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Apple iPadOS: Apple Pencil diventa più veloce e funzionale

apple pencil disegno

L’azienda della mela morsicata, Apple, ha deciso di fare un grande passo nel corso del WWDC di qualche giorno fa. La casa ha deciso finalmente di proporre un apposito sistema operativo incentrato sulla sua gamma di tablet, iPadOS. Questo permetterà di dare maggiore autonomia e importanza alle funzioni pensate appositamente per iPad.

Tra le tante novità che l’aggiornamento introdurrà sugli iPad, troviamo anche un sensibile miglioramento delle performance di uno degli accessori fidati di iPad, Apple Pencil. Il colosso di Cupertino ne ha a lungo parlato nel corso della presentazione. Andiamo a scoprire cosa cambia davvero.

 

Apple Pencil su iPad: ecco cosa cambia con iPadOS

Oramai è chiaro che il colosso di Cupertino ha intenzione di proporre la sua gamma Pro di iPad come un vero e proprio sostituto dei portatili. A ragione di ciò, con iPadOS, questa è andata a perfezionare quelle feature che rendono il tablet della mela morsicata unico. Apple Pencil è stata a lungo elogiata per le sue eccelse performance sui tablet di Cupertino. Come dice Apple stessa, la pencil da la sensazione di scrivere su carta.

Con iPadOS, la mela morsicata ha annunciato che la latenza di Apple Pencil verrà ridotta da 20 ms a 9 ms. Si tratta di un risultato davvero impressionante che però va preso con le pinse. E’ stato spiegato, infatti, che questo dato vale solo per i dispositivi dotati di display con ProMotion, ovvero tutti gli iPad Pro prodotti a partire dal 2017. Tutti gli altri dispositivi avranno anch’essi una riduzione, ma da 40 ms a 18 ms. Si tratta comunque di un ottimo risultato.

Ricordiamo che quest’ultima non sarà l’unica novità riguardante la pencil. iPadOS, infatti, porta in campo anche una nuova barra degli strumenti rinnovata che permetterà di usare il gadget alla massima potenza. Beh che dire, ben fatto Apple.

Apple: il nuovo iPod touch non convince gli esperti di iFixit

Apple iPod touch iFixit

Ieri vi abbiamo parlato del verdetto di iFixit riguardante i nuovi auricolari wireless Powerbeats Pro. Nell’articolo di oggi, invece, andiamo a parlare dello stesso teardown effettuato ad uno degli ultimi prodotti usciti della mela morsicata, iPod touch. Che risultato avrà ottenuto il nuovo lettore musicale di Apple?

Ebbene sì, a distanza di ben 4 anni dal modello precedente, Apple ha deciso di introdurre una nuova versione aggiornata del suo lettore musicale più famoso, iPod touch. Questo è stato immesso sul mercato senza nessuna particolare presentazione. Si tratta, infatti, di un upgrade minore. Il device, infatti, risulta essere identico a quello della generazione precedente. Negli scorsi giorni il team di iFixit ha smontato il dispositivo per analizzarne tutte le parti interne. Scopriamo insieme cosa ne è venuto fuori.

 

Apple: iFixit boccia anche il nuovo iPod touch

Dopo aver ampiamente criticato molti dei prodotti della mela morsicata, iFixit ha fatto lo stesso anche con il nuovo gioiellino di Cupertino. Il team ha mostrato come l’interno del dispositivo sia praticamente identico a quello del predecessore. L’unica cosa che sembra cambiare è il chip, che ora è un A10 Fusion. Il device ha ottenuto un punteggio di riparabilità molto basso, 4 punti su 10. Questo è dovuto soprattutto al fatto che il lettore musicale non risulta essere per nulla modulare (molte delle componenti sono saldate fra loro).

Ricordiamo che Apple ha deciso di introdurre il nuovo iPod touch come entry-level per iOS. Questo sarà in grado, infatti, di supportare il nuovo sistema operativo iOS 13. Il dispositivo è disponibile fin da ora in tutti gli store autorizzati al costo base di 249 euro.

Ecco Mars, l’elicottero robotico della NASA che esplorerà Marte nel 2020

elicottero

La NASA ha in programma il lancio di un piccolo elicottero spaziale, chiamato semplicemente “Mars“, sulla superficie di Marte accanto al suo rover Mars 2020 entro la prossima estate. E il robot ha appena superato un paio di importanti traguardi. Se tutto andrà secondo i piani, l’elicottero Mars verrà lanciato insieme al rover nel luglio 2020, in cima al razzo United Launch Alliance Atlas V, presso lo spazioporto di Cape Canaveral in Florida.

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L’elicottero Mars è un robot volante dal peso di quasi 2 chili che verrà impiegato sulla superficie marziana dal rover per esplorare i dintorni e altri luoghi difficili da raggiungere per i veicoli terrestri. Potrebbe diventare il primo veicolo della storia a “stabilire la fattibilità dell’impiego di veicoli più pesanti dell’aria in volo su un altro pianeta“, secondo una dichiarazione delle NASA.

 

L’elicottero Mars permetterà di osservare Marte come mai prima

Il veicolo spaziale è stato appena sottoposto a una serie di test, per prepararlo al duro ambiente marziano. Ma ci sono ancora molte altre verifiche e prove da fare prima del via libera: a gennaio, l’elicottero ha infatti completato con successo il suo primo test di volo all’interno di una enorme camera del vuoto di 8 metri.

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Ci aspettiamo di completare i nostri test e apportare gli ultimi aggiornamenti al robot per consegnarlo all’hangar di High Bay 1 per l’integrazione con il rover entro quest’estate“, ha detto MiMi Aung, project manager dell’elicottero Mars presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, in un comunicato . “In realtà, possiamo dire di non avere mai davvero finito con i test sul velivolo fino a quando non riusciremo a volare stabilmente su Marte“. 

Fortnite: una delle Skin più misteriose del gioco è stata cancellata

Fortnite Gemini

La casa del fenomeno videoludico degli ultimi tempi, Epic Games, ha introdotto negli scorsi giorni il nuovo aggiornamento 9.20 di Fortnite. Questo ha portato in campo nuove e interessanti funzionalità. Peccato, però, che insieme ad esse siano giunte anche delle brutte notizie. E’ stata cancellata, infatti, una delle Skin più attese del gioco.

Come ben saprete, prima della loro uscita ufficiale nello store, le Skin di Fortnite vengono inserite dagli sviluppatori all’interno degli aggiornamenti. Questo processo avviene circa ogni due settimane. Alla fine della Stagione 8, Epic Games ha inserito nei codici di un’aggiornamento, una Skin molto particolare, Gemini. Questa non ha mai visto la luce e ora è stata addirittura rimossa dai codici.

 

Fortnite: che è successo alla Skin Gemini?

Molti utenti si sono infuriati per la scelta fatta da Epic Games. La Skin Gemini è rimasta all’interno dei codici del gioco per molti aggiornamenti consecutivi. Nessuno si aspettava che Epic Games decidesse di tagliarla fuori con l’ultima patch. Ricordiamo che la Skin prevede anche un dorso decorativo e un piccone. Inoltre, avrebbe dovuto presentare anche delle sfide per sbloccare un esclusivo stile aggiuntivo. In molti si sono scagliati nei confronti dell’azienda per non aver reso disponibile il costume.

Epic Games, ovviamente, non ha svelato le motivazioni della rimozione. Le possibilità sono due: da una parte troviamo i problemi tecnici e dall’altra un cambio di direzione. Ebbene sì, l’azienda potrebbe aver decido di rimuovere la Skin a causa di problemi tecnici con la Skin. In altra analisi, Epic Games potrebbe avere intenzione di proporla in associazione ad un pacchetto di V-Bucks. Ciò spiegherebbe il perchè della rimozione dai codici. Ulteriori informazioni dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.

OMS: ogni giorno un milione di nuove infezioni sessualmente trasmissibili

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Si è resa urgentemente necessaria una “sveglia” tra le persone di età compresa tra 15 e 49 anni, dal momento che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato oltre un milione di nuove infezioni sessualmente trasmissibili (STI), che si verificano ogni giorno in tutto il mondo. Secondo un nuovo rapporto pubblicato dall’agenzia per la salute, nel 2016 sono stati registrati 127 milioni di nuovi casi di clamidia e 87 milioni di casi di gonorrea.

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Anche la sifilide, con 6,3 milioni di nuovi casi, e la tricomoniasi, che pure ha fatto registrare 156 milioni di nuovi malati, sono due delle quattro STI curabili che l’OMS ritiene “una minaccia per la salute per tutto il mondo“. “Non stiamo assistendo ad alcun progresso negli studi atti a fermare la diffusione delle infezioni trasmesse sessualmente“, ha affermato il dottor Peter Salama, direttore esecutivo dell’Universal Health Coverage e Life-Course presso l’OMS.

 

Il numero di nuove infezioni sembra essere in continua crescita

I paesi a basso reddito tendono ad avere i più alti tassi di gonorrea, tricomoniasi e sifilide. La clamidia invece tendeva ad essere più diffusa nei paesi a reddito medio-alto. L’Africa, invece, ha avuto la più alta prevalenza di clamidia negli uomini, la gonorrea egualmente diffusa sia tra le donne che tra gli uomini, la tricomoniasi più di frequente riscontrata nelle donne e la sifilide tanto negli uomini, quanto nelle donne.

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Nord e Sud America hanno inoltre il più alto tasso di clamidia nelle donne e di tricomoniasi negli uomini. Anche le nazioni insulari sparse nell’Oceano Pacifico hanno fatto registrare tassi estremamente alti di tutte e quattro le infezioni. Ma dopo gli ultimi dati pubblicati per il 2012, non vi è stata alcuna diminuzione sostanziale né nelle nuove infezioni, né in quelle esistenti.

 

Basterebbe poco per tenere sotto controllo la diffusione di queste terribili patologie

In media, circa 1 persona su 25 in tutto il mondo è affetta da almeno una di queste infezioni sessualmente trasmissibili. La maggior parte delle IST sono diffuse attraverso il sesso non protetto, mentre altre, come la clamidia, la gonorrea e la sifilide, possono essere trasmesse anche durante la gravidanza e il parto.

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L’uso dei profilattici e un più semplice accesso ai test medici sono fondamentali per affrontare la diffusione di questo tipo di infezioni, secondo l’OMS. “Queste persone spesso vengono stigmatizzate per la loro condizione e questo favorisce la nascita di un clima molto ostile che impedisce loro di confidarsi con qualcuno e di farsi controllare dai medici”, si legge nel rapporto dell’OMS.

1999 KW4: Catturate le immagini del sistema binario di asteroidi

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Il 25 Maggio la Terra ha avuto un incontro con un raro doppio asteroide che è stato catturato da un telescopio durante il suo passaggio. Il sistema binario era stato inizialmente classificato come “potenzialmente pericoloso“. Ma ha fortunatamente sfiorato l’atmosfera terrestre ad una distanza di 5 milioni di chilometri, ma non era solo.

L’asteroide infatti è un sistema binario chiamato 1999 KW4. Esso è composto da due rocce spaziali poste ad una distranza di 2,6 chilometri e legate assieme dalla loro forza gravitazionale. L’asteroide principale ha un diametro leggermente inferiore ad 1,5 chilometri. Mentre attorno ad esso ruota un “satellite” che è circa un terzo del più grande.

 

L’immagine del VLT

Il sistema binario è passato accanto alla Terra il 25 Maggio, alla velocità di circa 70 mila chilometri orari. In quel momento il Very Large Telescope (VLT) dell’Osservatorio Europeo Meridionale, situato nel deserto di Atacama, nel nord del Cile, ha ripreso l’evento. Anche se la velocità dell’oggetto ha reso difficile il compito.

Il Very Large Telescope è equipaggiato con SPHERE che è un dei pochi strumenti al mondo in grado di ottenere immagini abbastanza nitide da distinguere i due componenti dell’asteroide. L’astronomo VLT Mathias Jones, coinvolto nelle osservazioni ha affermato: “Durante le osservazioni le condizioni atmosferiche erano un po ‘instabili. Inoltre, l’asteroide era relativamente debole e si muoveva molto velocemente nel cielo, rendendo queste osservazioni particolarmente difficili e causando diverse volte il crash del sistema“.

L’immagine catturata potrebbe fornire agli scienziati importanti informazioni per riuscire a comprendere come deviare degli asteroidi potenzialmente pericolosi in futuro. In futuro infatti, la Terra vedrà nuovamente un sistema binario. L’asteroide doppio Didymos si sta gradualmente avvicinando al nostro pianeta e la NASA sta pianificando un metodo per deviare o rallentare la sua traiettoria.

Le onde squadrate, un fenomeno misterioso molto pericoloso

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In mare ci sono fenomeni che rappresentano uno spettacolo naturale per l’uomo, ma alcuni di essi costituiscono anche un grande rischio. Uno di questi fenomeni, di cui si parla di rado, è quello delle onde quadrate o del mare incrociato, che si verifica quando le onde non si rompono orizzontalmente e parallelamente. Invece, si frantumano formando una specie di tavola, quasi come se disegnassero linee sulla superficie dell’acqua.

Ma ciò che non tutti sanno è che questo può mettere in pericolo bagnanti, surfisti e persino le barche. 

 

Un fenomeno stupefacente

Queste ondulazioni quadrate si formano quando due mari si intersecano. Cioè, diverse miglia al di sotto della superficie dell’acqua in cui si incontrano due mari, si creano onde di diversi sistemi d’onda che viaggiano in direzioni opposte. Può anche accadere quando il vento trascina le onde in una direzione e un’onda le spinge verso un’altra.

Il fenomeno è comune nelle acque poco profonde e alcuni siti dove può essere osservato con maggiore frequenza è il punto occidentale dell’isola di Ré, in Francia, così come nelle spiagge di Tel Aviv anche se, in realtà, può apparire in molte zone costiere in tutto il mondo.

Quando queste affascinanti onde appaiono, attirano molti curiosi spettatori, ma ciò che ha origine sotto questa vista incredibile sono le correnti che possono essere pericolose per le barche o le persone che si trovano sulla superficie dell’acqua.

Anche uno studio pubblicato dall’Agenzia spaziale europea, che ha compilato una serie di dati del servizio di informazione marittima tra il 1995 e il 1999, ha rivelato una grande percentuale di incidenti navali avvenuti a seguito del cosiddetto cross-sea.

Secondo questa ricerca, molti degli incidenti in barca si sono verificati mentre il mare mostrava rapidi cambiamenti nel suo ritmo. Principalmente, in condizioni di mare incrociato, o appena dopo averlo attraversato, “quando le onde e il vento del mare sono quasi allineati“.

Per questo motivo, i bagnini raccomandano di non entrare in acqua nel caso in cui si osservi questo comportamento.

Quindi, se vi capita di assistere al fenomeno delle “onde quadrate”, è meglio mantenere una distanza e vederle da lontano.

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Le esolune potrebbero ospitare forme di vita extraterrestre

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Secondo gli scienziati, la vita extraterrestre non va cercata sui pianeti, ma sulle lune al di fuori del Sistema Solare. Queste si chiamano esolune, orbitano attorno ai pianeti che non appartengono al nostro sistema, e secondo alcuni astrofisici sarebbero più adatte ad ospitare la vita aliena.

Sono molti gli esopianeti individuati dagli scienziati, il loro numero si aggira attorno ai 4000 e gli scienziati sono sempre più stupiti da quanti se ne possano scoprire. La maggior parte di questi però non è adatta ad ospitare la vita, essendo troppo vicina o troppo lontana dalla propria stella. Ma al contrario molti dei loro satelliti, le esolune, potrebbero avere le giuste condizoini per la presenza di acqua liquida sulla propria superficie.

 

Lo studio di Phil Sutton

L’astrofisico dell’università di Lincoln, Phil Sutton, ha spiegato che l’attrazione gravitazionale del pianeta può riscaldare internamente le esolune che gli orbitano attorno. In questo modo il riscaldamento garantisce la presenza di acqua liquida ben al di fuori della normale zona abitabile. L’unico ostacolo per la ricerca era trovare alcune esolune che avessero queste caratteristiche, poichè esse sono molto piccole e distanti dalla Terra.

Sutton ha così effettuato delle simulazioni al computer per verificare l’esistenza di questi particolari satelliti. Prendendo come esempio il pianeta J1407b, lo scienziato ha modellato i suoi anelli, 200 volte più grandi di quelli di Saturno, cercando di individuare delle lacune e quindi la presenza di esolune.

Purtroppo la ricerca non ha fornito i risultati sperati. Le lacune negli anelli del pianeta non sono causati da una luna non ancora scoperta. Tuttavia l’astrofisico è ancora convinto della validità della sua ipotesi ed è attualmente alla ricerca di altre esolune potenzialmente capaci di ospitare la vita.

Il drago di mare ed i sui misteriosi denti trasparenti

drago di mare

Un team di scienziati è riuscito a svelare il mistero celato nei particolari denti trasparenti del drago di mare, un pesce abissale dalle caratteristiche peculiari. Sembrerebbe infatti che siano composti dello stesso materiale dei denti umani ma con adattamenti del tutto singolari alla loro vita nelle profondità.

 

Mostri dagli abissi: gli Stomidi

Il drago di mare appartiene al genere Aristostomias, il quale fa parte della famiglia degli Stomidi. Questi pesci sono del tutto innocui per l’uomo e mediamente non superano i 20 cm. Ciò che li rende particolari sono le loro strategie di caccia, sviluppate nel corso della loro storia evolutiva negli abissi. Tra queste vi sono la mandibola estroflessibile del pesce mandibola (Malacosteus niger) e il barbiglio del drago di mare.

Tra le caratteristiche particolari di questi pesci vi è il corpo privo di scaglie dal colore tendente al nero ed al marrone per mimetizzarsi nel buio dell’abisso. Inoltre sono provvisti di fotofori lungo il corpo che attirano la preda verso di loro.

 

Il drago di mare: un piccolo mostro barbuto

Tra gli adattamenti alla vita nelle profondità marine del drago di mare, vi sono anche i suoi caratteristici denti trasparenti, la cui natura era fino ad oggi sconosciuta. I ricercatori sono infatti riusciti a scoprire che, nonostante i loro estremi adattamenti all’ambiente, i denti di questo piccolo mostro abissale, sono composti dello stesso materiale che è alla base della composizione dei denti umani.

In particolare lo studio si è concentrato su una specie di pesce drago, l‘Aristostomias scintillans, che sono stati ritrovati nell’Oceano Pacifico, lungo la costa californiana, fino a 1000 metri di profondità. Una specie che raggiunge al massimo i 25 cm di lunghezza e che racchiude nel suo piccolo corpo un alto numero di adattamenti estremi per la vita nel profondo oceano.

Un vero piccolo mostro dal corpo allungato con il caratteristico barbiglio carnoso tipico dei draghi di mare. Il barbiglio filamentoso dell’ A. scintillans pende dalla sua bocca e termina con un fotoforo il cui scopo è quello di attirare la preda (in modo analogo a quanto avviene per il pesce lanterna). Come tutti i pesci drago, anche questo presenta due linee di fotofori lungo il corpo ed i suoi denti lunghi, affilati e trasparenti contribuiscono a donargli un aspetto alquanto inquietante da mostro dei film fantascientifici .

 

Denti trasparenti per nasconderli alle prede

Ma la particolarità dei denti del drago di mare non è solo quella di essere spaventosi. Sono infatti composti da uno strato di smalto che ricopre lo strato osseo della dentina. Lo smalto è costituito da nanocristalli mentre la dentina è costituita da fibre nanometriche di collagene, rivestite di cristalli di idrossiapatite. Questi cristalli sono comuni nella composizione di ossa e denti nell’essere umano, assieme al collagene ovviamente.

La straordinaria struttura dei denti del drago di mare rende i denti in un certo senso antiriflesso. La poca luce presente nell’oscurità abissale o proveniente dal fotoforo, non si riflette sui denti trasparenti del pesce drago e li rende quindi invisibili alle prede, ignare del proprio terribile destino. 

I ricercatori si aspettavano che i denti di questo pesce fossero composti di qualche materiale sconosciuto e sono rimasti sorpresi nello scoprire che sono invece fatti degli stessi materiali dei nostri denti. Marc Andre Meyers dell’Università della California, ed autore dello studio, ha infatti dichiarato: “la loro organizzazione è significativamente diversa da quella di altri pesci e mammiferi. Questa è stata davvero una sorpresa per noi: stessi elementi costitutivi, diverse scale e gerarchie. La natura è incredibile nella sua genialità”.

Assumere più vitamina D può ridurre il rischio di morte per cancro del 13%

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La vitamina D può ridurre il rischio di morte a causa del cancro di circa il 13% o più. Gli studi presentati al più grande summit sul cancro del mondo consigliano di trascorrere più tempo all’aria aperta o assumere giornalmente un integratore potrebbe salvare migliaia di vite.

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Un’analisi su quasi 80.000 individui condotta dalla Michigan State University ha rilevato che coloro che assumevano integratori hanno circa il 13% di probabilità in meno di morire di questa malattia entro i successivi quattro anni. Il dottor Tarek Haykal, autore principale dello studio, ha dichiarato alla conferenza annuale dell’American Society of Clinical Oncology di Chicago: “mi piacerebbe che più medici considerino la prescrizione di vitamina D ai propri pazienti“.

 

I medici raccomandano di non trascurare l’assunzione di vitamina D

In un secondo studio, somministrando vitamina D a pazienti affetti da tumore alla prostata si è notata una riduzione del rischio di morte del 38%. La ricerca rivela anche che gli adulti con bassi livelli di questo ormone avevano più del doppio delle probabilità di sviluppare un cancro al pancreas. Nel frattempo, uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha rilevato che la vitamina D ha un impattoestremamente significativo” sulla nostra salute.

vitamina D

Il dottor Daniel Bikle, della California University di San Francisco, ha detto che tutti dovrebbero prendere in considerazione di assumere questo tipo di supplementi per tutta la loro vita e ha dichiarato: “anche se si inizia dall’età di 65 anni, ad esempio, e i livello di vitamina D sono già nella norma, assumendo un integratore è possibile ridurre il rischio di morire a causa di un cancro dal 15 al 20 per cento“.

Apple: iFixit boccia i nuovi auricolari wireless Powerbeats Pro

Apple Powerbeats Pro iFixit

Qualche giorno fa sono stati lanciati quelli che sono stati definiti i principali “rivali” degli auricolari wireless della mela morsicata, Apple. Stiamo parlando degli auricolari wireless Powerbeats Pro. Questi presentano molte caratteristiche in comune con gli AirPods ma sono rivolti ad una clientela differente. Nelle scorse ore, il team di iFixit ha deciso di smontarli per decretarne il grado di riparabilità. Quale sarà stato l’esito?

iFixit risulta essere oramai famosa per i suoi teardown dei prodotti. Ovviamente, tra tutti i prodotti che questo ha analizzato non potevano mancare gli auricolari wireless Powerbeats Pro. I dati emersi sembrano confermare la già annunciata somiglianza con gli auricolari Apple. Andiamo a scoprire quale è stato il verdetto.

 

Apple: ai Powerbeats stessa sorte degli AirPods

Ebbene sì, sembra proprio che i nuovi auricolari wireless dedicati allo sport non se la siano cavata molto bene. iFixit ha deciso di dare loro un voto di 1 su 10 per quanto riguarda la riparabilità del prodotto. Si tratta di una situazione già vista per gli auricolari wireless AirPods. Sembra che pur essendo diversi, i due modelli di auricolari condividano alcune caratteristiche interne. E’ stato dichiarato infatti, che non è possibile smontare gli auricolari senza apportare danni estetici.

Il discorso si fa ancora più complicato se si tiene in considerazione il case di ricarica. Questo è stato definito un vero e proprio incubo da iFixit. Non ci sono modi di poterlo riparare senza danneggiarlo definitivamente. In sintesi, i Powerbeats Pro dovranno essere sostituiti integralmente in caso di problemi. Pare che Apple abbia toppato un’altra volta. Ricordiamo che questi saranno disponibili in Italia a partire dal mese prossimo ad un costo di 249 euro.

Immagini di Samsung Galaxy Note 10 starebbero già circolando sul web

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Alcuni interessanti rendering del prossimo Samsung Galaxy Note10 sono stati diffusi due giorni fa, rivelando il design del telefono. Le immagini mostrerebbero in realtà la versione Pro del Note 10. A diffonderle sarebbe stata peraltro la stessa fonte che ha fatto trapelare i rendering di iPhone 11: si tratta di OnLeaks.com, portale tra l’altro solitamente affidabile.

 

Il design del nuovo Samsung Galaxy Note 10 potrebbe essere già stato diffuso

Il Galaxy Note 10 Pro sembra molto simile alla versione standard, ma ci sono alcune differenze sostanziali tra le due versioni. Il modello base sarebbe dotato di una tripla fotocamera sul retro mentre il modello Pro vanta una configurazione con fotocamera quadrupla: la quarta telecamera sarebbe l’unità 3D ToF, mentre per il resto l’intera configurazione è identica a quella del Galaxy S10 5G.

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Si dice inoltre che il Galaxy Note 10 sarà dotato di un display da 6,3 pollici mentre la variante Pro sfoggerà un pannello più grande, di circa 6,75 pollici in diagonale. Non si sa se le risoluzioni dello schermo varieranno tra i due modelli, ma la capacità della batteria resterà con ogni probabilità la stessa su entrambe le versioni.

 

Differenze significative, ma non troppo, tra le due versioni

Null’altro dovrebbe differire tra il Galaxy Note 10 Pro e la sua controparte “da battaglia”. Entrambi saranno dotati di display forati, con il pulsante di accensione e quello del volume sulla sinistra, ospiteranno la porta USB-C nella parte inferiore e, come già era stato reso noto in precedenza, nessuno dei due modelli sarà dotato del jack per cuffie da 3,5 mm.

note 10

Inoltre, non sarà presente lo scanner di impronte digitali sul retro in quanto sarà incorporato nello schermo, elemento già collaudato su S10, seppur con qualche controindicazione. Samsung dovrebbe presentare la serie Galaxy Note 10 ad agosto, ma difficilmente avremo notizie più precise su questi smartphone fino a quando il loro lancio non sarà ufficializzato.

Amazon propone diverse offerte su alcuni modelli di Apple Watch

Amazon Apple Watch

Amazon sta davvero sorprendendo tutti i fan della mela morsicata. Nelle scorse ore, il noto sito di e-commerce ha proposto una serie di offerte dedicate al gioiellino smart della mela morsicata, Apple Watch. Ad essere in promozione, diversi modelli del device. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Oramai è diventata una prassi, ogni settimana vi elenchiamo quelle che sono le offerte Apple proposte da Amazon. Oggi, andiamo a parlare delle numerose offerte rivolte ad Apple Watch. Scopriamo in questo articolo quali sono i modelli in promozione.

 

Amazon: ecco gli Apple Watch in promozione

Risulta essere davvero ampia la gamma di smartwatch Apple in promozione. Ovviamente, sono degni di nota tutte le offerte dedicate ai modelli di Apple Watch Series 4. Gli sconti proposti per le diverse varianti non sono elevati ma risultano essere pur sempre molto interessanti. Partiamo citando il modello di Apple Watch Series 4 da 44 mm GPS in alluminio grigio siderale e Sport loop. Questo viene proposto al prezzo scontato di 417 euro. Parliamo di circa 50 euro di sconto.

Un risparmio analogo lo si può ottenere anche per alcune delle varianti con connettività LTE e cassa in acciaio inossidabile. Anche gli Apple Watch Series 3 vengono proposti ad un prezzo scontato. La variante da 42 mm GPS in alluminio grigio e cinturino sport viene proposta a 299 euro. La stessa versione con connettività LTE, invece, 329 euro. In questo caso, parliamo di un risparmio superiore ai 100 euro rispetto al costo di listino. Beh che dire, Amazon propone sempre delle offerte molto interessanti. Questo risulta essere un ottimo momento per decidere di cambiare il vostro Apple Watch.

Campus Party festeggia i 30 anni del web bloccato il prezzo dell’abbonamento

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Sono passati ormai 30 anni da quando il buon caro e vecchio Sir Tim Berners-Lee ha programmato il World Wide Web permettendo così la nascita, sostanzialmente, dell’Internet che tutti noi conosciamo. Se questo è appunto l’anno del raggiungimento di questa cifra importante, oggi è invece proprio il compleanno di quest’uomo e per festeggiare entrambi gli avvenimento Campus Party Italia ha deciso di proporre un regalo a tutti i naviganti del Web.

 

Buon compleanno Web

Ecco come si descrivono: “Siamo un evento nato da una connessione internet, con la voglia di condividere passioni e interessi attorno alla rete e grazie ad essa. I partecipanti in giro per il mondo (i nostri campuseros) sono più di 600.000 giovani talenti consapevoli del loro impatto sul mondo, con la voglia di cambiarlo. Attivi, propositivi, ironici e intelligenti, chi partecipa a Campus Party lo fa per accrescere le proprie potenzialità grazie alla formazione offerta e trovare una strada per la propria idea – grazie alla connessione, appunto, con altri giovani, aziende, istituzioni, università e community.”

Per questo particolare evento è stato deciso che verrà prolungata una particolare offerta ovvero il biglietto Campusero avrà il prezzo per 30 giorni è costerà 30 euro. Questo biglietto garantisce la possibilità di avere accesso a tutte le aree con in aggiunta la possibilità di pernottare nel camping allestito apposta per tutti i geek. Si tratta di uno sconto enorme considerando che il prezzo iniziale era di 150 euro. In ogni caso questo è il link per accedere alla pagine dove effettuare l’acquisto di tale biglietto.

Fortnite: scopriamo il nuovo oggetto “inversione tempesta”

Fortnite Inversione Tempesta

Epic Games ha finalmente rilasciato l’aggiornamento 9.20 di Fortnite. Questa ha portato molte novità all’interno del noto battle royale. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato dell’arrivo di un nuovo oggetto, inversione tempesta. Questo è finalmente arrivato all’interno del gioco. Quali saranno le sue caratteristiche?

Fortnite sta facendo passi da gigante negli ultimi tempi. Nonostante i problemi siano ancora molti, Epic Games sta facendo di tutto per rendere il suo videogioco migliore sotto tutti i punti di vista. Con la patch 9.20 non poteva mancare l’introduzione di un nuovo oggetto. In questo articolo andiamo a scoprire il funzionamento di inversione tempesta.

 

Fortnite: inversione tempesta sarà amato da molti

Epic Games è convinta che il nuovo oggetto sarà apprezzato da molti utenti. Come si può capire già dal nome, inversione tempesta permette di creare una sorta di zona di danno, ma non solo, il suo funzionamento risulta essere molto particolare. Ebbene sì, il nuovo oggetto di Fortnite permette di creare una zona piuttosto ampia che ha duplice funzione in base alla sua ubicazione. Se l’oggetto viene utilizzato nella zona sicura crea una zona di danni simile alla tempesta, se viene utilizzato all’interno della tempesta crea una zona di immunità da questa.

L’oggetto si può trovare a terra e nei forzieri. Questo risulta essere esclusivamente di rarità viola. Visto il particolare utilizzo, Epic Games ha deciso di limitare la quantità di inversione tempesta trasportabili a 1. Come reagiranno gli utenti al nuovo oggetto? Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.

Apple: iOS 13 migliora notevolmente la funzione hotspot personale

Apple iPhone X Angela Ahrendts

L’azienda della mela morsicata, Apple, ha presentato il nuovo iOS 13 da qualche giorno. Dobbiamo dire che il nuovo sistema operativo ha suscitato non poco entusiasmo tra i fan dell’azienda. Le novità proposte sembrano essere davvero una miriade. Ad essere migliorate sono anche molte delle funzioni già esistenti. Una di queste è hotspot personale.

Durante la presentazione di iOS 13 nel corso del WWDC 2019, Apple ha esposto quelle che sono le feature più interessanti del nuovo aggiornamento software in arrivo il prossimo autunno. Questa, però, non ha avuto il tempo di elencare tutte le numerose migliorie in arrivo. Hotspot personale, ad esempio, diventerà decisamente più funzionale di prima.

 

Apple: ecco come cambia hotspot personale con il nuovo iOS 13

Hotspot personale risulta essere una delle feature dell’azienda della mela morsicata più utilizzate di sempre. Per chi non lo sapesse, la funzione permette di utilizzare il proprio iPhone come un modem Wi-Fi per altri dispositivi. Ciò indipendentemente che si tratti di un dispositivo Android o iOS. Fino ad ora, Apple ha sempre trascurato la feature. iOS 13, invece, introduce molte più possibilità. Siamo sicuri che con l’aggiornamento, le persone che utilizzeranno hotspot personale saranno ancora di più.

iOS 13 migliora la connessione automatica all’hotspot personale. Esiste ora, infatti, una voce selezionabile che permette di collegarsi all’hotspot automaticamente ogni qual volta viene a mancare una rete Wi-Fi. La connessione, inoltre, continuerà a perdurare anche nei momenti di non utilizzo di modo che possano arrivare notifiche e quant’altro. Ricordiamo che fino ad ora tutto ciò non era possibile. Come reagiranno gli utenti alle nuove aggiunte? Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.

 

Apple: iPhone 11 potrebbe dire addio al taglio base da 64 GB

Apple iPhone 11 render

L’azienda della mela morsicata, Apple, presenterà il nuovo iPhone 11 tra circa 3 mesi. Sono molte le caratteristiche note del nuovo smartphone. Ricordiamo che il colosso di Cupertino tenterà il tutto per tutto con il nuovo device. Ciò a causa delle scarse vendite degli attuali iPhone XS e iPhone XS Max. Il prossimo iPhone 11 potrebbe partire da un taglio di memoria decisamente più grande di quello da 64 GB.

Per chi ancora non lo sapesse, Apple presenterà ben tre device smartphone quest’anno. Da una parte avremo iPhone 11 e iPhone 11 Max, mentre dall’altra avremo iPhone 11R. Questi saranno i primi device di Cupertino a montare di fabbrica il nuovo sistema operativo iOS 13. Ci aspettiamo performance davvero rilevanti.

 

Apple: il taglio base di iPhone 11 potrebbe partire da 128 GB

Ebbene sì, nelle scorse ore è giunta nota di un possibile upgrade di memoria per il modello base di iPhone 11. Ne è convinto il leaker indiano Sudhanshu Ambhore. Gli attuali iPhone XS partono da un taglio di memoria intera di 64 GB per poi passare direttamente al taglio da 256 GB. Apple potrebbe attuare una politica differente per iPhone 11. Si potrebbe partire, infatti, da un taglio da 128 GB.

Una mossa del genere sarebbe accolta molto positivamente dai fan della mela morsicata. Ricordiamo che Apple non permette di espandere la memoria dei propri device. 64 GB stanno diventando un po’ pochi, sopratutto considerando l’upgrade fotografico che riceverà il nuovo device. Ovviamente si tratta solo di semplici supposizioni. Per una conferma ufficiale bisognerà attendere la presentazione ufficiale. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.

Individuato un disco di gas attorno al buco nero al centro della Via Lattea

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Il centro della nostra galassia si trova a circa 26.000 anni luce dalla Terra. Esso coincide con il buco nero supermassiccio noto come Sagittarius A*. Il buco nero ha una massa 4 milioni di volte quella del Sole e la sua potente forza gravitazionale attira al centro della Via Lattea milioni di stelle, polvere interstellare e grandi quantità di gas.

Gli astronomi credono che tutto il gas accumulato attorno al corpo celeste stia formando un vasto disco di accrescimento. Nonostante esso si estenda per alcuni decimi di anno luce oltre l’orizzonte degli eventi, sono riusciti a studiare solo approssimativamente il flusso di gas. Attualmente si stima che la sua temperatura sia di circa 10 milioni di gradi. L’elevata temperatura ha infatti provocato l’emissione di raggi X che ha permesso ai telescopi di individuare il gas.

 

La scoperta del disco di gas

Nonostante il buco nero non emetta particolari segnali, le radiazioni attorno ad esso sono abbastanza forti da causare la ricombinazione degli elettroni negli atomi di idrogeno. Queste reazioni emettono delle onde capaci di raggiungere la Terra senza disperdersi nel tragitto. Grazie all’Atacama Large Millimeter Array (ALMA) gli scienziati sono riusciti ad individuare queste onde. Lo strumento ha permesso agli astronomi di mappare con precisione la posizione e tracciare il movimento del gas.

Dopo aver decifrato le lunghezze d’onda emesse gli scienziati hanno confermato che il disco di gas ha un movimento rotatorio attorno a Sagittarius A*. Come ha affermato Elena Murchikova, membro di astrofisica presso l’Institute for Advanced Study di Princeton, nel New Jersey, e autrice principale della ricerca: “Siamo stati i primi ad ipotizzare l’esistenza di questo disco inafferrabile e a studiarne la rotazione. Stiamo anche esaminando l’accrescimento sul buco nero. Questo è importante perché questo è il nostro buco nero supermassiccio più vicino“. Ha così concluso: “Non abbiamo ancora una buona comprensione di come funzioni il suo accrescimento. Speriamo che queste nuove osservazioni di ALMA aiuteranno il buco nero a rinunciare ad alcuni dei suoi segreti“.

Colesterolo: sia la carne rossa che quella bianca ne aumentano il rischio

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Contrariamente alla credenza popolare, sia la carne rossa che quella bianca hanno effetti simili sui livelli di colesterolo nel sangue, secondo uno studio pubblicato dall’Università di San Francisco. Il rapporto ha rilevato che l’alto consumo di entrambi i tipi di carne genera, di conseguenza, un alto livello di colesterolo, più elevato rispetto a quello prodotto dal consumo di proteine ​​di origine vegetale.

 

La ricerca

La ricerca, che escludeva carni lavorate come salsicce o pancetta e come il pesce, ha scoperto che ridurre le carni bianche e rosse è più consigliabile per abbassare i livelli di colesterolo di quanto si pensasse in precedenza. “Quando abbiamo pianificato questo studio, ci aspettavamo che la carne rossa avesse un maggiore effetto negativo sui livelli di colesterolo nel sangue rispetto al bianco, ma siamo rimasti sorpresi dal fatto che questo non sia il caso“, ha detto Ronald Krauss, autore principale dello studio.

L’analisi, pubblicata oggi sull’American Journal of Clinical Nutrition, è stata condotta da scienziati dell’Ospedale di ricerca per bambini dell’ospedale di Oakland (CHORI), l’unità di ricerca dell’UCSF dell’ospedale.Per entrambi i tipi di carne, “gli effetti sul colesterolo sono identici quando i livelli di grassi saturi sono equivalenti“, afferma lo studio.

Krauss, direttore della ricerca sull’arteriosclerosi di CHORI, ha affermato che le proteine ​​che non provengono dalla carne, come verdure, latticini e legumi, hanno il miglior beneficio per la salute in relazione al colesterolo.

L’aumento del colesterolo in entrambi i tipi di carne è stato osservato indipendentemente dal fatto che la dieta contenesse alti livelli di grassi saturi, il che ha aumentato il livello di colesterolo nel sangue nella stessa misura con ciascuna delle tre fonti proteiche. “I nostri risultati indicano che le attuali raccomandazioni per limitare le carni rosse e non quelle bianche non dovrebbero basarsi esclusivamente sui loro effetti sul colesterolo nel sangue“, ha osservato il ricercatore.

Tuttavia, la ricerca non esonera la carne rossa dagli effetti negativi sulla salute del cuore e suggerisce ulteriori studi al riguardo. “In effetti, altri effetti del consumo di carne rossa possono contribuire alle malattie cardiache e questi effetti devono essere esaminati in modo più dettagliato nel tentativo di migliorare la salute“, ha aggiunto Krauss. 

Le microplastiche hanno raggiunto anche le profondità degli oceani

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Ormai sappiamo che molti degli oceani e dei mari sono invasi da rifiuti plastici i quali essendo difficilmente degradabili si accumulano formando persino isole mobili. In realtà per certi versi è meglio che questi rifiuti non inizino a disfarsi perché nel momento in cui lo fanno il problema diventa ancora più grande. La plastica diventa microplastica e questa finisce per essere mangiata anche dai pesci più piccoli finendo quindi per influenzare l’intera catena alimentare.

Fino a poco fa si pensa che queste microplastiche infestavano solo le acque superficiali e invece si trovano anche nelle profondità degli oceani. Lo studio che ha fatto tale scoperta è stato portato avanti Monterey Day Aquarium Research Institute e hanno usato un particolare robot subacqueo chiamato Ventana il quale è stato fatto scendere a 3000 metri di profondità.

 

Microplastiche nei fondali marini

Ecco una dichiarazione di Kyle Van Houtan ovvero il capo scienziato dietro questa ricerca: “L’oceano profondo è il più grande ecosistema del pianeta e non sappiamo nulla della plastica nel profondo oceano. Ciò che abbiamo trovato è stato in realtà piuttosto sorprendente. Abbiamo scoperto che la maggior parte della plastica è sotto la superficie.

Queste invece le parole di Anela Choy, una biologa marina che si è unita alla spedizione: “È pieno di animali e non si muovono solo su e giù nella colonna d’acqua ogni giorno, formando la più grande migrazione sul pianeta, ma si stanno anche banchettando l’un l’altro. Abbiamo trovato piccoli pezzi di plastica in ogni singolo larvaceo che abbiamo esaminato da diverse profondità attraverso la colonna d’acqua.”

Ritrovate in Etiopia le armi in pietra più antiche del mondo

Fonte: Erin Di Maggio

Alcuni strumenti di pietra, lavorati dall’essere umano, sono stati trovati in uno scavo archeologico in Etiopia. Si pensa si tratti di armi e strumenti risalenti a circa 2,5 milioni di anni fa, ovvero le armi in pietra più antiche mai ritrovate. Una scoperta che getta una nuova luce sulle nostre conoscenze delle prime invenzioni umane. Il ritrovamento mostra infatti le tecnologie già in uso tra i nostri lontani antenati.

 

Le armi in pietra più antiche mai trovate sono degli strumenti olduvaiani di più di 2 milioni e mezzo di anni fa

La scoperta è stata effettuata nel sito di Bokol Dara, nell’Etiopia del Nord, da un team internazionale di archeologi. In totale tra strumenti ed armi in pietra, sono stati scoperti circa 320 reperti tra armi e strumenti, tutti ben conservati. Il ritrovamento è avvenuto nello scavo su un pendio ripido in una zona semi-deesrtica. Il buon grado di conservazione è dovuto al fatto che gli ominidi che hanno creato gli oggetti li hanno abbandonati nei pressi di un corso d’acqua o di un lago oggi prosciugato, i cui sedimenti li hanno ricoperti e protetti.

La datazione precisa dei reperti ritrovati è stata possibile grazie a alla cenere vulcanica ritrovata assieme ad essi. Si è così potuto stabilire che si tratta si utensili realizzati tra 2,58 e 2,61 milioni di anni fa, ovvero i più antichi strumenti affilati realizzati dall’uomo, mai ritrovati. Sono stati classificati come strumenti Olduvaiani, una tipologia di strumenti tra i primi realizzati dagli antichi ominidi.

 

Nuove teorie sullo sviluppo delle tecnologie nei primi ominidi

Ad esaminarli un team dell’Arizona State University e della George Washington University, che ha constatato che si tratta di strumenti molto più grezzi di quelli realizzati contemporaneamente in altre aree. Questo potrebbe essere dovuto alla scarsa abilità di chi li ha realizzati o al fatto che non fosse a conoscenza delle tecnologie contemporanee utilizzate altrove. Se così fossi significherebbe che la produzione di utensili e lame in pietra si è sviluppata indipendentemente in zone diverse, come se ogni gruppo avesse scoperto la sua diversa tecnologia, in seguito sviluppata in modo autonomo, e non apprendendola da un diverso gruppo.

Il ritrovamento di questi utensili è molto importante in quanto sposta molto indietro il momento in cui i nostri primitivi antenati, ancora molto vicini ai primati, hanno iniziato a costruire ed utilizzare degli strumenti da taglio e delle armi in pietra, influendo molto sul corso dell’evoluzione della nostra specie. Inoltre la possibile evoluzione indipendente delle tecnologie alla base della creazione di questi strumenti, ci permette di avere un’idea sul mondo e le popolazioni di queste lontane ere.

La NASA ha scelto le compagnie che invieranno i lander sulla Luna

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Secondo il suo ultimo annuncio, le compagnie che collaboreranno con la NASA ai prossimi lander sono la Astrobotic, Intuitive Machines e OrbitBeyond. Esse si occuperanno di consegnare gli strumenti scientifici e i Technology Demonstration Payloads (TDP) sulla superficie lunare. Le attrezzature saranno necessarie per eseguire una serie di missioni preliminari per il ritorno dell’uomo sulla Luna.

Astrobotic, Intuitive Machines e OrbitBeyond sono tra le nove aziende selezionate dalla NASA lo scorso Novembre. Esse collaboreranno con la NASA attraverso il programma Commercial Lunar Payload Services. Avranno infatti il compito di trasportare esperimenti, sensori e piccoli lander sulla superficie lunare.

 

Il contratto

I funzionari della NASA hanno annunciato l’accordo con le aziende lo scorso Venerdì 31 Maggio. Hanno inoltre dichiarato la volontà di voler mettere nuovamente piede sulla Luna entro il 2024, dopo le pressioni dell’amministrazione Trump che ha spinto l’agenzia ad anticipare i piani di quattro anni.

Steve Clarke, vice amministratore associato per l’esplorazione nella divisione scientifica della NASA, ha dichiarato: “Questi fornitori Commercial Lunar Payload Services stanno davvero aprendo la strada al nostro ritorno sulla Luna. Inoltre queste sono missioni precursore prima dello sbarco della prima donna e del prossimo uomo sulla superficie lunare nel 2024“.

Mentre la NASA prevede di assegnare, nei prossimi mesi, gli strumenti dimostrativi scientifici e tecnologici necessari a ciascuna compagnia. Le tre aziende riceveranno più di 250 milioni di dollari per consegnare fino a 23 carichi utili sulla Luna. Puntando a diventare i primi enti privati ad atterrare sul satellite e i prossimi a porre un lander sulla superficie lunare dal decollo della missione Apollo 17.

Svelato il segreto della galassia senza materia oscura: è solo più vicina!

galassia materia oscura

A svelare l’incomprensibile mistero della galassia NGC1052-DF2 un gruppo di ricercatori dell’Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC), che ha ripreso in esame tutti i dati relativi alla scoperta dell’assenza di materia oscura nel cuore di questa galassia. Secondo le ultime analisi infatti, la materia scura su NGC1052-DF2 ci sarebbe eccome, ma perché i ricercatori non l’hanno notata nella prima osservazione?

 

Lo strano caso della galassia senza materia oscura

Si trattava infatti di una scoperta molto delicata, in quanto l’esistenza di una galassia senza materia oscura, minava dal profondo la teoria attuale sulla formazione e la nascita stessa delle galassie. Secondo i modelli attuali infatti, la materia oscura sarebbe un elemento fondamentale per il collasso dei gas che porta alla formazione stellare.

Proprio per questo motivo e per le anomalie sui dati relativi alla distanza della galassia dalla Terra, alcuni ricercatori hanno deciso di prendere in esame nuovamente tutti i dati disponibili, finendo con lo svelare il mistero della galassia fantasma.

 

…solo un po’ più vicina

La nuova analisi è stata effettuata con cinque metodi diversi, utilizzati per stimare la distanza di un corpo celeste dal nostro Pianeta. Così facendo si sono resi conto che i calcoli relativi alla distanza della galassia presentavano delle inesattezze. NGC1052-DF2 è infatti molto più vicina del previsto, si trova infatti a 42 milioni di anni luce da noi, e non 64 milioni di anni luce come era stato precedentemente calcolato.

Alla luce della nuova distanza, tutti i parametri ed i calcoli che sembravano presentare delle incongruenze con i modelli standard, sono tornati ad essere nella norma, ovvero simili a quelli delle altre galassie dello stesso tipo. Dato che la distanza della galassia non era quella calcolata in precedenza, non era corretta neanche la stima della massa della galassia fantasma. I calcoli basati sulla nuova distanza infatti mostrano che la massa reale è circa la metà di quanto precedentemente calcolato, questo vuol dire che una parte considerevole è costituita da materia oscura.

NGC1052-DF2 quindi non è una galassia priva di materia oscura, ma solo una galassia un po’ più vicina a noi di quanto avevamo calcolato, stando almeno a quello che riporta questa nuovo studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Il limite di resistenza del corpo umano è stato individuato dagli scienziati

limite corpo umano

Il limite della resistenza umana è stato forse individuato dagli scienziati che hanno analizzato un percorso di quasi 500 chilometri. È stato dimostrato che il limite massimo era pari a circa 2,5 volte il tasso metabolico a riposo del corpo, o meglio, 4000 calorie al giorno in una persona media.

limite corpo umano

Qualunque livello più alto di questo, non si è dimostrato sostenibile a lungo termine. La ricerca, condotta dagli scienziati della Duke University, ha anche mostrato che le donne incinte sono “specialiste della resistenza“, vivendo quasi al limite di ciò che il corpo umano può sopportare!

 

Il limite del nostro corpo può essere superato, se per sforzi brevi

Lo studio è iniziato con la Race Across the USA, in cui gli atleti hanno corso 484 chilometri dalla California a Washington DC in 140 giorni. I concorrenti si erano allenati strenuamente per mesi e gli scienziati stavano studiando l‘effetto dei loro allenamenti sui loro corpi. Il tasso metabolico a riposo, ossia le calorie che il corpo brucia durante la fase di relax, è stato registrato prima e durante la gara.

limite corpo umano

Lo studio ha individuato una correlazione tra la durata di un evento sportivo e il dispendio energetico: più lungo è l’evento, più difficile è bruciare calorie. Quindi, le persone possono andare ben oltre il loro tasso metabolico di base in un breve periodo di esercizio, ma lo sforzo diventa insostenibile a lungo termine.

 

Nel lungo termine, la situazione diventa insostenibile per l’organismo

Si possono fare attività estremamente dispendiose per un paio di giorni, ma se vuoi durare di più, devi ricominciare da capo“, ha detto il dottor Herman Pontzer, della Duke University, aggiungendo: “ogni picco di attività dipende dal limite massimo della resistenza umana, che però nessuno di noi ha mai individuato con certezza“.

limite corpo umano

I ricercatori sostengono che la cifra di 2,5 potrebbe essere attribuita all’apparato digerente, piuttosto che a tutto ciò che riguarda cuore, polmoni o muscoli. Infatti, il corpo non può digerire, assorbire ed elaborare abbastanza calorie e nutrienti oltre un certo limite per far fronte ad un più alto consumo di energia. Per gli sforzi più estremi, quelli ai limiti del possibile per il nostro corpo, l’organismo deve bilanciare il consumo di energia, sostengono i ricercatori.