Non troppo tempo si pensa che Marte fosse una landa desolata senza vita e completa priva d’acqua. Che sia senza vita non è una certezza, ma il fatto che non ci sia l’acqua è ormai un tale ricordo. Tra giacimenti di ghiaccio sulla superficie, vicini ai poli proprio come sulla Terra, e laghi sotterranei invisibili ai nostri d’aqua in realtà il pianeta risulta più ospitale, almeno da questo punto di vista.
La suddivisione appena fatta non è causale ovvero acqua al di sotto della superficie e ghiaccio al di sopra, ma una nuova scoperta potrebbe aver cambiato tale binomio. Una ricerca portata avanti da due scienziati, uno dell’Istituto di Geofisica di Austin, Stefano Nerozzi, e un altro del Laboratorio Planetario e Lunare dell’Università dell’Arizona, Jack Holt. Il principale strumento che hanno utilizzato per tale scoperta è un sensore specifico in forze al Mars Reconnaissance Orbiter ovvero lo Shallow Radar.
Ghiaccio sotto i poli di Marte
Secondo i due ricercatori al di sotto dei poli del pianeta rosso si trova acqua allo stato solido e se così fosse la scoperta potrebbe scrivere un capitolo diverso della storia di Marte. Il sensore sopracitato riesce a penetrare 2,4 chilometri di terreno e a circa 1,6 chilometri ha individuato diversi strati di sabbia e ghiaccio. L’ipotesi è che si tratta dei resti di antiche calotte polari.
La spiegazione di formazione speciale di sabbia e ghiaccio è spiegabile tramite un fenomeno del pianeta. Circa ogni 50.000 anni c’è un periodo in cui il pianeta si inclina verso il sole e in questo momento le calotte polari si fondono. Nel momento in cui l’inclinazione torna allo stato originario le calotte si raffreddano e in questo momento la sabbia si insinua coprendo lo strato di ghiaccio.
E’ appena stata presentata l’agenda degli appuntamenti ufficiali per la nuova edizione del Web Marketing Festival, il più grande evento sull’innovazione digitale.
Il 20, 21 e 22 Giugno presso il Palacongressi di Rimini ci sarà infatti il settimo appuntamento del Festival, dove 500 relatori di fama mondiale incontreranno i partecipanti in più di 55 sale dedicate per l’occasione. Fra queste spiccano le dieci sale inedite come quelle dedicate alla Robotica, Influencer Marketing, eSports and Gaming, Realtà aumentata e Intelligenza artificiale, Digital Transformation, Sostenibilità e Terzo Settore.
Web Marketing Festival, arriva a Rimini la settima edizione del più importante festival sull’innovazione digitale
Il Web Marketing Festival presenta oltre 70 eventi di formazione, arte, cultura, show e intrattenimento. Sono attesi ospiti del calibro di Mimmo Lucano, Federica Angeli della Repubblica, Alessandro Benetton di 21invest, Chiara Cocchiara (EUMETSAT) e Pietro Milillo di NASA.
La scorsa edizione del Festival ha registrato 18.000presenze, numero che potrebbe ripetersi quest’anno considerate le molte novità che la settima edizione del WMF presenta sia sul fronte della cultura che dell’offerta formativa. I partecipanti potranno scegliere oltre 10 workshop e tante iniziative all’interno di un programma arricchito rispetto all’anno scorso.
La novità significative però è relativa all’aumento delle sale. Si è passati dalle 45 alle 55 proposte, e ognuna rappresenterà un evento verticale sul tema trattato. Gli eventi verticali riguarderanno incontri formativi sui “case studies”, tool e novità nell’ambito del Web e del Marketing. Oltre ai 150 relatori, si prevede la partecipazione anche di Brand come Alitalia, Barilla, Benetton, Burger King, Enel, Gameloft, Lenovo, Microsoft, Porche Italia, Zalando e molti altri.
Per consultare il programma completo, consigliamo di dare un’occhiata alla pagina dedicata (clicca qui), mentre per qualsiasi informazione i contatti utili sono i seguenti:
press@webmarketingfestival.it / Tel: 051 0951294
La NASA ha selezionato tre società per la consegna di carichi di materiali utili per scopi scientifici e tecnologici verso la superficie della Luna attraverso dei lander per le missioni dei prossimi anni. L’agenzia spaziale ha annunciato che collaborerà con la società Astrobotic, con Intuitive Machines e con OrbitBeyond, per fornire i Commercial Lunar Payload Services (CLPS) impiegati nelle missioni lunari.
La NASA inizia così l’impresa che riporterà l’uomo sulla Luna
Gli accordi in questione sono infatti parte del Programma Artemis della NASA, che mira a sviluppare nuove tecnologie che possano essere impiegate allo scopo di stabilire una presenza umana sostenibile sulla Luna entro l’anno 2028. I lander robotici saranno perciò i principali “vettori” della serie di esperimenti scientifici sulla superficie lunare nei prossimi decenni.
La NASA ha fatto sapere tramite Twitter che Intuitive Machines ha proposto di lanciare fino a cinque carichi fino all’Oceanus Procellarum, una zona particolare della Luna che l’agenzia descrive come “un punto oscuro del nostro satellite” entro il 2021. “Siamo estasiati e onorati che il nostro lander NovaC abbia vinto la selezione della NASA per contribuire al ritorno dell’uomo sulla Luna, come parte del Progetto Artemis“, ha dichiarato via Twitter la stessa Intuitive Machines questa settimana.
Le tre società non riescono a trattenere il proprio entusiasmo
Anche OrbitBeyond ha fatto sapere di essersi impegnata ad inviare fino a quattro carichi utili verso “Mare Imbrium“, una piana costituitasi in uno dei crateri lunari, entro settembre 2020. “OrbitBeyond è entusiasta di essere stata selezionata dalla NASA per i primi sbarchi lunari commerciali e per i servizi di consegna per il programma Artemis“, ha scritto la società ancora su Twitter.
Astrobotic infine non è stata da meno, annunciando di essere stata selezionata dal programma CLPS della NASA per la consegna di 14 carichi verso la Luna tramite il suo Peregrine Lander nel luglio 2021, con un contratto del valore di 80 milioni di dollari. “Siamo orgogliosi di unirci alla NASA per far tornare l’America sulla Luna“, ha dichiarato in una nota il CEO della compagnia, John Thornton.
La ricerca per nuove fonte energetiche è una corsa che tiene impegnati moltissimi scienziati sparsi per tutto il mondo e di recente un gruppo di questi ha ottenuto un successo particolare e interessante. Per la prima volta al mondo qualcuno è riuscito a creare elettricità dall’americio ovvero un elemento radioattivo. La particolarità di quest’ultimo è per molto tempo è stato considerata una valida alternativa per diventare combustibile per razzi e quindi per facilitare l’esplorazione spaziale.
Forse l’entusiasmo potrebbe esagerato, ma l’esperimento che è stato condotto è un primo passo verso qualcosa di più grande. Usando una piccola quantità di tale elemento altamente radioattivo sono riusciti ad alimentare una singola lampadina grazie al calore prodotto; la stanza in cui tutto è avvenuto era schermata in quanto l’elemento è un sottoprodotto del decadimento del plutonio.
Da una lampadina allo spazio
Ecco una dichiarazione di Tim Tinsley del Laboratorio Nazionale Nucleare: “È bello pensare che l’americio possa essere usato in questo modo, riciclando qualcosa che è uno spreco da un settore in un bene significativo in un altro. Vedere questa lampadina accesa è il culmine di un’enorme quantità di lavori tecnici specializzati.”
Il passo successivo sarà utilizzare questa fonte di energia per alimentare i razzi. Sfruttare l’americio vuol dire anche ripulire il plutonio esausto così da renderlo, almeno in parte, riutilizzabile.
“I generatori di radioisotopi sono una tecnologia importante per le future missioni europee di esplorazione spaziale poiché il loro uso porterebbe a veicoli spaziali più efficienti e sonde che possono accedere a ambienti distanti, freddi, oscuri e inospitali. Questo è un passo importante nel raggiungimento di questi obiettivi“, le parole di Richard Ambrosi dell’Università di Leicester.
Apple Watch è diventato uno dei prodotti di punta del colosso della mela morsicata. Lo scorse settembre, Cupertino ha presentato la Series 4 del dispositivo. Questa ha portato in campo numerose novità, tra cui la possibilità di effettuare ECG. Lo smartwatch di Cupertino si sta avvicinando sempre di più ad un dispositivo medico. Quali saranno i progetti per la prossima generazione.
Apple Watch risulta essere l’orologio più venduto in assoluto nel mondo. Questo è riuscito a superare aziende leader nel settore come Rolex. La casa della mela morsicata presenta un modello di Apple Watch all’anno. Quest’anno toccherà alla Series 5. Si prospettano nuove feature dedicate alla salute.
Apple Watch Series 5: quali saranno le novità?
E’ sempre molto difficile anticipare quelle che saranno le feature dei nuovi smartwatch. A differenza di iPhone, infatti, sembrano trapelare molte meno informazioni. Ciò che risulta essere abbastanza certo è che i nuovi smartwatch ricalcheranno il design rinnovato della Series 4. Le differenze risiederanno, infatti, all’interno. Il nuovo Apple Watch Series 4 avrà un nuovo chip decisamente più performante e una batteria più longeva.
Molto probabilmente, Cupertino metterà in scena una nuova funzione incentrata sulla salute degli utenti. Al momento però, non sappiamo quale possa essere questa nuova feature. Ricordiamo che il nuovo smartwatch verrà presentato nelle consuete varianti da 40 mm e 44 mm. Entrambi i tagli potranno essere scelti con connettività LTE o non. Rimane il dubbio su quali saranno i modelli in edizione speciale. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.
Quello dei servizi di streaming musicale è un mercato in costante crescita. Basta dare un occhio a tutte le aziende nate negli ultimi anni per rendersi conto di quanto questo sia florido. Al momento, l’azienda leader nel settore risulta essere Spotify. La casa ha più di 100 milioni di iscritti e la cifra è destinata ad aumentare ancora. Nelle scorse ore, questa ha annunciato l’arrivo di una interessante novità all’interno dell’app.
L’app di Spotify si è aggiornata anno dopo anno diventando sempre più ricca di funzioni. Nella mente dell’azienda, però, sembra esserci l’idea di creare un prodotto decisamente più social. E’ proprio da questa idea che pare essere scaturita la nuova feature della casa, Social Listening. Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta.
Spotify: Social Listening sarà la nuova feature dell’app
Social Listening nasce dalla voglia di rendere l’applicazione Spotify più social e interattiva. Da come avete potuto intuire, la nuova funzione permetterà di ascoltare brani musicali contemporaneamente su due dispositivi differenti. Si tratta di una feature pensata per gli amici. Potranno essere persino create playlists in comune. Per accedere a Social Listening bisognerà sanzionare un codice amico, dopodichè, ogni qual volta si deciderà di avviare una sessione comune di riproduzione musicale, verrà inviata una notifica all’amico.
La funzione è stata presentata nelle scorse ore e risulta essere ancora in via di sviluppo. Di conseguenza, non sappiamo quando questa verrà rilasciata al pubblico. Ricordiamo che questa potrebbe essere solo la prima di una serie di feature social di Spotify. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.
Sono settimane che parliamo dei design dei nuovi melafonini di Apple. Se inizialmente le notizie riguardavano solamente supposizioni di analisti o concept, ora ci troviamo davanti a veri e propri leak. Mancano poco più di tre mesi alla presentazione dei nuovi iPhone 11, iPhone 11 Max e iPhone 11R. Il design definitivo è stato confermato da varie fonti. Nelle ultime ore, un nuovo leak ha mostrato quello che sarà il design di iPhone 11R. Scopriamolo insieme.
iPhone 11R avrà l’arduo compito di convincere gli utenti ad acquistarlo pur avendo un prezzo decisamente elevato. Ricordiamo che Apple propone lo smartphone come variante low-cost dei prodotti di punta. iPhone XR ha riscosso un discreto successo quest’anno, accadrà lo stesso anche ad iPhone 11R?
Apple: ecco il leak che svela il design di iPhone 11R
Ne abbiamo parlato anche nelle scorse settimane, i produttori di cover per smartphone sono i primi a mettere le mani sui calchi dei nuovi prodotti. E’ proprio uno di questi, quello che nelle scorse ore ha svelato il design del nuovo iPhone 11R. A divulgare le immagini è stato il noto SlashLeaks. Queste mostrano un iPhone 11R completamente simile a quello dello scorso anno. L’unica differenza sostanziale sembra essere la fotocamera posteriore.
Ebbene sì, pare che anche per iPhone 11R, Apple abbia deciso di adottare un riquadro quadrato per le fotocamere. Ricordiamo che quest’ultimo, però, monterà solamente due fotocamere. Considerando l’affidabilità della fonte, ci sono molte possibilità che questo sia davvero il design definitivo dello smartphone di Cupertino. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.
È in via di sviluppo una app “Pokémon Sleep” che “trasformerà il sonno in divertimento“, dice l’amministratore delegato della compagnia Tsunekazu Ishihara.
In una conferenza stampa a Tokyo ha detto che una data di rilascio per l’app per dispositivi mobili, che tiene traccia del sonno dei giocatori e utilizza i dati per il gameplay, è stata fissataper il prossimo anno.
Userà punti dati, come per quanto tempo l’utente ha dormito e quando si è svegliato, per cambiare il gameplay – anche se la compagnia non ha spiegato come sarebbe cambiato.
L’app potrebbe aiutare a consolidare l’interesse per i Pokémonoltre i giocatori principali e attingere a un mercato in crescita per i servizi di monitoraggio della salute.
Nello stesso evento, Nintendo ha detto che stava cercando di creare un successore di rilevamento del sonno sul suo dispositivo Pokémon Go Plus, che consente agli utenti di “catturarli” senza usare i loro smartphone.
Dagli inizi alla mania Pokémon Go
Nel 2016, la mania di Pokemon Go ha visto i giocatori abbandonare i salotti e andare in strada a caccia, e lo stile di questo gioco è stato ripreso anche da altri nomi importanti.
La Pokemon Company è stata creata con investimenti dalle società di gioco Nintendo,Game Freak e Creatures e comprende prodotti video, film e giocattoli morbidi.
Nel 1996, i primi due titoli lanciati sulla console portatile Nintento Game Boy e da allora, la serie di giochi ha venduto oltre 340 milioni di unità in tutto il mondo.
Due titoli “Pokemon Let’s Go” hanno venduto più di 10 milioni di copie dalla fine di marzo e due titoli a pieno titolo saranno pubblicati entro la fine di quest’anno.
L’amore per i Pokémon non si ferma su console
Questo brand ha un fascino globale, che si riflette nel successo del film “Pokemon Detective Pikachu” – interpretato da Ryan Reynolds, che ha preso più di $ 120 milioni (£ 95 milioni) al botteghino nordamericano.
We’re pleased to announce the development of Pokémon Sleep, a new app from @Pokemon_cojp that tracks a user’s time sleeping and brings a gameplay experience unlike any other!
I fan del film saranno lieti di apprendere un sequel del gioco Detective Pokemon per Nintendo 3DS verrà rilasciato per Switch.
Il successo arriva mentre Nintendo progetta di espandere la gamma di punti vendita per i suoi personaggi popolari, con l’idraulico italiano Mario in una terra a tema Nintendo in costruzione presso il parco a tema Universal Studios Japan di Osaka.
Tantissima gente quando esce la sera va a mangiare nei vari fast food, come per esempio nei Mc Donald’s. Molte persone, dopo una serata di festa, si recano in questi luoghi a mangiare panini o nuggets di pollo, ma una nuova ricerca potrebbe scoraggiare l’ordinazione di quest’ultimi.
Troppi nuggets di pollo aumentano il rischio di morte prematura
Gli scienziati hanno rivelato che mangiare cibi ultra-elaborati, come i nuggets di pollo aumenta il rischio di malattie cardiache e persino di morte prematura.Gli alimenti ultra-elaborati sono fabbricati attraverso molteplici processi industriali e sono spesso pronti per il consumo o il calore, e più alti di grassi, zuccheri aggiunti e sale. Gli esempi includono hamburger, bocconcini di pollo, gelato, spaghetti istantanei e piatti pronti, per citarne solo alcuni.
Lo studio, fatto in Brasile e Francia da scienziati, ha coinvolto inizialmente oltre 105.000 adulti francesi. Un aumento del 10% nella proporzione di alimenti “ultra-elaborati” nella dieta è stato collegato con un aumento del rischio cardiovascolare del 12%, aumento del 13% per la malattia coronarica e dell’11% per le malattie cerebrovascolari, che colpiscono l’afflusso di sangue al cuore e il cervello, lo studio ha trovato.
È stata anche osservata un’associazione tra l’assunzione di alimenti non trasformati o minimamente trasformati e il minor rischio di malattie segnalate. In uno studio separato, i ricercatori dell’Università di Navarra in Spagna hanno analizzato i dati di circa 20.000 adulti su 10 anni.
Hanno scoperto che mangiare più di quattro porzioni di cibo “ultra-elaborato” al giorno era associato a un aumento del 62% del rischio di morte per qualsiasi causa, rispetto a coloro che mangiavano meno di due porzioni.
“Migliorare la dieta basata sull’aderenza agli alimenti minimamente trasformati – un aspetto chiave della dieta mediterranea – ha dimostrato di proteggere dalle malattie croniche e da tutte le cause di mortalità”, hanno detto i ricercatori dell‘Università di Navarra.
“Scoraggiare il consumo di alimenti ultra-elaborati, mirare a prodotti, tassazione e restrizioni di marketing sui prodotti ultra-elaborati e la promozione di alimenti freschi o minimamente trasformati dovrebbe essere considerata parte di importanti politiche sanitarie per migliorare la salute pubblica globale”.
Un team di archeologi ha trovato ossa di coccodrillo nel deserto israeliano. L’incredibile scoperta è stata fatta dagli scienziati dell’Università di Haifa nella regione del Negev, un’area desertica nel sud del Paese.
I risultati della scoperta sono stati pubblicati su Scientific Reports e il team, guidato dal professor Guy Bar-Oz, ha dichiarato che questa scoperta dimostra come una civiltà antica, probabilmente estintasi, abbia vissuto nell’area.
Oltre alle misteriose ossa di coccodrillo, sono stati trovati resti di pecore africane, capre e antilopi. Tuttavia, i resti del rettile, che sono una scoperta unica, continuano a meritare una speciale preminenza tra i risultati.
Una scoperta più unica che rara
Gli scienziati non sanno come l’animale sia giunto nel deserto israeliano, ma ci sono molte teorie in merito. Ci sono quelle che suggeriscono che l’animale potrebbe essere stato portato dal fiume Nilo e utilizzato in qualche tipo di cerimonia o addirittura mangiato dalla gente del posto. “I coccodrilli erano venerati in Egitto. In epoca romana, ci sono riferimenti che ipotizzano siano stati portati a Roma e tenuti in apposite piscine con piattaforme“, si legge nello studio.
Infatti, a Manfalut, anche in Egitto, è stata trovata un’armatura romana di pelle di coccodrillo, suggerendo la possibile adozione di culti locali che coinvolgono i coccodrilli da parte dei legionari. Inoltre, un testo egiziano contemporaneo di Ateneu menziona il coccodrillo arrostito come “un piatto più delicato“, indicando che l’uso di questo animale era anche culinario.
La presenza di pelle di coccodrillo nei resti rinvenuti a Shivta, il sito archeologico del deserto del Negev, potrebbe addirittura suggerire che la pelle di coccodrillo era più usata della carne. La verità è che, secondo gli scienziati, l’uso del coccodrillo avrebbe potuto essere molto ampio e vario nell’uso dei rituali e come un modo per dimostrare lo stato sociale.
Inaugurato quello che sarà il centro di controllo della missione ExoMars 2020. I comandi che verranno inviati al rover Rosalind, partiranno da Torino. Ad inaugurare il centro, realizzato presso gli stabilimenti Altec, dove è stata ricostruita una piccola porzione di Marte, Jan Wörner, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ASI) e l’ammiraglio Carlo Massagli, consigliere di palazzo Chigi e segretario del Comitato Interministeriale per lo Spazio (Comint) in rappresentanza anche dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Dall’Altec a Torino Rosalind riceverà quindi i comandi e le istruzioni per esplorare la superficie di Marte e ciò che essa nasconde al di sotto, con lo scopo di trovare tracce di vita sul Pianeta Rosso. Presenti alla cerimonia di inaugurazione anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, i vertici di Altec, di Thales Alenia Space e dell’ESA.
Come ha dichiarato lo stesso Wörner, il centro di controllo di Torino “è un luogo strategico sulla Terra, dal quale ascolteremo gli strumenti del Rover, vedremo ciò che lei, Rosalind, vede e invieremo comandi per cercare tracce evidenti di vita sopra e sotto la superficie”.
Il Mars Terrain Simulator, una porzione di Marte a Torino
Il centro, che come abbiamo detto si trova negli stabilimenti della Altec, la società nata dalla collaborazione fra Thales Alenia Space e ASI, si chiamerà Rover Operations e Control Center (ROCC). Oltre al centro di controllo delle operazioni, presenta anche una ricostruzione del terreno e del suolo di Marte per il collaudo del rover, il “Mars Terrain Simulator”. Si tratta di un area di 20 m x 16 m, con diverse composizioni del terreno tra cui quarzite e pozzolana di tufo vulcanico. Qui sarà infatti simulato il terreno marziano (dal punto di vista morfologico e mineralogico) e vi saranno eseguiti i test funzionali del Rover Ground Test Model (GTM), oltre che le asperità e problematiche che Rosalind affronterà poi dal vivo su Marte.
I test del Rover GTM, saranno supportati dalla “Tilting platform”, una struttura di 8 m x 8 m per riprodurre e testare le operazioni di trapanatura, ed il “Drilling and illumination system”, che simulerà le condizioni di luce del Pianeta Rosso e le sue variazioni. Il presidente dell’ASI, Giorgio Saccoccia, ha dichiarato che questo “è il primo passo per candidare la struttura verso prossime missioni per lo studio di Marte, ma anche di altri corpi celesti”.
La sala operativa del ROCC, il cuore della missione ExoMars 2020
Oltre al Mars Terrain Simulator, il ROCC è costituito da una “Sala operativa” dove saranno pianificate, gestite ed eseguite, tutte le operazioni di Rosalind, assieme ai team scientifici. Sarà una sala piuttosto semplice, dotata di tutta la strumentazione necessaria, che si affaccia sul Mars Terrain Simulator e da cui partiranno gli ordini per Rosalind. In base alle immagini che il rover della missione ExoMars 2020 invierà a Torino, saranno di volta in volta decisi i punti in cui esso dovrà dirigersi e dove dovrà scavare.
Le istruzioni elaborate al ROCC a torino, saranno inviate all’European Space Operation Center (ESOC) in Germania da cui effettivamente partiranno alla volta di Marte. Un avolta che Rosalind sarà su Marte sarà necessario utilizzare dei ponti radio per raggiungerla con le informazioni e, come spiega, Andrea Accomazzo, capo divisione Sistema Solare e Missioni di Esplorazione dell’ESA, “valuteremo di volta in volta quali saranno i ponti radio disponibili, se le due sonde dell’Esa, Mars Express o TGO, oppure se necessario quelle della Nasa”.
“This is the crucial place on Earth from where we will listen to the @ESA_MarsRover‘s instruments and send commands to direct the search for evidence of life,” said @janwoerner during the #inauguration of the new control centre for #ExoMars rover operations.
La missione ExoMars 2020, a caccia di vita su Marte
Il lancio della missione ExoMars 2020 avverrà con un razzo russo Proton nel Luglio del 2020, quando il rover Rosalind sarà lanciato nello spazio per poi arrivare su Marte il 19 Marzo 2021. Anche il ROCC sarà operativo a Luglio 2020, ovviamente pronto per il lancio della missione.
La missione si chiama “ExoMars 2020” anche perché “Exo” sta per “Exobiology”, cioé quel settore, in questo caso rivolto alla ricerca spaziale, che punta alla ricerca di forme di vita. ExoMars sarà infatti la prima missione dedicata in modo specifico alla ricerca e possibilmente alla conferma della presenza di forme di vita su Marte.
La missione è già in una fase avanzata e la Thales Alenia Space prosegue con l’integrazione del Modulo Test del Rover di Terra, un simulatore completo equipaggiato con una copia del modulo ALD, che verrà utilizzato per testare tutte le attività di esplorazione e di ricerca scientifica del Rover. Il modulo ALD vero e proprio, ovvero il Laboratorio Analitico, è stato già integrato con successo nel sito di Torino.
Sempre la stessa Thales sta sviluppando il software di controllo, mentre il modulo di discesa è fornito dalla russa Lavochkin. Entrambe le parti saranno installati sul rover nel sito di Cannes, dove sarà montata anche laPiattaforma di Lancio Kazachok ed il modulo Carrier.
Dopo di che Rosalind potrebbe essere quasi pronta per il lancio nello spazio, previsto a Luglio 2020 da Baikonur, in Kazakhstan.
Un altro motivo di orgoglio per la tecnologia italiana è la trivella del rover. Un gioiellino concepito e costruito da Leonardo, che potrà scavare fino a due metri di profondità. Sulla punta della trivella si trova uno spettrometro per le analisi chimico fisiche.
E nel frattempo l’ESA parteciperà alla missione NASA “Mars Sample Return”, per l’invio di una navicella su Marte, con lo scopo di raccogliere campioni e riportarli sulla Terra. Tutti questi sforzi rappresentano quello che è il primo passo per lo sbarco di astronauti sul Pianeta Rosso e, perché no, magari un giorno delle basi stabili su Marte.
Dopo aver creato in laboratorio un sistema analogo ad un buco nero, gli scienziati sembrano aver confermato le ipotesi del fisico Stephen Hawking. Il team sembra aver confermato l’esistenza delle radiazioni di Hawking.
Dopo aver catturato la prima immagine di un buco nero, in un articolo pubblicato su Nature, gli scienziati affermano di aver confermato la teoria del famoso fisico britannico. Lo scienziato aveva ipotizzato che, le superfici di questi massicci corpi celesti sia capace di emettere radiazioni. Secondo Hawking ciò è possibile grazie all’unione di una serie di fattori riguardanti la legge dei quanti e la gravità.
L’esperimento in laboratorio
Un team del Technion-Israel Institute of Technology ha provato, per la prima volta, a ricreare gli effetti di un buco nero in laboratorio. Questa necessità è nata dall’assenza di strumenti in grado di registrare le radiazioni emesse dai buchi neri ad una grande distanza.
Utilizzando un laser, il team ha catturato degli atomi di rubidio. Così hanno creato un materiale dal comportamento simile a quello di un buco nero: il condensato di Bode-Einstein. Esso crea un punto di non ritorno consumando il suono in vece della luce, come farebbe un reale buco nero. Nonostante questa differenza, il suono si comporta allo stesso modo della luce. Infatti può allontanarsi o entrare nel condensato, ma non uscirne.
L’esperimento è riuscito a confermare una serie di caratteristiche sulle radiazioni previste dal fisico. Lo scienziato Steinhauer ha affermato: “Per come la vedo io, siamo riusciti a dimostrare che i calcoli di Hawking erano corretti“. Grazie alle letture dello spettro termico e delle lunghezze d’onda prodotte, il team ha rilevato la produzione di radiazioni. Tuttavia, nessun esperimento è mai riuscito a fornire prove sufficienti dato che non siamo ancora in grado di osservare un fenomeni simile ad un reale buco nero.
Avere problemi con la gestione del denaro potrebbe essere un segnale precoce di demenza, un nuovo studio ha rivelato. Secondo una ricerca pubblicata su The Journal of Prevention of Alzheimer’s Disease, la confusione sul denaro potrebbe essere legata al livello di depositi proteici accumulati nel cervello.
È interessante notare che questi cambiamenti possono accadere anche negli adulti che sono mentalmente sani. I risultati sono stati basati su 243 adulti di età compresa tra 55 e 99 che sono stati testati sulle loro capacità finanziarie. Sono state fornite anche analisi cerebrali per aiutare a identificare l’accumulo di proteine nelle placche beta-amiloidi.
Problemi di gestione del denaro è un segno precoce di demenza
Lo studio ha incluso anche adulti con lieve deficit di memoria e persone con diagnosi di Alzheimer – una forma di demenza.
“C’è stata una falsa percezione che la difficoltà finanziaria possa verificarsi solo negli ultimi stadi della demenza, ma questo può accadere presto e i cambiamenti possono essere sottili”, ha detto la professoressa Murali Doraiswamy, della Duke University negli Stati Uniti.
“Quanto più riusciamo a capire la capacità decisionale finanziaria degli adulti e come ciò potrebbe cambiare con l’invecchiamento, tanto meglio possiamo informare la società su tali questioni”.
I test hanno rivelato che le capacità finanziarie diminuiscono con l’età e nelle prime fasi di lieve alterazione della memoria – una diminuzione simile sia negli uomini che nelle donne. Dopo aver preso in considerazione l’educazione dell’individuo e altri dati demografici, il team di ricerca ha scoperto che più le placche amiloidi erano vaste, peggio era la capacità della persona di comprendere e applicare concetti finanziari di base.
Anche se è probabile che le persone mentalmente sane sviluppino placche proteiche mentre invecchiano, possono apparire più precocemente in quelle a rischio di Alzheimer a causa della storia familiare della malattia o della menomazione della memoria.
Ma secondo il team di ricerca sono necessari ulteriori test per la demenza precoce.Una valutazione della capacità finanziaria, ad esempio, come quella utilizzata in questo studio, potrebbe essere uno strumento utilizzato dai medici per aiutare a monitorare la funzione cognitiva di una persona nel tempo.
Spesso elogiata per il suo rifiuto di cedere alle tendenze più bizzarre che molto spesso hanno un impatto negativo sul prodotto finale (come ad esempio rimuovere il jack per cuffie da 3,5 mm), Samsung starebbe invece pianificando proprio una mossa del genere, stando alle ultime indiscrezioni sul nuovo Note 10.
Citando una fonte vicinaall’azienda, il sito AndroidPolice.com segnala che il prossimo Galaxy Note 10 di Samsung potrebbe (purtroppo) abbandonare il jack per cuffie su cui per così tanto tempo ha fatto affidamento. Inoltre, Samsung potrebbe anche rinunciare a tutti i pulsanti fisici su Galaxy Note 10, inclusi i tasti del volume e dell’alimentazione, optando per “aree sensibili o sensibili alla pressione” evidenziate da una sorta di segnale luminoso lungo ilbordo.
Su Note 10 molte voci, ma da Samsung ancora poche conferme
Insieme a LG, Samsung è stata una delle poche case di smartphone Android a rifiutare la rimozione del jack, lanciata da Apple con l’iPhone del 2016. Naturalmente, ci sono diversi motivi per cui Samsung potrebbe voler rimuovereil jack: potrebbe fornire spazio aggiuntivo per una batteria ancora più grande su Note 10 e potrebbe anche consentire un design dalla forma più sottile.
Quest’ultima ragione sembra improbabile, dato che il dispositivo avrà sempre bisogno di un posto dove riporre la S Pen, che è molto più grande dell’area da 3,5 mm riservata alla porta per le cuffie. Se è vero che le voci secondo cui Samsung stia abbandonando questo elemento e levoci sul designsenza tastinon sono ancora confermate, non è la prima volta che saltano fuori notizie del genere: il sito ET News.com aveva già diffuso delle indiscrezioni sul presunto desiderio di Samsung di rimuovere la porta da 3,5 mm e sulla possibile rimozione di tutti i pulsanti fisici.
Mancano poco più di 3 mesi alla presentazione ufficiale dei nuovi gioiellini di casa Apple. Ricordiamo che quest’anno gli smartphone presentati dall’azienda saranno ben 3: iPhone 11, iPhone 11 Max e iPhone 11R. Questi avranno le sembianze simili a quelle dei precedenti modelli ma avranno sostanziali differenze per quanto riguarda le caratteristiche tecniche.
Apple ripone molta fiducia sui nuovi smartphone in arrivo. Considerando la decisione di non cambiare il design, questa è convinta che basteranno le novità tecniche a convincere gli utenti ad acquistarli. Ciò significa che qualcosa di grosso è in arrivo. Nelle scorse ore, uno youtuber ha mostrato uno dei render più realistici riguardanti iPhone 11. Scopriamolo insieme.
Apple: ecco come sarà il nuovo iPhone 11
Il render è stato presentato nelle scorse ore e ha subito riscosso un elevato successo. Questo riprende, per filo e per segno, tutte le caratteristiche estetiche che dovremmo vedere sui nuovi iPhone 11. La parte frontale dello smartphone rimane pressochè la stessa di quella di iPhone XS, l’unica differenza riguarda i bordi leggermente più sottili. Il retro muta per l’arrivo di un riquadro contenente ben 3 fotocamere. Queste saranno una delle novità di punta del device. Il lato dello smartphone presenta anch’esso una novità, il nuovo tasto verticale di silenziamento.
Lo smartphone viene proposto nelle consuete tre colorazioni: nero, bianco e oro. La sua presentazione è prevista per i primi di settembre con lancio entro la fine del mese. Il prezzo dovrebbe essere lo stesso dei modelli precedenti. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.
Indra, una delle principali società globali di consulenza e tecnologia e partner tecnologico per le operazioni chiave dei propri clienti in tutto il mondo. È un fornitore leader a livello mondiale di soluzioni in specifici segmenti dei mercati del Trasporto e della Difesa. La società ha sviluppato un innovativo sistema di assistenza virtuale basata su occhiali a realtà aumentata. Una straordinaria innovazione che rivoluzionerà la manutenzione dei sistemi e delle piattaforme per la difesa.
Quando la manutenzione inizia dalla realtà virtuale
L’operatore manutentore indossando gli occhiali visualizzerà, grazie a degli ologrammi tutti i dati tecnici e la documentazione necessari per eseguire una riparazione o una revisione.
Ma non è tutto qui, in caso fosse necessario, l’assistente virtuale incorporato negli occhiali, potrà permettere all’operatore di visualizzare le informazioni sovrapposte al sistema in riparazione per aiutare a identificare le componenti e la configurazione. Con dei gesti stabiliti infatti il sistema permette di accedere a tutta una serie di dati come ad esempio gli schemi dei circuiti, la configurazione del sistema, la cronologia dei guasti e delle manutenzioni e revisioni già effettuate e molto altro.
Questi occhiali inoltre permettono di registrare in tempo reale tutti i dati raccolti dai sensori interni od esterni, relativi a temperatura, umidità e altri parametri, così da poter determinare lo stato di un dispositivo.
Un altro aspetto importante del dispositivo è la possibilità di richiedere l’assistenza remota di esperti e condividere con loro la visione del sistema. Questo permette non solo di aumentare la velocità con cui vengono effettuate le riparazioni, ma anche di tagliare i costi associati a trasferimenti non necessari. Una funzione fondamentale nelle operazioni che le Forze Armate realizzano nelle aree di difficile accesso. La comunicazione in questi casi avviene tramite collegamenti satellitari sicuri. L’accesso ai database e alle informazioni di tutti i sistemi sono adattati al profilo degli utenti, per fornire le informazioni necessarie.
Con Indra il futuro della manutenzione dei sistemi di difesa e degli impianti industriali
Il progetto per questo dispositivo fa parte dell’impegno di Indra nel portare il settore della Difesa nella nuova era della tecnologia, per questo utilizza l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati e l’iperconnettività.
Inoltre i costi di manutenzione sostenuti durante l’intero ciclo di vita dei sistemi e delle piattaforme di difesa sono superiori ai costi di acquisizione. Con questo nuovo sistema si potrà invece ottenere un margine di risparmio davvero elevato. Allo stesso tempo la facilità nell’utilizzo e nella reperibilità di questi sistemi e la sicurezza delle operazioni aumentano, portando ad una maggiore efficienza e successo nelle missioni militari. Questa tecnologia ha anche applicazioni in ambito civile, ad esempio nella manutenzione di grandi impianti industriali.
L’azienda della mela morsicata, Apple, è solita fare piccole modifiche alle sue politiche in maniera silenziosa. Ovviamente però, i cambiamenti vengono subito scovati dagli occhi degli utenti più attenti. Nelle ultime ore l’azienda della mela morsicata ha modificato il limite di MB per i download di app su rete cellulare. Cosa ne pensano gli utenti?
Apple sta cercando di rendere il suo sistema operativo iOS e i suoi servizi i più versatili possibili. Tuttavia, esistono ancora molti aspetti del sistema che sembrano non andare a genio alla maggior parte degli utenti. Andiamo a scoprire insieme come è stata accolta questa ultima modifica.
Apple: limite del download alzato a 200 MB su rete cellulare
Ebbene sì, Apple ha deciso di ritoccare il limite di MB per i download delle app su rete mobile. Parliamo di un rialzo a 200 MB. Ricordiamo, infatti, che per applicazioni che superano questa soglia, il download è possibile solamente tramite Wi-Fi. Si tratta del secondo ritocco alla feature effettuato da Apple. Nel 2017, infatti, il limite è passato da 100 MB a 150 MB. Sono molti gli utenti che hanno lamentato questa restrizione da parte dell’azienda. Tanti speravano nella rimozione definitiva del blocco.
Non esiste nessun modo per aggirare questo limite. Gli utenti si chiedono il perchè di una limitazione così drastica. Sarebbe bene se Apple avvisasse gli utenti di un download corposo ma permettesse comunque di scegliere se continuare o meno. Non sappiamo se la cara azienda di Cupertino ascolterà le lamentele. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.
Ebbene sì, tra una cosa e un’altra, sembra che Apple stia trascurando parte della linea produttiva di alcuni suoi prodotti. Parliamo di una situazione analoga a quella verificatasi qualche anno fa con il lancio degli auricolari wireless AirPods. Questa volta, però, è capitata alle nuove Smart Battery Case per iPhone XS, iPhone XS Max e iPhone XR. La mela morsicata non ha abbastanza scorte in magazzino.
Apple: difficoltà di produzione degli accessori?
Negli ultimi tempi siamo andati incontro a differenti situazioni di questo tipo. Pare, infatti, che il colosso di Cupertino stia avendo problemi con le scorte di alcuni dei suoi prodotti. Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato della curiosa faccenda delle sostituzioni di Apple Watch Series 2 e 3. Anche in quel caso, le scorte scarseggiavano. Se si decide di acquistare una delle Smart Battery Case per i nuovi iPhone sul sito ufficiale bisognerà aspettare oltre un mese per la consegna (15 luglio).
Non c’è bisogno di dire che in molti hanno subito sospettato problemi nella produzione degli accessori. Tuttavia, Apple non ha ancora proferito parola a riguardo. Ricordiamo che esistono diversi rivenditori Apple (Mediaworld, Euronics, Amazon, Unieuro) che posseggono ancora qualche pezzo del prodotto. Si tratta di ottime opzioni se non si vuole attendere un mese. Restate in attesa per ulteriori aggiornamenti a riguardo.
Le bevande energetiche stanno causando disturbi cardiaci potenzialmente fatali che non sembrano essere dovuti al loro alto contenuto di caffeina, stando ai risultati di un recente studio. Gli esperti hanno consigliato alle persone con cardiopatie congenite e ipertensione arteriosa di limitare l’uso di queste bevande dopo aver scoperto una loro “interferenza” con gli impulsi elettrici responsabili dell’attività cardiaca.
Gli effetti delle bevande energetiche sono dannosi, ma qual è l’ingrediente responsabile?
Un gruppo di partecipanti di età compresa tra i 18 e i 40 è stato sottoposto ad un test, in cui si è dimostrato che la velocità con cui il cuore ripartiva dopo un battito risultava alterata dopo circa quattro ore dal consumo di una bevanda energetica. Tuttavia, mentre le bevande testate erano ad alto contenuto di caffeina, gli scienziati non si aspettavano di vedere cambiamenti anche una volta somministrate bevande a ridotto contenuto di questa sostanza.
Essi credono infatti che il disturbo al cuore sia causato da un ingrediente o da una combinazione di ingredienti che non risulta ancora chiara. Trentaquattro volontari sani hanno assunto una bevanda energetica e un placebo in tre giorni separati e l’attività del cuore dei volontari è stata misurata mediante elettrocardiogramma.
Sensibilizzare il pubblico potrebbe ridurre sensibilmente i danni
In coloro che hanno consumato una bevanda energetica, il tempo impiegato dalle camere inferiori del cuore per prepararsi a battere di nuovo era tra i 6 e i 7,7 millisecondipiù alto quattro ore dopo aver bevuto rispetto ai soggetti a cui è stato somministrato un placebo. Se l’intervallo di tempo, noto come intervallo QT, è troppo corto o troppo lungo può causare aritmia, che può sfociare anche nella morte del soggetto.
Nel frattempo gli scienziati hanno anche riscontrato aumenti statisticamente significatividella pressione sanguigna. Il professor Sachin A. Shah, che ha guidato la ricerca, ha dichiarato: “abbiamo urgentemente bisogno di studiare il particolare ingrediente o la combinazione di ingredienti in diversi tipi di bevande energetiche che potrebbero spiegare i risultati osservati nella nostra sperimentazione clinica. Il pubblico dovrebbe essere consapevole dell’impatto delle bevande energetiche sul loro corpo, soprattutto se sono in condizioni di salute già precarie“.
Secondo il professor William Gaze, ecologo microbiologo dell’Università di Exeter “molti dei geni di resistenza che troviamo nei batteri patogeni umani, derivano da batteri nell’ambiente”. E, per un recente studio effettuato su scala globale, a rendere resistenti i batteri in natura, sarebbe l’alto tasso di antibiotici rilevato nei fiumi. In tutti i corsi d’acqua del mondo è infatti stata rilevata un’alta concentrazione di questi medicinali.
L’inquinamento fluviale dovuto agli antibiotici sarebbe quindi una delle principali cause della resistenza ai medicinali da parte di batteri, rendendo di fatto gli antibiotici inefficaci per le cure. Un’emergenza sanitaria globale che secondo l’ONU potrebbe portare a 10 milioni le vittime dell’antibiotico-resistenza, entro il 2050. Alistair Boxall, scienziato ambientale presso l’Università di York e co-direttore dello studio ha dichiarato che la situazione “è piuttosto spaventosa e deprimente. Potrebbero esserci ampie zone dell’ambiente che presentano livelli di antibiotici abbastanza alti da influire sulla resistenza”.
Ma come finiscono gli antibiotici nei fiumi?
Secondo lo studio la causa dell’inquinamento da antibiotici delle acque interne, sono i rifiuti umani e le perdite degli impianti di trattamento delle acque reflue, nonché gli stessi impianti di produzione farmaceutici.
Nella ricerca, presentata all’inizio di questa settimana a Helsinki, ampio è l’elenco dei fiumi colpiti da questo tipo di inquinamento. Tra i nomi nell’elenco dei fiumi che presentano livelli di antibiotici sufficienti per lo sviluppo della resistenza, figurano alcuni dei bacini più famosi al mondo, come ad esempio il Tamigi.
Una delle cause della resistenza dei batteri agli antibiotici
Inoltre si tratta di concentrazioni alte di antibiotici che sono fondamentali nel trattamento di infezioni critiche che possono risultare molto gravi per l’uomo. Ad esempio nel Danubio, nella porzione austriaca, sono stati rilevate alte concentrazioni di ben sette antibiotici diversi, tra cui la claritromicina, un farmaco utilizzato nel trattamento di polmoniti e bronchiti, trovato ad una concentrazione di quattro volte al di sopra del livello di sicurezza.
Proprio il Danubio, secondo fiume d’Europa, risulta essere il più inquinato, in cui l’8% dei siti analizzati presentava livelli al di sopra dei limiti di sicurezza.
Anche il Tamigied i suoi affluenti sono stati trovati in pessime condizioni, con la presenza oltre i livelli di sicurezza, di cinque antibiotici. La concentrazione maggiore si è riscontrata per la ciprofloxacina, un antibiotico utilizzato per curare le infezioni della pelle e delle vie urinarie.
Il pessimo stato degli impianti di depurazione
Per questa ricerca sono stati analizzati 711 siti in 72 paesi in tutto il mondo. Nel 65% dei siti presi in esame sono stati riscontrati alti livelli di antibiotici, ed in ben 111 siti le concentrazioni erano al di sopra dei livelli di sicurezza, nei casi più gravi anche di 300 volte, come per il metronidazolo (un farmaco per le infezioni vaginali) in Bangladesh. Tra i paesi con i livelli più alti vi sono infatti quelli dove il reddito è più basso con le situazioni peggiori riscontrate in Asia e Africa. Molti dei paesi più poveri non dispongono ad esempio di impianti di trattamento delle acque reflue in grado di rimuovere i farmaci prima che le acque trattate vengano immesse nei corsi d’acqua.
Per l’analista della salute e dell’igiene di Water Aid, Helen Hamilton, “migliorare la gestione e la sicurezza dei servizi sanitari e di igiene nei paesi a basso reddito è fondamentale nella lotta contro la resistenza antimicrobica”.
Il rischio di impatto ambientale
Il prossimo passo dei ricercatori coinvolti in questo studio, sarà quello di valutare quali siano gli impatti sulla fauna e sull’ambiente, di questo nuovo tipo di inquinamento. Ed il team non si aspetta di scoprire nulla di buono, dato che in alcuni fiumi, ad esempio in Kenya, vi erano livelli di antibiotici così alti da non permettere la sopravvivenza dei pesci.
Huawei auspica una rapida conclusione del conflittocon ilgoverno degli Stati Uniti. Il CEO dell’azienda sostiene che aggiungere Huawei ad una sorta di “lista nera” crei un pericoloso precedente, con altre società potenzialmentea rischio di divieti simili in caso entrassero in “rotta di collisione” con gli Stati Uniti.
Huawei non si arrende e si dice pronta ad andare in tribunale
In un’intervista, Song Liuping, dello staff legale di Huawei, ha affermato che questo tipo di restrizione nei confronti delle proprie apparecchiature avrebbe un effetto devastante sull’intero settore tecnologico nel suo insieme, con miliardi di consumatori in tutto il mondo potenzialmente interessati da questo scenario.
“Questa decisione minacciadi danneggiare i nostri clienti in oltre 170 paesi, inclusi oltre tre miliardi di consumatori che utilizzano i nostri prodotti e servizi in tutto il mondo“, ha osservato. “Il governo USA danneggerà più di 1.200 aziende statunitensi, con conseguenze su decine di migliaia di posti di lavoro americani“, continua Song. “Huawei ha subito un embargo a seguito dei timori che la sua tecnologia potesse essere utilizzata per aiutare la sorveglianza statale cinese“.
Si tratterebbe di mere speculazioni prive di fondamento
La casa cinese ha inoltre intentato una causa contro questo blocco, mettendo in dubbio la costituzionalità della legge, e ora spera che il caso possa rientrare in modo da evitare un lungo processo. Song ha aggiunto che l’uso della cybersecurity come scusa per inserire nella lista nera Huawei non avrebbe alcun effetto sulla sicurezza globale, offrendo invece un “falso senso di sicurezza“.
“I politici degli Stati Uniti stanno utilizzando la forza di un’intera nazione per contrastare una società privata“, ha detto Song. “Stanno usando tutti gli strumenti che hanno, inclusi i canali legislativi, amministrativi e diplomatici; vogliono farci fallire e non è normale, non sono mai stati visti nella storia casi come questi e inoltre, il governo degli Stati Uniti non ha fornito prove per dimostrare che Huawei è una minaccia per la sicurezza: non c’è pistola, non c’è fumo, solo speculazioni“.
Quello che poteva sembrare un comune cervone, una specie conosciuta in Europa, è stato invece identificato come una nuova specie di serpente. Appartenente allo stesso genere del cervone (Elaphe), questa nuova specie è il serpente più grande d’Europa e può arrivare fino ai 2,60 m di lunghezza.
L’analisi genetica per l’individuazione della nuova specie
La sua scoperta si deve all’analisi genetica e morfologica condotta da un team internazionale coordinato dai ricercatori dall‘Università Comenius di Bratislava, in collaborazione con scienziati dell’Accademia delle Scienze russa e quella dell’Azerbaijan, nonché dell’Università Dokuz Eylül e di altri istituti europei.
Grazie a queste analisi comparative, sia genetiche che morfologiche, i ricercatori sono riusciti a stabilire che si tratta di una nuova specie di Elaphe, molto affine al più grande serpente italiano, l’Elaphe quatuorlineata (o cervone) e al cervone orientale, l’Elaphe sauromates. Alla nuova specie è stato assegnato il nome di Elaphe urartica, un omaggio al regno di Urartu (l’860 e 585 a. C.), la cui area di maggiore importanza era nei dintorni del lago di Van, oggi in Turchia, dove sono stati trovati alcuni degli esemplari di serpenti studiati.
Il team, guidato da Daniel Jablonski e David Jandzik hanno condotto analisi filogeografiche, morfologiche e genetiche, studiando sia il DNA mitocondriale (COI , ND4 ) che quello nucleare (C-MOS , MC1R , RDPP , RAG1) degli esemplari di serpente raccolti in 17 anni.
Elaphe urartica: il serpente più grande d’europa
Si tratta si un serpente appartenente alla famiglia dei colubridi, buon nuotatore ma dalle abitudini terricole. Nonostante possa arrivare a lunghezze più notevoli, generalmente in media è attorno ai 140/160 cm. Il suo corpo presenta una colorazione tra il bruno ed il giallo. Essendo un serpente appartenente allo stesso gruppo dei boa, non è dotato di veleno e non è cosi che uccide le sue prede. Come i costriptor infatti, uccide il suo pasto stritolandolo tra le spire del suo sinuoso corpo di rettile. Generalmente si nutrono di altri rettili, tra cui lucertole, uccelli, uova e piccoli mammiferi. La sua distribuzione è alquanto ampia, ed è presente in Turchia, Armenia, Iraq, Iran, Russia, Azerbaijan e Georgia.
Più di un secolo dopo il suo naufragio,i resti di quella che è considerato l’ultima nave che ha trasportato schiavi africani in Americasono stati trovati in Alabama. Questa settimana, la Commissione storica dell’Alabama ha annunciato di aver trovato nel fiume quelli che si stima possano essere i resti della Clotilda, la nave che nel 1860 trasportò 110 africani negli Stati Uniti, mezzo secolo dopo che l’importazione di schiavi era stata vietata. E fu bruciata, per ordine del suo capitano, William Foster.
Anche se non ci sono resti del nome Clotilda nei resti trovati, la squadra di ricercatori ha effettuato prove che li hanno portati ad affermare che è la nave, secondo i documenti storici, dopo aver navigato per quattro mesi nell’Atlantico, è stata bruciata per nascondere il prova del crimine. I resti trovati a giugno dello scorso anno, infatti, mostrano tracce di bruciature evidenti, diventando così uno degli indizi principali che gli investigatori hanno seguito.
La Clotilda fu l’ultima nave di cui si hanno documenti del fatto che si trasportavano schiavi dall’Africa negli Stati Uniti, un Paese che vietò le importazioni nel 1808. L’annuncio del ritrovamento dell’imbarcazione è stata accolta con giubilo dai discendenti delle vittime dello sfortunato viaggio, che riflette “uno dei periodi più bui della storia moderna“, come ha dichiarato il direttore esecutivo della commissione Lisa Demetropoulos Jones. “I discendenti dei sopravvissuti di Clotilda hanno sognato di questa scoperta per generazioni“.
Il dolore ma il riscatto di chi resta
Gli africani trasferiti come schiavi e sopravvissuti al fuoco e al naufragio della nave hanno sollevato una comunità a Mobile, in Alabama, chiamata Africatown. Uno degli ultimi sopravvissuti della Clotilda era Cudjoe Lewis, che è stato intervistato nel 1927 dall’antropologo Zora Neale Hurston. Fu lui stesso a raccontare gli orrori che ha vissuto durante quel viaggio fatale e, solo successivamente, il ricercatore incluso i suoi racconti nel suo libro Barracoon.
Un anno fa, un gruppo di archeologi pensò di aver trovato i resti della Clotilda, ma dopo diversi test i ricercatori capirono che non si trattava di quella maledetta nave. Solo in seguito capirono che ciò che era rimasto della Clotilda si trovava in un’area paludosa infestata da coccodrilli e serpenti d’acqua.
L’Alabama ha recentemente inaugurato il National Museum in Tribute to Peace and Justice, che mostra la presenza ben radicata della schiavitù e più di 4.000 linciaggi sofferti dagli afro-americani in uno dei periodi più bui della storia degli Stati Uniti.
Spesso ricchi e famosi personaggi hanno mostrato al mondo la loro ricchezza sfrecciando davanti ai bagnanti in spiaggia con giganteschi yacht, generalmente dotati di ogni lusso e comfort immaginabili. Ma quello progettato da Kurt Strand, designer norvegese, potrebbe superarli. Il California, questo il nome dell’imbarcazione, sembra infatti più una piccola nave da crociera che un panfilo di lusso. Nello spirito dello stato americano di cui porta il nome è infatti dotato di tutti i divertimenti tipici delle coste californiane.
Non manca infatti un simulatore di surf alimentato da un’enorme pompa in grado di creare le onde, tre piscine, un nightclub, palestra con bagno turco, sala massaggi e centro benessere. E di certo questo non è tutto quello che può ospitare questo yacht da 135 metri di lunghezza e dal peso di 8 mila tonnellate. A bordo del California vi sono anche una pista da bowling, bar, sale giochi, un cinema da 24 posti ed una discoteca.
Relax oltre al divertimento per questo yacht di lusso
Ma non si può vivere di solo divertimento, in vacanza si ha bisogno anche di momenti di relax e di tranquillità. Se il bagno turco ed il massaggio non fossero abbastanza, sul California si può anche optare per una bella passeggiata tra cascate e giardini zen. Le tre piscine di poppa infatti si gettano l’una dentro l’altra formando una serie di cascate, accompagnate da acquari colorati e stagni Koi. Se contemplare la “natura” non basta ancora, il proprietario del panfilo può concedersi qualche momento di contemplazione dei suoi gioielli automobilistici d’epoca nello showroom di bordo.
Lusso si, ma con un occhio di riguardo per l’ambiente
Il California è infatti uno yacht ecologico, dotato di un sistema di depurazione delle acquee pannelli solari ad orientamento automatico. L’alimentazione è fornita da un banco batterie agli ioni di litio che alimenta tutte le attrezzature e i lussuosi divertimenti di bordo.
Questo impressionante yacht raggiunge una velocità massima di 20 nodi e può ospitare 24 passeggeri e 50 membri di equipaggio. La linea di design è molto moderna, con largo uso di vetro e acciaio (non molto comodi da mantenere puliti in mare, ma tanto questo è un problema dell’equipaggio). Il California è dotato anche di un eliporto per un solo elicottero che, una volta atterrato, è trasportato all’interno dell’imbarcazione con un sistema automatizzato.
Tutto questo lo si può avere per soli 400 milioni di euro. Al momento questo yacht da sogno è solo un progetto, ma secondo Strand “i più grandi imprenditori del settore hanno già mostrato interesse per questo progetto e sono pronti a portarlo a termine”.