows 10
Anche Windows 10, come per tutte le sue altre precedenti versioni, necessita di un determinato spazio libero su disco fisso, nel caso della sua nuova procedura di installazione passo per passo, per fortuna, non ci si dovrà preoccupare più di tanto, in quanto sfrutta lo spazio non utilizzato sulla partizione di Windows 8.1:
Cliccate sul pulsante “Start” e selezionate “Gestione disco”
Scegliete la partizione su cui è installato Windows 8.1
Cliccate su “Riduci volume” e accederete così alla finestra da cui ridimensionerete la partizione
Regolate la partizione a 20 GB di spazio, dimensione ideale per una corretta installazione di Windows 10, o maggiore; e quindi cliccate su “Riduci“
A procedura conclusa, avrete modo di notare che sul disco è rimasto dello spazio non alloccato; cliccateci sopra con il tasto destro del mouse e selezionate “Nuovo volume semplice”
Lasciando tutti i valori predefiniti, seguite la procedura, assicuratevi però di scegliere il file system di tipo NTFS.
4 – Modifica dell’ordine di boot
Il nuovo supporto su cui installare Windows 10 è pronto. Per poter accedere alla fase di installazione, ci si deve assicuarre che la chiavetta USB su cui è stata caricata la ISO della Insider Preview, faccia partire il boot.
Per rendere possibile l’operazione, accedete innanzitutto al BIOS del computer e quindi, dalla sezione della sequenza di boot, impostate come prima scelta il dispositivo USB.
Nel caso in cui il BIOS del vostro computer sia di tipo UEFI, la procedura si complica. Tramite la schermata “Start” di Windows 8.1 accedete alle impostazioni del PC e selezionate, dal menu a sinistra, la voce “Aggiorna e ripristina“. Premete dunque su “Ripristino” e successivamente su “Avvio avanzato“.
Una volta riavviato il PC troverete un menu di manutenzione; per poter scegliere l’ordine di boot tramite BIOS, dovrete accedere a “Risoluzione dei problemi”, seguito da “Impostazioni firmware UEFI” e in conclusione “Riavvia“.
5 – Installazione di Windows 10 Insider Preview in dual boot
Per una corretta installazione di Windows 10, assicuratevi di aver montato la chiavetta come descritto nel punto (2) e avviate così il vostro PC iniziando la procedura:
Non appena vi sarà chiesto, premete un tasto qualunque per procedere con l’installazione guidata.
Premente su “Avanti” e successivamente scegliete “Installa adesso”, accettate i termini e condizioni e proseguite
Al passo successivo vi verrà chiesto il tipo di installazione da effettuare, scegliete così l’installazione personalizzata (Avanzata)
Vi verrà proposta una lista con visualizzate tutte le partizioni del vostro PC, da questa lista assicuratevi di selezionare quella preparata apposta al punto (3)
Conclusa la prima fase di installazione, vi ritroverete a video un menu di boot dal quale si potrà scegliere fra Windows 8.1 oppure Windows Insider Preview
Per completare la fase di installazione, selezionate dunque l’opzione inerente a Windows 10. Una volta terminata, usufruendo delle vostre credenziali accederete a Microsoft Insider
In fase di installazione, non ci dovrebbero essere grossi problemi di compatibilità con i driver del vostro computer, Windows 10 comprende una lista di quelli più comuni. Dovendo riscontrare qualche difficoltà, sarà possibile affidarsi ad una lista sviluppata apposta dai produttori.
6 – Come tornare tornare a Windows 8.1
Se si volesse saltare da un sistema operativo all’altro, sarà possibile farlo selezionando l’opzione relativa durante l’avvio del computer. Volendo invece eliminare Windows 10 dual boot in modo definitivo, seguite gli ulteriori passi che seguono:
Avviate il vostro PC in modalità Windows 8.1 e lanciate “Esegui”
Nel campo testuale “Apri” digitate “MSConfig” e premete “OK”
Selezionate la voce “Opzioni di avvio” nel riquadro che vedrete apparire
In questo vedrete elencati le due versioni dei sistemi operativi installati; accertatevi di aver selezionato Windows Insider Preview; premete dunque su “Elimina“
Accedete a “Gestione del disco”, come per il punto (3) selezionate il volume su cui avete Windows 10 e scegliete l’opzione “Elimina volume”; al passo successivo, confermate l’operazione
Verrà eliminata la partizione scelta, così quella con Windows 8.1 tornerà ad essere l’unica valida. Cliccando su “Espandi volume“, sarà possibile recuperare lo spazio che era stato dedicato all’installazione di Windows 10.
Riavviate dunque il computer, e sarete di nuovo in grado di utilizzare il sistema operativo precedente come lo avevate lasciato.
Se avete riscontrato delle difficoltà nei passaggi che abbiamo descritto qui sopra, fateci sapere le vostre opinioni in merito.
In queste ore, Samsung ha avviato il rilascio di un nuovo aggiornamento firmware per il suo Samsung Galaxy S6, il nuovo top di gamma della casa coreana che sta mettendo insieme importanti risultati di vendita. A conti fatti, si tratta di un minor update dal peso di circa 138 MB che, attualmente, è in corso di distribuzione in numerosi mercati, Italia compresa. La build di questo update è la G920FXXU1AODG ed è basata ancora su Android 5.0.2 Lollipop.
Samsung non ha rilasciato un changelog dettagliato di questo nuovo aggiornamento firmware, che sarà disponibile come da tradizione via OTA, limitandosi ad evidenziare come il nuovo update porterà con sé vari miglioramenti al funzionamento ed alle prestazioni dello smartphone oltre ad i tradizionali bug fix.
Per ora sarà necessario attendere ancora un po’ di tempo prima di avere un’idea più chiara in merito alle novità introdotte dal nuovo firmware per il Samsung Galaxy S6. Alcune fonti evidenziano come le novità incluse in questo nuovo aggiornamento potrebbero riguardare i problemi alla gestione della RAM che il nuovo top di gamma di casa Samsung ha messo in mostra nel corso delle scorse settimane.
Meno probabile, invece, che questo nuovo aggiornamento possa essere in qualche modo correlato al malfunzionamento della fotocamera anteriore del Samsung Galaxy S6, un difetto emerso in rete in queste ultime ore e di cui ci siamo occupati in questo articolo stamane. Per ora non ci resta che attendere l’arrivo di nuove informazioni sulla questione. Difficilmente Samsung rilascerà un changelog più dettagliato in merito a questo aggiornamento in corso di distribuzione in queste ore. Per ora, quindi, non ci resta che attendere ulteriori novità.
Non è sufficiente il costante antagonismo sulle reti online di tutto il mondo ma ora bisogna scendere anche sul “terreno” prettamente fisico, dove i “conflitti” non sembrano essere di certo di minore intensità.
Parliamo della questione che vede contrapposti da una parte il Comune di Mountain View e dall’altra la nuova sede di Google. Il famoso motore di ricerca non trovato il placito benestare del consiglio comunale della cittadina che a sorpresa gli ha preferito LinkedIn, a cui è stata concessa un’area di 140.000 metri quadrati.
Google si è dovuta accontentare soltanto di 46.450 metri quadrati, che rappresenta lo spazio sufficiente per costruire soltanto uno dei quattro edifici che l’azienda aveva in mente di realizzare.
Il New York Times celebra la vittoria di LinkedIn paragonandola a quella di “Davide contro Golia”.
Una “guerra” che pertanto dalla rete si sposta alle mere proprietà immobiliari tramite cui si vuole conquistare Mountain View.
I vertici di Google, secondo indiscrezioni, sono rimasti a dir poco sorpresi di fronte alla decisione del consiglio comunale della città di assegnare la preferenza a Linkedin.
In realtà, in base a quanto scritto sul celebre quotidiano, l’obiettivo è quello “di preservare la diversità delle attività, riducendo la dipendenza di Mountain View da Google”.
Che dire, non è sufficiente Bruxelles con a capo la commissaria Margrethe Vestager che ha accusato nei giorni scorsi Google di posizione dominante, adesso tocca al comune di Mountain View esprimere forti dubbi sulla dislocazione fisica del celebre motore di ricerca, capace di monopolizzare una intera cittadina.
Stando a quanto emerso in queste ore, alcuni esemplari di Samsung Galaxy S6 e di Samsung Galaxy S6 Edge presenterebbero un malfunzionamento relativo al sensore della fotocamera anteriore. Si tratterebbe di un difetto di fabbrica relativo ad alcune unità prodotte della camera frontale del nuovo top di gamma di casa Samsung che causa l’apparizione di una zona violacea nella zona in alto a destra di ogni selfie scattato con il nuovo Galaxy S6.
Per ora non è ancora chiara la causa di questo problema che potrebbe anche dipendere dal alcuni problemi software oltre che, come detto, da un difetto di tipo hardware relativo ad un numero limitato, ma comunque abbastanza consistente, di esemplari di Samsung Galaxy S6.
Molti utenti che hanno riscontrato questo problema, in attesa che Samsung fornisca una soluzione definitiva alla questione, hanno eliminato, in modo temporaneo, il difetto riducendo la risoluzione della fotocamera anteriore del nuovo Samsung Galaxy S6 e passando, quindi, dai 5 Megapixel, ovvero la risoluzione completa del sensore della camera anteriore del nuovo top di gamma di Samsung ad una risoluzione di 3.8 Megapixel, ovvero l’impostazione immediatamente inferiore settabile. In alternativa, è necessario recarsi ad un centro assistenza per risolvere in modo definitivo il problema.
Per ora vi consigliamo di verificare con attenzione la presenza di questo particolare difetto della fotocamera anteriore dei nuovi Samsung Galaxy S6 in modo da ricorrere, rapidamente all’assistenza tecnica per risolvere completamente il problema. Maggiori dettagli in merito a questo malfunzionamento della fotocamera anteriore del nuovo Galaxy S6 emergeranno, senza alcun dubbio, nel corso delle prossime ore o al massimo dei prossimi giorni. Per ora non ci resta, quindi, che attendere nuovi dettagli.
Htc Nexus 9 il tablet top di gamma di Google inizia finalmente a ricevere l’aggiornamento Android 5.1.1.
Notizia ufficiale direttamente dalla pagina Nexus su Google+: il tablet top di gamma 2014 costruito da Htc per Google, ovvero il Nexus 9, inizierà a partire da oggi (molto probabilmente prima negli Stati Uniti e poi successivamente anche in altri continenti compresa l’Europa) l’aggiornamento alla versione Android 5.1.1 Lollipop, l’ultima release software che sulla carta dovrebbe risolvere la stragrande maggioranza dei problemi riscontrati sulla prima versione 5.0 e qualche bug non ancora risolto con la versione 5.0.2.
Htc Nexus 9 riceve Android 5.1.1 Lollipop tramite OTA
Nexus 9 era stato infatti aggiornato alla versione 5.0.2 Lollipop qualche giorno fa, ma sorprendentemente Google in pochissimo tempo ha recuperato il tempo perso e ha rilasciato la 5.1.1 per questo tablet in formato 4:3 con chipset Tegra K1.
Questa notizia farà contenti tutti i possessori di questo tablet, che negli ultimi tempi era rimasto un pò indietro negli aggiornamenti ma che finalmente oggi avrà la stessa versione software di alcuni dei suoi predecessori (è notizia ufficiale di oggi che anche il Nexus 7 2012 è aggiornabile alla Lollipop 5.1.1).
Il ritardo dell’aggiornamento secondo alcuni esperti del settore sarebbe dovuto al fatto che il Nexus 9 attualmente è l’unico dispositivo della serie Nexus che utilizza effettivamente un chipset con processori compatibili con la codifica a 64Bit; questo vantaggio hardware forse ha reso necessaria una più attenta programmazione per sfruttare al meglio tutte le potenzialità del Tegra K1.
Ovviamente l’aggiornamento è disponibile unicamente tramite modalità OTA (over the air) direttamente sul vostro Nexus 9 utilizzando una connessione Wifi attiva e stabile (io consiglio di utilizzare solo quella casalinga per problemi anche di privacy o sicurezza); è consigliabile anche procedere al download del nuovo firmware e alla sua installazione solo se avete almeno il 50% della batteria ancora disponibile, anche se dobbiamo affermare che il nuovo software Android 5.1.1 pare che pesi pochi mb di dati perché contiene solamente fix di bugs e qualche ottimizzazione.
Va ricordato inoltre dato che l’aggiornamento è iniziato solamente da poche ore, potrebbero volerci anche un paio di giorni prima che i Nexus 9 italiani inizio effettivamente a ricevere la notifica di aggiornamento; portate quindi un po di pazienza!
Oltretutto siamo contenti di conoscere le vostre opinioni in merito all’aggiornamento del sistema operativo del vostro Nexus 9; se avete notato un incremento della fluidità generale o se alcuni problemi che avete riscontrato in passato sono stati risolti, fatecelo sapere!
Huawei e Xiaomi alcuni rumors svelano la roadmap dei loro futuri smartphone 2015: ecco i modelli e le presunte date di annuncio.
Dalla Cina alcuni informatori hanno svelato la presunta roadmap di due noti produttori di telefonica cinesi, conosciuti anche in Italia; stiamo parlando di Huawei e di Xiaomi che nel corso del 2015 lanceranno sul mercato una serie di nuovi smartphone o phablet ben elencati in un documento.
Se questo schema, che riprende gran parte dei progetti del 2015, risulterà vero possiamo già conoscere da oggi alcuni dei prossimi dispositivi Huawei e Xiaomi in arrivo, con tempistiche che possono variare a seconda del modello.
La roadmap evidenzia a partire da marzo a dicembre 2015 i presunti mesi di ufficializzazione di nuovi prodotti; ovviamente dato che la roadmap è stata diffusa solo adesso sappiamo già che nel mese di marzo è stato annunciato l’Huawei P8 e un modello da 5 pollici della serie Honor, mentre Xiaomi ha presentato il modello Note Pro il phablet con display da 5,7 pollici di diagonale (lo Xiaomi Note pro è disponibile anche in Italia).
Ma concentriamoci sulle novità che arriveranno già a partire da questo mese e nei successivi; partiamo con Xiaomi.
Roadmap smartphone 2015 Xiaomi
A partire da giugno 2015 dovrebbe essere annunciato lo Xiaomi Mi4S (anche se la roadmap lo cataloga come dispositivo ancora non confermato); il terminale si presenterebbe come uno smartphone con display da 5 pollici di diagonale e risoluzione Full HD 1920 x 1080 pixel, chipset Qualcomm MSM8994, fotocamera posteriore da 13 megapixel con OIS e fotocamera anteriore da 4 megapixel.
A luglio 2015 invece saranno forse presentati due modelli: lo Hongomi Note 2 (conosciuto anche come Xiaomi Redmi Note 2) e lo Hongomi Note 2 Pro (ovvero il Redmini Note 2 Pro) che utilizzano entrambi un display da 5,5 pollici (il primo HD, il secondo FHD 1920 x 1080 pixel), montano un processore Snapdragon 410 il primo e uno Snapdragon 615 il secondo, ed entrambi utilizzano una fotocamera posteriore da 13 megapixel e una anteriore da 5 megapixel.
A fine anno, per essere più precisi a novembre 2015, l’azienda cinese dovrebbe presentare il suo nuovo smartphone android top di gamma, il tanto atteso Xiaomi Mi 5 che monterebbe un display da 5,2 pollici di diagonale con risoluzione WQHD, chipset Snapdragon 820 e una fotocamera posteriore da 20,2 megapixel.
Roadmap smartphone 2015 Huawei
Non meno interessante sembra essere la roadmap di Huawei che nel mese di maggio (forse nelle prossime settimane) presenterà al grande pubblico il suo Huawei Ascend D8 un phablet da 5,5 pollici di diagonale con risoluzione WQHD, processore Kirin non specificato e scocca in metallo.
A giugno 2015 dovrebbe arrivare almeno in Cina il nuovo Huawei Ascend Mate 8, anche in questo caso un phablet con sistema operativo Android con display da ben 6 pollici di diagonale e risoluzione WQHD, processore Kirin e fotocamera posteriore da 16 megapixel con stabilizzatore ottico dell’immagine.
A luglio 2015 saranno presentati altri due modelli della serie Honor (sfortunatamente non è specificato il modello) di cui uno con display da 5,5 pollici di diagonale e risoluzione Full HD 1920 x 1080 pixel, processore Kirin e scocca in metallo; l’altro invece ha un display più piccolo da 5 pollici, chipset Qualcomm e scocca ancora in metallo.
In piena estate, in Cina saranno annunciati forse ad agosto 2015 un altro trio di prodotti, tra cui troviamo Huawei Honor 7 con display da 5,5 pollici HD, processore Kirin e doppia fotocamera da 13 megapixel (dual camera posteriore?), un modello chiamato SHSKA (che non sappiamo che cosa è) ed infine una versione pare migliorata dell’attuale P8 chiamato Huawei P9, dato che quest’ultimo avrà lo stesso display ma però un comparto multimediale più avanzato con fotocamera posteriore da 16 megapixel e stabilizzatore ottico dell’immagine.
Infine a dicembre 2015 arriverà un altro dispositivo della serie Honor (nome sempre sconosciuto) con display da 5 pollici FHD e chipset sviluppato e prodotto direttamente da Huawei.
Smartphone 2015: Xiaomi Mi 4s
Smartphone 2015 roadmap Huawei e Xiaomi
Ovviamente tutte queste informazioni non sono state ancora certificate e ufficializzate direttamente da Huawei e da Xiaomi, quindi considerate come possibili ma non sicure; ovviamente alcuni smartphone 2015 esistono realmente dato che alcuni rumors ne già parlato come in precedenti articoli su Xiaomi Mi 5
AMD ha svelato quali sono i suoi piani per il 2016 e il 2017. Andiamo a scoprire di seguito tutti i dettagli.
La società americana ha reso noto quali sono i suoi piani futuri svelando le architetture base che andranno a rappresentare il punto di partenza per i microprocessori nel corso dei prossimi anni, ad incominciare proprio dal 2016.
Si parte con l’architettura ad alte prestazioni x86, loZen, sviluppato da uno dei creatori del mitico Athlon 64, Jim Keller, rientrato in azienda circa tre anni fa.
Una architettura Simultaneous Multithreading (SMT) differente dalla modulare Clustered Multi-Thread (CMT), con due thread per core e un nuovo sistema di cache a bassa latenza ed elevato bandwidth.
AMD sostiene che il nuovo Zen dovrebbe essere in grado di consentire un aumento di circa il 40% dell’IPC rispetto a Excavator.
L’azienda americana sta nel frattempo lavorando anche su un core ARM che si mette in mostra per le elevatissime prestazioni, il K12, che debutterà nel corso del 2017, purtroppo non prima.
Sul fronte delle schede video, AMD è al lavoro per migliorare, già da quest’anno, l’architettura Graphics Core Next, e adotterà a tal proposito anche una nuova memoria, la High Memory Bandwidth (HBM) che secondo il team di sviluppo è in grado di offrire prestazioni superiori di tre volte rispetto alle GDDR5, oltre che consumare meno della metà.
AMD ha anche confermato l’arrivo della sesta generazione di APU Carrizo per il comparto mobile che andranno a coprire le serie A8, A10 ed FX.
Ricordiamo che ieri hanno debuttato le Radeon M300, GPU per notebook perfettamente compatibili con le DirectX 12 e di cui saranno equipaggiati i dispositivi prodotti da Lenovo, Dell, HP e Toshiba.
Lo sviluppo del nuovo Samsung Galaxy Note 5, futuro phablet top di gamma di casa Samsung, è ancora in pieno svolgimento ma, stando a quanto riporta oggi Sammobile, i primi rumors su diversi aspetti tecnici del nuovo device iniziano a farsi sempre più concreti.
In queste settimane, infatti, Samsung starebbe valutando se utilizzare un display 2K, riproponendo quindi la stessa scelta effettuata per il Note 4, o puntare su di un deciso upgrade generazione e tecnologico con l’adozione di un display 4K. Attualmente, Samsung starebbe testando entrambe le soluzioni ma una decisione definitiva non sarebbe stata ancora presa. In ogni caso, il nuovo Samsung Galaxy Note 5 presenterà il SoC Exynos 7422 mentre i rumors legati al possibile debutto dell’Exynos 7430 non dovrebbero essere presi in considerazione. Questo chip, infatti, non è ancora pronto per entrare in produzione ed, attualmente, si troverebbe ancora in una fase di prototipo. Il possibile debutto commerciale di questo nuovo SoC potrebbe avvenire il prossimo anno. A completare la dotazione del nuovo Samsung Galaxy Note 5 dovremmo trovare 4 GB di memoria RAM e, probabilmente, una fotocamera da 16 Megapixel con diverse caratteristiche simili alla camera posteriore del Galaxy S6.
Samsung presenterà, insieme al Note 5, anche un inedito Note 5 Dual Edge seguendo cosi lo stesso schema adottato con il Galaxy S6 ed il Galaxy S6 Edge. Il nuovo Note 5 Dual Edge dovrebbe però presentare un hardware leggermente differente rispetto al Samsung Galaxy Note 5. La versione Edge del nuovo Note 5, infatti, dovrebbe montare un display Super Amoled da 5.4-5.5 pollici di diagonale ed il SoC Qualcomm Snapdragon 808, lo stesso montato dal nuovo LG G4 presentato poche settimane fa. La scelta dello Snapdragon 808 potrebbe essere legata all’impossibilità di Samsung di garantire una sufficiente produzione dei suoi SoC dopo l’enorme successo dei nuovi Galaxy S6. A completare la dotazione del Note 5 in versione Dual Edge troveremo una fotocamera posteriore da 16 Megapixel, una fotocamera anteriore da 8 Megapixel ed il supporto alla S-Pen.
Maggiori dettagli in merito al nuovo Samsung Galaxy Note 5 ed alla sua versione con display Dual Edge arriveranno senza dubbio nel corso delle prossime settimane. La presentazione ufficiale dei due smartphone è fissata, invece, per il prossimo settembre. Con ogni probabilità Samsung svelerà i suoi nuovi phablet top di gamma nel corso della prossima edizione dell’IFA di Berlino.
Nelle ultime ore, Google ha rilasciato il programma dettagliato che caratterizzerà l’imminente Google I/O, l’evento che si svolgerà a fine maggio e che metterà in mostra un gran numero di novità legate al futuro dell’universo creato dall’azienda americana.
Tra le novità più rilevanti della prossima edizione del Google I/O ci sarà anche il debutto di Android M, la nuova major release del sistema operativo di Google che è stata, nei fatti, ufficializzata dall’azienda nel programma dell’evento. Un riferimento preciso ad Android M appariva nel programma dettagliato della conferenza Android for Work Update che, dopo poche ore di presenza online, è stato rimosso dal sito ufficiale dell’evento.
In ogni caso, il riferimento al nuovo Android M ci lascia immaginare che, come avvenuto con Android L, poi divenuto Android Lollipop, Google sia prossima a svelare la nuova versione del suo sistema operativo mobile che potrebbe diventare il protagonista assoluto del prossimo Google I/O. C’è da dire, inoltre, che se il passaggio da KitKat a Lollipop ha portato con sé una fortissima innovazione estetica, con il debutto del Material Design, il passaggio da Lollipop al nuovo Android M non dovrebbe essere cosi drastico in termini di design.
Le novità principali del nuovo Android M potrebbero, infatti, concentrarsi in altri settori del sistema operativo con il debutto di nuove funzionalità in grado di potenziare, ulteriormente, l’esperienza degli utenti. In ogni caso, in attesa dell’effettivo debutto di Android M, l’attuale Android Lollipop continua a vivere un momento piuttosto complicato. La diffusione della più recente versione di Android, infatti, è ancora piuttosto bassa con molti costruttori che hanno progressivamente rallentato il rilascio degli aggiornamenti per i loro smartphone al fine di ottimizzare al meglio le performance.
A fine maggio, in conclusione, il nuovo Android M potrebbe portare una nuova ventata di novità nell’ecosistema Google. La casa americana, durante l’evento, potrebbe non limitarsi a presentare il nuovo sistema operativo ma potrebbe anche avviare il rilascio di un primo SDK o di una prima versione preview. Maggiori dettagli, in ogni caso, in merito al nuovo Android M arriveranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni.
Il nuovo BenQ XR3501 è un monitor curvo da 35 pollici che debutterà a breve sul mercato. Andiamo a conoscere di seguito maggiori dettagli.
Tra le principali specifiche tecniche di questo display curvo, in risalto i 35 pollici e la risoluzione pari a 2560 x 1080 pixel.
BenQ ricordiamo che oggi è uno tra i produttori di monitor preferiti dagli utenti, grazie alla offerta di prodotti che si mettono in mostra per la buona qualità abbinata a un prezzo il più delle volte piuttosto competitivo.
Il nuovo monitor LCD prodotto da BenQ è dotato di un refresh rate massimo di 144 Hz e si presenta con una curvatura di 2000R, ideali per i videogamers, soprattutto per gli amanti di titoli di corse di auto. Il debutto è previsto nel secondo semestre del 2015.
Formato da un pannello TN con dimensioni di 35 pollici, una risoluzione 2560 x 1080 pixel e una densità di pixel pari a 79 PPI.
La BenQ non ha reso noto ulteriori dettagli sul nuovo monitor e pertanto non sono state ancora diffuse informazioni in merito, ad esempio, relativo al numero di porte presenti.
Per quanto riguarda le caratteristiche rese pubbliche, il nuovo monitor supporterà la tecnologia Black eQualizer, mentre nel comunicato diffuso non si fa riferimento alla AMD FreeSync o Nvidia G-Sync.
Il prodotto sarà disponibile, come anticipato, nel corso delle prossime settimane ad un prezzo che, per adesso, è top secret.
Credo che nessuno di voi lettori abbia il dubbio che Google non sia una delle aziende più moderne e tecnologicamente avanzate del nostro secolo. Nel caso però ci sia qualcuno che pensa questo, oggi vogliamo smentirlo immediatamente. Google infatti ha in serbo una sorpresa che lascia tutti a bocca aperta, e stupisce per la facilità con cui verrà fatta.
Che la robotica ormai sia una cosa comune si sa da tempo. Diversi robot sono entrati nell’utilizzo comune, ne sono un palese esempio le catene di montaggio, ma che addirittura ora si possa parlare di “robot piastrellisti o carpentieri” questa è un’assoluta novità. Ci sono infatti dei modelli di robot sviluppati da un’azienda che sono già all’opera su basi simili, ma sembra che Google potrebbe avere in serbo alcuni modelli particolari, che dovrebbero in autonomia costruire e completare pavimentazioni ed altre parti strutturali
Il funzionamento dei Crabot
I così chiamati Crabot, da Crane-Robot (gru robot), sono dei modelli molto particolari, che attraverso braccia meccaniche, gru, e treppiedi, montano, alzano e si spostano. Non c’è descrizione sul loro funzionamento attualmente, ma a quanto dice Engadget sembra che il loro lavoro sarà completamente automatizzato.
In allegato infatti è presente solo un mockup, che dovrebbe presentare la dinamica con cui questi robot caricano, spostano alzano e montano le componenti, sfruttando un sistema che a detta degli stessi ingegneri permetterà di avere una più semplice costruzione che risulterà leggera e sicura.
Il nuovo quartier generale
Assieme alla notizia di questi simpatici robot gru, è possibile comprendere come il nuovo quartier generale di Google sarà imponente e modernissimo. I lavori dovrebbero star per cominciare (se non sono già iniziati) e in questa nuova struttura si crede verranno ospitati più di 20.000 dipendenti, pronti a lavorare in questa vera e propria cittadina.
Numeri che sicuramente fanno girare la testa. Inoltre il design di tutta la struttura sarà molto particolare. L’architetto Thomas Heatherwick entusiasta di tutto il progetto, sulla stessa pagina ufficiale del suo sito, non risparmia naturalmente frasi entusiaste rispetto a quello che sarà il nuovo quartier generale di Google a Mountain View. C’è da dire che si tratta di un impresa davvero grande, e l’idea principale di sviluppare questo grande centro operativo con un tema naturalistico, darà modo a questo progetto di essere davvero grandioso.
Nel video infatti, oltre che la descrizione dello stesso architetto potrete vedere mockup dettagliati di quello che sembra sarà davvero una costruzione unica, come sembra sia solito fare il bravo Thomas. Lavori di qualità, economia ed in pieno rispetto dell’ambiente.
Mophie costruttore di cover per Apple iPhone 6 vi permetterà di rendere lo smartphone top di gamma di Cupertino resistente all’acqua e con la possibilità di utilizzare una super batteria.
Avete mai voluto o comunque desiderato che il vostro Apple iPhone 6 diventasse uno smartphone completamente resistente all’acqua, e con un autonomia decisamente più elevata rispetto allo standard di un giorno o un giorno e mezzo al massimo con un uso medio-alto?
Mophie H2Pro: cover super protettiva per iPhone 6
Il vostro sogno è stato effettivamente realizzato dalla società Mophie leader sul mercato nello sviluppo e costruzione di cover protettive per vari dispositivi mobili: se accettate di sacrificare un pò il designo del vostro iPhone 6 lo potete rendere effettivamente resistente all’acqua e agli urti (con standard militari) e godere di un autonomia decisamente più longeva rispetto al normale.
La cover protettiva Mophie H2 PRO è l’ultimo ritrovato in termini di resistenza e tecnologia della società in questione, e vi permette di proteggere molto bene il vostro iPhone 6 e in più vi fornisce una batteria da ben 2750 mAh, ovvero quasi 1000 mAh più potente rispetto allo standard dello smartphone di Cupertino.
Nello specifico Mophie H2 Pro ha la certificazione IP68 e può stare sott’acqua ad una profondità di ben 4 metri per circa 30 minuti senza nessun problema o danno ai sensibili sensori dell’iPhone 6.
La nuova cover protettiva è già prenotatile al prezzo di listino pari a 129,99 dollari americani, mentre le spedizioni effettive inizieranno solamente verso la seconda metà di maggio di quest’anno; è disponibile solamente la colorazione nera come potete vedere nelle immagini che vi abbiamo messo a disposizione.
Mophie cover protettiva per iPhone 6
Se volete effettivamente acquistare questa cover protettiva perchè volete il massimo della protezione per il vostro iPhone 6 potete collegarvi direttamente al sito ufficiale di Mophie seguendo questo link, ed eventualmente avere un quadro più completo delle caratteristiche del prodotto o di altre cover protettive sviluppate da questa società.
Ovviamente molti di voi penseranno che tale protezione non vale la pena perchè il sacrificio dal punto di vista estetico è troppo evidente; effettivamente con la cover posteriore Mophie sembrerà più uno smartphone da avventuriero senza fronzoli che un oggetto elegante e raffinato alla moda.
Zte Nubia N9 è ufficiale: caratteristiche e prezzo
Zte Nubia N9 è stato ufficializzato oggi in Cina: le sue caratteristiche hardware rispecchiano pienamente quelle di uno smartphone android top di gamma all’avanguardia.
Come promesso tempo fa dall’azienda Cinese Zte il suo nuovo smartphone con sistema operativo Android è stato ufficializzato giusto oggi, e sarà disponibile alla commercializzazione a breve attualmente solo in Cina, ma non si esclude (anche se non ci sono certezze) che potrebbe arrivare ad essere venduto anche al di fuori del confine nazionale.
ZTE Nubia N9: sinteticamente innovativo
Zte Nubia N9, così viene chiamato il nuovo device mobile, può essere semplicemente descritto come un vero smartphone all’avanguardia con design senza bordi, per dare la sensazione all’utente che il display occupi la stragrande maggio parte dello spazio disponibile sulla scocca anteriore.
Zte Nubia N9 utilizza infatti un display da 5,2 pollici di diagonale con risoluzione FHD 1920 x 1080 pixel ed effetto 2,5D come già visto su un altro smartphone famoso come il Galaxy S6 Edge, dato che i bordi di appena 0,8 mm fanno sembrare il pannello leggermente curvo ai bordi e danno una sensazione diversa alla vista rispetto ad un comune display 2D classico con bordi in evidenzia.
Ma la tecnologia di Zte non si ferma qua; è stata introdotta l’innovativa tecnologia FIT interactive Frame che permette all’utilizzatore di poter interagire con i bordi dello lo smarpthone e compiere determinate gesture per comandare allo smartphone di effettuare certe azioni, come ad esempio lo scattare fotografie, disabilitare o abilitare il display, catturare Screenshot dal telefono.
Per quanto riguarda il resto delle caratteristiche hardware su Zte Nubia N9 ci troviamo di fronte a componenti di prim’ordine già visti sui più recenti e famosi dispositivi top di gamma annunciati dalle marche più famose.
Il dispositivo cinese infatti al suo interno utilizza il chipset Octa-Core a 64bit Snapdragon 810 abbinato alla Gpu Adreno 430 che fornirà tanta potenza elaborativa per svolgere tutte le attività più complesse senza problemi.
ZTE Nubia N9: disponibili tre versioni diverse
Zte Nubia N9 sarà venduto in tre versioni diverse che determineranno oltre il prezzo di vendita anche il quantitativo di memoria ram e di memoria interna: la versione base o classica ha infatti 3GB di memoria ram e 32GB di memoria interna, la versione Elite con 4GB di ram e 64GB di ROM e infine una versione super speciale (ancora un pò misteriosa) chiamata Exclusive con sempre 4GB di memoria ram e 64GB di memoria interna ma con più il sensore per le impronte digitali TIO.
Per il resto troviamo su tutte le versioni una multimedialità di alto livello grazie ad una fotocamera posteriore da 16 megapixel con apertura lenti F/2.0, autofocus, flash led e stabilizzatore ottico dell’immagine capace ovviamente di registrare anche in video in formato Ultra HD 2160p, e una fotocamera anteriore da 8 megapixel on un grandangolo di livello per poter scattare foto selfie di alta qualità, registrare video ed effettuare le classiche video chiamate; per gli amanti della musica il nuovo dispositivo di Zte utilizza un chipset audio AKM4961 Neosound 4.0 dedicato, capace di riprodurre file multimediali in formato Hi-Fi e con 7.1 canali audio con effetto surround.
A livello di connettività sono presenti ovviamente la connessione LTE 4G, il Bluetooth 4.1, la porta usb 2.0 con MHL 3.0 (con uscita TV), il chipset NFC, il Wifi, il GPS eccetera; il tutto viene poi alimentato da una batteria interna da 2900 mAh che dovrebbe fornire un adeguata autonomia generale.
Zte Nubia N9 è ufficiale: caratteristiche e prezzo
Zte Nubia N9 non ha dimensioni super sottili come altri suoi concorrenti diretti top di gamma, dato che ha dimensioni pari a 147,38 mm di lunghezza, 68,34 di larghezza e 8,94 mm di spessore; lo spessore non è particolarmente sottile perché l’azienda cinese ha deciso di non l’asciare in evidenzia la fotocamera posteriore sulla scocca del telefono, cosa che invece avviene per esempio sul Galaxy S6.
Infine il software: sul dispositivo è installata una versione di Android (non ancora specificata) con la nuova interfaccia Nubia 3.0 che permette di sfruttare sulla carta il meglio che questo smartphone può offrire dal punto di vista hardware.
Zte Nubia N9: il prezzo
Il nuovo top di gamma fatto in Cina inizierà la commercializzazione a breve nelle tre versioni Classic, Elite ed Exclusive rispettivamente al prezzo di 3499, 3999 e 4499 Yuan cinesi; non ci sono attualmente informazioni se sarà commercializzato o meno anche in altri continenti o resterà unicamente nel mercato locale.
Secondo alcuni rumors non tutti gli Htc One M9 utilizzerebbero la protezione Gorilla Glass 4: sulla carta la maggior parte degli esemplari potrebbero utilizzare la Gorilla Glass 3.
Come i più esperti di voi sapranno, il nuovo smartphone android top di gamma Htc One M9 utilizza come protezione per il proprio display il Gorilla Glass 4, ultimo ritrovato per evitare danni, graffi da urti o cadute sviluppato dalla Corning, società leader del settore.
Da quello che la stessa Corning ha rilasciato il nuovo Gorilla Glass 4 offre una protezione pressoché doppia rispetto al suo predecessore Gorilla Glass 3; questa caratteristica quindi può considerarsi molto importante per tutti coloro che utilizzano spesso lo smartphone sopratutto quelli con display piuttosto grandi, che di solito sono quelli più soggetti a rischio graffi o ben peggio.
Alcune voci di corridoio però affermano che il display da 5 pollici con risoluzione full hd 1920 x 1080 pixel del Htc One M9 non sarebbe sempre protetto dalla nuova tecnologia Gorilla Glass 4; il famoso informatore Twitter @upleaks avrebbe infatti diffuso la voce che solo alcune partite di Htc One M9 utilizzerebbero la protezione Gorilla Glass 4 mentre la stragrande maggioranza avrebbe la Gorilla Glass 3.
@upleaks non si è certo inventato la notizia, ma basa quest’informazione sul ritrovamento di un documento interno ad Htc che appurerebbe questa situazione, un caso che potrebbe intaccare la reputazione dell’azienda asiatica nei confronti dei consumatori.
Nello specifico il documento scritto in cinese affermerebbe questo “M9 ha Gorilla Glass 3 (qualche lotto ha la quarta generazione), consigliato di evitare di parlare del vetro con i consumatori sui modelli M9+“
Quest’informazione sfortunatamente non è facile da appurare se veritiera oppure no, dato che il messaggio è in Cinese e almeno io personalmente non saprei cosa c’è scritto e quindi mi dovrei fidare della traduzione offerta; va però detto che @upleaks è considerato una delle fonti più attendibili del settore che ha svelato molte anteprime di prodotti con le loro caratteristiche hardware principali; quindi possiamo crederci oppure no dato che l’informazione c’è ma non sappiamo se è vera oppure no.
M9 has Gorilla Glass 3(Some lots have 4th gen), not recommended to talk with customer about M9+’s glass. pic.twitter.com/JJ2Ffkfxlj
— @upleaks (@upleaks) 4 Maggio 2015
Htc One M9 le caratteristiche hardware in breve
Vi ricordo che Htc One M9 è uno smartphone con sistema operativo Android 5.0 Lollipop e interfaccia Sense 7.0 (aggiornabile alle versioni successive) con display Super LCD 3 da 5 pollici di diagonale e risoluzione 1920 x 1080 pixel, ha un processore Snapdragon 810 con architettura Octa-Core a 64 bit e GPU Adreno 430, 3GB di memoria ram, 32GB di memoria interna espandibile con microSD fino a 128GB, fotocamera posteriore con sensore Toshiba da 20,7 megapixel autofocus, led, stabilizzatore ottico dell’immagine capace di registrare video in formato Ultra HD 2160p e di scattare foto alla risoluzione massima di 5376 x 3752 pixel, fotocamera anteriore da 4 megapixel con tecnologia ultra pixel, connessione LTE 4G, Wifi dual band a/b/g/n/ac, altoparlanti stereo Boom Sound, chipset NFC, porta ad infrarossi, porta usb 2.0 con MHL 3.0 (uscita TV), GPS + Glonass, radio Fm con RDS, batteria interna da 2840 mAh, scocca in metallo con spessore di 9,6 mm e un peso complessivo di 157 grammi.
Sony guadagna 20 dollari per ogni iPhone 6 venduto
Sony incassa una rendita di 20 dollari per ogni iPhone 6 venduto da Apple: tutto grazie al suoi sensori ottici per le fotocamere.
Sony grazie alla collaborazione con Apple per gli ultimi iPhone 6 sta ottenendo una vera e propria rendita grazie alle vendite di quest’ultimi: il colosso giapponese incassa infatti circa 20 dollari americani per ogni dispositivo venduto dall’azienda di Cupertino.
Sony top produttore al mondo di sensori per fotocamere
La rendita è garantita dal fatto che Sony fornisce ufficialmente i sensori ottici utilizzate dalle fotocamere del dispositivo Apple, e dato che sono stati venduti circa 61 milioni di esemplari tra iPhone 6 e 6 Plus nell’ultimo trimestre, possiamo solo immaginare il guadagno complessivo dell’azienda giapponese.
Di questo però non dobbiamo stupirci più di tanto dato che Sony è una delle aziende più apprezzate nel settore dello sviluppo del settore ottico, dato che i suoi sensori destinati alle fotocamere posteriori sono utilizzati da molti modelli sia di fascia media che top di gamma (un altro esempio oltre l’iPhone 6 è il sensore Sony IMX240 utilizzato sul Samsung Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge).
Se il settore propriamente mobile di Sony con la serie Xperia non sta andando così bene come l’azienda giapponese si aspettava, tutt’altra situazione si presenta quando si devono vendere sensori ottici per dispositivi mobili; Sony detiene infatti quasi il 40% del settore dei sensori digitali dedicati alle fotocamere su smartphone, tablet e altri dispositivi mobili, il che la rende la società leader in assoluto del mercato, dato che la concorrente più vicina si assesta a poco meno del 16% (la californiana Omnivision).
Ci sono state alcune voci in passato che Sony sarebbe intenzionata a lasciare due settori strategici che per anni sono stati piuttosto importanti per l’azienda: il settore degli Smart TV (e delle TV in generale) e quello degli smartphone; l’azienda giapponese infatti avrebbe un piano pluriennale destinato ai prossimi anni che incentiverebbe l’azienda ad investire unicamente nei settori dove si ottengono i maggiori margini di guadagno, come il gaming (PS4 e servizi), intrattenimento e appunto la vendita di sensori digitali per fotocamere.
Non pensate che un mondo senza TV e smartphone Sony sarebbe un mercato con meno alternative valide?
Crescono le vendite di televisori in tutto il mondo. Hanno infatti raggiunto il numero di 234 milioni di unità nel corso del 2014, con un dato complessivo in rialzo del 3 per cento rispetto al precedente anno.
Più in dettaglio, i modelli Ultra HD hanno registrato un incremento delle vendite di ben il 700% nel corso dell’ultimo anno, toccando complessivamente le 11,6 milioni di unità vendute.
La domanda maggiore dei display Ultra HD è rappresentata oggi dal mercato cinese che da solo riesce ad assorbire ben il 70 per cento della produzione. Seguono l’area dell‘Occidente europeo con il 10 per cento e il Nord America con l’8 per cento. Da quanto si evince, le differenze, rispetto alle vendite in Oriente, sono davvero notevoli.
In base a quanto indicato dal rapporto targato Futuresource, la crescita della domanda di televisioni a 4K porterà a ben 100 milioni le vendite nel corso del 2018, quando rappresenteranno il 38 per cento del mercato mondiale.
Dall’indagine inoltre si mette in risalto che l’orientamento della clientela nel 2018 sarà verso Tv con diagonale superiore ai 50 pollici, formato pronto a conquistare una importante fetta di mercato, pari al 25 per cento fra tre anni. Ad incominciare dagli Stati Uniti e dall’area Asia Pacifico, con il 4K che gradualmente comunque andrà a diffondersi anche in schermi di dimensioni più contenute.
Senza dimenticare che nonostante ancora il 4K non abbia preso completamente piede in Usa e Europa, già si prospetta l’introduzione del nuovo standard 8K Super Hi Vision.
Nelle ultime ore in rete hanno fatto la loro comparsa in rete le prime informazioni in merito alle specifiche tecniche del futuro Honor 7 Plus, il nuovo phablet top di gamma del brand Honor di Huawei. Per ora non vi sono conferme ufficiali ma i dati tecnici emersi sino ad ora appaiono piuttosto plausibili ed in linea con le caratteristiche tipiche dei prodotti del brand Honor.
Il nuovo Honor 7 Plus dovrebbe, quindi, presentare un display da 5.5 pollici di diagonale caratterizzato da una risoluzione QHD pari a 1440 x 2560 pixel e da una densità di pixel pari a ben 534 PPI.
Il device potrà, inoltre, contare sul SoC Kirin 930 con CPU octa-core big.LITTLE dotata di 4 core Cortex-A53e da 2.1 GHz e quattro core Cortex-A53 da1.5 Ghz. Si tratta dello stesso chip montato dal nuovo Huawei P8, nuovo top di gamma della casa cinese. A completare la dotazione tecnica del nuovo smartphone del brand Honor troviamo 3 GB di memoria RAM, 16 GB di storage espandibile tramite microSD, una fotocamera posteriore da 16 Megapixel ed una fotocamera anteriore da 13 Megapixel. La batteria dovrebbe presentare una capacità di 4.o00 mAh. Nella parte posteriore del device, al di sotto della fotocamera posteriore, dovrebbe essere installato un sensore di impronte digitali.
Il nuovo Honor 7 Plus dovrebbe, infine, presentare il sistema operativo Android 5.0.2 Lollipop. Per ora non vi sono conferme in merito al prezzo di vendita del nuovo phablet ed ai tempi di commercializzazione. Maggiori dettagli in merito al nuovo Honor 7 Plus emergeranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni. Per ora non ci resta, quindi, che attendere l’arrivo di nuove indiscrezioni in merito ad uno dei dispositivi più interessanti dei prossimi mesi per il panorama Android.