Il mondo della telefonia mobile italiano si appresta a vivere una vera e propria rivoluzione. Stando a quanto riportato da Bloomberg, infatti, Hutchison Whampoa e VimpelCom sarebbero ad un passo dall’accordo in merito alla fusione delle loro attività nel mondo della telefonia mobile italiano rappresentate dagli operatori Wind e 3 Italia che, nel corso dei prossimi mesi, potrebbero unirsi per dar vita ad un nuovo soggetto in grado di rivaleggiare, in modo sempre più rilevante, con le rivali TIM e Vodafone.
A guidare il nuovo gruppo aziendale, che mira ad ergersi come nuovo leader della telefonia mobile nazionale, potrebbe esserci Maximo Ibarra che attualmente ricopre la figura di amministratore delegato e direttore generale di Wind. L’attuale ad di 3 Italia, invece, Vincenzo Novari, dovrebbe entrare nel futuro consiglio di amministrazione.
La possibile fusione tra 3 Italia e Wind potrebbe portare un vero e proprio scossone nel mondo della telefonia mobile del nostro paese. Secondo i dati del 2014, infatti, i due operatori possono contare, insieme, su circa 30 milioni di clienti e su 6.4 miliardi di Euro di ricavi. Si tratta di dati davvero importanti che potrebbero costituire una solida base per dar vita ad un vero e proprio colosso del mondo delle telecomunicazioni. In ogni caso, almeno per il momento, la fusione non è ancora stata completata. Come detto, i rumors parlano di un accordo molto vicino ma i punti da chiarire sarebbero ancora numerosi. Si tratta, senza dubbio, di una questione davvero molto delicata che richiederà ancora diverso tempo prima di giungere ad una soluzione definitiva. Maggiori dettagli, in ogni caso, emergeranno, senza alcun dubbio, già nel corso dei prossimi giorni. Il futuro di Wind e 3 Italia sembra essere sempre più vicino ad una fusione che andrebbe a modificare radicalmente gli equilibri nel mercato della telefonia italiano.
Il progetto Android ONE sbarca pure in Turchia (Europa Orientale) ma con specifiche hardware più complete adatte ad una clientela più esigente.
Nativamente il progetto Android ONE è stato destinato a migliorare la diffusione degli smartphone con sistema operativo android in paesi in via di sviluppo (mercati emergenti) facendo produrre direttamente telefoni da aziende tecnologiche locali: India e Bangladesh sono diventati i principali paesi asiatici dell’iniziativa.
Android One Google alla ricerca di nuovi paesi?
Pare però che Android ONE si amplierà molto presto e raggiungerà le coste dell’Europa orientale, più nello specifico in Turchia, paese di confine e con un mercato decisamente in crescita nel settore tecnologico e nel consumo di prodotti high-tech.
Le modalità con cui Google diffonderà il proprio progetto sono le medesime già viste nei paesi asiatici emergenti: anche in Turchia lo smartphone sarà direttamente prodotto da un azienda locale; il nuovo dispositivo si chiama General Mobile 4G, ma a differenza dei modelli asiatici avrà caratteristiche hardware più spinte e una fascia di prezzo più alta.
General Mobile 4G le caratteristiche hardware principali
General Mobile 4G si presenta infatti come un dispositivo con un display IPS da 5 pollici di diagonale e risoluzione HD 1280 x 720 pixel, protezione Gorilla Glass 4, funzionante grazie ad un processore quad core a 64 bit racchiuso nel chipset Snapdragon 410 di Qualcomm.
Al chipset Snapdragon 410 saranno affiancati 2GB di memoria ram e 16GB di memoria interna con la presenza (non è ancora certa al 100%) dello slot per microSD, per chi abbisogna di ampliare lo spazio sul telefono.
Anche la multimedialità non sembra niente male, data la presenza di una fotocamera posteriore da 13 megapixel con autofocus e doppio flash LED e una fotocamera anteriore da 5 megapixel con standard più che sufficienti per scattare foto selfie di buona qualità.
Ovviamente il grande vantaggio di General Mobile 4G, che dal nome stesso si capisce molto bene che supporta la connettività LTE, è quello di avere il supporto diretto da parte di Google per gli aggiornamenti; questo significa che fin da subito il dispositivo si presenterà al grande pubblico con Android 5.1.1 Lollipop installato e per i prossimi 2 anni riceverà aggiornamenti continui, come i più blasonati e costosi dispositivi della serie Nexus.
General Mobile 4G inizierà la commercializzazione ufficiale in Turchia a partire dal 15 maggio 2015 (tra poco meno di 3 giorni quindi) ad un prezzo che al tasso di cambio si aggira intorno ai 230 euro; alla fine questi sono i primi segnali che Google vuole ampliare ancora di più il proprio progetto Android One e che in futuro potremo vedere dispositivi anche di fascia più alta venduti nei mercati mondiali più importanti?
Landvo S6 clone di Galaxy S6: prezzo e caratteristiche
Nuovo clone di Samsung Galaxy S6 dalla Cina: ecco Landvo S6 che costa appena 110 dollari, ma sarà proprio uguale all’originale?
Vi è mai capitato di sentire più piaci, più le persone vogliono essere come te? Pare che stia succedendo la stessa cosa anche quest’anno con il Galaxy S6, l’ultimo ritrovato in termini di design e tecnologia di Samsung.
Oggi è arrivata la notizia che dalla Cina (che strano vero?) è iniziata la commercializzazione di uno nuovo smartphone che guarda caso ha le sembianze del top di gamma dell’azienda coreana, e per sembianze voglio proprio dire che hanno cercato di copiare il prodotto originale nel miglior modo possibile.
Landvo S6 il clone perfetto di Galaxy S6?
Le immagini non lasciano infatti dubbi: basta vedere dalle foto proposte che il clone chiamato Landvo S6 (a sinistra della foto) è molto simile all’originale Samsung Galaxy S6 (a destra); quest’ultimo è riconoscibile solamente grazie al Logo Samsung, ma per il resto le differenze con il suo clone sembrano essere quasi impercettibili.
Ovviamente se esteticamente i due dispositivi sembrano uguali, dal punto di vista della qualità costruttiva e dei materiali al tatto si dovrebbe già notare la differenza, quindi i più esperti capiranno subito che il primo è un clone del secondo.
Altri elementi che mettono in evidenza l’effettiva differenza tra i due prodotti sono le componenti hardware: ovviamente Galaxy S6 ha il meglio che Samsung può offrire attualmente sul mercato come un display Super Amoled, il processore Octa-Core Eyxnos 7420, la ram DDR4, la memoria interna con la super veloce tecnologia UFS 2.0 e una fotocamera posteriore da 16 megapixel con apertura lenti f/1.8, tutti elementi che Landvo S6 non può certo proporre.
Quest’ultimo infatti ha un ben più semplice display LCD da 5,1 pollici e risoluzione HD, 1GB di memoria DDR3, 16GB di memoria interna standard e un chipset Mediatek MT6582 che ovviamente non può avere le stesse prestazioni del Exynos 7420; le fotocamere sulla carta hanno gli stessi megapixel, ovvero 16 per la cam frontale e 5 per la camera posteriore, ma non aspettatevi di certo la stessa qualità fotografica; il tutto infine sarebbe alimentato da una buona batteria da 2550 mAh, e almeno questa è uguale a quella del Galaxy S6.
Landvo S6 clone di Galaxy S6: prezzo e caratteristiche
Landvo S6 dalla sua parte ha quindi un design copiato dal ben più famoso dispositivo top di gamma Samsung e un prezzo di riferimento, almeno in Cina, pari a soli 110 dollari americani; l’azienda asiatica inoltre afferma che il suo dispositivo ha pure un cardiofequenzimetro e un sensore per le gesture tramite lo sguardo; qualcuno di voi è interessato ad acquistarlo?
Meizu Mx5 svelate nuove immagini dal vivo che mostrano il design ma non forniscono nuove presunte caratteristiche hardware.
Se parliamo di Meizu forse non tutti voi avete un idea precisa di chi stiamo parlando; questa è una società cinese che di recente ha aperto pure uno store ufficiale italiano e vende già alcuni suoi prodotti direttamente nel nostro paese con garanzia Italiana, ovviamente non è un negozio fisico ma si trova solo su internet.
Questa società cinese sta già lavorando ad un nuovo e piuttosto interessante phablet destinato alla fascia top di gamma del mercato (ma con prezzi più contenuti rispetto ai marchi più famosi) chiamato Meizu MX5; oggi infatti sono state diffuse alcune nuove immagini dal vivo che confermano il display da 5,5 pollici di diagonale con risoluzione QHD 2560 x 1440 pixel, e un potente chipset Mediatek che fornirà tutta la potenza di calcolo necessaria a gestire un quantitativo così elevato di dettagli nel display.
Meizu MX5: qualche dettaglio in più
Più nello specifico Meizu Mx5 potrebbe già sfruttare l’ultimo ritrovato tecnologico di Mediatek, ovvero il chipset a ben 10 core MT6795 Helio X20 con tripla architettura indipendente ovvero con quattro core Cortex A53 funzionanti ad una frequenza bassa perfetti per il risparmio energetico, altri quattro core Cortex A53 a frequenza elevata per eseguire operazioni un pò più complesse ma tenendo sempre d’occhio i consumi, e infine due core Cortex A72 ad elevata frequenza che rappresentano il meglio della tecnologia odierna per prestazioni decisamente più elevate rispetto al passato.
Se il chipset Helio X20 non arriverà Meizu Mx5 potrebbe sfruttare una variante più classica ovvero il chipset Helio X10; quest’ultimo funziona con otto core ma avrà lo stesso prestazioni molto elevate.
Dal punto di vista della multimedialità i rumors attualmente puntano su un incredibile aumento dei megapixel a disposizione della fotocamera posteriore; si parla infatti di un sensore che potrebbe arrivare fino a 41 MP, ma ovviamente quest’ultime forse sono più indiscrezioni fantasiose piuttosto che la realtà.
Meizu MX5 nuove immagini dal vivo
Come potete vedere voi stessi dalle immagini il design riprende in gran parte quello dei Meizu precedenti, la scocca è in plastica (questo determinerà un prezzo di vendita decisamente più economico) e ci sono buone possibilità che il device utilizzi pure uno scanner per le impronte digitali.
Il display da 5,5 pollici di diagonale dovrebbe essere con tecnologia senza bordi, ovvero i bordi laterali sono molto sottili e difficili da individuare se visti con certe angolazioni, e il formato del panello potrebbe essere nativo 16:9 e non 16:10.
Secondo quando riportano gli esperti di mercato e gli informatori cinesi Meizu Mx5 dovrebbe essere annunciato dalla società cinese durante le prossime settimane; se andiamo a cercare una data più precisa molti puntano al mese di giugno di quest’anno.
Il nuovo Samsung Galaxy S6 rappresenta la proposta top di gamma di Samsung per il 2015. Il nuovo smartphone della casa coreana, insieme al gemello Edge, può contare su di un netto upgrade tecnico rispetto al suo predecessore, l’ancora valido Galaxy S5, che rappresenta una vera e propria garanzia di performance di altissimo livello. Il nuovo flagship di Samsung, a conti fatti, rappresenta una decisa inversione di tendenza rispetto al passato recente della casa coreana.
SCHEDA TECNICA
Sistema operativo: Android 5.0.2 Lollipop con TouchWiz UI
Il nuovo Samsung Galaxy S6 differisce, in modo netto, rispetto al Galaxy S5 per quanto riguarda il design e la scelta dei materiali. Il nuovo top di gamma di casa Samsung presenta, infatti, una scocca in metallo con la posteriore coperta dal vetro Gorilla Glass 4, lo stesso che troviamo a protezione del display. Il device presenta linee davvero interessanti che si traducono in un look decisamente premium. La fotocamera posteriore è leggermente sporgente rispetto al corpo del telefono e, forse, stona un po’ con il design ricercato scelto da Samsung per il uso nuovo Galaxy S6. Il tasto di accensione e spegnimento è collocato sul lato destro del device mentre i tasti per la regolazione del volume si trovano sul lato sinistro. Sul bordo inferiore troviamo lo speaker, la porta microUSB con funzioni OTG, il jack delle cuffie ed il primo microfono di sistema. Sul bordo superiore, invece, troviamo il secondo microfono e il sensore ad infrarossi. Nonostante le tante novità estetiche, Samsung ripropone il tasto fisico Home centrale, con sensore di impronte digitali integrato.
DISPLAY
Il device monta un display da 5.1 pollici di diagonale. Si tratta di un Super AMOLED caratterizzato da una risoluzione QHD pari a 1440 x 2560 pixel e, quindi, da una densità di 577 PPI. Il vetro del display è un Gorilla Glass 4, una vera e propria garanzia di resistenza ad urti e graffi accidentali. Il display del nuovo Samsung Galaxy S6 si caratterizza per una luminosità al top del mercato attuale, con un sensore in grado di regolare automaticamente in modo egregio l’intensità dello schermo. La visibilità sotto alla luce del sole, anche molto intensa, è ottima cosi come gli angoli di visuale. Rispetto al Super AMOLED FullHD montato dal Galaxy S5, il display del nuovo Galaxy S6 si caratterizza per una resa ancora migliore dei bianchi con prestazioni molto simili all’iPhone 6. Via software, in ogni caso, è possibile tarare al meglio i colori a seconda delle proprie esigenze e dei propri gusti.
HARDWARE
Il vero cuore del progetto Samsung Galaxy S6 è rappresentato dal SoC Exynos 7420 sviluppato direttamente dalla casa coreana che l’ha preferito al problematico Snapdragon 810 di Qualcomm. Il chip montato dal nuovo top di gamma di Samsung può contare su di una CPU Octa-Core a 64 bit con architettura Big.LITTLE con unQuad-Core 1.5 GHz Cortex-A53 e ed un Quad-Core 2.1 GHz Cortex-A57, e GPU Mali-T760MP8. Come mostrano anche i risultati dei tantissimi benchmark a cui è sono stati sottoposti i nuovi Galaxy S6 e S6 Edge, le prestazioni dell’Exynos 7420 sono eccellenti, la fluidità di utilizzo delle applicazioni è ai vertici del mondo Android e le performance grafiche, con giochi anche pesanti come Real Racing 3 o Asphalt 8, sono ottime con cali di frame praticamente assenti. A completare la dotazione tecnica del nuovo Galaxy S6 troviamo 3 GB di RAM, più che sufficiente per gestire più applicazioni in contemporanea, una memoria interna da 32 o 64 GB (il modello da 128 GB non è disponibile in Italia), una fotocamera posteriore da 16 Megapixel ed una fotocamera anteriore da 5 Megapixel.
SOFTWARE
Il nuovo Samsung Galaxy S6 può contare sul sistema operativo Android 5.0 Lollipop personalizzato da Samsung con una nuova versione dell’interfaccia utente Touch Wiz che può contare su di un design affinato e decisamente più in linea con il Material Design introdotto da Lollipop e su un’eccellente fluidità, elementi che contribuiscono a migliorare notevolmente l’esperienza di utilizzo.
FOTOCAMERA
La camera posteriore del nuovo Samsung Galaxy S6 presenta un sensore Sony Exmor RS IMX240 da 16 Megapixel con apertura f/1.9 anche se, alcuni modelli non commercializzati in Italia presentano un sensore Isocell di Samsung. Le prestazioni sono eccezionali. L’applicazione Camera impiega meno di un secondo ad avviarsi e l’autofocus, in condizioni di luce intesa, ha una velocità notevolissima, del tutto paragonabile all’iPhone 6. I miglioramenti introdotti da Samsung alla sua fotocamera sono evidenti, inoltre, per quanto riguarda le prestazioni in condizioni di scarsa luminosità. Lo stabilizzatore ottico dell’immagine consente al device di catturare scatti di altissima qualità anche senza ricorrere al flash. Le prestazioni nella realizzazione dei video sono ugualmente eccellenti. Il Galaxy S6 può registrare video in 2160p a 30fps, 1080p a 60fps ed in 720p. In quest’ultimo caso è presente la possibilità di attivare una funzione slow motion a 120 fps. Ottime prestazioni arrivano anche dalla fotocamera anteriore, perfetta per selfie di qualità grazie ad un sensore da 5 Megapixel.
AUDIO, RICEZIONE e BATTERIA
Il comparto telefonico del nuovo Galaxy S6 conferma la qualità generale del telefono con una ricezione ottima. L’audio in capsula è ottimo mentre lo speaker, spostato sul bordo inferiore del device in una posizione decisamente più comoda per l’utente, garantisce un’ottima riproduzione audio. Pur non raggiungendo ancora la qualità audio del rivale HTC One M9, il Galaxy S6 si difende piuttosto bene, soprattutto per quanto riguarda i bassi, e rappresenta un deciso miglioramento rispetto al suo predecessore, il Galaxy S5.
Per quanto riguarda la batteria, il device presenta una capacità di 2550 mAh sufficienti per coprire buona parte della giornata. Un utilizzo intenso però comporterà l’obbligo di ricorrere alle funzioni di risparmio energetico ed, in particolare, alla Ultra Power Saving Mode che, utilizzando uno schermo in scala di grigi ed attivando sino ad un massimo di sei app selezionate, permette di incrementare notevolmente la durata della batteria. In ogni caso, grazie anche al caricabatteria in dotazione, i tempi di ricarica del Galaxy S6 sono decisamente ridotti. In appena 15 minuti di carica la batteria raggiungerà il 30% mentre sarà necessaria meno di un’ora e mezza per caricare completamente il telefono.
CONCLUSIONI
Il nuovo Samsung Galaxy S6 rappresenta, ad oggi, il meglio di quanto il mondo Android può offrire. Un comparto hardware praticamente eccellente, con SoC e fotocamera al top del mercato, si accompagna ad un software ottimo con una Touch Wiz rivista e più in linea con l’attuale versione di Android. La scelta dei nuovi materiali per la scocca e il design inedito contribuiscono a rendere il nuovo Galaxy S6 un prodotto di assoluto livello in grado di ergersi a vero e proprio top di gamma di Samsung che, in un solo colpo, cancella il mezzo passo falso compiuto con il Galaxy S5 e riconquista, in modo saldo, la leadership della fascia alta del mercato Android. La versione Edge del nuovo Galaxy S6 riesce, inoltre, a dare un tocco di novità all’intero panorama della telefonia mobile proponendo una soluzione quanto mai interessante che, senza dubbio, sarà riproposta in futuro da Samsung su nuovi prodotti di fascia alta.
Google è la prima società del comparto media pubblicità al mondo, ma Facebook non si fa intimorire e registra il più elevato tasso di crescita globale nel 2015.
È quanto emerso dalla ultima edizione del Top Thirty Global Media Owners 2015, la classifica che indica quali sono i più grandi gruppi del comparto media al mondo per ricavi.
Google consolida la prima posizione: è la concessionaria di pubblicità più importante sul pianeta in termini di ricavi secondo i dati elaborati da ZenithOptimedia.
Il motore di ricerca è oggi il 136 per cento più grande della seconda in classifica, la Disney, con un tasso di crescita di ben il 115 per cento rispetto allo scorso anno.
Secondo ZenithOptimedia l’azienda di Mountain View ha approfittato della notevole crescita nelle vendite di smartphone e tablet, creando nuove opportunità tramite i suoi annunci pubblicitari indirizzati agli utenti.
Il vantaggio della diffusione dei device mobile è stato sfruttato anche da Facebook. Il social ha registrato una entrata media in crescita del 63 per cento rispetto allo scorso anno, collocandosi al decimo posto nella classifica Top Thirty di ZenithOptimedia delle concessionarie di pubblicità.
Uno dei tassi di crescita più elevati, dopo il social di Zuckerberg, è stato registrato da Baidu, il più importante motore di ricerca cinese, cresciuto del 43 per cento nell’ultimo anno, occupando la quattordicesima posizione su scala globale, davanti a colossi come Microsoft (ventunesima).
Molto bene, in termini di crescita, anche il Grupo Globo, primaria concessionaria di pubblicità in Brasile, che ha registrato un incremento del 15 per cento rispetto allo scorso anno. Da segnalare nella top 20, il 18esimo posto occupato da un altro motore di ricerca, il celebre Yahoo!.
La casa produttrice della BenQ ha annunciato ufficialmente il nuovo monitor EW2755ZH che si mette in mostra innanzitutto per supportare la esclusiva tecnologia proprietaria Low Blue Light Plus, il cui scopo è di proteggere al meglio la vista dell’utente. Andiamo a conoscere di seguito maggiori dettagli sul nuovo display prodotto dall’azienda made in Taiwan.
Il nuovo BenQ EW2755ZH è un monitor da 27 pollici che si mette in risalto per assicurare una serie di ottimizzazioni grazie a cui non affaticare la vista, l’ideale per chi, per lavoro o svago, ha l’onere (o il piacere) di stare per molte ore seduto davanti al pc. A tal riguardo possibile scegliere tra quattro modalità: Standard, Entertainment, Office e Dark Room.
Per quanto riguarda le altre specifiche tecniche, il nuovo EW2755ZH è dotato di un pannello AMVA da 27 pollici con risoluzione Full-HD e un contrasto di 3000:1. Occorre segnalare inoltre una luminosità di 300 cd/m2 e gli angoli di visuale di 178/178°. Altri aspetti non sono stati resi noti dal produttore anche se si prevede una risoluzione di 1920 x 1080pixel.
Il nuovo Monitor da 27 pollici della BenQ presenta due speakers integrati da 2 Watt.
Il BenQ EW2755ZH 27 sarà disponibile in Cina e Taiwan dal mese di maggio 2015, a cui seguirà il lancio del nuovo modello da 23,8 pollici, il nuovo EW2445ZH, in arrivo da giugno 2015.
Per il momento queste sono le uniche informazioni in merito al nuovo monitor BenQ EW2755ZH. Non sono stati comunicati dal produttore i prezzi di vendita e la eventuale disponibilità sul mercato europeo. Ne sapremo certamente di più nel corso delle prossime settimane.
“Tecnologia a conduzione ossea“, suona quasi come un metodo per assoldare nuovi X-Men o, ancora peggio, un qualche tipo di tortura per arrivare ad una qualche informazione segreta difficile da carpire e scoprire. Ma tranquilli, si tratta soltanto di un nuovo modo di ascoltare la propria musica preferita.
Le Headbones sono delle cuffie rivoluzionarie e sono state prodotte da Damson. Queste permettono di lasciare libere le vostre orecchie e quindi è possibile udire il suono in un nuovo modo: collegando il vostro smartphone via Bluetooth, questo trasmetterà il suono tramite le vibrazioni inviate attraverso le ossa temporali, ovvero le ossa situate ai lati e alla base del cranio, arrivando così dritto fino all’orecchio interno.
Se si vuole bloccare il suono emesso, sarà sufficiente applicare un earplug agli auricolari. Il dispositivo offre un’alta qualità audio, questo significa che, a meno di smentite, è possibile ascoltare musica in quei momenti in cui è meglio fare attenzione ad altri rumori, come quello del traffico se si è per strada in città o se si fa del jogging. Questo sistema permette anche, così, di spegnere il rumore di fondo quando se ne ha bisogno.
Sicuramente la prova del nove è quella di capire come si percepisce il suono e scoprire se sarà più complicato togliersi la canzone che ci è entrata nella testa.
Samsung ha dato il via al rilascio di un nuovo aggiornamento software per i suoi nuovi smartphone top di gamma, ovvero il Samsung Galaxy S6 ed il Samsung Galaxy S6 Edge. L’update di oggi segue l’aggiornamento rilasciato alcuni giorni fa che riguardava, in larga parte, il miglioramento della gestione della memoria RAM da parte dei due smartphone.
Stando al changelog ufficiale di questo nuovo aggiornamento firmware, caratterizzato dal numero di buildXXU1AOE3 basata sempre su Lollipop 5.0.2, i nuovi Samsung Galaxy S6 e S6 Edge dovrebbero ora registrare l’arrivo di diversi miglioramenti alla gestione ed al funzionamento del sensore di impronte digitali, una caratteristica molto interessate su cui Samsung, già da tempo, ha evidenziato la volontà di apportare miglioramenti.
In aggiunta a ciò, con il nuovo update i possessori di Samsung Galaxy S6 e S6 Edge dovrebbero poter sfruttare nuove funzionalità nell’editor fotografico ed alcuni miglioramenti all’interfaccia utente delle app di Samsung. In arrivo, inoltre, miglioramenti alla compatibilità con diversi accessori abbinabili ai due smartphone. Da verificare, invece, eventuali aggiustamenti per la gestione della memoria RAM che, come detto, è stata protagonista anche del precedente aggiornamento.
Per ora, le fonti riportano la disponibilità di questo nuovo update in mercati come la Francia e il Regno Unito. Il rollout in Italia potrebbe, invece, avere inizio già nel corso delle prossime ore. Per ora, quindi, non ci resta che attendere nuovi dettagli sulla questione. Nuove informazioni sulla questione legata all’ultimo aggiornamento software dei Samsung Galaxy S6 e Samsung Galaxy S6 Edge dovrebbero essere imminenti.
Secondo recenti rumors il prossimo phablet Huawei Mate 8 avrà un display con risoluzione QHD e potrebbe utilizzare lo scanner per le impronte digitali.
La famosa azienda cinese Huawei in queste ultime settimane sembra che stia lavorando celermente per presentare il prima possibile il probabile successore dell’attuale Huawei Ascend Mate 7, un phablet android attualmente disponibile anche in Italia.
Il successore del Mate 7 ovviamente si chiamerà con molta probabilità Huawei Mate 8, e sulla falsa riga del suo predecessore utilizzerà pure lui un display molto grande, e avrà ovviamente un hardware potenziato con gli ultimi ritrovati tecnologici prodotti in casa dall’azienda cinese.
Huawei Mate 8: qualche dettaglio in più
Huawei Mate 8 innanzitutto, come avrete capito pure voi dal nome, abbandonerà la sigla Ascend (come è già accaduto con l’ultimo smartphone top di gamma P8) e avrà sempre un display da 6 pollici di diagonale ma questa volta con risoluzione QHD 2560 x 1440 pixel; in poche parole dovrebbe essere il primo dispositivo mobile di Huawei con un pannello da 2K di risoluzione.
Per gestire una simile quantità di pixel serve ovviamente anche un processore potente, e per questo Huawei Mate 8 monterà un chipset Octa-Core a 64bit Kirin 930 (sviluppato e costruito dalla stessa società cinese) affiancato da un quantitativo di memoria ram non ancora svelato, ma ipotizziamo almeno 2-3GB.
Punto forte del prossimo phablet di fascia alta della serie Mate sarà la sua multimedialità; i rumors infatti indicano una fotocamera posteriore da ben 20,7 megapixel con sensore Sony IMX220 e la possibilità di utilizzare anche un sensore per le impronte digitali; a livello di connettività pare essere sicura la presenza della connettività LTE 4G cat6 con un potenziale massimo d 300 mb/s.
Se tutto questo non vi ha sorpreso più di tanto, sottolineo che Huawei Mate 8 sarà un dispositivo compatto, e avrà il display “senza bordi”, ovvero con bordi sottili ai lati che danno la sensazione che il pannello del dispositivo occupi la quasi totalità della scocca anteriore (stiamo parlando di percentuali vicine all’80%).
Huawei Mate 8 gli ultimi rumors
Ovviamente tutte queste informazioni non sono state ancora certificate ufficialmente da Huawei, e quindi vanno prese con il giusto distacco emotivo; ancora sconosciute le informazioni che riguardano il prezzo di vendita e quando e in quali mercati l’azienda cinese lancerà il suo nuovo phablet top di gamma.
Il titolo che abbiamo scelto non è certo gentile verso una tecnologia così nuova, sperimentale e all’avanguardia come quella delle macchina self-driving, che riesce a guidare da sola, e portare i passeggeri fino a destinazione, ma la nostra “cattiveria” in questo caso è stata voluta, proprio per ragionare meglio sull’effettiva probabilità di riscontrare incidenti alla guida di un veicolo del genere.
In passato infatti, alla presentazione di questi nuovi gioiellini tecnologici, Google attraverso alcuni primi test effettuati su pista dichiarò di non aver riscontrato nessun incidente (Fonte), e visto l’intelligenza e la bassissima probabilità di errore di un sistema auto pilotato quindi, aveva alluso al fatto che gli incidenti automobilistici si sarebbero azzerati quasi del tutto, ma possiamo davvero esserne sicuri?
Ora, lungi da noi aprire una discussione sulla questione, anche perché sappiamo bene che effettivamente si tratta attualmente solo di numeri troppo esigui, e fare un’analisi sarebbe troppo superficiale essendo ancora troppo presto per parlare di statistiche in questo caso. Questi episodi però crediamo possano mostrare come in realtà anche in questo progetto, seppure teoricamente super sicuro, ci possa essere una “falla”, umana o meno, che può far scaturire un incidente, una considerazione da tenere bene a mente.
I dettagli sugli episodi
Prima di tirare somme e ragionare sugli aspetti legali della faccenda, che diventano forse il vero bandolo della matassa, cerchiamo di capire meglio per quanto è possibile i dettagli e le modalità con cui sono avvenuti questi 3 incidenti negli ultimi 6-7 mesi di test in California.
Nella Silicon valley infatti, sono state testate in questi due trimestri passati ben 42 autovetture self-driving, delle quali 3 “incriminate” sono di proprietà di Google, con il progetto sulle Lexus SUV.
Purtroppo non si sanno molti dettagli circa gli incidenti, visto che la legge vieta la rilevazione pubblica di dati del genere, ma Google ha rassicurato tutti che si tratta di errori umani, avvenuti per altro a velocità ridottissime sotto i 20 Km/h. Sicuramente crediamo a Google, ma la domanda che ci poniamo è: perché non rassicurare gli utenti rendendo questi dati pubblici?.
Si tratta di una tecnologia che prima o poi entrerà nell’uso quotidiano, e quindi avere delle statistiche dettagliate, magari condivise online, potrebbe aiutare l’azienda ad acquisire credibilità sul progetto, e gli scettici a ricredersi sulle effettive capacità di queste vetture autoguidate.
Magari il nostro appello cadrà nel vuoto, ma crediamo che una condivisione spontanea, in tempo reale, di tutte le vetture su un sito, potrebbe avere un forte impatto mediatico, e spingere anche altri stati a rendere possibile la circolazione di queste vetture in tempi più brevi. Attenderemo i prossimi mesi per capire se Google vorrà rendere pubbliche statistiche di guida e maggiore dettagli su questo esperimento, sperando che i nostri dubbi possano essere risolti.
Vivo X5 Max S sottile e con una batteria da 4150 mAh?
Vivo X5MAX S la versione più grande dello smartphone più sottile al mondo (X5Max) è un device con una batteria interna da 4000 mAh che mantiene lo stesso uno spessore molto contenuto.
Se vi piacciono i device mobili molto sottili ma non volete che il design vi porti via un bel pò di autonomia, dato che meno spessore vuol dire per la maggior parte dei casi anche una batteria meno potente, potete utilizzare come punto di riferimento un phablet in arrivo, almeno in Cina, nelle prossime settimane chiamato Vivo X5Max S.
Vivo X5Max S non è altro che il fratello maggiore in termini di dimensioni del display dello smartphone più sottile al mondo Vivo X5Max con i suoi 4,8 mm di spessore; la nuova versione S però otterrebbe pure lui un nuovo record: sarebbe infatti lo smartphone / phablet più sottile al mondo con una batteria interna da oltre 4000 mAh.
Vivo X5Max s il più sottile al mondo con batteria da 4150 mAh?
Vivo X5Max S si presenta infatti con uno spessore di 7,29 mm, ma al suo interno potrete sfruttare una batteria interna da 4150 mAh che vi garantirà un livello d’autonomia veramente elevato, dato che le caratteristiche hardware del prodotto rimangono di ultima generazione e quindi improntate al risparmio energetico.
Vivo X5 Max S sottile e con una batteria da 4150 mAh?
Le caratteristiche hardware principali
Il display di questo phablet android è infatti da 5,5 pollici di diagonale con risoluzione 1920 x 1080 pixel, monta un processore Octa-Core a 64bit con chipset Mediatek MT6752 affiancato da 2GB di memoria ram e 16GB di memoria interna, che comunque sarà aggiornabile grazie allo slot per microSD fino a 128GB.
A livello multimediale troviamo un accoppiata di fotocamere che sembrano ormai standardizzate nel panorama degli smartphone di fascia media alta, ovvero una fotocamera posteriore da 13 megapixel con autofocus e flash led e una fotocamera anteriore da 5 megapixel.
E’ prevista pure la connettività LTE con il pieno supporto alla Dual Sim dual Stanby, che permetterebbe l’utilizzo del 4G su entrambe le sim telefoniche; oltre al GPS e a Glonass pieno supporto anche ai satelliti cinesi Beidou.
Bisognerà vedere se tutte queste informazioni, soprattutto quella della batteria, sarà confermata ufficialmente dalla stessa Vivo, e allora saremo sicuri che il nuovo X5Max S sarà effettivamente il phablet o smartphone più sottile al mondo capace di avere al suo interno una batteria più grande di 4000 mAh per un autonomia pensiamo da record per la sua categoria.
Il celebre brand inglese KEF ha presentato due nuovi modelli portatili di cuffie che si mettono in risalto anche per i comandi di controllo di device iOS. Andiamo a scoprire di seguito tutte le specifiche tecniche e i dettagli al riguardo.
Incominciamo dal modello KEF M400, una cuffia dinamica dal peso di 175 grammi che spicca per la facilità di trasporto grazie ai padiglioni ripiegabili. Saranno disponibili in quattro differenti colorazioni: Racing Blue, Sunset Orange, Deep Black e Champagne White.
Tra le principali caratteristiche, troviamo dei cuscinetti in memory foam, uno speciale materiale che si mette in mostra per offrire un ampio comfort e un eccellente isolamento dai rumori esterni. I driver da 40mm fanno ricorso a bobine con avvolgimenti CCAW e magneti al neodimio. Il cavo è rimovibile, munito di microfono ed i classici comandi di volume, con in più quello relativo al trasferimento di chiamata per il controllo di dispositivi iOS (iPhone, iPad).
Il modello KEF M100 si mette in risalto per la presenza di un driver al neodimio da 10mm in camera in alluminio, un microfono integrato e, come il modello precedente, per i comandi integrati con i device della Apple. Le colorazioni disponibili sono Racing Blue, Sunset Orange, Champagne Gold e Titanium Grey.
Le nuove cuffie della casa produttrice della KEF debutteranno in Gran Bretagna a un prezzo di listino di 200 sterline (circa 270 euro) per quanto concerne il modello M400 e di 120 sterline (circa 160 euro) per la versione M100.
Ecco di seguito le specifiche tecniche del modello M400:
Samsung Galaxy Core Prime lo smartphone di fascia media inizia finalmente a ricevere l’aggiornamento Android 5.0.2 Lollipop: le novità.
I possessori dello smartphone di fascia media, dato che il suo prezzo di listino in italia ufficialmente è di 199 euro ma può essere già acquistato a meno, Samsung Galaxy Core Prime saranno felici di sapere che l’azienda coreana ha iniziato a rilasciare da poche ore l’aggiornamento alla versione Android 5.0.2 Lollipop per questo dispositivo.
Attualmente sappiamo con certezza che il nuovo firmware seriale G360FXXU1BOD9 è ufficialmente distribuito in Polonia per la versione aziendale SM-G360F; questo significa che anche gli utenti italiani potranno iniziare a ricevere la notifica di aggiornamento in tempi relativamente brevi, ovviamente stiamo parlando di qualche giorno al massimo in una settimana.
Il nuovo firmware Android 5.0.2 Lollipop per il Samsung Galaxy Core Prime ha iniziato la sua diffusione in Polonia sia tramite OTA (over the air) direttamente sullo smartphone utilizzando la connessione Wifi, sia tramite il software di aggiornamento dell’azienda coreana Kies.
Samsung Galaxy Core Prime Android 5.0.2 Lollipop: le novità principali
Con l’arrivo di questa versione software gli utenti del Core Prime potranno usufruire dell’interfaccia Touchwiz rinnovata grazie alle animazioni e ai colori vivaci tipici del material design di Google, presente la nuova interfaccia e gestione del pannello delle notifiche, il nuovo Lockscreen con le notifiche attive (che vi permettono per esempio di rispondere ad un SMS o ad un messaggio di chat direttamente dalla notifica senza dover più accedere direttamente all’applicazione originaria), nuovi fix per aumentare la sicurezza dei dati all’interno del vostro dispositivo, migliorata la gestione e la connettività del Wifi, miglioramenti prestazionali generici, e una serie di piccoli bug risolti grazie alle micro patch di Google.
Se siete un utente esperto e sapete già come installare una ROM su un dispositivo android tramite ODIN, potete scaricare a vostro rischio e pericolo il firmware Polacco con Android Lollipop per il vostro Samsung Galaxy Grand Prime tramite questo link.
Samsung Galaxy Core Prime le caratteristiche hardware
Vi ricordo che Samsung Galaxy Grand Prime è uno smartphone con display da 5 pollici di diagonale e risoluzione qHD 960 x 540 pixel, monta un processore quad core Snapdragon 410 con quattro core Cortex A53 funzionanti alla frequenza massima di 1,2 Ghz, GPU Andreno 306, 1GB di memoria ram, 8GB di memoria interna espandibile con microSD fino a 64GB, a livello di multimedialità troviamo una fotocamera posteriore da 8 megapixel con autofocus e flash led capace di registrare video in formato FHD 1920 x 1080 pixel, fotocamera anteriore da 5 megapixel per selfie, video e video chiamate di buona qualità, i classici Wifi, Bluetooth 4.0, GPS + Glonass + Beidou, chipset NFC, radio fm, porta usb 2.0, batteria interna da 2600 mAh, spessore di 8,6 mm e un peso complessivo di 156 grammi.
Lo sviluppo della banda ultra larga in Italia registra oggi l’arrivo di un’importante notizia. Il Governo Renzi, infatti, ha intenzione di affidare ad Enel, azienda controllata dal Ministero del Tesoro, la realizzazione della rete i fibra ottica che rappresenta un elemento essenziale per lo sviluppo del mondo telematico italiano nel corso dei prossimi anni. Sul piano vi sono circa 6.5 miliardi di Euro di finanziamenti in cinque anni che consentirebbero ad Enel, sfruttando la capillare rete di diffusione energetica, di portare la fibra ottica in un numero sempre crescente di case in tutta Italia.
Il progetto in via di ultimazione da parte del Governo si articolerà in più fasi e presenta, come obiettivo principale, la volontà di riaffermare il ruolo dello stato italiano nello sviluppo delle “autostrade telematiche strategiche”. La scelta del Governo metterebbe, di fatto, in una posizione del tutto marginale Telecom Italia e la sua rete di fibra ottica anch’essa in via di sviluppo.
Stando a quanto emerso sino ad ora, Enel sarebbe già pronta a prendere le redini del progetto che potrebbe essere portato a termine, in modo completo, in circa tre anni sfruttando proprio l’enorme rete di distribuzione dell’energia elettrica dell’azienda controllata dal Ministero del Tesoro. Da notare, inoltre, che Enel non reclamerebbe alcun ruolo di gestione del servizio che verrebbe affidato poi ai vari soggetti già presenti nel mercato delle telecomunicazioni.
Il Governo dovrebbe illustrare gli incentivi e le modalità di sviluppo della banda ultra larga in Italia entro la fine del mese di maggio. Per ora non ci resta, quindi, che attendere il rilascio di nuove informazioni sulla questione che, come detto, dovrebbe chiarirsi completamente nel corso delle prossime settimane.
Il mondo della telefonia mobile italiano sta vivendo un periodo di forte cambiamento anche a causa di alcune scelte, discutibili senza dubbio, degli operatori di telefonia mobile. Da alcune settimane, ad esempio, 3 Italia ha ufficializzato la trasformazione in servizi a pagamento dei servizi, prima gratuiti, Ti ho cercato e Segreteria telefonica. Una scelta che segue alcune operazioni molto simili portate avanti da altri operatori di telefonia mobile del nostro paese.
Nella giornata di oggi, però, l’’associazione dei consumatori Bastabolletteha denunciato il comportamento di 3 Italia all’Agcom, l’agenzia che regola le telecomunicazioni nel nostro paese, con l’accusa di pratiche commerciali scorrette. I nuovi servizi a pagamento vengono, infatti, abilitati ai clienti in modo automatico senza dare una vera possibilità di scelta a quest’ultimi. In aggiunta a ciò, bisogna considerare come questi servizi per anni sono stati del tutto gratuiti per gli utenti.
Per ora l’Agcom non ha rilasciato alcuna informazioni sulla situazione ma, nei mesi scorsi, altri operatori di telefonia mobile, come TIM e Vodafone, sono stati multati per comportamenti del tutto simili. All’orizzonte per 3 Italia potrebbe, quindi, prospettarsi una nuova multa sulla stessa linea dei provvedimenti ricevuti da Vodafone e TIM.
Considerando la grandezza delle aziende prese in esame, bisogna evidenziare come la multa che potrebbe arrivare appare ben poca cosa. Nei mesi scorsi, infatti, TIM ha ricevuto una multa di 500 mila Euro mentre Vodafone ha ricevuto una multa di 150 mila Euro. Per ora non ci resta che attendere l’arrivo di nuovi dettagli in merito ai possibili provvedimenti nei confronti di 3 Italia da parte degli organi competenti.
Le ricerche online su smartphone hanno superato quelle effettuate dal desktop. La maggior parte delle ricerche su Google oggi avviene infatti su device mobili.
Si tratta di una novità assoluta resa nota dalla stessa casa di Mountain View attraverso un comunicato stampa, il cui contenuto mette in risalto che gli utenti oggi fanno ricorso sempre più allo smartphone per cercare una risposta alle proprie domande.
Una indagine che ha riguardato le ricerche on line effettuate su dispositivi mobili in 10 paesi diversi, dalla quale è risultato che hanno superato quelle eseguite da computer.
Il quartier generale di Mountain View non ha diffuso i nomi dei dieci paesi rientranti nella indagine, di cui ne fanno parte però gli USA e il Giappone.
Da sottolineare che nella definizione dei desktop rientra anche la categoria dei tablet, per quanto concerne l’indagine di Google, che ha considerato come “mobile” soltanto gli smartphone ed i phablet.
Il mobile pertanto diviene sempre più il protagonista del web e proprio di recente la stessa Google ha messo in risalto l’importanza di disporre di un sito “Mobile-friendly” per quanto concerne la presenza nei motori di ricerca, invitando tutti i possessori di siti ad adeguarsi.
Google è sempre più utilizzato dal proprio smartphone rispetto al pc presente in casa, un altro segnale di come il risultare “sempre connessi” anche in mobilità ha cambiato radicalmente in pochi anni le nostre abitudini “tecnologiche”.
Secondo alcune indiscrezioni emerse in queste ore, Qualcomm starebbe lavorando allo sviluppo del nuovo SoC Snapdragon 818 che, in attesa di scoprire maggiori dettagli sul futuro Snapdragon 820, dovrebbe diventare il nuovo chip di riferimento dell’azienda dopo il parziale fallimento dello Snapdragon 810 afflitto da diversi problemi di surriscaldamento, ancora in cerca di una soluzione definitiva.
Il nuovo Snapdragon 818 di Qualcomm dovrebbe caratterizzarsi per una struttura a dieci core che non rappresenta una novità per il mondo della telefonia mobile visto e considerato il recentissimo SoC Helio X20 realizzato da MediaTek.
Stando a quanto emerso sino ad ora, il nuovo Snapdragon 818 dovrebbe caratterizzarsi per una struttura decisamente particolare con quattro core Cortex A53 con clock di 1.2 GHz per il risparmio energetico, due core Cortex A53 con clock di 1.6 GHz intermedi e ulteriori quattro core Cortex A72 con clock di 2 GHz in grado di garantire prestazioni di alto livello. Questa particolare struttura dovrebbe essere in grado di coniugare al meglio alte prestazioni con consumi energetici quanto mai ridotti.
Il nuovo Snapdragon 818, che sarà realizzato con un processo produttivo a 20 nm, dovrebbe presentare una GPU Adreno 532 e potrà contare sul supporto alle memorie RAM LP DDR4. Per quanto riguarda la connettività sarà presente il modem LTE Cat 10. Per ora non ci resta che attendere il rilascio di maggiori dettagli in merito a questo nuovo chipset in via di sviluppo. Qualcomm, dopo i problemi dello Snapdragon 810, non si farà di certo trovare impreparata e, senza dubbio, presenterà una nuova generazione di SoC di altissimo potenziale. Maggiori dettagli, in ogni caso, emergeranno sicuramente nelle prossime settimane.
In attesa dell’effettivo debutto sul mercato programmato per giugno prossimo, il nuovo LG G4, svelato poche settimane fa dalla casa costruttrice coreana, è disponibile in preorder su Amazon Italia. Tramite il noto store online, gli utenti del nostro paese potranno acquistare in anticipo il nuovo LG G4 al prezzo di 699 Euro.
A questo prezzo Amazon offre tutte le versioni del nuovo top di gamma di casa LG sia con cover in policarbonato che con cover in pelle. In totale, le varianti disponibili di LG G4 sono ben cinque e, di certo, saranno in grado di soddisfare tutti i gusti estetici degli utenti. A fine post trovate il link diretto ad Amazon Italia da cui sarà possibile effettuare il preorder del nuovo LG G4.
Ricordiamo che il nuovo top di gamma di casa LG si caratterizza per la presenza di un display IPS da 5.5 pollici di diagonale caratterizzato da risoluzione QHD e da una luminosità maggiore del 20% rispetto al modello precedente. A completare la scheda tecnica del nuovo smartphone troviamo il SoC Qualcomm Snapdragon 808 con CPU Hexa-Core affiancato da 3 GB di memoria RAM e 32 GB di storage non espandibile. La fotocamera posteriore monta un sensore da 16 Megapixel con stabilizzatore ottico d’immagine mentre la fotocamera anteriore è da 8 Megapixel. Il sistema operativo è Android 5.0.2 Lollipop. Per effettuare subito il preorder del nuovo LG G4 da Amazon Italia al prezzo di 699 Euro è sufficiente sfruttare il link posto di seguito. Le consegne del nuovo top di gamma di LG dovrebbero iniziare tra circa un mese. Maggiori dettagli in tal senso arriveranno nei prossimi giorni.
Gli appassionati a collezionisti di scarpe Sneaker, detti anche Sneakerheads, saranno contenti di sapere che potranno presto mettere le mani pressoché su molte rare paia di scarpe, e tutte reperibili tramite la rete. L’applicazione sviluppata da Slang faciliterà molto questa ricerca. Con Sneaker Marketplace, dunque, si cerca di cambiare il modo di scambiare ed acquistare queste amate scarpe da ginnastica.
L’applicazione è ben congeniata e facile da usare, l’interfaccia utente di Sneaker Marketplace consente di elencare, acquistare e scambiare le sneakers, dando l’opportunità di trovare il paio di scarpe sempre sognato, e semplicemente scorrendo la lista sul proprio smartphone. Immaginatela come se fosse una versione di Tinder dedicato alle sneakers: scattate una foto, descrivete i dettagli del prodotto e una volta andata in porto la vendita, Slang fornisce uno scontrino di spedizione pre-indirizzato assicurato. Tutto quello che il compratore deve fare, è indicare la propria taglia di scarpa, avendo così a disposizione una numerosa lista di opzioni. Con Sneaker Marketplace, Slang offre anche un’altra importante caratteristica, ovvero la possibilità di scambiare le sneakers con un intermediario Slang locale per garantire l’autenticità e le condizioni del prodotto pubblicizzato. L’applicazione è gratuita ed è disponibile sullo .
Potete capire meglio il funzionamento di Sneaker Marketplace nel video che segue:
Esistono molte periferiche in grado di trasformare gli smartphone in utili e funzionali microscopi. Quando, però, si parla di dimensioni e convenienza, allora, diventa molto ardua l’impresa di battere il progetto in crowdfundingDotlens. Si tratta di una piccola lente che applicata alla fotocamera del proprio dispositivo mobile, lo trasforma istantaneamente in uno strumento ottico di ingrandimento.
Certamente non è una vera e propria lente di ingrandimento professionale e potente, ma è in grado di ingrandire di 15 volte gli oggetti sottoposti. Uno strumento del genere può tornare molto utile ad una utenza come quella formata da appassionati di fotografia o da hobbisti, offrendo loro molte applicazioni utili per le loro attività.
Trasformare la fotocamera dello smartphone in un microscopio.
Dotlens ha le misure simili a quelle di una lente a contatto ed il suo materiale usato è del PDMS (polidimetilsilossano). L’originalità che contraddistingue questo primo prototipo di lenti, sta nel fatto che è stato realizzando usando una stampante a getto d’inchiostro personalizzata, che usa il polimero come input e da cui ne esce una serie di lenti di ingrandimento. Ogni lente viene fornita con un adesivo riutilizzabile sul lato usato per essere applicata alla fotocamera del telefono, quindi facile poi da rimuovere senza altri meccanismi di supporto necessari. E’ da notare che, essendo piccola e trasparente come una lente a contatto normale, significa che è anche altrettanto facile che possa cadere e andare persa. E’ quindi consigliabile avere a disposizione una piccola custodia in cui riporre al sicuro le lenti da usare.
Su Kickstarter è in corso una campagna per la realizzazione di Dotlens. I pledge per la prenotazione di due lenti di ingrandimento è di appena $20. Oltre alle lenti descritte, sono in produzione anche lenti che offrano un ingrandimento di 120x, anche se al momento sembra essere un ordine specifico e personalizzato e non fa parte del progetto in crowfunding. Se siete interessati, potete contattare direttamente i produttori.
Il mercato tecnologico si è popolato di molti altoparlanti con tecnologia Bluetooth, questo fa si che si possa veramente scegliere in base alle caratteristiche che si apprezzano di più. La priorità assoluta nella ricerca di un dispositivo che abbia una buona qualità audio oppure l’interesse maggiore si sposta alla durata della batteria o alla portabilità?
EasyAcc DP100 si orienta decisamente sul fronte della portabilità. Il dispositivo ha un design compatto, ha le dimensioni di una lattina di una bibita e non risulta troppo pesante. La sua base è in materiale gommato, il che permette al dispositivo di non essere troppo scivoloso quando lo si appoggia su di un piano.
E’ di colore nero opaco, aspetto che lo rende un elegante oggetto di design. Sul suo lato posteriore è presente un pulsante di accensione e di spegnimento, un socket per connettere un caricabatteria e un ingresso aux-in.
I controlli per la riproduzione audio vengono azionati premendo un tasto grigio di materiale gommoso ed è posto sulla parte superiore dell’altoparlante.
Oltre alla funzione per la riproduzione di brani musicali, DP100 ha un microfono incorporato che permette di fare delle chiamate in vivavoce, quindi grazie alla tecnologia Bluetooth che lo mette in comunicazione con il vostro smartphone. DP100 viene fornito di un piccolo sacchetto in stoffa in modo da proteggerlo quando lo si porta con sé, di un cavo USB ed un cavo audio. Nella confezione è anche incluso un piccolo e discretto libretto di istruzioni.
Il tempo impiegato per la fase di ricarica tramite USB è di poco superiore alle tre ore, il che corrisponde ad una garanzia di playback audio frale 15 e le 20 ore, oppure dalle 8 alle 10 ore di conversazione telefonica. DP100 può arrivare a fine giornata con un buon livello di carica. Quando lo si accende, si udirà un suono che sta a significare che è pronto per una connessione ad un qualche dispositivo, come ad esempio l’ultimo in ordine di tempo a cui è stato abbinato.
La potenza massima dell’altoparlante è di 4W. Potrebbe non sembrare molto, ma l’audio che diffonde è abbastanza per riempire una stanza di modeste dimensioni. Per un dispositivo così compatto, l’audio risulta essere ricco e pieno e con una qualità dei bassi dignitosa.
Complessivamente, dunque, DP100 è un buon compromesso fra performance e portabilità. Le sue dimensioni lo rendono comodo da tenere in una borsa oppure in una tasca e, anche se non offra una qualità audio di una sala da concerti, è perfetto per l’uso di tutti i giorni.
Il suo prezzo è ragionevole, su Amazon è acquistabile a $35.99 oppure a £18.99 nella versione inglese, sul sito ufficiale invece si possono trovare maggiori informazioni e le relative specifiche tecniche. Al momento è disponibile per l’acquisto nel mercato tedesco, inglese ed americano.
Gli utenti della comunità di Jailbreak sono in trepida attesa per la pubblicazione della nuova versione aggiornata riguardante Jailbreak iOS8, soprattutto dopo essere venuti a conoscenza che Apple ha patchato gli exploit utilizzati nel Jailbreak di TaiG con la pubblicazione dell’aggiornamento di iOS 8.1.3.
E’ stato pubblicato e presentato un video in cui Stefan Essar, meglio conosciuto ai più come i0n1c, fa vedere un iPhone 6 Plus con installato Jailbreak in combinazione a iOS 8.4. Questo aumenta la credibilità di un “lavori in corso” per una imminente pubblicazione di Jailbreak iOS.
I convincimenti aumentano in quanto Apple, di recente, ha fornito gli sviluppatori di tutto il pacchetto iOS 8.4 beta e di prevedere la sua uscita ufficiale entro la fine di maggio o nel mese di giugno in prossimità, insomma, del WorldWide Developer Conference (WWDC) in cui verrà presentato e lanciato iOS9.
Gli sviluppatori, dunque, sembrano impegnati a lavorare sodo su iOS 9 per quanto riguarda il miglioramenti dei bug riscontrati per garantire un’uscita sicura del sistema operativo di Apple, non trovando così il tempo utile per dedicarsi ancora ad iOS 8.
Jailbreak per iOS 8.3 e iOS 8.4
La squadra di sviluppo di Jailbreak insieme allo staff di TaiG, stanno spingendo Apple a velocizzare il più possibile la pubblicazione di iOS 8.4, ma con il rischio di rilasciare Jailbreak iOS 8.3 incompleto di tanti exploit noti per favorire così la pubblicazione di iOS 8.4.
E’ consigliabile agli utenti di Jailbreak di non cadere in tentazione nell’aggiornare il proprio dispositivo ad iOS 8.4 quando sarà reso disponibile. La spiegazione è presto data: molto probabilmente l’operazione potrebbe compromettere ogni prospettiva futura di Jailbreak rendendo inutili tutti gli exploit conosciuti.
Non si sa ancora se la versione di Jailbreak sviluppata dal team di TaiG verrà rilasciata per iOS 8.3 o se per iOS 8.4. Tutto probabilmente dipenderebbe dalla strategia che Apple potrebbe adottare per la chiusura degli exploit di sicurezza da applicare nei prossimi aggiornamenti ad iOS 8.
Il phablet Galaxy Note 2 secondo gli ultimi rumors riceverà da Samsung l’aggiornamento Android Lollipop ma solamente in alcuni paesi selezionati: e in Italia?
Sfortunatamente nelle ultime settimane si è venuta a creare una grossa confusione sul possibile aggiornamento alla versione Android 5 Lollipop per il phablet di seconda generazione Samsung Galaxy Note 2, che come sappiamo ormai è da più di due anni sul mercato e sulla carta non dovrebbe essere più aggiornato dall’azienda coreana.
Il sulla carta è dovuto al fatto che alcune sedi locali di Samsung hanno riferito tramite propri canali ufficiali, come una pagina Facebook o un account Twitter, notizie discordarti sul nuovo firmware Lollipop; prima sono arrivate conferme da Samsung Finlandia e da Samsung Francia, poi smentite dalla sezione spagnola e da Samsung Gulf.
Galaxy NOTE 2 aggiornamento a LOLLIPOP: incerto in Italia
Recenti indagini hanno poi appurato che nei server di Samsung attualmente non ci sarebbe nessuna rom Android 5 Lollipop destinata a Galaxy Note 2: almeno questo è quello che si vocifera.
Sta di fatto che oggi è arrivato un altro comunicato che forse ha fatto definitivamente chiarezza sulla politica dell’azienda corena sul proprio Galaxy Note 2; Samsung Danimarca ha infatti riferito tramite Twitter che nel paese scandinavo l’aggiornamento Lollipop arriverà su tutte e due le versioni vendute di Note 2 (la 3G e la LTE), ma che in definitiva il nuovo software non sarà disponibile in tutti i paesi.
Questo significa che il Galaxy Note 2 sarà aggiornato da Samsung a Lollipop solamente in determinati paesi, che saranno selezionati secondo criteri interni aziendali; e per l’Italia come è la situazione?
Sfortunatamente non abbiamo indicazioni di sorta su cosa deciderà Samsung Italia sul suo Galaxy Note 2; possiamo solo sperare che l’aggiornamento venga effettivamente effettuato anche se le date continuano ad essere segrete e i tempi forse potrebbero essere ancora relativamente lunghi.