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Nvidia Shield vs Nexus Player vs Razer Forge TV: set-top-box Android TV a confronto

Nonostante non sia stato annunciato nessun major update allo scorso Google I/O per quanto riguarda la piattaforma Android TV, Google punta molto in questo settore, grazie anche al favore di grandi produttori mondiali quali Nvidia e Razer. Sono proprio questi due i protagonisti del nostro articolo odierno o meglio, i loro prodotti di punta nel settore Android TV. Quest’oggi infatti andremo a fare una rapida comparazione delle specifiche tecniche fra Nvidia Shield vs Nexus Player vs Razer Forge TV. Nel mezzo abbiamo inserito anche il Nexus Player in quanto si tratta del precursore di tutti e soprattutto perchè è l’unico acquistabile ufficialmente sul Google Storte italiano.

Il nostro confronto sarà dunque solamente sulle schede tecniche, non avendo a disposizione i tre prodotti per poterli confrontare dal punto di vista dell’usabilità, della stabilità software ecc.

Categoria Nvidia Shield Nexus Player Razer Forge TV
Processore Tegra X1 quad-core Intel Atom quad-core Snapdragon 805 quad-core
GPU 256-core con architettura Maxwell PowerVR Series 6 Adreno 420
RAM 3GB 1GB 2GB
Storage 16GB / 500GB
microSD card
8GB 16GB
Telecomando/Gamepad Gamepad incluso – Telecomdando disponibile a 59 dollari Telecomando incluso – Gamepad disponibile a 39 dollari Niente incluso
Video output 4K (UHD)
HDMI 2.0, HDMI-CEC
1080p
HDMI-CEC
1080p
HDMI 1.4
Connettività 802.11ac 2×2 (MIMO)
Gigabit ethernet
Bluetooth 4.1
Porta infrarossi
802.11ac 2×2 (MIMO)
Bluetooth 4.1
802.11ac 2×2 (MIMO)
Gigabit ethernet
Bluetooth 4.1
Porte USB 2x USB 3.0
Micro USB 2.0
Micro USB 2.0 USB 3.0
Surround Dolby 7.1 No No
Gaming Titoli Android
Grid game streaming
GameStream da remoto
Titoli Android Titoli Android
Razer Cortex game streaming (soon)
Dimensioni 130mm x 210mm x 25mm 120mm x 120mm x 20mm 105mm x 105mm x 17mm
Peso 654 g 235 g n/a
Prezzo $199 / $299 99 euro $99 / $149

Da quello che possiamo vedere, nonostante tutti e tre siano degli ottimi set-top-box, Nvidia Shield è l’unica console in grado di pilotare un output video in 4K (grazie probabilmente alla GPU presente) ed avere a disposizione il supporto per l’audio Dolby 7.1. Inoltre, è l’unica in grado di essere acquistata con 500 GB di spazio di archiviazione interna (dal 12 Giugno in poi), per non parlare della disponibilità, nella confezione, del gamepad.

Di contro, Nvidia Shield ha un prezzo decisamente più alto dei due concorrenti (circa il doppio). Il nostro consiglio dunque è quello di orientarvi verso Nexus Player o RazorForge TV nel caso in cui li andreste ad utilizzare solo per la riproduzione video; scegliete invece Nvidia Shield se invece il gaming è la vostra priorità.

Il mercato dei server in netta crescita: +17% nel Q1 del 2015

Stando a quanto riportato dagli ultimi dati di IDC, il mercato server nel primo trimestre del 2015 è cresciuto del 17%, in positivo quindi dal quarto trimestre consecutivo. Una crescita non indifferente che sottolinea quanto il cloud computing stia diventando sempre più importante nella vita di tutti i giorni. Infatti, la maggior parte dei server venduti nel 2015 è stato destinato a rinforzare le infrastrutture cloud delle aziende.

Snocciolando un pò di numeri, il numero di server venduti nel 2015 è stato di circa 2,3 milioni, in netta crescita dell’8,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La causa di questo aumento è da andarsi a ricercare nei server x86, i quali stanno, metaforicamente parlando, trascinando questo settore verso l’alto. Inoltre, come accade spesso in tutto il settore tecnologico, le soluzioni di fascia media hanno beneficiato della tecnologia impiegata l’anno scorso nei server top di gamma, così come la fascia bassa ha ottenuto vantaggi non da poco dalla tecnologia dell’anno scorso delle soluzioni mid-range.

Analizzando nello specifico i vari produttori di server, possiamo scoprire come il primo posto sia mantenuto, in maniera abbastanza salda, da HP, con un market share di circa il 25%. Il secondo gradino del podio invece è occupato da Dell con circa il 18% del market share. Chiude il terzetto IBM con il 13,2%. Quest’ultimo produttore è forse l’unico che ha visto il proprio mercato contrarsi ma la spiegazione è molto semplice: avendo venduto la propria divisione di server x86 a Lenovo, è naturale che le unità vendute in totale siano inferiori.

Allo stesso modo, il colosso cinese Lenovo ha fatto un bel balzo in avanti dal punto di vista delle quote di mercato, arrivando fino al quarto posto con il 7,5%. Ma la crescita più importante viene registrata in Cisco che, nonostante occupi la quinta posizione, ha avuto una crescita del 44% rispetto all’anno scorso.

In futuro questi numeri andranno sicuramente ad aumentare, soprattutto quando il settore dell’IoT (Internet of Things) sarà consolidato. Infatti, per gestire quell’enorme mole di dati, saranno necessari sia server più potenti che un maggior numero di server.

fonte

Google Hands Free: i pagamenti futuri verranno effettuati con la voce

Google Hands Free

Da sempre l’uomo ha cercato dei sistemi di pagamento che agevolassero il commercio e lo scambio di beni. Il più utilizzato nella storia ed ancora oggi sono le monete e le banconote ma il loro impatto nella società moderna sta calando sempre più. Nonostante la tecnologia ci ha già regalato le carte di debito e le carte di credito come sistema di pagamento, sembra che anche questo metodo stia diventando obsoleto. Ed allora, ecco che lo sviluppo degli smartphone sta lentamente inglobando anche questo settore.

Sicuramente conoscerete Apple Pay, metodo di pagamento introdotto qualche mese fa dal colosso di Cupertino che permette di pagare, nei moltissimi negozi abilitati (al momento solo negli Stati Uniti d’America), poggiando semplicemente lo smartphone sul POS. La concorrenza non sta certamente a guardare ed ecco allora che sia Samsung (Samsung Pay) che Google (Android Pay) hanno sviluppato il loro sistema di pagamento mediante lo smartphone.

Tuttavia, il progresso tecnologico va ad un passo talmente veloce che queste nuove tecnologie potrebbero essere obsolete ancor prima di arrivare alla massa. Ad andare ancora oltre è la stessa Google che, durante la seconda giornata del Google I/O 2015, ha presentato l’inizio di un progetto chiamato Google Hands Free. Anche chi mastica un pò l’inglese avrà capito che significa “pagamento a mani libere”. In sostanza, in futuro basterà pronunciare la frase “voglio pagare con Google” al cassiere di un negozio che la transazione avrà luogo.

Ancora non è molto chiaro come farà questo sistema a riconoscere perfettamente che tipo di pagamento staremo per effettuare. D’altronde, si tratta ancora di un progetto nelle prime fasi. Volendo fare delle ipotesi, attraverso sensori di posizionamento integrati all’interno dei nuovi smartphone (oltre al GPS/Glonass/Galileo) ed una connessione ad internet, i server di Google capiranno che è il nostro turno di pagare, il tipo di transazione in atto e tutto ciò che riguarda tale pagamento.

Le prime sperimentazioni di Google Hands Free partiranno nell’aerea metropolitana di San Francisco tra non molto, attraverso alcuni negozi delle catene McDonalds e Papa John’s. Per maggiori informazioni sul servizio, vi rimandiamo alla pagina messa online da Google.

Google Hands Free è stato protagonista anche di un video promozionale pubblicato dalla stessa Google che vi mostriamo qui di seguito.

https://youtu.be/Qxet1VdpOQ4

via

Come estrapolare foto da un video registrato su iPhone

Come estrapolare foto da un video registrato su iPhone

Sull’App Store ci sono un’infinità di applicazioni, gratuite e non, che sono in grado di estendere le funzionalità di iPhone. Già numerose, a dire la verità. Fra le risorse disponibili a titolo gratuito, vi è Taplet. Il suo scopo? Quello di estrapolare immagini, foto, screenshot da un video registrato su iPhone.

Vediamo nei dettagli come funziona Taplet – HD photos from videos.

Procedi al download gratuito di Taplet da questo link ed esegui l’installazione sul tuo iPhone. L’app è compatibile anche con Apple iPad e con iPod touch e per il corretto funzionamento, richiede versioni che vanno da iOS 7.0 in poi.

Guida come estrapolare foto da un video con Taplet passo passo:

  1. Avvia l’applicazione e gira un video con la fotocamera del tuo dispositivo.
  2. Guarda il video e immortala tutti i momenti più cool del tuo video. NB: per estrapolare immagini da un video fai semplicemente uno o più tap sul display.
  3. Al primo tocco, Taplet ti consente di catturare la prima foto, se desideri scattare ulteriori fotografie, non devi fare altro che premere il pulsante che si trova sul lato destro superiore dello schermo.

come estrapolare foto da un video

Quando hai estrapolato le foto di tuo gradimento, ti verrà mostrata una nuova schermata con tutte le foto salvate. Potrai successivamente ritoccarle mediante strumenti di foto ritocco: potrai modificare il contrasto, la luminosità, la nitidezza e i colori. Infine, potrai condividere le foto estratte dal video direttamente sui principali social network (Facebook, Twitter, Instagram) o inviarla via e-mail o mediante iMessage.

Lo scopo di Taplet è quello di farti estrapolare immagini o foto da un video registrato su iPhone.

Darti la possibilità di condividere foto di altissimo livello qualitativo. Se ti sei mai chiesto come estrapolare screenshots da un video Taplet è la risposta! Potrai usufruire di un’eccellente applicazione per rimuovere, nel possibile, ogni imperfezione. Al tempo stesso, potrai contare sulla migliore risoluzione possibile.

Limitazioni della versione gratuita

L’unica limitazione della versione gratuita è la presenza di un watermark sulle foto. Puoi eliminare la filigrana digitale, se proprio ti dà fastidio, acquistando la versione Pro di Taplet. La trovi su App Store al prezzo di 0,99 €.

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App per riconoscere la musica con Android: le migliori applicazioni

Shazam riconoscere la musica da Android

Quante volte ti è capitato di ascoltare canzoni, magari alla radio o come colonna sonora di un film, senza conoscerne il titolo? Se fino a qualche anno fa, si contattava l’amico esperto in musica nella comitiva o lo zio collezionista di album, oggi ci sono delle applicazioni che ti segnalano il titolo del pezzo, senza problemi. Con l’articolo odierno ti suggerisco le migliori applicazioni per riconoscere la musica da Android.

Shazam

Un’applicazione che non ha bisogno di particolari presentazioni, per il semplice fatto che è stata la prima in grado di assicurare agli utenti il riconoscimento delle canzoni. La semplicità di funzionamento è di sicuro il punto di forza di quest’applicazione, visto che basta premere il tasto di colore azzurro per essere informato in tempo reale sulla musica in riproduzione. Per il corretto funzionamento di Shazam, è necessaria la connessione internet. Senza, infatti, non sarà possibile interrogare il suo immenso database online. Nel caso non ci fosse connessione, il riconoscimento della canzone o della traccia musicale avverrà in un secondo momento ed in maniera automatica. Non dovrai fare proprio nulla. A seguito del riconoscimento della traccia musicale, Shazam ti propone il testo della canzone ed, inoltre, ti segnala dove acquistarla. Ove disponibili, non mancano tutte le informazioni dettagliare relative ad autore, compositore, anno di composizione. Nel riconoscimento della musica in sottofondo (pubblicità, film, telefilm, serie televisiva), Shazam è davvero imbattibile. Scarica da qui.

Shazam riconoscere la musica da Android

SoundHound

Nonostante presenti qualche feature in meno rispetto a Shazam, SoundHound si conferma come una delle più valide applicazioni per riconoscere la musica da Android. L’unico problema sta nell’impossibilità di eseguire un ascolto continuato e nell’individuare titolo del brano in riproduzione e nome dell’artista, senza il tuo intervento in qualità di utente. Anche qui è richiesta una connessione wi-fi abilitata, altrimenti il riconoscimento della musica avverrà solo in un secondo momento.
Nel complesso, SoundHoud è un’applicazione che fa bene il suo lavoro. Mettila alla prova: inizia a canticchiare o a fischiettare il ritornello di una determinata canzone. In pochi secondi, sarai aggiornato su titolo e artista. Scarica da qui.

SoundHound riconoscere la musica da Android

TrackID

L’applicazione di Sony Mobile Communication fa bene il suo lavoro anche se in termini di velocità del riconoscimento delle canzoni è un po’ più lenta delle altre due. Occorre qualche secondo in più per sapere il titolo del brano. In termini di interfaccia, il suo design è curato nei minimi particolari: al centro della schermata principale vi è l’apposito tasto per l’avvio della riproduzione musicale. La scheda che mostra i risultati è bipartita: nella prima sezione sono disponibili i link al video Youtube e agli store digitali, dove è possibile acquistarla; nella seconda, denominata “Artist Info”, mostra tutte le informazioni su quella canzone e sull’artista. Scarica da qui.

TrackID riconoscere la musica da Android

Google Sound Search

un widget base per riconoscere al volo la musica ascoltata. Minimalista. Non funziona in modalità off-line, nel senso che non tiene in memoria la registrazione della traccia ascoltata in assenza di connessione wi-fi. Scarica da qui.

Con queste applicazioni, riconoscere la musica da Android sarà un’azione immediata. Identificherai al volo i titoli di tutte le canzoni. Provare per credere!

Come scegliere il computer adatto alle proprie esigenze

scegliere il computer

Molto spesso, dopo aver scritto per anni di tecnologia, si finisce per scordare che le persone non sono tutte istruite su quelli che sono i termini, i componenti, e le capacità dei nuovi dispositivi tecnologici. Sebbene infatti il settore hitech corre a ritmi incredibili, sfornando dispositivi nuovi ogni settimana, non tutti sono informati ed interessati ad essa come lo sono gli addetti del settore, ma comunque, proprio per il motivo che milioni di device di diverse misure e capacità vengono prodotti ogni giorno causa la grande richiesta nel mondo, è molto facile trovare persone che mai si erano avvicinate alla tecnologia prima d’ora in uno dei tanti negozi delle grandi catene, pronti anche loro ad acquistare il loro primo computer.

Per questo motivo vogliamo creare una guida generale sempre utile, che possa guidare un acquirente in erba verso il suo primo PC, aiutandolo a capire quali sono le cose fondamentali che un cliente deve considerare quando vuole comprare un computer che sia desktop o notebook.

Guida all’acquisto del computer

Come scegliere il proprio computer? Nella maggior parte dei casi la marca non è un sempre un segno distintivo del prodotto. Infatti al contrario di quello che si possa credere, il marchio di un computer al giorno d’oggi è solo un brand, quello che veramente conta è l’hardware del computer, e quindi la qualità della componentistica interna.

Possiamo considerare come importanti quindi alcuni dei componenti principali, che a seconda dell’utilizzo che dovremo fare del computer, dovranno essere selezionati con cura e sono: Processore, memoria RAM, scheda video, Hard Disk.

Processore

Per scegliere il giusto processore bisogna comprendere che ci sono processori dalle caratteristiche top, e processori meno performanti, che a seconda di alcune metriche come i Ghz, il numero di core, e la cache, possono essere catalogati. Altra differenza sostanziale poi è la tecnologia utilizzata dagli stessi, tecnologia che a seconda della loro data di uscita, apporta miglioramenti sotto l’aspetto del consumo energetico, del riscaldamento o altro.

In questo caso poi il marchio è importante, visto che Intel e AMD sono case che da anni si fanno concorrenza. AMD crea ottimi processori, ma Intel forse con la sua serie Intel i7 offre prestazioni appena superiori anche se di contro i suoi prodotti costano di più. Sulla questione comunque ci sono dei parametri (benchmark) che possono offrire delle tabelle comparative delle prestazioni di ogni modello che interessa, basta fare un piccola ricerca sul web.

Scheda grafica (GPU)

La scheda grafica chiamata anche GPU, è invece il componente che si occupa di renderizzare in programmi professionali, video e videogame sul vostro PC. Facendo un breve riassunto delle funzionalità della GPU possiamo dire che ormai, considerando le tecnologie introdotte nei computer, i programmi che richiedono sempre più capacità, e la diffusione del gaming anche su computer (cosa che fino a qualche anno fa era meno in voga), oggi avere un’importante scheda grafica “dedicata” è una cosa diffusa ed utile.

All’acquisto del vostro computer quindi, un altro aspetto che dovrete tenere in considerazione è proprio questo, controllando non solo la marca ed il modello di GPU, prendendo come parametro di giudizio due delle marche più diffuse ATI e NVDIA ed i loro ultimi modelli, ma anche quanta memoria RAM gli sia stata dedicata alla stessa. A seconda dell’utilizzo che vorrete fare del computer, potreste avere bisogno di una scheda più o meno performante.

Ad esempio, se vorrete utilizzare il vostro computer per giocare agli ultimi videogiochi usciti, sicuramente optare per un comparto potente sarà una scelta azzeccata, al contrario, potreste evitare di investire diversi soldi per avere una scheda grafica potente.

Memoria RAM

La memoria RAM è il componente che permette al computer di svolgere più operazioni contemporaneamente. Più spazio o Gb si hanno, e più il computer riesce a gestire facilmente diversi programmi anche professionali.

Oggi, con i sistemi operativi che si hanno a disposizione, (per la maggiore in vendita ora è presente Windows 8) i programmi di grafica, la visione di video massiccia, è utile una media di memoria RAM che permetta di non avere problemi con l’utilizzo di questi applicativi, e deve essere calcolata in base a quello che offre il mercato attualmente, considerando che dati e potenzialità sono in continuo mutamento. Per questo quindi, è essenziale anche avere un prodotto che sia di lunga durata, informandosi sulla possibilità futura di espandere la memoria RAM attraverso banchi aggiuntivi (non tutti i computer lo permettono).

Hard Disk o SSD

Questa è un’altra parte importante del vostro computer. Oggi in commercio si trovano principalmente due tipologie, i “vecchi” Hard Disk e i più recenti dischi SSD. Tra i due la differenza e la velocità di lettura e scrittura di dati, e soprattutto il prezzo. Gli SSD, essendo più recenti, veloci e silenziosi, hanno un prezzo superiore, e al momento, anche se hanno raggiunto capacità notevoli, per la stessa memoria hanno ancora parecchia differenza di prezzo.

Sul mercato potrete trovare anche soluzioni ibride. Se comunque non volete optare per dischi SSD, e volete un hard disk classico, dovrete far attenzione ad alcuni dati importanti per la scelta del componente RPM (Rotazione per minuto) e la Cache. Questi due dati indicano i giri del disco fisso al minuto, e la quantità di memoria dove gli hard disk salvano temporaneamente i dati. In entrambi i casi, maggiori sono le cifre meglio è. Comparando questi dati potrete capire quale computer è migliore in questo senso. Tra le marche di hard disk più diffuse ed affidabili potrete trovare Western Digital o Samsung.

Questi che abbiamo visto sono i principali punti che un acquirente deve tenere a mente nel momento in cui decide di acquistare un computer. E’ ovvio che si tratta di un primo approccio con il mondo dei PC, ed inoltre ci sono anche altre componenti che potrebbero influenzare la scelta di una macchina o l’altra, come lo schermo, la silenziosità del sistema di raffreddamento, il numero di porte, e altro. Per chi però è a secco di informazioni a riguardo, questo primo approccio servirà per comprendere meglio le capacità del computer che si acquisterà, senza magari farsi abbagliare da qualche fantastica offerta propinata, che però non rappresenta quello che servirebbe.

OnePlus 2, nuove informazioni su uscita e modalità di vendita

OnePlus 2

Uno degli smartphone più attesi dei prossimi mesi per il mercato della telefonia mobile è, senza alcun dubbio, il futuro OnePlus 2 che, come confermato dal co-fondatore di OnePlus Carl Pei, utilizzerà come denominazione commerciale proprio la cifra numerica e non il numero scritto per esteso.

In occasione del Google I/O, Carl Pei ha rilasciato diverse interviste in cui ha anticipato alcune importanti caratteristiche del nuovo OnePlus 2. Il nuovo smartphone erede dell’eccellente OnePlus One debutterà sul mercato internazionale nel corso del terzo trimestre dell’anno. L’uscita del nuovo OnePlus 2 dovrebbe avvenire tra luglio ed agosto anche se una piena commercializzazione dello smartphone potrebbe essere avviata soltanto a settembre. OnePlus per il suo nuovo smartphone utilizzerà nuovamente un sistema ad inviti con alcune modifiche che permetteranno all’utente di ottenere in modo più semplice un invito. L’azienda sta lavorando affinché la fase di lancio non risulti essere troppo caotica. L’obiettivo è fare in modo che tutti gli utenti interessati all’acquisto del nuovo OnePlus 2 possano avere accesso al nuovo smartphone.

Il nuovo OnePlus 2, come confermato da Carl Pei, presenterà il SoC Snapdragon 810. Ulteriori informazioni in merito alle specifiche tecniche del nuovo device non sono ancora state rivelate. Maggiori dettagli in tal senso potrebbero arrivare nel corso del prossimo mese di giugno, poco prima quindi del debutto del nuovo smartphone. Per quanto riguarda il prezzo di vendita, il nuovo OnePlus 2 dovrebbe essere commercializzato in una fascia di prezzo compresa tra i 350 e i 400 Euro. Anche in questo caso, nuovi dettagli arriveranno soltanto in futuro.

Ricordiamo che nei giorni scorsi, OnePlus aveva preannunciato l’arrivo di interessanti novità il prossimo 1 giugno. Per ora non siamo in grado di anticipare con certezza cosa succederà lunedì ma possiamo stare sicuri che l’azienda rivelerà informazioni importanti in merito al progetto OnePlus 2 ed ad Oxygen OS. Per ora non ci resta, quindi, che attendere l’effettivo arrivo di nuove informazioni in merito ai futuri progetti di OnePlus per il mercato della telefonia mobile.

Samsung Galaxy Tab S2, nuove immagini delle cover

Samsung Galaxy Tab S2

Nelle ultime ore, hanno fatto la loro comparsa in rete alcune interessanti immagini che mostrano le prime cover del nuovo Samsung Galaxy Tab S2, ovvero il nuovo tablet top di gamma che la casa coreana dovrebbe presentare nel corso delle prossime settimane per poi arrivare sul mercato internazionale intorno al mese di settembre. Queste nuovo foto confermano i rumors de giorni scorsi in merito ad alcune scelte di design di Samsung per il suo nuovo tablet che dovrebbe poter contare su di un display con rapporto delle dimensioni pari a 4:3, sulla scia di quanto fa Apple con i suoi iPad.

Il nuovo tablet Samsung Galaxy Tab S2 sarà realizzato in due versioni, una dotata di display da 8 pollici ed una seconda, più grande, con display caratterizzato da una diagonale di 9.7 pollici. Entrambe le versioni del nuovo Samsung Galaxy Tab S2 saranno, a loro volta, disponibili sia con la sola connettività Wi-Fi che con connettività Wi-Fi+LTE.

Per quanto riguarda le specifiche tecniche, la nuova famiglia di device Samsung Galaxy Tab S2 potrà contare su di un display Super AMOLED da 2048 x 1536 pixel e su di un SoC Exynos a 64 bit con 3 GB di memoria RAM e 32 GB di storage interno, espandibile tramite microSD. Per quanto riguarda le dimensioni, invece, i nuovi tablet di Samsung dovrebbero presentare uno spessore quanto mai ridotto, pari a 5.4 mm. Il modello da 8 pollici dovrebbe presentare dimensioni pari a  198.2 × 134.5 × 5.4 mm con un peso di 260 grammi mentre il modello da 9.7 pollici si caratterizzerà per dimensioni pari a  237.1 × 168.8 × 5.4 mm con un peso di 407 grammi. Tutte le versioni del nuovo Samsung Galaxy Tab S2 saranno realizzate interamente con una scocca in alluminio. Maggiori dettagli in merito ai nuovi tablet di casa Samsung emergeranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni con un debutto che dovrebbe essere fissato per le prossime settimane. Per ora non ci resta che attendere il rilascio di nuovi rumors sul progetto di Samsung. Di seguito trovate alcune immagini delle future cover dei nuovi Samsung Galaxy Ta S2.

BlackBerry: la sicurezza governativa è il loro primo pensiero

Jonh Chen

E’ abbastanza strano vedere come una delle migliori aziende di telefonia mobile (se non la migliore) degli anni 2000 adesso sia sull’orlo del fallimento a causa della concorrenza spietata e di un lento senso di adattamento al mercato moderno. Stiamo parlando, nel caso non lo aveste ancora capito, di BlackBerry. Ricordiamo che BlackBerry, secondo alcune voci che circolano online, potrebbe essere presto acquisita da Microsoft | Microsoft pronta a sborsare 7 miliardi per acquisire BlackBerry |, proprio a causa della crisi finanziaria in cui si trova.

Recentemente il CEO di BlackBerry, John Chen, ha rilasciato un’intervista a USA Today dando preziose informazioni sul perchè una società con un bilancio del genere sia ancora intenzionata a rimanere nel settore hardware. Da notare infatti che la crisi di BlackBerry è dovuta principalmente al settore hardware, dato che dal punto di vista software e dal punto di vista dei brevetti, il colosso canadese non viaggia a gonfie vele ma non è neanche messa così male.

BlackBerry-building

Perchè BlackBerry si ostina ancora a rimanere nel settore hardware?

Le dichiarazioni del signor Chen sono state molto eloquenti e schiette:

We also made our device more secure than everybody else’s. A lot of people ask me why I’m in the device business. First, it’s a good business to be in if you can make money. Second, it’s our first entry point of security. If we can secure the device, it makes securing the software and the data management and the collaboration and file sharing and content and pictures and videos and everything that much more easier.

…So this is why all the governments in the major developed countries are using our devices

Si tratta quindi di mantenere quello che è il proprio market share nel settore enterprise e governativo. C’è da dire però che molti governi stanno incominciando a rinnovare la propria attrezzatura di telecomunicazioni passando ad iOS o a Windows Phone (Android, essendo un sistema operativo open source, è ritenuto troppo vulnerabile ad attacchi hacker).

La nostra speranza è che comunque il colosso canadese riacquisti un pò della sua vecchia gloria anche a livello consumer dato che la concorrenza è la migliore arma per il consumatore per spingere le varie aziende a migliorarsi costantemente.

via  fonte

Broadcom acquisita da Avago Technologies per 37 miliardi di euro

Broadcom

Di acquisizioni importanti nel mondo della tecnologia ne avevamo viste tante, come ad esempio quella fatta da Facebook a WhatsApp, ma mai come quella di cui vi andremo a parlare oggi. Si tratta per l’appunto dell’acquisto più grosso nella storia del settore tecnologico. Stiamo parlando di Avago Technologies che, recentemente, ha finalizzato l’acquisto di Broadcom per 37 miliardi di dollari. Tale spesa è ripartita in: 17 miliardi cash e 20 miliardi attraverso azioni (i vecchi soci saranno proprietari della nuova azienda per il 32%).

Per chi non lo sapesse, Avago Technologies è un’azienda impegnata nella produzione di chip principalmente destinati alle telecomunicazioni. Broadcom invece, società ben più conosciuta ai più, invece è (Wikipedia):

Broadcom Corporation è un’azienda statunitense operante nel settore dei semiconduttori, nei circuiti integrati e nelle reti di telecomunicazione.

L’azienda progetta circuiti integrati volti in particolar modo alle applicazioni di comunicazione digitale di dati. Gli ambiti più importanti comprendono modem, setup-box per la ricezione di comunicazioni satellitari e di tv via cavo, connessioni LAN Ethernet ed applicazioni senza-fili, quali WLAN, Bluetooth, GPS e di telefonia cellulare.

Da quello che si può notare, entrambe le società operavano nello stesso settore, bene o male. Broadcom era anche conosciuto come la maggior produttrice di moduli WiFi al mondo. Nonostante l’acquisizione, la nuova società che si è venuto a formare manterrà il nome Broadcom (per una questione anche di marketing).

Ma cosa ha spinto Avago Technologies a sborsare una tale cifra per Broadcom?

La risposta sta tutta in Intel, Qualcomm e società affini. Al fine infatti di contrastare la crescita sempre maggiore di queste aziende nel mondo delle telecomunicazioni, i dirigenti di entrambe le società sono venuti ad un comune accordo sull’unione delle forze.

Avago e Broadcom insieme creeranno un nuovo leader globale nei semiconduttori per le comunicazioni sia cablate che wireless. Assieme con Broadcom intendiamo portare la nuova realtà combinata ad un livello di redditività mai raggiunta in passato – Hock Tan, presidente e CEO di Avago

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Google Play Store introduce la classificazione per età

Google-Play-Store

La sicurezza dei bambini, dal punto di vista tecnologico, è rappresentata soprattutto dai contenuti che essi guardano, scaricano o ascoltano dal web, lasciando perdere quelli che sono le problematiche del cyber bullismo che in quest’articolo non ci riguardano. Nonostante la soluzione più semplice ed immediate potrebbe essere quella di non far utilizzare la tecnologia ai bambini, ci sarebbe senza dubbio il rovescio negativo della medaglia, ovvero in un mondo in cui tutto gira sull’informatica, il bambino sarebbe inevitabilmente indietro. Un maggiore controllo su ciò che fanno i nostri figli con il tablet o lo smartphone invece è la soluzione migliore per far si che non utilizzino materiale non adatto alla loro età.

A tale scopo, Google ha recentemente introdotto un nuovo sistema di classificazione dei contenuti all’interno del Google Play Store. Essi adesso sono raggruppati con speciali badge che indicano che quel determinato contenuto non è adatto a delle fasce di età pre-stabilite. Tali classificazioni non sono uguali in tutto il mondo. Negli Stati Uniti d’America per esempio, la classificazione è sottoposta alle linee guida dell’IARC mentre in Europa troviamo la classificazione per età in linea con la classificazione PEGI. Essa sarà senza dubbio riconosciuta da tutti gli amanti dei video giochi, in quanto presente già da molto tempo ed avente lo stesso scopo di quello che ha nel Google Play Store. Per maggiori informazioni sulla classificazione e su quello che ogni simbolo significa (non è il caso delle applicazioni ma solo dei video giochi), vi invitiamo a recarvi nella pagina dedicata di Wikipedia.

Ogni applicazione quindi è “marchiata” con un badge che indica l’età minima consigliata per usufruire dei suoi servizi. Ovviamente non si infrange nessuna legge nel caso in cui scaricassimo un’applicazione avente il badge 12 al nostri figlio che ha 10 anni. Tuttavia, l’educazione verso un corretto utilizzo dei software informatici dovrebbe essere alla base del rapporto ragazzi-tecnologia.

Classificazione età Google Play Store

Purtroppo al momento questa classificazione per età è disponibile solamente sulla versione web del Google Play Store. Pensiamo comunque che tra non molto verrà estesa anche all’applicazione mobile di Android. Per maggiori informazioni su questo nuovo metodo di classificare le applicazione all’interno del Google Play Store, vi invitiamo a recarvi nella pagina dedicatagli da Google.

Prima di lasciarvi, vi ricordiamo che Google è sempre al centro della sicurezza dei propri utenti e, recentemente, vi abbiamo mostrato come ha denigrato il recupero della password mediante la domanda di sicurezza, preferendo a tale metodo la propria verifica a due passaggi | Domanda di sicurezza? Per Google meglio la verifica in due passaggi |.

LG G4, versione in policarbonato in offerta a 499 Euro

LG G4

Se pensate che 579 Euro per acquistare in offerta il nuovo LG G4, disponibile sul mercato italiano da pochi giorni con un prezzo di listino di 699 Euro, siano troppi arriva in vostro soccorso la nuova offerta de GliStockisti, noto sito e-commerce specializzato nel mondo della telefonia mobile, che presenta il nuovo smartphone top di gamma di casa LG al prezzo  di 499 Euro. Il modello oggetto dell’offerta è la versione in policarbonato del nuovo LG G4 con garanzia Europa. Inutile sottolineare, invece, quanto sia marcato il risparmio nell’acquisto di questo nuovo smartphone che risulta disponibile in ben tre colorazioni: grigio, bianco ed oro.

Se siete interessati all’acquisto del nuovo LG G4, uno degli smartphone più svalutati degli ultimi tempi, questa può essere quindi una buona occasione anche in relazione al comparto tecnico del dispositivo. Il nuovo top di gamma di casa LG, infatti, monta un ampio display da 5.5 pollici di diagonale con risoluzione QHD affiancato dal SoC Qualcomm Snapdragon 808, meno potente dello Snapdragon 810 ma sicuramente più stabile e esente da problemi di surriscaldamento. A completare la dotazione tecnica troviamo 3 GB di memoria RAM, 32 GB di storage espandibile, una batteria da 3000 mAh, una fotocamera posteriore da 16 Megapixel ed una anteriore da 8 Megapixel. Il sistema operativo è Android 5.0.2 Lollipop. Ricordiamo che con il debutto del nuovo LG G4, il precedente LG G3 ha fatto registrare un drastico calo di prezzo ed è acquistabile a meno di 300 Euro caratterizzandosi come una validissima alternativa al nuovo smartphone di LG. Di seguito vi proponiamo il link diretto per l’offerta de GliStockisti per il nuovo LG G4 con garanzia Europa disponibile nella versione in policarbonato al prezzo di 499 Euro.

LG G4 Europa GliStockisit.it 499 Euro

 

Project Tango: presto uno smartphone con SoC Qualcomm Snapdragon 810

Google Project Tango

Nonostante la conosciamo principalmente per il proprio motore di ricerca e per il sistema operativo mobile di Android, Google è un’azienda a tutto tondo, impegnata nella quasi totalità dei campi dell’informatica. Avendo le “mani in pasta” un pò dappertutto, capita molto spesso che le innovazioni tecnologiche partano dalla propria sezione di R&D (ricerca e sviluppo), anche se tale sezione in Google viene chiamata Google X.

Tra i progetti più interessanti che sono stati incominciati negli ultimi anni senza dubbio troviamo il Project Ara, atto a portare il livello di personalizzazione estrema di cui è dotato Android anche a livello hardware negli smartphone | Nuovi dettagli su ‘Progetto Ara’, lo smartphone modulare di Google | ed il Project Tango, atto a fornire un servizio di mappatura 3D di tutto l’ambiente che ci circonda. Oggi vi vogliamo parlare proprio di questo e, nello specifico, nella nuova collaborazione fra Qualcomm e Google per portare alla luce un nuovo prototipo dalle dimensioni di uno smartphone.

Forse non tutti sanno infatti che al momento, l’unico prototipo disponibile ed acquistabile dagli sviluppatori (purtroppo solo negli USA) è un tablet da 7 pollici con display Full HD, SoC Nvidia Tegra K1, 4 GB di memoria RAM e 128 GB di storage interno. Tra l’altro, tale prototipo è stato recentemente protagonista di un abbassamento di prezzo (da 1024 dollari a 512 dollari).

Project Tango

Lo sviluppo di una versione più compatta di un prototipo del Project Tango non può che far piacere agli sviluppatori impegnati nello sviluppo contestuale del progetto. Stando alle informazioni rilasciate dalla stessa Qualcomm, il nuovo prototipo equipaggerà il SoC Qualcomm Snapdragon 810 (il top di gamma attuale), dotato di una CPU octa core a 2 Ghz di frequenza massima e di una GPU Adreno 430. Sarà proprio questa componente a venire maggiormente stressata durante la mappatura in 3D dell’ambiente, per cui sarà interessante vedere come se la caverà in paragone con Nvidia Tegra K1.

Ma come funziona il progetto di mappatura 3D del Project Tango?

Avvalendosi di una serie di fotocamera e sensori in grado di catturare, oltre alle immagini dell’ambiente circostante, anche numerosi altri dati, come per esempio la profondità di campo, ed insieme a degli speciali algoritmi di riconoscimento, è possibile ricreare un modello virtuale di ciò che inquadriamo.

Project Tango

Google non è di certo l’unica azienda impegnata in un progetto del genere. Basti ricordare Intel che ha già portato la propria tecnologia Intel RealSense a bordo di numerosi notebook e tablet già arrivati sul mercato.

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Huawei Honor 7 con 4GB di ram e camera da 13 megapixel

Huawei Honor 7 ultimi rumors e prezzo
Huawei Honor 7 ultimi rumors e prezzo

Recenti rumors affermano che Huawei Honor 7 sarà uno dei prossimi smartphone 2015 dell’azienda cinese con tanta ram e un comparto multimediale di livello.

Huawei sta silenziosamente lavorando su alcuni nuovi smartphone da presentare durante il 2015 che faranno parte della serie Honor, ovvero il nuovo brand di dispositivi mobili che vengono venduti anche a livello internazionale ma unicamente tramite i canali commerciali ufficiali online.

Uno di questi smartphone sarebbe l’Huawei Honor 7, che potrebbe fare capolino nel mercato già entro la fine di giugno di quest’anno con una versione più “economica” e verso la fine di luglio con una versione “premium” ovviamente più cara.

Huawei Honor 7 “normale” e “premium”: la differenza

Sia la versione “economica”, o normale, che quella più costosa o “premium” avranno sostanzialmente lo stesso hardware racchiuso in una scocca in alluminio; l’unica differenza tra le due varianti dovrebbe essere il quantitativo di memoria ram.

La versione “premium” infatti dovrebbe avere 1 GB di memoria ram in più rispetto alla versione “normale”, ovvero sarebbero 4 i GB per il modello più costoso e 3 i GB per il modello “economico”.

Huawei Honor 7 in generale (quindi per entrambe le varianti) avrebbe un display da 5 pollici di diagonale con risoluzione FHD 1920 x 1080 pixel, mentre il cuore del dispositivo sarebbe molto probabilmente il chipset Kirin 935 progettato e prodotto direttamente dall’azienda cinese.

La memoria interna sia nel modello con 4GB o 3GB di ram dovrebbe essere di 16GB, i quali potrebbero essere espandibili grazie alla presenza dello slot per microSD, anche se in quest’ultimo caso non ci sono ancora certezze.

A livello multimediale la situazione dovrebbe interessare gli appassionati di fotografia, dato che Huawei Honor 7 utilizzerebbe una fotocamera posteriore con sensore da 13 megapixel, autofocus, flash LED e stabilizzatore ottico dell’immagine.

Huawei inoltre pare che abbia pensato di garantire un buon livello d’autonomia con questo smartphone; Honor 7 infatti dovrebbe montare una batteria da ben 3280 mAh, più che sufficiente anche per gli utenti più esigenti.

Come sistema operativo previsto Android 5 Lollipop modificato con l’interfaccia personalizzata di Huawei Emotion 3.0, anche se c’e la probabilità che la versione software possa essere ulteriormente aggiornata prima del debutto ufficiale del device.

Huawei Honor 7, come già detto, dovrebbe debuttare sulla carta verso la fine di giugno, almeno in Cina, ad un prezzo di listino di 1999 Yuan (ovvero circa 322 dollari) per la versione da 3GB di memoria ram,mentre la la versione “premium” da 4GB di memoria ram dovrebbe venire a costare 2699 Yuan, ovvero circa 435 dollari americani.

La differenza di prezzo a noi ci sembra piuttosto elevata considerato che parliamo solo di un GB di ram in più; forse tra il modello “normale” e quelllo “premium” ci sono altre piccole differenze (come ad esempio la presenza o l’assenza dello scanner per le impronte digitali) che saranno svelate solamente al momento del loro annuncio ufficiale.

Samsung Galaxy S6 Mini avrà Snapdragon 808 e specifiche da top di gamma?

Samsung Galaxy S6 Mini

Nelle ultime ore, il database di GFXBench ha registrato il debutto di un nuovo smartphone che potrebbe essere il nuovo Samsung Galaxy S6 Mini, versione compatta dei nuovi top di gamma della casa coreana, il Samsung Galaxy S6 e S6 Edge. Il device in questione, caratterizzato dal nome in codice SM-G9198, a differenza dei precedenti device della famiglia Mini, mostra delle specifiche di assoluto livello, da vero e proprio top di gamma dalle dimensioni compatte, per gli standard del mercato della telefonia mobile di oggi.

Il nuovo probabile Samsung Galaxy S6 Mini si caratterizza, infatti, per la presenza di un display Super AMOLED da 4.6 pollici di diagonale caratterizzato da risoluzione HD pari a 128 x 720 pixel. A completare la dotazione tecnica del nuovo smartphone troviamo però specifiche decisamente più interessanti.

Il nuovo Samsung Galaxy S6 Mini potrebbe, secondo quanto emerso da GFXBench, montare il SoC Qualcomm Snapdragon 808, lo stesso dell’LG G4 per intenderci, caratterizzato da una CPU Hexa-Core da 1.8 GHz di clock e GPU Adreno 418. Il device dovrebbe, inoltre, presentare 2 GB di memoria RAM, 16 GB di storage interno, probabilmente espandibile tramite microSD anche se i fratelli maggiori non presentano questa caratteristica, una fotocamera posteriore da 16 Megapixel ed una fotocamera anteriore da 5 Megapixel. Per il momento non ci sono ulteriori informazioni in merito alle caratteristiche tecniche del nuovo Samsung Galaxy S6 Mini che dovrebbe riproporre lo stesso design ed gli stessi materiali del Galaxy S6. Maggiori dettagli in merito al progetto potrebbero emergere, senza dubbio, nel corso dei prossimi giorni. Il device, infatti, potrebbe essere presentato, in via ufficiale, nel corso della prossima estate ed arrivare, nei mesi successivi, sul mercato europeo con un prezzo, considerando le specifiche tecniche, che dovrebbe essere inferiore soltanto di poco rispetto al prezzo di listino del Galaxy S6. Per ora non ci resta, quindi, che attendere il rilascio di nuove informazioni su nuovo Samsung Galaxy S6 Mini.

Sony Xperia Z3+ ecco i primi benchmark a confronto

Sony Xperia Z3+ punteggio AnTuTu
Sony Xperia Z3+ punteggio AnTuTu

Svelati i primi Benchmark del Sony Xperia Z3+ il nuovo smartphone android top di gamma dell’azienda giapponese a livello internazionale.

Sony Xperia Z3+ è a tutti gli effetti il nuovo smartphone android top di gamma dell’azienda giapponese a livello internazionale, con un nome diverso rispetto a quello rilasciato per il mercato locale dove è chiamato Xperia Z4.

Non sappiamo del perché di questa scelta da parte di Sony ma sta di fatto che il nuovo Z3+ apporta con se sostanzialmente solo dei cambiamenti hardware (migliorie) rispetto alla versione precedente Xperia Z3, dato che dal punto di vista estetico e del design non è cambiato praticamente quasi nulla, se non lo spessore che risulta essere un po più sottile.

Per gli amanti dei benchmark vi informiamo che Sony Xperia Z3+ è stato già sottoposto ad una serie di test prestazionali, che ne hanno definito un quadro che possiamo dire sostanzialmente molto buono ma non certo impressionante.

Sony Xperia Z3+ pur utilizzando il chipset di ultima generazione Snapdragon 810 non ottiene punteggi particolarmente elevati, anzi quest’ultimi sono spesso abbastanza più bassi rispetto alla concorrenza diretta come ad esempio Galaxy S6, Htc One M9 o LG G4.

I principali benchmark che sono stati utilizzati per sondare la potenza di elaborazione del Sony Xperia Z3+ sono sostanzialmente tre: AnTuTu, Vellamo Metal e Vellamo Browser; il primo è un test generico che analizza tutte le componenti hardware dello smartphone, mentre i Benchmark Vellamo analizzano principalmente la CPU e la velocità di navigazione sul web.

Sony Xperia Z3+ i risultati dei primi Benchmark

Come già detto in precedenza il nuovo top di gamma di Sony non spicca nei risultati; su AnTuTu per esempio ottiene un punteggio di soli 50875 punti (circa 10000 punti in più rispetto al precedente Xperia Z3) che è decisamente più basso rispetto al Galaxy S6 (58382) e al Htc One M9 che raggiunge i 56896 (pure lui con Snapdragon 810); il nuovo top di gamma giapponese fa giusto un po’ meglio del LG G4 e del Nexus 6 che entrambi però utilizzano un chipset sulla carta inferiore.

Nel Benchmark Vellamo Metal (CPU) Sony Xperia Z3+ ottiene un punteggio molto basso, pari a soli 1447 punti, decisamente sovrastato da Galaxy S6 con 2237, da Htc One M9 con 2218 e da LG G4 con 2369 punti.

Su Vellamo Browser la situazione non sembra essere migliore, dato che Xperia Z3+ ottiene in questo Benchmark un punteggio di 3435, mentre gli altri smartphone top di gamma fanno ancora meglio come il Galaxy S6 con 5751 punti, Htc One M9 con 4195 e LG G4 con 3948.

Anche se i test Benchmark ovviamente non ci possono fornire dati sicuri sulla bontà dell’esperienza d’uso reale degli smartphone, sta di fatto che molto probabilmente gli ingegneri informatici di Sony dovranno adoperarsi per migliorare le prestazioni del nuovo Xperia Z3+, dato che quest’ultimo pur avendo un hardware all’avanguardia non riesce ancora a sfruttarlo pienamente.

iOS 9: Apple svela Proactive il prossimo rivale di Google Now

Secondo fonti vicine alla compagnia di Cupertino, Apple starebbe lavorando ad una nuova implementazione per iOS, nome in codice Proactive che si propone di potenziare Siri, le applicazioni Contatti, Calendario, Passbook e di terze parti con lo scopo di ricreare il prossimo diretto concorrente di Google Now. Come il software per Android, Proactive fornirà le informazioni basandosi sui dati degli utenti, rispettandone la privacy. Il diretto interessato di questa rivoluzione sarà Spotlight di iOS, che verrà completamente riprogrammato dagli sviluppatori dell’azienda americana e non solo. Le novità non finiscono qui, in quanto Mappe verrà dotato di una nuova interfaccia a realtà aumentata per evidenziare i punti d’interesse e in Siri saranno integrate componenti di terze parti. Ma andiamo a scoprirne i dettagli.

Apple ha iniziato a lavorare a Proactive nel 2013 dopo l’acquisizione dell’app Cue, integrata con l’obbiettivo di incrementare la qualità dei risultati delle ricerche su iOS e Spotlight. Il sistema di ricerca di Spotlight, introdotto con iOS 8, rappresenta già un piccolo assaggio di quanto sarà proprio di Proactive, il cui scopo sarebbe quello di estraniare definitivamente il supporto del colosso di Mountain View. A questo punto, Apple vuole potenziare ulteriormente Proactive e lo farà con l’introduzione di iOS 9 durante l’annuale Worldwide Developers Conference dell’8 giugno.

Apple ha sempre descritto Siri come un “assistente intelligente personale”, ma Proactive sarà in grado di migliorarla ulteriormente passando ad un nuovo livello, che comprenderà la sostituzione dell’attuale menu a tendina di Spotlight, accessibile dalla Home. Apple è intenzionata a porre Proactive nel angolo in alto a sinistra, dove sarebbe dovuto essere posizionato Spotlight in origine. Secondo i dati raccolti dalla Mela, la posizione attuale riduce l’utilizzo di Spotlight da parte dell’utenza Apple, forse perché troppo nascosto e per la mancanza di un segnale di richiamo. Con iOS 9, l’azienda di Cupertino inserirà un indicatore nella porzione sinistra dello schermo, mettendo maggiormente in evidenza Spotlight, cosi da spingere gli utenti ad utilizzarlo più spesso.

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Nella schermata di Proactive, gli utenti potranno sempre effettuare la ricerca con la barra dedicata, ma avranno accesso ad un gran numero di funzioni in più. Ad esempio, saranno messe in evidenza le notizie di cronaca, in funzione delle parole chiave ricercate. Sotto la barra di ricerca sarà implementata una nuova interfaccia utente costruita sulla base di tre elementi di iOS, quali le applicazioni, i contatti e le mappe. Ogni evento sul calendario sarà messo in evidenza in questa schermata, allo stesso modo le carte d’imbarco, per rendere più rapido l’accesso quando si è in aeroporto. Il tutto sarà accompagnato dalle notifiche push, che aiuteranno gli utenti a non dimenticare gli impegni della giornata.

Proactive integrerà le applicazioni più utilizzate nella sua interfaccia e registrerà le abitudini degli utenti. Ad esempio, se si accede a Facebook, tutti i giorni alla stessa ora, ci sarà un pulsante per accedervi direttamente da Proactive. La stessa cosa, se si chiama una persona alla stessa ora, lo stesso giorno nel corso della settimana. Dato che questa funzione integra la lista di contatti, è molto probabile che il menu Contatti introdotto nel riquadro Multitasking con iOS 8, venga trasferito in Proactive. Alcune di queste caratteristiche sono il frutto della recente acquisizioni di Spotsetter, un motore di ricerca social-based sviluppato dall’ex ingegnere di Google Maps Stefano Tse e Jonny Lee.

Oltre alla nuova interfaccia di Spotlight, Apple implementerà un serie di migliorie all’app Mappe, tra cui il nuovo servizio di trasporto pubblico per autobus, treno, metropolitana (solo nella principali città). Apple starebbe anche revisionando il suo sistema POI (Punti di Interesse), in collaborazione con Foursquare, Yelp e Nokia, integrando una nuova visione a realtà aumentata, denominata “Browse Around Me”. Aprendo la fotocamera, e puntando il telefono in diverse direzioni, saranno messe in evidenza aziende, bar, ristoranti e tanti altri punti di interesse. Se si individua un bar, lo schermo mostrerà una visione virtuale del menu, accompagnato dalle specialità del giorno. Una seconda possibile applicazione di “Borse Around Me” potrebbe essere quella di evidenziare luoghi di interesse, direttamente in Mappe, scelti in funzione dei gusti e delle ultime ricerche effettuate.

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Proactive non sarà introdotto esclusivamente come supporto per le applicazioni e i dati, ma secondo le fonti, anche Siri usufruirà dei suoi benefici. Apple, infatti, si appresta ad integrare un nuovo supporto per le applicazioni di terze parti in Siri, cosi da rendere i contenuti disponibili all’assistente virtuale. In contemporanea, la compagnia di Cupertino sta lavorando ad un altro progetto, nome in codice “Breadcrumbs”, un nuovo API che permette a Siri di registrare le applicazioni aperte di recente. Ad esempio, se un utente guarda un particolare genere di film su Netflix, Siri lancerà quella sezione senza dover passare direttamente dall’app. Prima di poter introdurre queste novità, in una forma completa, Apple dovrà risolvere i problemi di privacy che accomunano il suo assistente virtuale.

Secondo la fonte, è altamente probabile che non tutte queste novità verranno implementate nei dispositivi Apple con iOS 9. A confermare questa ipotesi vi è la riluttanza del Product Management Vice President di iOS e OS X, Kim Vorrath. E’ più probabile che Apple introduca solo alcune di queste funzioni in iOS 9 con il nome di Proactive, e tutte le altre saranno rilasciate con i seguenti aggiornamenti.

Nuovo Microsoft Lumia svelato su GfxBench: tutti i dettagli

Un nuovo modello di Microsoft Lumia con windows phone è stato svelato dal Benchmark GfxBench: potrebbe essere il progetto “Talkman”

Un test Benchmark eseguito su GfxBench ha svelato un dispositivo che potrebbe essere un nuovo smartphone Microsoft Lumia con sistema operativo Windows Phone; il modello prenderebbe il codice aziendale RM-1106.

Sulla carta questo smartphone dovrebbe essere il progetto “Talkman”, ma però alcune informazioni svelate dal database dopo il test differiscono da quelle rilasciate dalle precedenti voci di corridoio circolate sul web: l’hardware svelato dal database del Benchmark infatti non è del tutto uguale.

Microsoft Lumia Rm-1106 qualche dettaglio tecnico

Secondo Gfxbench questo Lumia Rm-1106 utilizzerebbe un display da 5,2 pollici di diagonale con risoluzione FHD 1920 x 1080 pixel, mentre quello del progetto “Talkman” avrebbe la stessa grandezza ma risoluzione più elevata QHD 2560 x 1440 pixel.

Sulla carta il processore dovrebbe essere lo stesso, ovvero il nuovo Hexa-Core di Qualcomm Snapdragon 808 con GPU Andreno 418 (anche se Gfxbench sbaglia a scrivere Andreno 430); il progetto “Talkman” dovrebbe avere però 3GB di memoria ram, mentre questo modello Rm-1106 sembra che ne abbia solamente 1,5GB.

Dal punto di vista della multimedialità anche qua i dati sono leggermente diversi (non sappiamo sempre se per degli errori di Gfx o per un hardware effettivamente diverso); il database indica infatti che Rm-1106 dovrebbe utilizzare una fotocamera posteriore da 17 megapixel, capace di scattare foto alla risoluzione massima di 4992 x 3744 pixel e di registrare video in formato Ultra HD 2160p, e una fotocamera anteriore da 5 megapixel adatta per selfie e capace ance di registrare video in formato FHD 1920 x 1080 pixel.

La fotocamera posteriore differisce leggermente da quella dello smartphone Lumia “Talkman” dato che quest’ultima dovrebbe avere un sensore da 20 megapixel e non da 17; la fotocamera anteriore invece sembra coincidere perfettamente dato che entrambe sono da 5 megapixel.

Il modello Rm-1106 avrebbe inoltre 27GB di memoria interna effettivamente disponibile per l’utente (quindi una rom di 32GB) e monterebbe anche il chipset NFC, oltre ai classici sensori di luminosità, accelerometro, prossimità eccetera.

Microsoft Lumia Rm 1106 Gfxbench
Microsoft Lumia Rm 1106 Gfxbench

In conclusione non si sa se questo Microsoft Lumia Rm-1106 è effettivamente un prototipo del nuovo top di gamma progetto “Talkman”, o un modello completamente nuovo; per saperne di più non ci resta che attendere future informazioni o voci di corridoio a riguardo che si presenteranno durante le prossime settimane.

Fonte: Notizia

Mercato PC crolla del 6,2% anche nel 2015

Mercato PC Globale crolla nel 2015

Nel 2015 sono attese consegne complessive nel mondo di 289 milioni di computer fissi e portatili secondo le previsioni della società di ricerca Idc. Il nuovo Windows 10 non sembra dunque essere in grado di poter dare un importante stimolo a un mercato in cui la domanda è in netto calo nel corso degli ultimi anni.
In flessione anche la quota di mercato dei tablet.

Dunque un costante e continuo crollo delle consegne dei Pc anche nel 2015. Si tratterà dunque del quarto anno consecutivo in territorio negativo, in base ai dati pubblicati dalla società di ricerca Idc che stima un altro pesante -6,2 per cento, nonostante l’arrivo ormai imminente di Windows 10.

Il nuovo sistema operativo della casa di Redmond, il cui debutto è previsto nel prossimo mese di luglio, darà certamente un contributo alla crescita della vendita di Pc nelle aziende, ma non influirà più di tanto nel comparto consumer.

Senza considerare che il rimanere sempre connessi in mobilità ha dato il colpo di grazia ai Pc, a cui si è aggiunta la ghiotta occasione offerta da Microsoft di passare a Windows 10 completamente gratis nel primo anno di lancio, rendendo praticamente non necessario acquistare immediamente un nuovo computer.

Più in dettaglio, sulla base dei dati elaborati da Idc, i Pc desktop consegnati nel 2015 saranno 121,8 milioni e i portatili raggiungeranno quota 167,2 milioni. Complessivamente nel 2015 saranno consegnati circa 289 milioni di computer.

HP Pavilion x360

Per quanto riguarda i tablet, Idc prevede quest’anno 221,8 milioni unità consegnate, un dato in flessione del 3,8 per cento rispetto al 2014, anche se quelli con connettività cellulare e gli ibridi faranno ancora molto bene nel corso dei prossimi anni.

Idc ha sottolineato al riguardo che i tablet muniti soltanto di connettività wireless scenderanno progressivamente da una quota di mercato del 69 per cento  al 60 per cento nel 2019, con una crescita dei dispositivi capaci di connettersi alla rete cellulare.

Google Maps e Youtube in versione offline in arrivo su Android

google maps

Uno degli aspetti più interessanti per quanto riguarda il futuro delle applicazioni Google è legato alla possibilità di incrementare le funzionalità offline di alcuni servizi che, nei prossimi mesi, si slegheranno dalla necessità di dover sfruttare una connessione ad internet. Come anticipato nel corso dell’evento Google I/O di ieri, infatti, la casa americana ha intenzione, con il debutto del nuovo Android M, di presentare alcune importanti novità per Youtube e Google Maps, due dei principali servizi per tutti gli utenti di device mobili ed, in particolare, per gli utenti Android.Youtube

In futuro, Google presentare la nuova funzione Youtube Offline che permetterà di poter scaricare i video temporaneamente, per circa 48 ore, sul proprio dispositivo alla migliore risoluzione possibile per poter poi visionarli in un secondo momento senza, quindi, dover necessariamente far ricorso ad una connessione ad internet. Discorso simile per Google Maps che, in futuro, registrerà un netto miglioramento dei servizi offline. L’utente avrà, infatti, la possibilità di scaricare tutte le informazioni di una determinata area, recensioni comprese, e potrà contare, anche offline, sul pieno supporto dell’assistente vocale. In questo modo, Google Maps potrebbe incrementare notevolmente le sue potenzialità offrendo i suoi pieni servizi anche in assenza di una connessione ad internet stabile.

I nuovi servizi offline di Youtube e Google Maps arriveranno nel corso dei prossimi mesi in versione definitiva su tutti i device Android. Per ora, i due nuovi servizi sono in fase di test ma non dovrebbe mancare poi molto prima del loro completamento. Maggiori dettagli ed informazioni in merito alle nuove funzionalità offline di applicazioni fondamentali di Google come Maps e Youtube arriveranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni. Per ora, quindi, non ci resta che restare in attesa di ulteriori novità.

Android M: ecco le novità un pò più nascoste

Siamo rimasti tutti molto sorpresi dalle maggiori novità che Google ha apportato con la presentazione di Android M. Tuttavia, per questioni di tempo, non si è potuti andare oltre ad enunciare anche le piccole migliorie introdotte. Fortunatamente, grazie al rilascio della preview di Android M | Android M: video hands-on del nuovo OS di Google |, stiamo venendo a conoscenza anche di essi. Qui di seguito quindi vi annunceremo quelle che sono le piccole novità che non sono state annunciate durante il Google I/O 2015:

Shortcut della lockscreen

A differenza di Android Lollipop in cui trovavamo, oltre alla possibilità di sbloccare con uno swipe lo smartphone, anche lo shortcut della fotocamera e lo shortcut del dialer telefonico, in questa prima release di Android M (ed immaginiamo anche nelle prossime) non è più possibile accedere al dialer telefonico. Al suo posto, Google ha inserito lo shortcut per abilitare la ricerca vocale. E’ senza dubbio un chiaro segno di come Google voglia spingere l’utente verso l’utilizzo dei comandi vocali.

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Selezione del testo

Non appena tapperemo a lungo su una parola oppure selezioneremo una determinata porzione di testo, ci apparirà un piccolo pop-up in grado di farci copiare, tagliare o incollare il testo. Inoltre, cliccando sui tre pallini messi in colonna, si accederà ad un sotto menu utile ad inserire un commento, a ricercare quella parola o frase sul web oppure a tradurla.

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Multi Window

Questa novità non è stata annunciata durante il Google I/O 2015 non solo per mancanza di tempo ma anche perchè al momento si trova in una versione alpha. Per abilitare il multi window infatti, è necessario agire a livello di sistema modificando un determinato file. Dalle prime prove che abbiamo visto inoltre, nonostante il concetto ci sia, i bug presenti sono tali da rendere inutilizzabile la feature. Trovate comunque la guida per poterlo abilitare in questa pagina di Reddit.

Android M col tema Dark

Questa novità l’abbiamo già affrontata in un precedente articolo | Android M: disponibile anche il tema dark | ed abbiamo visto come i vantaggi veri li avranno gli smartphone aventi un display con tecnologia SuperAMOLED.

Android M tema dark

Disinstallazione applicazioni dalla home screen

Grazie al tap prolungato sull’icona di una determina applicazione, è possibile procedere direttamente alla sua disinstallazione, cosa non possibile su tutte le precedenti versioni di Android in cui ci si doveva recare per forza nelle impostazioni generali del sistema.

Modalità non disturbare

Modifica del posizionamento dell’icona per attivare l’impostazione non disturbare. Se su Lollipop tale icona la ritrovavamo nel pop-up di modifica del volume, su Android M la ritroviamo all’interno dei quick settings.

Micro SD impostabile come memoria interna e supporto OTG

Dopo moltissime richieste da parte degli utenti, finalmente Google ha introdotto la possibilità di impostare la memoria micro SD come se fosse interna allo smartphone, permettendo quindi l’installazione delle applicazioni su di essa. Inoltre, il supporto OTG diventa attivo di default senza bisogno di procedere con l’ottenimento dei permessi di root.

Nuovo gestore della RAM

Una delle novità più importanti di Android M è stata identificata nella minor richiesta di risorse, tra cui anche la RAM. Il gestore della memoria RAM è stato dunque profondamente rivisto e, oltre ad aver introdotto il Material Design, ha visto l’inserimento di tante nuive feature a livello di codice (non visibili dunque all’utente) che contribuiscono a migliorare l’esperienza generale.


 

Queste sono le principali novità non annunciate durante il keynote. Sicuramente nel prossimo futuro ne spunteranno di nuove. Quali di queste ritenete essere la migliore? Quale secondo voi vi sarà più utile? Condividete con noi i vostri pensieri attraverso lo spazio qui sotto riservato ai commenti.

Facebook Messenger svela l’identità degli anonimi

Facebook Messenger svela identità degli anonimi

Nei social è ormai sempre più frequente aggiungere o essere aggiunti da persone e utenti che non conosciamo. Può perciò capitare di prendere parte a una conversazione in chat privata su Messenger e dunque essere presi in “contropiede”, in quanto non sappiamo praticamente nulla del nostro interlocutore.

A breve non sarà più un problema in quanto Facebook lancerà un nuovo aggiornamento che consentirà di disporre di un riepilogo, posizionato nella parte superiore della conversazione in chat. Apparirà tutte le volte in cui si attiva una conversazione con una persona inserita nella propria lista di contatti. In questo modo si potrà superare brillantemente ogni “confusione” che può nascere sul momento. Problema risolto? Non del tutto, in quanto se persona con la quale si sta conversando blocca l’accesso alle sue informazioni, non si avrà a disposizione alcun dato.

Un sistema che da una parte vede Facebook dare maggiori informazioni sulle persone che si conoscono poco o che non conoscono affatto, ma dall’altra qualsiasi persona con cui si è in contatto può bloccare i suoi dati personali. Sicuramente risulta essere una situazione un pò contradditoria, poichè se una persona non vuole rivelare alcuna informazione sul proprio conto, si è nuovamente al punto di partenza.

In ogni caso questa nuova funzionalità di Facebook sarà attiva al momento per gli utenti di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e India, soltanto su dispositivi mobili iOS e Android. Successivamente arriverà anche in tutti gli altri paesi.

LiteOS: il sistema operativo da 10 KB per l’IoT

Huawei LiteOS

Distacchiamoci un attimo da Android M e dalle sue innumerevoli novità che ha apportato rispetto ad Android Lollipop | Android M le novità in dettaglio svelate al Google I/O | per parlarvi di un altro sistema operativo, anch’esso appena presentato che va ad inserirsi in un mercato ancora quasi del tutto inesistente. Stiamo parlando di LiteOS, sistema operativo realizzato da Huawei e specificatamente studiato per l’IoT. La caratteristica più sensazionale di questo OS è la sua richiesta di memoria. Esso infatti potrà essere installato all’interno di dispositivi aventi appena 10 KB di memoria libera.

Il fatto di essere così “Lite” è un grosso vantaggio per il mercato in cui si va ad inserire. Come sicuramente avrete già capito, l’Internet of Things è quel determinato settore della tecnologia moderna in cui qualunque tipologia di oggetto può entrare a far parte della rete globale di Internet. Stando a quanto previsto da alcuni analisti, entro 10 anni vi sarà la produzione di circa 2 milioni di dispositivi all’ora appartenente a questo settore. Questo si tradurrà anche in 100 miliardi di dispositivi tutti interconnessi.

Al momento, l’unico potenziale rivale di LiteOS è rappresentato dal Project Brillo di Google, presentato anch’esso nella giornata di ieri durante il keynote del Google I/O 2015. Tuttavia, sia per quanto riguarda LiteOS che per quanto riguarda il Project Brillo, stiamo parlando di progetti ancora in fase iniziale che probabilmente acquisteranno importanza solamente dal 2016 in poi.

Per quanto riguarda LiteOS poi, è stato inserito all’interno della piattaforma AgiliIoT, ovvero un servizio con il quale i produttori potranno standardizzare la produzione dei loro prodotti dell’IoT. Un piccolo dubbio rimane sulla natura di LiteOS: non sappiamo infatti se esso è open source o se si tratta di una piattaforma proprietaria. Vedendo come si sta evolvendo il mercato, speriamo che si tratti di un progetto open source, così da poter essere adattato da chiunque a qualunque scopo.

huawei liteos

Concludiamo facendo una piccola panoramica sui prodotti che entreranno a far parte dell’Internet of Things. Tra di essi troveremo frigoriiferi, condizionatori, sveglie, stereo, scarpe (Lenovo ha già presentato un prototipo), cuffie, bilance ecc. Anche in questo campo, il limite sarà solamente la fantasia dei produttori e degli sviluppatori.

Android M: disponibile anche il tema dark

Android M

Sono passate ancora poche ore dalla presentazione e dal rilascio ufficiale della prima preview di Android M ma le cose che stiamo apprendendo su di esso sono veramente tante. Dopo aver visto effettivamente Android M in azione nelle prime video anteprime | Android M: video hands-on del nuovo OS di Google |, abbiamo scoperto online un video in cui viene mostrata una delle poche modifiche estetiche dell’interfaccia grafica subite da Android M rispetto ad Android Lollipop. Essa è decisamente importante in quanto favorisce il risparmio energetico in determinati tipi di smartphone.

Stiamo parlando della possibilità di modificare il tema classico del Material Design con un tema dark. I vantaggi di cui parlavamo prima si applicano a tutti quegli smartphone che equipaggiano un display con tecnologia SuperAMOLED. La motivazione è abbastanza semplice: a differenza di un display LCD che è dotato di una retro-illuminazione totale, i display SuperAMOLED riescono ad illuminare pixel per pixel singolarmente. In questo modo, nelle schermate nere, vengono disattivare automaticamente i pixel così da avere, oltre al vantaggio energetico, anche il vantaggio di una contrasto assoluto, inarrivabile dalla tecnologia LCD. Da questo punto di vista, l’unico al momento che può usufruire del vantaggio è il Nexus 6 di Motorola | Nexus 5, 6 e 9 disponibile Android M preview: il download |.

Android M tema dark

Il menu per attivare il tema dark in Android M al momento è posizionato all’interno delle opzioni sviluppatore (attivabili sempre attraverso 7 tap sul numero di build del firmware). Non sappiamo però se in futuro verrà spostato o meno in un’altra sezione. Dalle immagini che vedete si può notare come le opzioni di scelta siano tre: tema classico, tema dark ed automatico. Non ne siamo certi ma impostandolo in automatico, il sistema si baserà sulla percentuale della batteria e sull’orario per modificare il tema.

Per concludere in bellezza, vi lasciamo alla visione di un filmato che mostra esattamente come attivare questa funzionalità dalle impostazioni. Purtroppo la prova è stata fatta su un Nexus 5, per cui non si può apprezzare in pieno quelli che sono i vantaggi di un tema scuro.

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