Solo pochi giorni fa, la NASA ha riferito che una roccia era improvvisamente apparsa accanto al robot Mars Opportunity su Marte. Ora, la pietra è diventata l’argomento trattato da un investigatore UFO per esporre una sorta di denuncia con la quale accusa la NASA di trascurare di fornire risposte.
Quando si hanno confrontato due immagini, gli astronomi che controllano il robot esploratore hanno notato l’aspetto inequivocabile di una roccia che, dodici giorni prima, non c’era. Dopo aver esaminato l’oggetto, chiamato Pinnacle Island, la NASA è giunta alla conclusione che è (sorpresa!) proprio una roccia.
L’ipotesi più probabile è quella secondo la quale si attribuisce la sua presenza a causa di uno “slittamento” delle ruote proprio del Mars Opportunity, che avrebbe spostato la pietra e vi avrebbe girato intorno, esponendola alla vista e rendendola visibile.
L’agenzia è così convinta della natura minerale della roccia che non ha fornito alcuna prova aggiuntiva. Questo ha suscitato l’ira di Rhawn Joseph, ufologo che ha si è occupato di avvistamenti UFO in diversi suoi libri. Joseph, quindi, ha presentato una denuncia contro l’amministratore generale della NASA Charles Bolden.
Nel testo della sua denuncia, Joseph afferma che la roccia è, in realtà, un organismo alieno proveniente dalle spore e richiede alla NASA di eseguire 100 fotografie ad alta definizione, riprese da diverse angolazioni e almeno 24 fotografie microscopiche. Questi test riveleranno, a parere dell’ufologo, la vera condizione dell’organismo alieno. Dove starà, dunque, la ragione?